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Editori Riuniti, 1956. ///
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Dietro il nome fittizio [...] Rudolf Lang, il protagonista di questo romanzo che già [...] successo al suo apparire in Francia, sta [...] il comandante del campo di sterminio di Auschwitz, [...] più bestiali mostri nazisti, organizzatore diretto del [...] milioni e mezzo di esseri umani. Merle tenta di [...] la storia, di [...] in qualche modo [...] di [...] una interpretazione. Assunto quasi disperato, più [...] che da narrazione. E al metodo della [...] Merle [...] in gran parte, è ricorso. Lang medesimo narra la [...] vita. Ci fa vedere se [...] di un ambiente fanaticamente bigòtto, dominato da [...] dei peccato; poi volontario nella prima guerra, [...] Germania sconfitta, [...] del reduce, la miseria [...] il nascere e diffondersi della violenza [...] la [...] adesione alle SA di Hitler, [...] il primo impiego in [...] e, infine, il grande [...] vita : [...] di un rapido metodo [...] Auschwitz, che solo la disfatta e la [...] interrompe e rivela. Il punto forse più [...] di Merle sta proprio nella ricostruzione psicologica [...]. E, anzitutto, [...]. Lang ci dà una [...] lo circonda troppo critica, illuminata, e questo [...] il suo carattere succube, continuamente condizionato. I nessi tra le [...] la realtà storica, della Germania risultano troppo [...] la tesi fondamentale di Merle, che Lang [...] dello sterminio (tesi del resto non nuova) [...] continuo smentita. [...] vero che l'autore, per sfuggire [...] qualche modo alla retorica del mostro « normale », [...] attribuisce anche una [...] sessuale e una specie di [...] paterno ossessionante di tipo kafkiano. Ma è proprio questo [...] superficiale e da volgarizzatore [...] di Kafka, [...] ad echi del Remar-que [...] Tre [...] o di Anna Seghers o anche di Heinrich Mann [...] quel che riguarda la Germania del dopoguerra, [...] debolezza e la artificiosità [...] narrativa di Merle. [...] richiedeva una grande coerenza [...] di metodo, e il mondo di Kafka [...] pieno, con coerenza e coraggio estremi. Perchè, forse, il segreto [...] che ha guidato degli uomini a distruggere, [...] turbamento milioni di esseri, in immense città [...] predisposti, frutto di evoluta ingegneria, forse, dicevamo, [...] Segreto [...] di tutto ciò sta in quella spaventosa [...] filisteismo piatto e senza immaginazione, in quel [...] pìccolo-borghese che terrorizzava e [...] grande scrittore di Praga, che in quel [...] con vent'anni di anticipo, [...] in cui il genere [...]. Che questa fosse la [...] ricostruire » la storia di Lang lo [...] la seconda parte del romanzo di Merle, [...] alla scoperta e alla applicazione dei [...]. [...] e [...] non hanno più campo. La realtà si commenta [...] del protagonista si giustifica [...]. Le visite ai campi [...] lezzo di carne bruciata, le prove e [...] momentanei insuccessi, e la ricerca dei metodi [...] costruzione degli edifici di cemento, perfetti e [...] distruzione dei cadaveri al ritmo che si [...] celere delle [...] infine [...] delle attrezzature per lo [...] tutto ci porta in un mondo del [...] basta fotografare, riprodurre [...] statisticamente. Grande letteratura e realta [...] perfettàmente. Infatti, anche gli scritti [...] I ragazzi di [...] di Sofia [...] o l'opera di Pol [...] Sterminio [...] raggiungono la terribile forza [...] spietata e veritiera fantasia. Certo, questo [...] compiuto degli uomini, in [...] la mente di tutti gli uomini viventi [...] guardare, sino in fondo, fino a [...]. Ma tutti gli uomini [...] come le migliaia di Lang erano (e [...] medesimi meschini pregiudizi, dello stesso [...] della stessa vacua retorica, [...] gelosa mediocrità di cui essi stessi in [...] fatti. Sedimenti della coscienza su [...] ha buona presa, e che conducono dritti [...] a concepire, ma certo ad eseguire e [...] campi di sterminio. La grande letteratura è [...]. Robert Merle vi si [...] rappresenta una mente che organizza ed « [...] campo di Auschwitz ; vi sta ancora [...] ricostruzione del suo « eroe ». Eppure questa prima parte [...] più interessante; la più rischiosa certo, e [...] più ricca di possibilità. Il tema, comunque, pensiamo, [...] esaurito, e attrarrà certamente [...]. Merle, per suo conto, [...] un contributo comunque utile. [...] osservazione : rari sono [...] tedeschi sui campi di sterminio, anzi sul [...]. Escludiamo, naturalmente, i nomi [...] Mann, [...] Anna Seghers, di Zweig o di [...]. Essi stessi però sembrano [...] coscienza tedesca è, [...] molti aspetti, ancora in [...]. Ma dal corpo della Germania, [...] settanta milioni di esseri, quale voce è [...] di coraggiosa indagine sul proprio paese? Certo, [...] suicidio di Klaus Mann : un atto [...] di disperazione insieme. Quanti di quei settanta [...] di accusa? Silenzio o quasi, a nostra [...]. [...] e la letteratura tedesche [...] punto. I romanzi e le [...] su cui la critica si esercita, anche [...] Italia, [...] concentrano su questioni mistiche, su problemi, in [...]. Forse per sfuggire, sgomenti [...] quel grande, unico problema della storia tedesca, [...]. Per questo, la parola [...] finora, quasi solo ai non tedeschi: Merle [...] autore di [...] pure di Francia, [...] polacca, Maltz americano, Caleffi [...] Taylor [...] per citare solo i più noti. Rino Dal [...]. Negri, I lunghi fucili. Torino, Einaudi, [...]. Sono, come dice il [...] della guerra di Russia ». Si ricollegano al Sergente [...] Rigoni Stern, [...] a Viareggio due anni [...]. Negri era [...] della compagnia di cui Stern [...]. E più o meno narra [...] stessi episodi, [...] sul caposaldo sul Don, [...] russa, alla grande ritirata. Lo sguardo però è [...] visuale meno ristretta. [...] non è più solo [...] dei nostri soldati, il loro spirito di [...] bontà di guerrieri che restano sempre uomini [...] di squarciare il vélo sulle retrovie, sul [...] ufficiali, italiani e tedeschi, sulle responsabilità dei [...] soldati [...] combattimento (sprovvisti di tutto, [...] e in ritirata, tragica, micidiale. [...] un completamento, quindi, e [...] memorie di Stern, e se pure non [...] ingenuo come quelle, forse più rigoroso e [...] del documento, del «ricordo», appunto, è quello [...] prezioso contributo alla nostra pubblicistica di guerra. ///
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[...] un completamento, quindi, e [...] memorie di Stern, e se pure non [...] ingenuo come quelle, forse più rigoroso e [...] del documento, del «ricordo», appunto, è quello [...] prezioso contributo alla nostra pubblicistica di guerra.