Stazione di Foggia terribilmente [...]. Distruzione che pare fresca e [...] impietrita da secoli. ///
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Teorie di vagoni bruciati, [...] roventi; locomotive riverse, cataste di treni morti, [...] incastrati uno [...] binari dritti nel cielo [...] avvitano in alto come serpenti contorti; fetore [...] cavalli e bovi riverse nei carri merci, [...] bruciati, ridotti a scheletri e gabbie. Il nostro treno passa [...] ad andatura ridottissima e, proprio in mezzo [...] si ferma. ///
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Sono diretti esattamente verso [...] folte e [...]. Basta guardarsi intorno per [...] di noi se sganciano. [...] treno sta trattenendo il fiato, [...] nessuno si muove. Tutti sanno che è [...] qualche istante e che ogni moto per [...] assurdo. Ed in quel punto [...] vedo un uomo che salta giù dal [...]. Lo riconosco: è il [...] C. Corre da solo disperatamente; [...] seminato di rottami e di tralicci abbattuti; [...] non si volta mai indietro; continua a [...] steccato; scavalca lo steccato; non si volta; [...] una scarpata; non si volta neanche in [...]. Così è scomparso don Ciccì [...] al terrore. Tutti i soldati nel [...] hanno assistito alla [...] fuga disperata. Solo quando stava per [...] elevato qualche grido e qualche fischio. I [...] non hanno sganciato. Subito dopo il treno [...]. Don Ciccì non è stato [...] più visto. Lo ricordo stravolto già [...] Milazzo. [...] treno non ferma nelle stazioni. Non ci vogliono far vedere [...] gente. In Italia non si [...] ci sono soldati stracciati, coi calzoni mezzi [...] corti, e che provengono da una ritirata. Ma io e [...] ad ogni fermata, risaliamo [...] il treno; penetriamo, come per vendetta, tra [...] cuore della stazione. Ci pavoneggiamo tra i [...] nei nostri stracci [...]. Dobbiamo essere davvero molto [...] guardano tutti meravigliati. [...] i gambali ma con i [...] corti e la camicia stracciata su una spalla, lui [...] la pistola a nudo nel cinturone e una macchia [...] sangue sulla giubba. Ci divertiamo a squadrare [...] ed i soldati di ronda e gli [...] alla stazione, tutti attillati e con la [...]. Loro ci guardano come [...] non osano domandarci niente. Poi passa il nostro [...] e, con un balzo, lo afferriamo al [...]. È un nostro gioco [...] molto. Facciamo a chi di [...] montare magari una frazione di secondo dopo [...] è già saltato. È molto meglio che [...]. Forse oggi stesso si [...] e poi di certo si andrà in [...]. ///
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Forse oggi stesso si [...] e poi di certo si andrà in [...].