Altri che pure non avevano [...] fatto mistero [...] spregiudicato atteggiamento critico di fronte [...] figurazioni ottimistiche [...] Sovietico e che erano andati [...] dicendo che, dopo tutto, [...] il suicidio, la concussione, [...] il [...] e la preoccupazione del domani [...] dovevano essere solo retaggio del nostro occidente, sentivano un [...] segreto, una specie di irritazione. Lasciavano cadere il Contemporaneo, [...]. E si sentivano [...] un tratto un vuoto alle [...]. Il destino del giorno [...] la speranza, [...] nessun mito lo garantiva. Lettura parallela dei Colloqui [...] e dei Colloqui del Manzoni [...] Tommaseo, il Borri, il Bonghi e il Fabris, [...] Ceschina, con dotte note ed introduzione di Giovanni Titta Rosa. Si dice una solenne banalità [...] che la chiave, il punto dolente [...] moderna è anche il Manzoni? Eppure bisogna [...]. Ho notato che quanti [...] inevitabilmente in una delle tante forme di [...] o [...] o fuggono nella grande Europa [...] secolo, per non [...] più innanzi quel triste [...] preti, quel filosofo rosminiano, quel sublime ipocrita. Questi vitalisti non sopportano [...] Manzoni, [...] suo raziocinio pedantesco e formale, il suo [...] la vita calorosa, insomma il suo cattolicesimo, [...]. Sfugge a costoro il [...] goethiana e quello, così legato alla nostra [...] grettezza » manzoniana. Certo, [...] di Lesa e di Stresa [...] quello di Weimar; e questi colloqui (soprattutto [...] voce stridula del Tommaseo) hanno tratti davvero [...] che [...] pur una gran differenza [...] la quale Manzoni interloquisce, sentendo dire che [...] si dà ad organizzare [...] contadini (« Quando saranno tutti dotti, a [...] la terra? », [...]. ///
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Certo, [...] di Lesa e di Stresa [...] quello di Weimar; e questi colloqui (soprattutto [...] voce stridula del Tommaseo) hanno tratti davvero [...] che [...] pur una gran differenza [...] la quale Manzoni interloquisce, sentendo dire che [...] si dà ad organizzare [...] contadini (« Quando saranno tutti dotti, a [...] la terra? », [...].