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Due ragazzi sulla riva Ambientato [...] Inizi degli anni Cinquanta, In [...] che ha ancora vivo II [...] guerra da poco trascorsa, «Marinai» [...] romanzo di Giuseppe [...] -racconta la storia [...] amicizia che si crea [...]. /// [...] /// Come loro, del resto, [...] I [...] di corso hanno alle spalle un passato [...] di sofferenza. Sono ragazzi che hanno [...] della giovinezza o che [...] II hanno conosciuti. Prima del tempo conoscono [...] durezza del lavoro e del suoi ritmi. E prima del tempo [...]. Conservando però una sensibilità [...] permette loro di apprezzare lo spettacolo stupendo [...]. Spesso II scopriamo seduti [...] soli o in ristretta compagnia, intenti ad [...] della Immensa distesa [...] si stende davanti al [...]. Uno spettacolo al cui [...] neanche I marinai più anziani, magari duri [...] II [...] della disciplina eppure capaci di Intenerimento. [...] parte, è uno spettacolo [...] narratore passi di vera poesia, apprezzabili per [...] immagini e la sobrietà [...] degli artifici retorici. È Insomma un omaggio [...] che lo scrittore emiliano anzitutto [...] compiere con questo romanzo: [...] migliori che abbia scritto. E uno del più [...]. Il mare, però, non [...] di contemplazione o di desiderio. È anche II luogo [...] la contrastata maturazione dei due protagonisti. Proprio [...] delle condizioni di esistenza In [...] si trovano a convivere e la prolungata [...] borghese, permette loro di riflettere con [...] e profondità sulle esperienze [...]. Anche quando sembrano frutto [...] Improvvise, le loro azioni sono II prodotto di [...] concepito a lungo. In segreto, con infinita [...]. Ad attendere Vittorio e Paolo [...] destino diverso. /// [...] /// Pur senza [...] conto, essi camminano infatti su [...] opposte. Vi camminano, però, con [...] stesso passo composto, lento. Ed è II passo [...] abituato alle ampie dimensioni e al lunghi [...]. Il passo di chi [...] del mare. C Giuseppe Gallo GIUSEPPE [...]. Dialogo sulle ragioni per [...] torna a [...] sul senso del dolore Le [...] Allegri GIUSEPPE [...] i filosofi Manlio [...] Sergio Givone e Salvatore Natoli [...] 1986 da Feltrinelli pubblicò [...] del dolore. Le forme del patire [...] mentre tra poco uscirà un suo studio [...] abbiamo cercato di analizzare le ragioni per [...] contemporanea torna nuovamente a [...] del male e del [...]. Innanzitutto, perché dedicare ben [...] terzo uscirà tra qualche mese) di «Paradosso» [...] male? «È stato inevitabile per una rivista [...] un progetto teorico a tutto campo -risponde Givone [...] a sfidare i molti interdetti che circolano [...]. Vedi ad esempio quella [...] pregiudiziale epistemologica che recita: la filosofia è [...] solo la scienza ha valore conoscitivo. Noi invece chiediamo: che [...] dire la scienza circa la realtà tremenda [...] sofferenza e del male? Non è compito [...] il cui significato non [...] nelle sue componenti empiriche, ma al contrario [...] e addirittura nel trascendente?». Tuttavia, per fare questo, [...] uscire da se stessa e dirigersi verso [...] cui il male e la sofferenza hanno [...] figure rivelatrici: le dimensioni del mito, della [...]. E dunque deve mettersi [...]. /// [...] /// Ne ò convinto anche Natoli. Secondo Natoli, infatti, [...] del dolore fa «saltare» [...] quando la fa «saltare» nello stesso tempo [...] «Il dolore ò [...] che più di ogni [...] indisponibile alle tradizionali esplicazioni di senso adottate [...]. [...] percezione del dolore, infatti, si [...] nella forma [...] colpiti: ed ò [...] che si mostra [...] del dolore. Sono solo e a [...] sono colpito dalla malattia che 0 un [...] nel mondo. E questa -dice Natoli [...] qualcosa che viene inflitto [...] cui non conosciamo la fonte. Da dove il male? Di [...] la colpa del male? La [...] ossessione di ricercare una causa [...] é come se ci rendesse [...] del nostro dolore: Giobbe, la sofferenza [...]. È in questo senso che [...] nel suo saggio parla del [...] come di una sfida alla filosofia e alla teologia. Uria sfida che [...] con-« La coscienza inevitabile [...] silenzio di [...] di uno spazio, sono [...] giardino di [...] sono idee che sostengono [...] stati [...] come bisogno morale della [...]. Sono parole di Mario Giacomelli, [...] maestri riconosciuti della fotografia, presentazione del volume [...] Leonardo -De Luca) che raccoglie le fotografie di Augusto Al! Sono immagini evocative, stati [...] oltre la materialità degli oggetti: [...] vicoli, cancelli, inferriate, ripresi da una lontananza dettata [...] della coscienza. Titolo del volume «Le [...]. Foto di Augusto Allegri« Non [...] sapere che hai contro di [...]. Ti sembra giusto [...] e disprezzare l'opera delle [...] dai luce ai disegni del malvagio? Perché [...] colpa ed inquisisci il mio peccato, sebbene [...] non sono colpevole? Ti chiedo aiuto, ma [...] fai caso; persisto, e mi fissi contro [...]. Sei diventato il mio [...] col tuo braccio nerboruto. Mi fai levare in [...] cavalcare e mi sbatti [...]. So che mi hai [...] dove si clan la posa tutti i [...]. Non protende uno lu [...] o non grida "aiuto" nella sventura?»: ò [...] dolore che Giobbe rivolge a Dio « [...] una implacabile domanda sul perché della sofferenza [...]. Una domanda radicale a [...] teologia né la filosofia hanno saputo dare [...]. È la domanda di [...]. Il grido di dolore [...] coloro che sono stati sconfitti e ridotti [...] vincitori. È [...] desolata e disperata dei [...] Sarajevo, di quei corpi [...] dilaniati dalla follia della [...]. È [...] di sofferenza di chi [...] le forze e le risorse per andare [...] malattia, dalla miseria, dalla fame, [...] e [...] altrui. [...] sul problema del male, [...] dolore, polirebbe forse servire non tanto a [...] a sondare [...] del patire umano. Perché una sofferenza che [...] un dolore trattenuto nel silenzio e che [...]. Bene ha fatto, dunque, [...] Morcelliana [...] tradurre il bel saggio di Paul [...] Il Male. Una sfida alla filosofia [...] (p. De Benedetti;. E altrettanto bene ha [...] «Paradosso» a dedicare due suoi fascicoli a Ontologia [...] (-1/93, p, 220. La diffusa infelicità di [...]. [...] di una felicità possibile proiettata [...] sul nostro tempo ricorda, ad esempio, quanto Stendhal fa [...] a Giulia [...] de Castro: "Posso [...] che [...] delia felicità mi ha reso [...]. Suggerimenti sulla vita felice [...] sempre dare. Tessere una trama i cui [...] come una eterna aurora, [...] pentito non guarda più le [...] vesti [...] ma si scatena bramoso. Passa [...] parte con armi e bagagli. Percorro le sconosciute strade [...] la baldanza del novizio. Ogni volta che [...] pentito torna sui suoi [...] la --ammonisce [...] -per immaginare una vita felice». Il dolore, tuttavia, nella [...] occidentale, 0 anche strumento di conoscenza: non [...] nori [...] dolore, dicevano i tragici [...]. Mentre anche per il [...] Dio lo si può conoscere attraverso il dolore [...]. [...] che ne è, oggi, [...] gnoseologico e religioso della sofferenza e del [...] Se [...] una fenomenologia del negativo, uria rassegna dei [...] apparire, a quali conclusioni [...] a Givone: «Intanto, dovremmo [...] alla lettera e dire che il negativo [...] apparenza. Anzi, la sofferenza e [...] là dove non sono e sono là [...]. Appaiono nei media, impudicamente [...] inerti, irreali. E [...] sono, cioè nei luoghi [...] non appaiono, come se una mano onnipotente [...] li dislocasse altrove, così come si disloca [...] e il morire. Probabilmente il lasso di [...] quello, né [...] ha tallo un solo [...] elle lo allontana dal male: vanità [...] filosofia della storia». Ma la Tecnica non [...] Ila [...] allontanato, perlomeno un po', dal male, dalla [...] dolore" "Vi sono [...] modi di concepire la Tecnica [...] Natoli -, uno pragmatico e [...] mitologico. Mentre nella prima modalità la Tecnica è una forma di contenimento del male a partire [...] finitudine, nella seconda modalità la Tecnica è [...] come un nuovo Dio. È in questa seconda [...] Tecnica può salvare dal dolore. Ma la salvezza é soltanto [...] perché la Tecnica non si pone il problema di [...] il mondo, ma [...] quello di contenere le [...] del male e della sofferenza-. E allora, se non [...] dal male [...] sofferenza, che senso ha [...] SI, la felicità ò possibile -obietta [...] -: questo ci getta [...] sconforto. Senza dolore ci sentiamo [...] nostre giornate scorrono senza interesse. Tuttavia [...] scritti sul dolore si leggono [...] sorridendo. Ma [...] dolore ci dà un [...] ancora più acuto. Il [...] inchioda il male come non [...]. Freddo, gelido, esso non fa [...] "male". Noi non ne soffriamo, [...] ma la nostra intelligenza. Il male attuale -prosegue [...] -é male [...]. Solo esso lo coglie. Il male staccato dal [...] più al piagnucolio della sofferenza è un [...]. A questo grado di [...] si coglie senza il dubbioso tramite della [...]. Esso é [...] del vivere degli [...] sugli altri. /// [...] /// Il male -conclude [...] un risultato». Ma se il male è [...] risultato, perché non si può [...] perlomeno nelle sue forme ingiustificate? «Gli uomini possono difendersi dal male -replica Natoli -stringendosi pietosamente [...] di loro. Ci si può difendere dal [...] solo stando uniti, come insegna il leopardi della Ginestra. La teodicea, infatti, é [...] Dio [...] risolve il problema del male, ma lo [...] -prosegue Natoli -appartiene alla vita e [...] cosa che ci é [...] non [...]. /// [...] /// Se il male -afferma Natoli [...] quel dolore, quella sofferenza che gratuitamente si [...] su questo male morale si può e [...]. Si può e si [...] fosse altro perché questo male è imputabile [...] responsabilità: «Un vero e proprio progetto globale [...] vincente -spiega Givone -, con la conseguenza [...]. /// [...] /// Oggi -osserva Givone -il male [...] vediamo dappertutto e ovunque si stende la nostra responsabilità: [...] nella natura e in ciò che sembrerebbe fuori della [...] portata: non è forse vero che tutti siamo responsabili [...] tutto e di [...] Ma proprio questa -conclude Givone [...] la sconcertante verità che il pensiero tragico faceva v [...] cantra [...]. Che sia questo un segno [...] inattuale [...] fogna del grande timoniere GOFFREDO FOFI Il tempo passa veloce. In un piccolo libro [...] piccola casa editrice, la [...] di Pavia che pubblica [...] nel novero dello sfizioso e del superfluo, [...] sulla rivoluzione culturale cinese, La raccoglitrice di [...] esemplare, e [...] spilletta di Mao, comicissimo [...]. Si piange e si [...] delle quali ieri, «quelli del [...] e dintorni, mai avremmo [...] sarebbe potuto [...] e tantomeno ridere. L'autore é [...] classe [...]. La rivoluzione culturale [...] vista da vicino, probabilmente [...] creduto o più probabilmente se [...] è lasciato trascinare, ha [...] perché il contrario [...] messo [...]. [...] in lui un filo di [...] o di opportunismo; come scrittore non ha la statura [...] anche [...] di [...] né la forza [...] visionaria diMo Yan. I suoi due racconti [...] italiano benissimo ila lingua 0 sottile, il [...] differenze di tono) ila Giorgio Trentin, giovane [...] e sono presentati con indubbia e laica [...] Francesco [...] di cui Feltrinelli sta [...] stampe un libro che si dice molto [...] Cina dopo [...]. Competenza «laica» vuol dire [...]. Il racconto La [...] aula narra [...] un povero insegnante accusato di [...] irriso Mao per [...] detto in classe [...] durante una certa fuga il [...] timoniere si era nascosto in un canale di scolo. Egli sostiene [...] lello in un libro di [...] non ricorda il titolo, ma che aveva tutti i [...] delle superiori autorità, e di [...] riferito ai suoi scolari in [...] Mao; ma siamo nel [...]. Cerca di [...] lei [...] può, e cioè cercando in [...] i pezzi di carta che riesce a trovare, ma [...] in tulli. Diventa una patetica pazza [...] figlio [...] che una stufetta provoca [...] carta di cui ha inzeppato la [...] bicocca, Quando lo apprende, [...] di impiccarsi nel cesso del carcere ( [...] canale di scolo: [...] sa come confrontare la [...] valenza simbolica dei luoghi), e proprio allora [...]. Poco tempo dopo gli [...] tinnì e viene [...] si rivolge a un [...] perché lo aiuti nella ricerca ilei libro, [...] e lui -il funzionario -si riconta benissimo [...] tutto si risolve [...]. Il racconto e asciutto, [...] la venire in niente a . [...] il sinologo di [...] ( [...] tra le sue carte. Apologo sulla scrittura, sulla sto-ria [...] sugli [...] e comuni. Brecht i cinico [...] i [...] apprezzare. Pei il [...] La [...] Mao [...] cita con ragione. /// [...] /// Aggiungerei: il [...] più sfrenato, ina con la [...] volgare del suo erede Fantozzi. Durante la rivoluzione culturale [...] da noi le spillone [...] Mao, [...] in Cina, dice [...]. Se ne fabbricarono e [...] tipi e modelli, con varianti da amatori [...] II protagonista del racconto viene travolto da questo [...]. A lui infatti non basta [...] spilletta qualsiasi, per dimostrare incondizionata fedeltà e amore assoluto [...] il supremo: la [...] deve essere la più grande [...] tulle, nessuno nel suo [...] nel v [...] deve [...] mai mettere in dubbio la [...] dedizione al glande Mao. [...] ricerca della spilletta più [...] spasso. Come un [...] alla [...] materiale il più raro e [...] egli si aggira nella notte nei luoghi dove i [...] attuano scambi, nel [...] clandestino delle spillette, mossi da [...] e fallica ossessione per [...] di [...] della spilletta [...] più che per la [...] preziosità. Non la qualità, la [...]. E irriverente, questo [...]. E un racconto cinico" Può [...]. Certamente è un racconto [...]. Certamente e un [...] comico [...] ilei settarismo politico e sul [...] culto ilei dittatori. /// [...] /// Certamente e un [...] comico [...] ilei settarismo politico e sul [...] culto ilei dittatori. (0)
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