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In alto una scena [...] «Testimone a rischio» del regista Pasquale Pozzessere. In basso Rosario [...] di [...] abbandonato» [...]. Ma ciò che ho fatto [...] rifarei. Era una scelta dovuta. Sono altre le cose [...]. [...] fa un freddo della ma-donna, [...] da due mesi, mi man-cano [...] il caffettino, i 2. Chissà da do-ve chiama Piero Nava, [...] anni, il «testimone a rischio» protagonista del [...] Pasquale Pozzessere. Quella mattina di settembre di [...] anni fa, sfrecciando sulla superstra-da [...] il rappre-sentante di commercio assistette [...] del giudice [...] la [...] preziosa testimonianza contri-buì in maniera [...] dei due killer. Ma fu anche [...] di un incubo: nel [...] questo lombardo operoso e benestante, padre di [...] felicemente sposato, finì col vedere sbriciolata la [...]. Co-stretto ad abbandonare la [...] di pagare, gli amici e ovviamente il [...] identità ed «emigrare» con la fa-miglia in [...] nord Europa. È da lì che [...] Piero Nava ha telefonato per parlare con quat-tro [...] dal produttore Pietro Valsecchi a pochi giorni [...] nelle sale. Puntualissimo, anzi con cinque mi-nuti [...] anticipo [...] prevista, il «testimone a rischio» [...] tradisce nessuna emozione, ma si sente, ascoltando la [...] voce fiera e senza fronzoli, [...] ha una gran voglia di [...]. Attualmente [...] solo un cono-scente, con il [...] ogni tanto prendo un caffè», confessa senza pudori, [...] «Il mio lavoro [...] perso nella notte dei tempi. Quel Piero Nava è [...] sepolto dentro di me, e devo sta-re [...] non [...] uscire fuori. Non potrei [...]. Ma mi sento a [...] mia coscienza». La storia di questo [...] è stata raccontata dal gior-nalista Pietro Calderoni [...] di un uomo tranquil-lo (Rizzoli), [...] traccia per la sceneggiatura del film fir-mata [...] Furio [...] Giacomo Scar-pelli insieme al regista e allo [...] Calderoni. A pagina 85 del [...] del dodicesimo capitolo, si legge: «Fu così [...] Pietro [...] ritrovò [...] sen-za lavoro, senza un [...] confidarsi, senza un parente a cui [...] telefonare. Doveva [...] chiuso in casa senza far [...]. Un [...] di disagio, malinconia e [...] orgoglio civi-le attraversa ancora oggi, a sei [...] da quella matti-na di sangue, le parole [...] Nava. Ma [...] non è affatto «piagno-ne»: semmai [...] riconoscenza nei confronti delle persone che [...] aiutato nei giorni terribili (il [...] Giovanni Natella, la [...] «ombra», il dottor Antonio Manga-nelli, [...] del Servizio centrale di protezione) si alterna ad una [...] rabbia nei confronti [...] o addi-rittura [...] mostrate dagli apparati dello Stato. Signor Nava, ha visto [...] Pa-squale Pozzessere? Sì, [...] visto in cassetta. [...] trovato molto bello. /// [...] /// In parti-colare il regista, [...] tanto le [...] telefonate notturne, e Fabrizio Bentivoglio, [...] capito così tante cose di me. Testimone a rischio mi [...] anche fatto sorridere. Sapete, da molto tempo [...] occasioni di [...]. Come ha passato questi [...] Li ho passati male. Catapultato in una situazione che [...] è normale. Ero un uomo stimato, [...] guadagnava dieci milioni al mese e aveva [...]. Insomma, avevo un futuro [...]. [...] tutto è fini-to. Mi sono trovato come [...] bicchiere pieno [...] nel quale faticavo a [...]. È stata dura. È stata dura rinunciare [...] alla mia casa, dover cam-biare identità. [...] è stato un disastro. Adesso sto meglio, forse [...] più tolleran-te nei confronti della burocrazia. Finché ragionavo con la [...] beh, era pazzesco! Non capirò mai perché devo [...] io a fare delle ri-chieste. Dovrebbe succedere il contrario. Insomma, lo Stato dove-va [...] di vive-re, il più possibile, come prima. Io non sono un [...] te-stimone volontario, sono stato dal-la parte giusta [...]. E invece che [...] successo? Niente. Ricordo di [...] scritto, in quegli anni, [...] Cossiga, [...] Scotti, a Martelli. Nessuno ha mai risposto, nessuno [...] telefonato. Un gesto come il [...] meglio invece che dare [...] quelli che meritereb-bero di stare in galera. Che cosa teme di [...] Che [...] miei due figli mi rimproverino un giorno [...] ho fatto. Ma non credo succederà. Sono stati meravigliosi. Bravi, sereni, concreti. Hanno sopportato i miei [...] cupezza, hanno accettato il cambio del nome. Ero un uomo abituato [...] a fare contratti, ad avere clienti. Mi sono ritrovato a [...] in casa, a fare la spesa, a [...]. /// [...] /// E non solo per [...]. Oggi i miei figli [...] anni. Sono tutta la mia [...]. Non posso permettermi di [...]. Metterei a repentaglio an-che [...]. Che cosa significa, per un [...] come lei, vivere [...] Significa [...] ricostruire [...]. Ma non è mica [...]. An-cora non parlo bene [...] nel mio lavoro la parola, che poi [...] con i clienti, è tutto. Signifi-ca non [...] tornare a Lecco per [...] parenti o anche solo per mettere un [...] dei miei genitori. Significa dover convi-vere la con [...] paura: ce [...] sem-pre addosso, non è che [...] vedi e la prendi a schiaffi. Significa fare i salti [...] i rimborsi che ti spettano. /// [...] /// Nel 1993 sono stato [...] in un paese straniero, ospi-te di un [...] avrebbe aiu-tato a mettere su [...] tutta mia. Ci avevo sperato. Feci delle ri-chieste, ma [...]. Ha saputo delle polemiche scop-piate [...] in Italia sui compensi ai «pentiti»? La vedova di [...] poliziot-to rimasto ucciso [...] a Falcone ha sparato a [...]. Me ne hanno parlato. In linea teori-ca la [...]. La [...] fa-miglia è stata distrutta, è [...] che sia aiutata. E certo i soldi contano: [...] cosa sono 2 milioni e mezzo al mese, una [...] 5. Ma il vero proble-ma [...] abbandonati. Troppe volte mi sono [...] lanterna del molo: le navi passa-no e [...]. Sui pentiti non mi [...]. È un discorso delicato. Ma di una cosa [...] prende 500 milioni e poi li perde, [...] più [...]. Lei rientra ancora nel Programma [...] No, non faccio parte di quel gruppo [...]. E poi non seguo [...] italia-ne. Devono solo sistemare quelle [...] che mi servono per vivere e basta. Non hanno da farmi [...]. Spero proprio di no. È vero che lo Stato [...] fatto niente per sensi-bilizzare la gente [...] ma credo che un [...] far riflettere. In fondo, non siamo [...] «chi [...] fatto fare». E anzi credo che [...] la mia storia sullo schermo, dirà: [...] mi sarei comportato così». Si sente ancora nel [...] Ci sono persone in carcere che ve-dono [...] scacchi per colpa mia. Che dice: mi penseranno? Io [...] sì. Ma è anche vero [...] stanco di tutta questa [...]. Se ne perdo un [...] amen. Sono passati oltre sei [...] mattina di settembre del 1990. Che cosa ricorda? Tutto, [...] stamat-tina, alle 8,20. Rivedo quella [...] che mi supera, il [...] gli spari. È ottimista? Gli hanno [...] alla mafia. Penso che alla fine [...]. A patto che lo Stato [...] e che voi giornali non diate spazio [...] si pente. Lo Stato sono io, [...]. Se ci si comporta [...] costringe anche gli altri a comportarsi bene. È la filosofia del-la [...]. /// [...] /// Venerdì esce Testimone a [...] di Pasquale Poz-zessere con Fabrizio Bentivoglio, Claudio Amendola [...] Margherita Buy. È la storia di Piero Nava, [...] «supertesti-mone» che favorì la cattura dei due [...]. Nel mirino dei mafiosi, [...] ha dovuto cam-biare identità, lasciare [...] lavoro e abbandonare [...] in-sieme alla famiglia. Ma rim-provero allo Stato di [...] abbandonato». /// [...] /// Ci ha viziati la [...] ad un cinema che [...] le ri-ghe, con il suo piccolo circo [...] di banditi di cartapesta, improbabili ma infallibili. Gli eroi di quei [...] zigomi alti e rassicuranti di Clint Eastwood, [...] India-na Jones, la muscolatura di molte generazioni [...] Rambo [...] di Rocky. Anche la mafia al [...] voluta nutrire di eroi: malefici o gentili, [...] un paio di span-ne al di sopra [...] o dei nostri incubi. Le nostre storie invece [...] qualsiasi, eroi per ca-so, quasi in bianco [...]. Piero Na-va è un [...] di me-stiere fa il commerciante e che [...] Sicilia [...] anzitutto il caffè e gli involtini di [...]. [...] era un giudice timido e [...] codino, disciplinato frequentatore dei codici [...] della parrocchia. [...] Am-brosoli era un distinto [...] capelli grigi che votava per il partito [...]. Nessuna misti-ca del sacrificio, [...]. Han-no scelto semplicemente di [...] andava fatto, senza chiedere ri-compense, senza inseguire [...]. Senza [...] ci han-no insegnato [...] del bene. Anche per questa ragione, [...] di impegno civile (che sono po-chi: mai [...] corteo) vanno visti e sostenuti. Per la sobrietà con [...] per la tensione che ci comunicano, per [...] di produttori, registi e attori che si [...] cine-matografia a rischio. E anche per il [...] fin dei conti, [...] va educato. Ecco le storia tragica [...] Rita Adria e quelle di Rosetta Cerminara e Giovanna Zaccone Il [...] e la paura di chi «ha visto» ALDO VARANO [...] loro vite spezzate non parla mai nessuno. I testimoni ocu-lari non [...]. Impossibile intrecciare su di [...] e infinite discussioni per cogliere dif-ferenze e [...] (solitamente estraneo ai colla-boratori) e calcolo o [...] di partenza). Loro, appunto, sono soltanto [...]. Sono stati soltanto sfiorati da [...] episodio o una quoti-dianità tragici. Sono stati involonta-ri osservatori [...] violento che [...] consumato sotto i loro [...] dalla paura, carichi di terrore. Il testimone oculare deve [...] famiglia, la [...] cit-tà, cambiare abitudini, utilizzare [...] con [...] nomi e cognomi, tagliare affetti [...]. Antonio Manganelli, a cui [...] le stesse rego-le e norme di legge [...] i collaboratori di giustizia, su [...] ha rivelato che i [...] 59, coi familiari arrivano a 250, quasi [...] minorenni. A fronte di 1270 [...] migliaia di parenti. E ancora: «I problemi [...] nuova quotidianità: come si chiede un certificato [...] per esempio, come si fa a vaccinare [...] si trova un medico, come si convince [...] necessità di chiamarsi in un mo-do nuovo [...] più del passato vero [...]. Del carico di difficoltà [...] ne sa qualcosa [...] che ha visto i [...]. Ma le storie di [...] spesso terribili e [...] tragicamente. Rosetta Cerminara aveva venti [...] dalla parruc-chiera vide due killer che sparavano [...] Aversa e la moglie. In tribunale, era il [...] sbottò: «Quella che faccio non è più [...]. Raccontò la [...] solitu-dine «sola come [...] dopo [...] testimoniato. Aveva capito a cosa [...] andati in-contro. A casa furono tutti [...]. Specie mia madre. Ancora og-gi -continuò -mi [...] loro. Li sento freddi. Non [...] più il rapporto di prima. Loro sono stati sradicati [...] Calabria [...] io mi sen-to colpevole nei loro confronti». I Cerminara avevano due [...]. Fu-rono costretti ad [...] via di notte mentre [...] arrugginivano. Ancor più tragica la [...] Rita Adria [...] ricostruita Sandra Rizza nel [...] «Una ragazza con-tro la mafia») conclusasi con [...] testimone. A 17 anni Ri-ta, [...] ucciso il padre e il fratello, decise [...] le vicende che [...] sfiorata [...] accanto. Per [...] scelse Paolo Borsellino, allora procurato-re [...] Marsala. Costretta a rompere con [...] ad [...] via da Partanna, il [...] trapane-se, restò isolata e senza punti di [...] dal dissenso con la madre. Una setti-mana dopo [...] di via Ame-lio, quando [...] ven-ne meno anche Borsellino si lanciò nel [...] piano. Nulla si sa della [...] Piera Aiello, vedova di mafia, anche lei testimone oculare, [...]. Terribile anche la storia [...] Gio-vanna Zaccone costretta a rifugiarsi sotto falso nome a Roma [...] insieme al suo bambino dopo [...] coraggiosamente testi-moniato contro il [...] da cui aveva avuto il figlio. Quando fece la scelta [...] «Sto facendo tutto que-sto per mio figlio». Lontana dalla famiglia e [...] il solo obiettivo di pro-teggere il piccolo Pierpaolo. Poco prima di mezzanotte [...] del 1995 la falsa signora [...] che sta riportando a [...] Pierpaolo [...] ha mangiato la pizza coi compagni di [...] a fucilate e ferita assieme al figlio. E [...] non è [...] bambino a vivere nel terrore. [...] un altro che abitava in Puglia che ha visto gli uomini cattivi sparare e uccidere: [...] lui testimone oculare co-stretto, con la [...] famiglia a [...] vita. /// [...] /// [...] un altro che abitava in Puglia che ha visto gli uomini cattivi sparare e uccidere: [...] lui testimone oculare co-stretto, con la [...] famiglia a [...] vita. (0)
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