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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Nuova Serie(PCI)-Nazionale del 1985»--Id 2868498448.

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Se ne accorsero una [...] con la luna che scivolava dentro e [...] e dava e toglieva luce come nei [...]. Camminavano in maniche di [...] piazza e, arrivati davanti alla torre il [...] si fermò: si avvicinò [...] la punta delle dita i mattoni. Poi trasse dalla tasca [...] batté di costa sul mattone per sentire [...] si concentrò un attimo e la sbatté [...] secco contro il mattone. La moneta tintinnò, luccicò [...] rimbalzò a terra, qualche passo distante. Ma la monetina da [...] con su il moscone, era più leggera, [...] disse. Toni levò una moneta da [...] fissò dov'era caduta quella del [...] tastò il muro e di [...] la lanciò. La moneta sonò, volò [...] cadde nei pressi della prima. Provò la spanna: niente [...]. Allora tentò Pin, battendo [...] secca e la moneta colò in mezzo [...] ci restò: era spanna per tutte e [...] le tenne. ///
[...] ///
Toni infilò la mano in [...] anello infisso al muro della torre: «Quanti salti per [...] rion ci riuscivo mai». Si guardarono in faccia [...] scoprirono li i loro sessant'anni: nelle rughe [...] corpi lenti e robusti, nei capelli bianchi [...] Toni [...] del Pin che [...] sotto il lampione, mentre [...] erano ancora neri, come [...] rifiutati di invecchiare. Il [...] disse: «Abbiamo visto sessanta [...] estati, e chissà [...] lune piene (e guardò [...] cosa sappiamo? Niente. È tutto un mistero». [...] ora allevava lombrichi e vendeva [...] ai vivaisti, tra i quali [...] il Pin. Rispose a Toni: «I [...] lavorano di giorno e di notte e [...] sciopero. E anch'io sto bene, [...]. Ma [...] non è mica fatto [...] e ossa, nella testa ha i suoi [...]. Io ho i miei [...] i tuoi. Non vorrai mica dire [...] non importa un fico se la Terra [...] spazio o gira, e se sulle altre [...] vita o non c'è. E perché siamo [...] a sgobbare e a pensare. Non ci pensi tu [...] e perché si muore? E a come [...] pulire questa terra che abbiamo sporcato tutta: [...] sottoterra. Ma tu non ci [...] queste cose? Al mistero della morte, per [...]. Si fermò in mezzo [...] lo sguardo al cielo e accompagnandosi con [...] mano, come 1 tenori sul palcoscenico, attaccò: «E [...] stelle. Faceva il fabbro, mestiere [...] fin da ragazzo nella bottega di suo [...]. Era un artista del [...] richiesto. Ma lui lavorava solo [...] voglia, o meglio, quando non aveva più [...] tasca. Allora si sentiva il [...] i colpi del suo martello, nella fucina [...] Vicolo Pozzo. Viveva solo, con dieci [...] gli riempivano la casa [...] del pranzo. Consegnato il lavoro, presi [...]. Le passava in campagna, [...] camminava lungo il fiume, [...] servava gli uccelli di [...] e lumache, a seconda delle stagioni. E ai contadini che [...] gridava: «Lavorare sì, ma non per il [...]. Neanche una giornata al padrone! La vita è mia! Era la [...] filosofia anarchica e pacifica, [...] giorni di libertà da) bisogno. Teneva [...] dove segnava i giorni del [...] che lui chiamava i giorni perduti, e quelli vissuti [...] dolce far niente. E dalle sue [...] «Arche sapeva se [...] aumentava o regrediva, confrontando i [...] perduti con quelli vissuti. Gli piaceva scherzare. Lui e i suoi [...] e Pin avevano infiorato [...] scherzi perché, diceva, «la vita senza scherzi [...] senza formaggio, nello scherzo si vede [...] con i coglioni, che [...] nel giusto verso, e sa ridere». E cantava, con la [...] rotonda: [...] i canti [...] come la [...] e [...] che vien da Roma» [...] «Donna Lombarda», che trasformava in serenate per le «sue» [...]. Una finestra si illuminò, [...]. Due donne si affacciarono. ///
[...] ///
Ma non se ne [...]. Ascoltarono sino alla fine [...] tragico amore del pittore [...]. E dopo [...] finale, ci fu un [...]. [...] da conto». Disse il Pin: «La Giulia [...] la botte nuova. Sentiamo il vino e poi [...] facciamo una partita. ///
[...] ///
Il Pin era un [...] diceva che era un gioco da insegnare [...] scuole perché muove tutto il corpo: dall'occhio [...] distanze alla mano che dà la forza [...] né poca, ai muscoli delle gambe e [...] giusto si concentrano nello [...]. Altro che il pallone, [...] pedate e la palla va dove va, [...] comprano e vendono i giocatori come le [...] e si danno botte da orbi. E sport quello? Pin faceva il vivaista [...] vicino al fiume, [...] perché sabbioso. Era sposato ma senza [...] moglie e un fratello più anziano. Aveva anche una vigna e [...] cantina profonda trenta scalini, dove conservava il vino a [...] d'arte. Era amico di Toni [...] fin da ragazzo. Era un bravo giocatore [...] ai tornei della bocciofila, anche se [...] invitato: non gli Mario Lodi [...] e vive a Piadena (in provincia di Cremona). Maestro elementare ora in [...] parte del Movimento di Cooperazione Educativa, che [...] introdotto criticamente le tecniche [...] in Italia contribuendo a [...] organica fondata sulla [...]. Dal 1970 al 1980 [...] Biblioteca di Lavoro edita da Luciano [...]. Dal 1957 collabora con [...] Gruppo Padano di Piadena alla ricerca dei documenti [...] popolare: canti, burattini, danze, [...]. Attualmente si dedica ad [...] un giornale scritto e [...] unico [...] in Italia, per mezzo [...] esercitano il diritto costituzionale della libertà di [...] espressione. Ila pubblicato opere pedagogiche: «Guida [...] di maestro» (Editori Riuniti), «Il paese sbagliato», «C'è [...] questo accade al [...] «Insieme», «Cominciare dal bambino», «La [...] i diritti del bambino» (edita da Einaudi). Collabora a varie riviste: «Riforma [...] «Cooperazione Educativa», «Rocca», ecc. Per i ragazzi ha scritto: [...] «Il permesso», «Il soldatino del [...] pà», «Il corvo», nei quali [...] sono la socialità come impegno [...] fini comuni, il rispetto per la natura, la pace. Lo [...] MARIO LODI Davanti a loro, [...] da un lenzuolo fino [...] il povero Pin sembrava fissare [...] soffitto. La luce [...] delle candele attenuava il [...] sembrava che dormisse. Infatti il [...] lo disse subito: «Non [...]. Poi il [...] si guardò attorno, nella [...] dove giravano sui muri le loro due [...] luce della candele. Sotto la parete di [...] larghe poltrone di vimini con davanti un [...] vimini. [...] vi posò la chiave [...] ai bicchieri e alla brocca. Poi si allungò sulla [...] rimase immobile a pensare. Ma volevo dire: perché [...] così, mentre uno è felice e non [...] spiegò il [...]. E cominciò a versare [...] bicchieri. Posò la brocca, passò [...] prese [...] e lo alzò col [...] quando bere è un rito: «Alla salute». Bevuto il primo bicchiere riempirono [...] secondo, [...] terzo. Bevevano piano, gustando il [...] il sapore caldo, [...] volte avevano fatto insieme, [...] dalla Giulia e nelle altre osterie. Bevevano e intanto parlavano [...] Pin, [...] quando erano bambini e lui veniva a [...] zocco-letti di legno e la [...] la messinscena con , [...] con le bocce, e [...]. Gli piaceva giocare quando [...] Toni e [...] che erano anch'essi bravi, [...]. Come quella sera. Il vino della Giulia [...] d'amore, il terreno appena lisciato con lo [...]. Tirarono a sorte e [...] Toni fare il «signore», col bastoncino delle misure [...] per segnare i punti. Era una partita calma, [...] punto al Pin e uno al Toni, [...] e uno di là, come se i [...] studiarsi invece di fronteggiarsi rischiando. Mancava un punto alla [...] pari. E il pallino era [...] Beni. Beni lanciò il pallino [...] fin quasi a sfiorare la [...] del berceau, e cadde nella zona del gioco che [...] conosceva come le sue tasche, che pareva piatto e [...] le bocce deviavano per imprevedibili strade, se non davi [...] iusta direzione e la esatta orza. Il pallino cadde quasi [...] si fermò al centro, a tre quarti [...]. [...] lo fissò come se [...] verde con la carezza [...] spostò vicino al bordo laterale di sinistra, [...] dondolandosi appena e con un gesto misurato [...] in diagonale verso il bordo opposto. La boccia rotolava tranquilla [...] e quando fu vicina all'asse, [...] come se gli occhi [...] la teleguidassero, curvò [...] ciclista in pista, poi [...] verso il centro, incora due volte rotolò [...] seguita dagli occhi dei giocatori e dei [...] pallino, gli fece mezzo giro intorno e [...] a lui, che la nascondeva a metà. E tutti si alzarono [...] andarono al bordo del gioco per vedere [...] deciso il Pin: rischiare il tiro o [...] punto per allargare il gioco, sperando nella [...] Il Pin restò immobile come una statua a valutare [...] pari, [...] punto. [...] in terra era il punto [...] vit-toria di [...] bisognava [...] via. Anche il Pin lisciò la [...] rossa con una carezza rotonda. Poi si induri, si [...] boccia da vanti agli occhi e parti [...] un lancio secco e preciso. La boccia verde saltò [...] restò al suo posto, [...] che nemmeno si era mosso. La sera dopo Toni [...] erano a casa del [...] Pin, [...] invito della moglie e del fratello. La moglie non [...] piangeva e basta. I fratello aveva in [...] che il Pin aveva lasciato ai familiari. Quella lettera Toni e [...] la conoscevano bene perché era [...] scritta una sera di festa, dopo [...] gustato il vino nuovo del Pin, nella [...] cantina. [...] scritta tutti e tre [...] in un patto segreto la loro amicizia, [...] la morte. Sapevano cosa [...] scritto ma non dissero [...] fratello, con la voce che tremava per [...] spiegò le ultime volontà scritte nella lettera: [...] due Io vegliassero insieme per tutta la [...] loro la chiave della cantina e di [...] la botte del vino più buono, e [...] che volevano, loro che potevano ancora [...]. Glielo disse e glielo [...] Poi gli consegnò la chiave della cantina, [...] bicchieri su un vassoio [...] già colma di quel vino. Li accompagnò nella stanza [...] Pin su un lettino fra quattro candele [...] ritirò insieme alla moglie Ma prima disse: «E [...] piccola, la prima a destra in fondo [...]. E vostra, non fate [...]. Udirono i loro passi [...] stanze, qualche rumore di porte aperte e [...] di [...] nella toppa e poi [...]. E degli scherzi che [...] fare da piccoli e non avevano più [...] scherzo è un legarsi di più agli [...] difetti senza portare rancore. Come quando si sposò [...] Rosa [...] vedovo, alle cinque del mattino per non [...] nessuno e loro avevano mollato quattro gatti [...] coda due lattine e ì gatti scapparono [...] parte con un baccano d'inferno e la [...] vedere e la Rosa fu scoperta e [...]. ///
[...] ///
Di ricordo in ricordo [...] loro vita era stata piena, e per [...] cosi in fretta. Ricordavano e bevevano con [...] povero Pin partecipasse ai [...]. E accennando al Pin, osservò: [...] che dispiacere [...] le botti piene». Quando viene, chiuso. Qualunque cosa stai facendo, [...] importante». Ma stare in letto malato [...]. Sorseggiò un altro po' [...] riprese: «E dopo? Ci pensi al dopo? Se io sarò il [...]. A sentire la filosofia del [...] Toni cominciava a di-; [...] e attizzò il fuoco: [...] «Mia nonna mi diceva che [...] volta un morto già sot-. Per-; ché non gli vai [...] gli [...] fai annusare il vino, gli [...] qualcosa. ///
[...] ///
Ma [...] tentennava: «Ma va là, [...] il vino non gli piace più». Alzò la voce: «Ecco [...] mi fa andare in bestia quando penso [...] più voglie. E pensare che a [...] tanto il vino». Toni gli porse il [...] «Dai, [...]. [...] col bicchiere in mano, [...] attorno al letto, poi avvicinò il bicchiere [...] Pin. Rimase fermo davanti a [...] vicino al naso. E, visto [...] il povero Pin era rimasto [...] lo bevve lui [...] fiato. Posò il bicchiere e [...] Toni, [...] rovesciando la brocca vuota, disse: «Finito». Tutti e due guardarono [...]. Toni indicò il morto: «Se [...] col Pin, vado io». Ma [...] ci ripensò: «Vado io» [...] chiave e la brocca, e uscì dalla, [...]. Nel silenzio della notte [...] rumore della chiave nella serratura della porta [...] i passi del [...] che sparivano in dissolvenza [...] scendeva i trenta gradini. Sollevò con le sue [...] corpo del Pin e lo pose sulla [...] sdraiato, quasi seduto. Gli infilò il suo [...] le gambe con il plaid e lo [...] tosse appisolato. Gli mise in testa [...]. Poi si infilò nel [...] lenzuolo fino al mento [...]. Di lì a poco [...] passi, [...] la chiave nella toppa. Quando [...] entrò, si rivolse verso [...] penombra dove [...] il morto seduto, con [...] Toni. [...] gli tese la brocca: «Senti, Toni, che profumo. Visto che non si [...] il bicchiere e glielo porse «Dai, Toni, [...]. In quel momento il Toni, [...] il lenzuolo alzò un braccio e toccò [...] di dietro e gli [...] contraffatta: «Se non Io vuole lui, Io [...]. Il [...] si voltò, vide la [...] «morto» che cercava il bicchiere, cacciò un [...] il bicchiere e scappò. Sparì per due giorni Non [...] funerale, dicevano; per il dispiacere Quando lo [...] lui, come il povero Pin e il Toni, [...] capelli bianchi. ///
[...] ///
Sparì per due giorni Non [...] funerale, dicevano; per il dispiacere Quando lo [...] lui, come il povero Pin e il Toni, [...] capelli bianchi.

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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(118)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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