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[...] /lunedì 25 aprile 198325 aprile, [...] CARLO BERNARI Il 25 Aprile [...] oggi di fronte a noi, non più come una [...] da festeggiare in allegria e spensieratezza; quanto piuttosto come [...] monito e un rimorso: monito a salvare per quanto [...] gli spiriti di cui [...] si nutrì di sacrifici e [...] dolori; rimorso, per quel poco o tanto che ciascuno [...] noi contribuì ad [...] 11 ricordo, [...] dalle nostre coscienze come «cosa [...] da non pensarci più. A rivivere [...]. Quel «domani» che ci [...] 1125 Aprile 1945 è [...]. Illudersi di [...] 1 contenuti resistenziali solo [...] celebrativi, senza nel contempo [...] di nuove riflessioni storiche [...] opponendosi con tutte le forze al disegni [...] abituando le nostre menti e 1 nostri [...] la nostra stessa ragione di avanzare come [...] nazione fra I [...] e le nazioni civili. Bisogna perciò riappropriarsi di [...] del suol significati morali [...] con essa, Inerire ad essa, come suggerisce Bloch [...] «Spirito [...] quando dice: «Io inerisco [...] cui bevo». Sarà utopia quanto si [...] modo per far sì [...] fu 11 25 Aprile non ci resti Indietro, [...] Impallidita di un fortunoso ricordo. Libertà è un mezzo [...] la [...] CARLO CASSO L A La Resistenza [...] stata molto Importante per me, forse come [...] che [...] hanno vìssuta. A me che ero [...] fatto capire che bisognava scrivere per gli [...] innanzi tutto comprensibile. Quindi niente letteratura esistenziale, [...] abituato, ma letteratura Impegnata, se questo termine [...] già usato da Vittorini. I miei compagni dì [...] Infatti tutti per questo tipo di letteratura, particolarmente Baba [...] i quali ebbero molta [...] vita, per cui ho dedicato loro uno [...] racconti. Fu Baba, comunista, che [...] Volterra, a farmi gli elogi di Victor Hugo, [...] a-vevo sempre disprezzato; ed era anche logico [...] perché Victor Hugo, col [...] aveva pubblicato il romanzo Impegnato [...]. Ho messo in pratica [...] negli [...] tempi, quando mi sono [...] scrittore deve prima di tutto giovare agli [...] andavano ripetendo invano Baba e [...]. Molti avvenimenti avevano contribuito [...] capi [...] dì tutto si occupavano, [...] della giustizia, ma non anche della pace: [...] i capì dell' antifascismo, avevo una vera [...] a causa degli anni di galera e [...] che avevano patito. Non battei ciglio, quando [...] Churchill, Roosevelt e Stalin, riunitisi a [...] conclusero la guerra antifascista, [...] fosse trattato di una qualsiasi guerra del [...] la guerra di successione di Spagna, dipingendo [...] solito vestito di Arlecchino, qua rosso, là [...] e così via: un vestito che ha [...] guerra. Eppure almeno uno ai [...] precisamente Roosevelt, era al corrente di [...] bolliva in pentola: la [...]. Avrebbe a-vuto inizio così [...] la violenza della guerra, avrebbe voluto dire [...] mondo. Ma anche 1 nostri [...] riunirono quasi un anno dopo la bomba [...] Hiroshima, [...] capirono nulla del loro tempo, regalandoci una [...] come le dittature, di tutti i nostri [...]. È per questo, forse, [...] il famoso 25 a-Prile, mi trovò prostrato, [...] che avrei capito più tardi. Io [...] voluto che [...] avesse eliminato le forze [...] che sta loro sotto, il nazionalismo. Ma è inutile stare [...] latte [...]. [...] le maniche e cerchiamo [...] in condizioni molto più difficili, quello che [...] nel 1945. Perché difficili? Perché 1 [...] dopo la guerra. E stato così nel [...] fatto il cambiamento sbagliato, [...]. Ed è stato così [...]. Adesso il cambiamento bisogna [...] subito, senza aspettare, perché la [...] è proprio quello che [...] impedire. Illa [...] fine della guerra mi a-veva [...] a Volterra, [...] fatto la Resistenza. E subito ero caduto [...] di profonda tristezza. Va bene, era caduto [...] tornata la libertà, ma io sentivo che [...]. La libertà è solo [...] fine non può non essere che la [...]. Ma questo, ci ho messo [...] vita a [...]. Ora sono vecchio e [...] domando se ce la farò a portare [...] battaglia, che è la sola cosa che [...] cuore. Non [...] di quel tempo, perché [...] ho dato tutto quello che potevo dare. Ricordo solo che ero [...] Volterra, [...] seppi che la guerra era finita. Il ricordo si confonde [...] era avvenuto po-chi mesi prima, quando per [...] era finito e [...] tornati a casa. Ricordo che si saliva [...] Volterra, [...] una torrida mattina [...] estate, ed eravamo in [...] nostri cari, di cui non sapevamo più [...]. Si guardava verso i [...] sopra la nostra testa, come se questi [...] un risposta. LI ricordo tutti: il [...] la facciata del duomo, la torre del [...] linea allungata della fortezza. Ricordo che per un [...] lungo la strada, ma quando questa piegò [...] prese per una scorciatoia. [...] la salita si fece [...] ciocchi stecchiti, fili d'erba calcinati dal sole, [...] riscaldavano di più [...] col loro odore penetrante. Uno di loro mi [...] miei stavano bene, ne provai sollievo, e [...] caddi in quella tristezza di cui ho [...]. Mi dissi che per [...] di ricominciare la vita di prima. Eppure sarebbe bastato che [...] indietro per averle chiarissime. Sarebbe bastato che avessi [...] mi avevano detto Baba e [...] i due [...] comunisti conosciuti durante la Resistenza [...] ebbero il maggior merito). Sarebbe bastato che a-vessi [...] Victor Hugo, uno scrittore [...] da cui c'è tanto [...]. Invece [...] a leggere gli autori del Novecento. [...] in altre parole, a fare [...] che avevo sempre fatto, invece di gettarmi coraggiosamente per [...] nuova via, anche se in principio non [...] seguito nessuno. Ci sono voluti fatti [...] dal sonno dogmatico in cui ero caduto, [...] risvegliare [...] umana (ricchissima) della Resistenza. [...] PI [...] Sergio Staino. /// [...] /// E si cominciò a [...] tutti i quartieri della città. Fuoco contro il comando [...] Legione «Muti», in via Rovello, che era un [...] fosco emblema [...] nazifascista sulla città. [...] sferrato contro il covo [...] creò tra i cittadini [...] anche i meno fiduciosi [...] fascisti erano finiti. La gente cominciava anche [...] della necessità di unirsi ai promotori del [...] avanguardie [...] per suscitare [...] popolare la più vasta [...]. Infatti nelle strade cominciarono [...] dai più anziani ai più giovani, uomini [...] Un comportamento che mi sbalordiva e mi commuoveva. Da anni vivevo [...] da anni rivolgevo la [...] compagni, agli amici [...] forse anche a qualche [...] per chiedere [...] stradale. Ora quella gente che [...] di Milano mi appariva tutta amica. Il 25 aprile si [...] fabbriche. Gli operai armati, con [...] SAP di azienda e di quartiere, sparavano [...] che avevano ricevuto [...] di sabotare eli [...] prima della fuga. Cominciarono ad arrendersi ai [...] reparti tedeschi. Quelli che non si [...] fino ai denti, ma circondati dalle forze [...] nei loro [...] fino [...] degli alleati li giorno [...] era già cambiata. Si sparava ancora, ma [...] occupavano la prefettura, la centrale [...] polizia in via Mozart, [...] brigate nere in piazza San Sepolcro. Si arresero anche i [...] Guardia nazionale repubblichina e i criminali della X Mas. Ora in città si [...] aria. Si avvertiva chiaramente che [...] facendo pulizia, con il contributo di tutti, [...] preparato da mesi dal [...] per evitare il caos [...] del fascismo e con la cacciata dei [...] uno strumento efficace, un indirizzo estremamente valido. Cominciarono a uscire i [...] nelle stesse [...] fino a ieri erano [...] della repubblichina nazifascista di Salò, dopo [...] le forze insurrezionali ebbero [...] del «Corriere della Sera» in via Solferino, [...] RAI in corso Sempione, il palazzo del [...] piazza Cavour. AI «Corriere» arrivavano nomi [...] prestigiosi della Resistenza e della cultura antifascista. Luigi Longo, Arturo Colombi, Elio Vittorini, Maria Maddalena Rossi, Ugo [...] Renata Quaranta, Cesare Marcucci, Ernesto [...] Con questa redazione, con [...] collaboratori e degli indispensabili tipografi, si stampò, [...] clandestinità, il primo nomerò legale [...]. Italia tipografia dei «Corriere» [...] primo numero non clandestino dell'« [...]. Mentre in piazza Cavour [...] primo numero, non più clandestino, de [...] Libera», organo del Partito [...]. Il corpo redazionale anche [...] da nomi [...] Ernesto Rossi, Leo [...] Mano Dal Pra, Vittorio [...] Vittorio Foa, Loca Serra [...] e uomini politici Di questo grappo facevano [...] Ferruccio Pani e Fermo Solari, che si erano [...] del [...]. Ovviamente i giornali andavano [...]. Anzi non [...] abbastanza carta. La gente finalmente godeva [...] libera, poteva sapere, essere informata [...] leggere alla luce del [...] di essere denunciata. Articoli, servizi e [...]. I milanesi venivano a [...] avvenute nella tristemente famosa «Villa Triste». Organi dei vari partiti [...] mettevano i cittadini al corrente della disastrosa [...]. Bisognava ora uscire, con [...] e alacrità, da un baratro di miseria, [...] lutti, di scempi bellici. La gente però, al [...] sventure, dello sfacelo e delle dure prospettive, [...] libertà riconquistata, [...] della cessata angoscia. Partigiani e resistenti venivano [...] ovunque, [...] dei caseggiati, nelle vie [...] nei [...] locali pubblici e sociali passati [...] cittadini, dei lavora [...] 27 APRILE vi erano [...] fascisti [...] sparavano dai tetti e [...] Ma erano sotto controllo e ormai sarebbero stati [...] di poche ore. Sventolavano bandiere rosse e [...] tutte le finestre. I giovani, nelle vie, erano [...]. Organizzavano brevi cortei, si [...]. Alcuni vantavano gesta forse [...] che testimoniava un omaggio al vero eroismo [...] realmente conquistata; altri si rammaricavano di non [...] modo di entrare nella Resistenza, e anche [...] un profondo riconoscimento ai militanti della Resistenza, [...] gappisti, alle donne e alle ragazze [...] avevano svolto il difficile [...] di staffette. Cera in tutti entusiasmo, [...] di vivere un momento storica Furono certo [...] restano ancor oggi negli occhi e nella [...]. Mi sentivo curioso e [...] mai E quando incontrai Azzini e Novelli, [...] stare con me. Insieme visitammo, come se [...] vista, questa citta di Milano, ritenuta, non [...] capitale della Resistenza. E la guardavo, ora, [...] Mi si presentava disseminata di rovine, con [...] a scheletri desolati con ferite [...] quella giornata del 27 [...] tutta la [...]. Potei vedere il Duomo [...] della Galleria praticamente distrutta, le ferite inferte [...] Palazzo [...] Giustizia, la devastazione di Santa Maria delle Grazie [...] sublime affresco di Leonardo prodigiosamente sopravvissuto. Ecco le case bombardate [...] Carrobbio; [...] quartieri devastati, come quelli di Porta Garibaldi [...] Porta Nuova. Palazzo Marino sventrato, la Scala [...] il teatro dì piazza San Fedele ridotto [...] le baracche per i sinistrati, testimonianze viventi [...]. /// [...] /// Gli ultimi cecchini neri [...] In pochi reparti tedeschi che non erano [...] sorveglianza, in attesa [...] degli alleati; dicevano che [...] soltanto agli inglesi Comunque non [...] più nuocere. [...] parte sarebbe stato sciocco tentare [...] dando battaglia, col rischio di [...] morire centinaia di patrioti Il 28 aprile «egna anche [...] effettivo di una intensa vita politica e sodale. Il sindaco, il [...] il questore, i direttori [...] e tranviaria, delle [...] (anch'essi nominati dal [...] avevano preso possesso dei [...] I partiti si stavano organizzando, e sorgevano [...] che volevano fare politica. Non sarebbero durati molto. Sulla breccia sarebbero rimasti [...]. Molti erano i problemi, [...] che richiedevano impegno e sacrificio. Intanto, mentre riprendevano alla [...] essenziali, giungevano in [...] le formazioni partigiane provenienti [...] dalle montagne. Un trionfo, un delirio. Tutti volevano [...] questi ragazzi mai visti prima, [...] di ragazzi abituati alla rinuncia, al sacrificio, alla fatica, [...] guerra: non una guerra [...]. Là, otto mesi «ima, [...] 1944, i nazifascisti avevano massacrato 15 patrioti. Ora, 28 aprile 1945, [...] del chiosco pendevano allineati ì cadaveri di Mussolini [...] amante Claretta [...] e dei «gerarchi». /// [...] /// Ora, 28 aprile 1945, [...] del chiosco pendevano allineati ì cadaveri di Mussolini [...] amante Claretta [...] e dei «gerarchi». (0)
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