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Di qua, nella casa [...] e ancora odorosa di calce, la gente [...] rideva eccitata dal vino e dai mandolini. Lui entrò a passi di [...] del giardino. Il [...] dei frutti maturi stordì. Camminando, trasse le mani [...] del vestito nuovo per carezzare i tronchi [...] offrivano al passaggio come amanti. Quel gesto, venuto sù [...] antica, lo compì con un sorriso carnale [...] gli occhi socchiusi a un godimento. Le dita gli dicevano i [...] degli alberti che sfioravano. /// [...] /// Si fermò sulla collina, [...] là del frutteto, appena si sentì afferrare [...] brivido del grano [...]. La luna si stanava [...] dalle punte di Girfalco. Il vento caldo di [...] dalla casa in festa le risate degli [...] musica degli strumenti. Si mosse per guardarsi [...] centimetro, bevendo con gli occhi assetati la [...] luna andava scoprendo. Anche nelle tenebre avrebbe [...] per zolla, pianta per pianta, in tutti [...] ubertosa opulenza: era scritta [...] da trent'anni, da quando Calogero Milillo, suo [...] sulla groppa di un cavallo e Io [...] confine della [...] proprietà; allora aveva cinque [...]. Quella era stata la [...] aveva visto la terra di Turi Tornabene, [...] fiume e dal confine della proprietà paterna [...] poderi di Masino [...] quasi trenta ettari di [...] presa in prestito dal giardino di Dio, [...] ulivi, frutteto, casa e tutto. Non gli era più [...] giorno e notte [...] sognata, com'era solito [...] dalla cima del carrubo [...] arrampicava apposta, quando ne aveva [...]. Appunto per questo si [...] da [...] un binocolo, e attraverso [...] visto maturare ogni anno le [...] giganti, le ciliege rosse [...] occhi [...] le pesche, le ulive, [...] e il grano, quel grano le cui [...] collina come il rossore le guance di [...] prima carezza sotto le vesti. Quel miracolo lo rendeva [...] sempre una ebbrezza sfibrante che lo rendeva [...]. Quella era terra non [...] ma, alla [...] sorella, corpo dello stesso corpo, [...] ciò gli aveva fatto nascere [...] di un diritto a [...] si sentiva come se [...] ri Tornabene Ilo avesse derubato [...] e ogni giorno i suoi [...] schizzavano veleno su quanto la terra portava al vicino. Non aveva mai potuto [...] che il padre gli aveva detto quando [...] a vedere la proprietà dei Tornabene la [...] lì, nel cranio, impresse come in un [...] riusciva a fermare: «Vilasi, guarda! Ogni zolla dà un [...]. [...] un delitto [...] strappata alla nostra terra». Gli anni erano passati I [...] gli avevano dato tre fratelli, Antonio, Mariano [...] Illuminata, [...] lui, che aveva già [...] della ragione, li aveva [...] intrusi. La terra, quella terra [...] che avrebbe potuto arare persino con le [...] gente e il suo [...]. Ogni volta che la [...] di essere pregna («Sai, Vilasi? Aspetto [...] volta. E aveva odiato suo [...] madre perché non erano capaci di fare [...] figli, come le bestie; di quel passo [...] avuto un esercito di fratelli, e della [...] Milillo [...] gli sarebbe toccato nemmeno tanto da farsi [...]. Così gli era venuta [...] la minaccia alle radici Una sera di [...] inerpicavano a cavallo sul sentiero della [...]. Franco Enna (Franco Cannarozzo) [...] Enna. Sceneggiatore per il cinema [...] chance» di Maurizio Lucidi, «Milano [...] Umberto Lenzi), poeta, traduttore (da Peyrefitte alla [...] innumerevoli romanzi, Ha esordito nel [...] con «La valle del [...] puntate sul settimanale romano «Cronaca nera». Sono poi venuti [...] tra gli altri [...] «Il meraviglioso [...] (Parma, See, 1952), «Preludio [...] «Tempo dì massacro» (entrambi pubblicati da Mondadori [...] «Dinanzi a noi il cielo» [...] «Noi mostri» (Mondadori, 1958), «Il [...] Marina [...]. Tra i volumi di [...] «Brivido [...] con prefazione di Alberto Tedeschi [...] 1963) e «La grande [...] (Sonzogno, [...] ristampato [...] nei tascabili Bompiani). Notte di [...] FRANCO [...] nella baraonda della festa, impacciata [...] bianco, come [...] sa [...]. Viaggio di nozze non [...] stato; roba di città; e poi, era [...] a Girfalco, dove tra poco sarebbero scesi [...] mietitori con le lucenti falci sulle spalle. Il frumento era maturo, [...] vento passando. Per la prima volta, [...] entrato in casa Milillo: la «roba» era [...] di Rosina. Vilasi sentì la terra [...] con un mormorio di amante in attesa. La luna le dava [...] stupendo che avrebbe voluto [...] di dosso e [...] nuda, lei, quella magnifica [...] puntuale, sempre pronta ad offrirsi. Le spighe lo inebriarono [...] contatto, come la peluria sul corpo di [...]. Scese in ginocchio nel [...] affondò la faccia ardente. [...] della terra lo afferrò [...] vento su quel biondo pelo gli trasmise [...]. Calò le mani sulla [...]. Le palme aderirono alle zolle, [...] dal sole. Un brivido lento gli [...] cosce e lento si levo a salire. Si gettò bocconi. Il petto, il ventre, [...] palme, aderivano alla terra. Le spighe, alte nel [...] sguardi della luna. Il desiderio aveva [...] suo essere come mai gli [...] accaduto prima. Colei che aveva sotto [...] più meravigliosa che avesse [...]. Si trovò pronto a [...] membro eretto da scoppiare, pieno di sangue [...] lo trasse dai calzoni con uno strappo, [...] ardente. Era come se una donna [...] amata e mai posseduta lo avesse colto di sorpresa. Posò una guancia per terra: [...] il tepore [...] amante attraverso la pelle. [...] gli portò il lamento [...] tratto, affondò la bocca nella zolla e, [...] attese che il piacere si facesse dolore [...]. Ululando morse un ciuffo [...] vello. [...] del piacere sentì la [...] lenti singhiozzi, finché tutto fu pace dentro [...]. La luna rideva nella [...] cielo. [...] Milillo, che cavalcava secondo [...] mulo, aveva cacciato la sigaretta accesa tra [...] giumenta montata dal padre. Il sentiero, lassù, correva [...] della montagna, quasi a filo di uno [...] metri, alla cui base scrosciava un torrente. La giumenta era partita [...] ragliando di dolore, né [...] potuta fermare le grida [...]. Calogero Milillo non aveva [...] di gettarsi a terra ed era finito [...] del torrente insieme con [...] bestia. Vilasi aveva perduto [...] padre e un cavallo, [...] aveva trovato il modo di diventare presto [...] beni dei Milillo. Quanto ai fratelli [...] tempo. Quella volta non aveva [...] mulo; aveva tirato diritto fino al paese, [...] tra le braccia della madre. Quelle lacrime erano state [...] la gioia gliele aveva portate. Altro tempo [...]. Rosina, la figlia di Turi Tor-nabene, [...] quando Vilasi era già ragazzo, si era [...] a quindici anni A ogni loro incontro [...] fanciulla [...] una vena che si [...] il sangue, tirato sù dal fiato del [...] la faccia di coniglia. Era più larga che [...] grassa; aveva il torace di una amazzone [...] di un carrettiere; ma negli occhi neri [...] adolescenza incorrotta aveva portato [...] un mondo da scoprire. Vilasi non era [...] re ma contadino di terra [...]. Per questo il suo [...] calato su Rosina come un falco sulla [...]. Si può dire che [...] già da quando lei si trovava nel [...] madre. Una volta [...] la moglie di Turi Tornabene [...] carretto gli aveva detto: «Ah, se in [...] fosse una femmina! Lui, bambino o poco [...] messo del tempo per capire il significato [...] ma ci era arrivato lo stesso più [...] in conseguenza, aspettando ebe Rosina diventasse meno [...]. [...] tirata sù con gli [...] giorno, anche se la trovava [...] brutta. Perché Rosina rutta lo [...] di una bruttezza, come dire, candida, di [...] prorompente, pronto ad aprirsi a chiunque, al [...]. Era tozza, pesante, impacciata; [...] bassa e il naso robusto; le sopracciglia [...] linea unica sugli occhi grandi e neri, [...] di peli nelle parti intime, inguine e [...] era larga e dolce, sempre incline a [...] e aveva denti bianchi e [...] di felino destinato a [...] erano turgidi, a ogni incontro apparivano prima [...] corpo, le natiche, foggiate da madre natura [...] verso cosce sensuali e altere che, aperte, [...] accesso al regno del fuoco; i capelli [...] davvero femminile che metteva in mostra alla [...] ondulati, pronti ad agitarsi [...] di lei, ora a coprire un occhio, [...] ora a scoprire la nuca coperta di [...]. Così com'era a [...] in cui ogni femmina [...] Vilasi sapeva [...] Roana, se non altro, [...] ogni istante il suo desiderio di maschio. In ogni caso, Rosina [...] terra, e in più non aveva fratelli Era [...] gentile con lei, tanto [...] non aveva dovuto sforzarsi [...] si sé; era stato come guardare ima [...] ramo, passando ogni giorno sotto la pianta [...] meno acerba. Un giorno, la ragazza Io [...] sul viottolo che separava le due [...] Si erano salutati i [...] in fac-cia, spavalda, sicura di essere un [...] nere trecce annodate, gli occhi sfavillanti, le [...] desiderio. La vena, nel petto [...] era [...] rotta appena lo aveva [...] e subito le sue guance si erano [...]. Portava un pa-niere di [...] o: andava a cogliere fichi sulla collina. Si era fermata come in [...] sognava da tempo: essere chiesta [...] Vilasi Milillo e [...] di sì. In casa se [...] parlato, tra lei e i [...] e non [...] ostacoli Vilasi le piaceva, per [...] quello che madre natura gli aveva dato nascendo, sguardo [...] corpo voce, e quello schiocco di risata che le [...] di una frustata sulla [...] groppa irrequieta di fanciulla vogliosa. Per lei, Vilasi aveva [...] ragazze come Carmela [...] e Celestina Stabile, ma Rosina [...] sapeva. /// [...] /// Per lei, Vilasi aveva [...] ragazze come Carmela [...] e Celestina Stabile, ma Rosina [...] sapeva. (0)
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