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Come è inevitabile, per la [...] moderna, confron-tarsi con [...] finlandese, nato a [...] il 3 febbraio del 1898, [...] cento anni fa. Dopo i primi anni [...] il giovane [...] si laurea in architettura [...] Helsinki nel 1921. In quel periodo entra [...] il classicismo nordico di [...] che, assieme alla tradizione [...] il linguaggio dei suoi primi progetti. Nel 1924 sposa [...] che gli sarà compagna fino [...] morte, avvenuta nel 1949, e che sarà parte importante [...] attività. I successivi viaggi in Europa [...] Italia sono determinanti nella formazione di [...] come determinanti sono i [...] con le [...] del Movimento Mo-derno. [...] conosce bene la poetica [...] Le [...] e, a partire dal [...] contatto con i [...]. Già con il progetto [...] comu-nale di [...] (1927), [...] aveva dimostrato il possesso [...] modulando una copertura [...] sinusoidale e co-niugando [...] di materiali diversi come [...] il legno. Ma sono i progetti [...] del quotidiano [...] e per il sanatorio [...] del 1928, che segnano [...] suo stile e portano impressa la lezione [...]. [...] mostra, soprattutto [...] di [...] di non essere schiavo dei [...] razionalistici e mostra una libertà di articolazione delle piante [...] dei volumi che rispondono alle diverse funzioni. [...] del tutto nuova [...] e al rapporto con la [...]. La consacrazione in-ternazionale di Alvar [...] già favorita dai contatti [...] e, soprattutto con lo [...] Si-gfried [...] avvie-ne con lo straordina-rio [...] universale di New York del 1939. [...] parete ondu-lata in legno [...] lo libera da vincoli geometrici e fa [...] architettonica se-guendo il percorso espositivo. [...] del-la curva, ispirato ai si-nuosi [...] progetti esemplari, come negli edifici [...] gli studenti del [...] una fila di stanze di-stese [...] un serpen-te e che consentono una vista ottimale del [...] da ogni punto di vista. [...] di Alvar e [...] trova uno sbocco anche [...] della loro ditta [...] che sforna stupendi mobili [...] ed eleganti vasi di vetro. Intanto Alto progetta sedi [...] piani regolatori e costruisce raffinate residenze private, [...] un altra testimonianza della [...] di trattare lo spazio, di [...] nella massima libertà espressiva [...] rispetto [...] dalla natura e dei [...]. La [...] notorie-tà internazionale cresce negli [...] Cinquanta [...] Sessanta e [...] gira il mondo con [...] lezioni universitarie, mentre sforna al-tri capolavori: la [...] ad Helsinki, il politecnico di [...] una serie di chiese [...]. Il suo linguaggio negli ultimi [...] della [...] vita si irrigidisce, ma conserva [...] purezza formale. [...] muore a Helsinki, [...] maggio 1976. La Finlandia e il [...] centenario della [...] nascita, lo ricordano con [...] di manife-stazioni e di mostre. Si comincia oggi ad Helsinki [...] mostra «Alvar [...] in Seven [...] allestita nella [...] Casa della cultura e [...] di New York, a [...] febbraio, con la grande rasse-gna «Alvar [...] and [...]. [...] accanto la pianta del [...] studenti del [...] di Boston (1947-1949). Accanto al titolo Alvar [...] e Bruno [...]. In basso la straordinaria [...] padiglione finlandese [...] universale di New York [...] Architetti [...] A alla [...] sotto alcuni brani del [...] Alvar [...] da Sigfried [...] nel suo «Spazio, Tempo, Architettura», [...] traduzione italiana da Hoepli, nel 1965. NON SI PUÒ discorrere [...] architetto senza parlare anche [...] uo-mo. Gli uomini hanno per [...] stessa importanza [...]. [...] di [...] si porta verso ogni [...] dei desideri e del-le esperienze particolari, senza [...] o di classe sociale. Egli trae incentivi e [...] di uomini di varie professioni, come face-va James Joyce. In realtà [...] non può [...] piede fuori di casa senza [...] coinvolto in qualche episodio umano. Egli si avvicina agli [...] senza inibizioni; nello stesso modo in cui [...] mate-riale organico legno (. Non era per un [...] che egli metteva il nome di [...] mo-glie prima del suo. Il suo matri-monio era [...] comu-ne, come tutto quanto lo ri-guarda. La [...] solidità era basa-ta sulla [...] lotte ed ai successi fin dai loro [...]. Ma il vero segreto [...] in un profondo rapporto integrativo fra qualità [...]. [...] è senza pace, effervescente, im-prevedibile. [...] era costante, perseverante e controllata. È tal-volta un bene [...] è circondato da un fiume tran-quillo. Il nome di [...] sarà sempre unito [...] di Alvar [...]. Mentre questi poneva sempre [...] lei prima del proprio, [...] non si stancava di [...] «Io [...] creo; la creazione è soltanto di Alvar». Non è que-sto il momento [...] precisare [...] di [...] sulla produzione di Alvar. Ma noi sappiamo che essa [...] sempre da dire la [...] quale ar-chitetto, in ogni fase [...] opera e della [...] vita. Essa non si fece mai [...] e non ammi-se mai quanto in realtà era stato [...] da lei. Essa operava sem-pre fra [...] quando la vidi [...] volta [...] del 1948; di giorno [...] consorzio impe-gnato a disegnare ed eseguire i [...] di sera, pa-drona di [...] pranzo of-ferto [...] intellettuale della Finlandia, bianco [...] riposo fra i suoi ospiti, cal-ma come [...] le foreste fin-landesi da cui era venuta; [...] maniera discreta, come spesso sanno essere le [...]. Sigfried [...] su [...] il fuoco e [...] Confronto fra due grandi [...] compie 80 anni, il finlandese [...] un secolo fa Storia di [...] sincera e burrascosa Ecco alcuni [...] che Francesco Dal Co ha [...] sul numero di febbraio della rivista [...] per festeggiare gli [...] di Bruno [...]. DA ANNI, ogni mese sulla [...] rivista [...]. Cronache e storia» e [...] rovescia con poche righe [...] e lodi, anate-mi e apprezzamenti, stroncatu-re e [...] di-versi obiettivi. Le sue critiche non [...] i pre-giudizi e la testardaggine, le in-fatuazioni [...] di cui so-no espressione; militanti, nulla concedono [...] alle tin-te neutre. [...] ha ridotto la cri-tica a [...] grado zero: il giudizio ha [...] al punto che ogni giorno [...] gioca una sorta di partita di tennis con [...] contemporanea, esau-rendo [...] con una rapi-da serie di [...]. A differenza del tennista che [...] quale critico che predilige [...] come esercizio ginnico, non gioca [...] una smorzata (. [...] non si è peritato [...] terreno della proget-tazione architettonica e [...] professionale, nel tentativo di [...] pregnante la «lezione» di cui si sente [...]. Giustifica il suo lavoro [...] il risarcimen-to dovuto per [...] sor-te di essere [...] e non uno dei [...] la cifra di sei milioni, le vittime [...]. Ogni «storia», ha riba-dito, [...] scritta per «loro» (. Anche le tante pagine [...] ha dato alle stampe [...] suo ottantesimo com-pleanno sono attraversate [...] di confermare che questa [...] nome del loro autore non è ve-nuta [...] ora che [...] dei patriarchi [...] accolto. Verso di essa, infatti, [...] si è incamminato avendo [...] parole del vecchio e saggio Rabbi [...] «Bisogna prepararsi e amarsi [...] vecchiaia. Noi preghiamo: [...] rigettarci al tempo della vecchiaia! Poiché allora va perduto [...]. Ma talvolta proprio questo [...]. Per-ché se vedo che [...] ciò che ho fatto, non sono pro-prio [...] ricomin-ciare di nuovo a lavorare». Francesco Dal Co Dal Co [...] Un tennista della critica [...] parla di [...] «È lo psicologo delle [...] ROMA. Un [...] ottan-tenne che non smette [...] polemizzare, di menare fendenti. [...] «Deleteri per la politica italiana». Il postmoderno? «La feccia [...]. Le soprintendenze? «Orga-nismi totalitari in [...] personaggi mediocri». I centri storici? Eravamo andati a trovare Bruno [...] storico e critico [...] per parlare con lui [...] Alvar [...]. Ma con [...] che pochi giorni fa [...] 80 anni, vale il classico «si sa [...] e non si sa do-ve si finisce». E allora, tanto per [...] felicità. La prima ra-gione è [...] è ricostituito il Partito [...]. Fu escluso dalla po-litica [...] fa per la volontà [...]. [...] «La seconda ragione è [...] compiuto 80 anni e li ho festeg-giati [...] a [...] il più grande complesso [...]. In [...] mi hanno ri-cordato che il [...] 80 è [...] segnano [...] del valore. Beh, per uno come me [...] ha speso la [...] vi-ta per [...] dei valori, è una bella [...]. La terza ra-gione è [...] rivista [...] che dirigo da oltre [...]. Ora [...] un nuovo edi-tore, Canal [...] Stamperia di Vene-zia e un [...] con una possibi-le edizione americana». Veniamo ad Alvar [...] che lei ha incontrato [...]. Ce ne [...] «Il mio rapporto con [...] è fatto di [...] fraterna finita bru-scamente. [...] conosciuto nel [...]. [...] tante volte, spesso anche a [...] da noi. Lui era un architetto [...] razionalista ma che aveva determinato una svolta [...] Europa, a quanto Wright aveva fatto in Ame-rica. [...] universale di New York del [...]. Un capolavoro, come [...] per i dormitori degli studenti [...] di una decina di anni [...]. Ma quando pro-gettò un [...] Helsinki, rive-stito di marmo di Carrara, e con [...] allora io lo criti-cai aspramente. E lui, appunto per-ché [...] non se [...] e si offese in [...]. Quando tornò a Roma [...] neppure. Però, qualche anno fa, ad Helsinki, [...] moglie Elisa, poi scomparsa [...] scorso, venne ad ascoltare una [...] conferenza. Fu un gesto molto [...]. Elisa fu la seconda moglie [...] che sposò dopo la morte [...] «Sì, era una giovane studentessa, affascinata dal maestro. Ma il gran-de sodalizio [...] fu con la dura [...]. Del resto in tutte [...] di [...] lei fu deter-minante. [...] al progetto per il padiglione [...] parigina del 1937. Il progetto non piaceva ad [...] ma Alvar [...]. Così la moglie partecipò [...] con un altro progetto, senza [...]. Sa-pete come andò a finire? [...] non [...]. Insomma, Bruno [...] che cosa [...]. La grandezza di [...] è quella del suo [...] quella che va dal-la biblioteca di [...] al padiglione [...] ai dormitori del [...]. Quando si presentò al [...] di Ate-ne (uno degli [...] architetti del Movimento Moder-no, [...] nel 1933 quasi nessuno [...] le foto della biblioteca di [...] e fu una rivelazione». Gli schemi storici suddividono la [...]. [...] razionalismo, e dunque funzioni e [...]. Certo è vero che [...] come un figlio che si con-trappone al [...] resta co-munque suo figlio. Wright, il mae-stro [...] organica, si formò alla [...] Chicago, quella di Sullivan e Adler, dei grattacieli [...] tecnica e ra-zionalità. [...] illimitato e capo del [...] la celebre chiesa di [...] smentisce se stesso. Ed è grande proprio per [...]. Quella di [...] può [...] «Il razionalismo aveva detto: [...] la tecnica. E poi la ripeti-bilità, [...] da costrui-re uguale in tutto il mondo. [...] aggiunge la psicologia, la scienza [...]. /// [...] /// Nel sanatorio di [...] modifica [...] dei soffitti, pensa a [...] e a lampade diverse, adatte alle esigenze [...] passano buo-na parte della loro giornata a [...]. La forma [...] ri-cava da un calco [...] stringe un pezzo di cera. Forma e funzione, dunque, come [...] precetto razionalista; ma con [...] in più [...] alla [...] psicolo-gia». Dunque le ragioni [...] prevalsero sulla razionalità astratta? [...] stata una vera e propria [...] dai vincoli, dagli standard, dai principi, dalla griglia, [...]. Una reazione umanistica ed [...]. [...] Piet [...] la scolatura del [...]. La scolatura è un [...]. [...] territorio [...] vedete un qua-dro di [...] ruscelli che scorro-no, foreste dai [...] indefiniti, scolature insomma. È movimento nel [...] non nel [...]. Questa è [...] moderna, non [...]. E [...] moderna, la le-zione di Wright [...] di [...] che [...] «Ha vinto. Dopo la feccia del po-stmoderno, [...] finire degli anni Ot-tanta [...] stata [...] mostra al [...] in [...] che ha lanciato il [...] che è una variante [...] moderna. Fui [...] storico [...] sulla mia rivista, non avevo [...] criticato e condannato il postmo-derno: semplicemente lo avevo ignorato. Frank [...] è una colos-sale [...] integra in maniera straordinaria. Il suo [...] è un capolavoro assoluto. Uno spa-zio in cui [...] vivi, che inebria. /// [...] /// Il moderno e [...] le [...]. /// [...] /// Però se ne occupano male, [...] si occupano dei centri stori-ci. E questa ossessione per [...] è una delle più grandi fre-gnacce. La maggior parte della [...] periferia, e dunque essen-ziale è la qualità [...]. Ma è anche [...] educativo, culturale. Nego che le periferie [...]. E se sono brutte, [...] a me [...]. [...] se una cosa è significativa [...] quin-di ingloba anche il brutto: lo ha fat-to la [...] art, la [...] art. Voglio [...] che assuma la peri-feria come [...]. Ma [...] cosa: si privatizza tutto ed [...] si burocratizza il centro storico. Lo si consegna [...] totalitario delle [...] mediocri. E se sbagliano non [...] non sono respon-sabili per legge, possono fare [...] dire niente a nes-suno, sono delle monarchie [...]. Le nostre città e [...] «Il fatto grave è che [...] una classe politica che si preoccupi [...]. Non [...] non dico un [...] o un [...] ma neanche un Tony [...]. Sa che cosa ha fatto Tony [...] appena eletto? Nella prima settimana [...] carica ha convocato i leader della professione in architettura [...] ha detto loro: [...] rappresentate una forza, non [...] britannica e dunque dovete es-sere [...]. Se lo immagina Prodi che [...] prima settimana [...]. /// [...] /// Se lo immagina Prodi che [...] prima settimana [...]. (0)
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