Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 2795314194.

Bisogna abbassare i tassi, bene [...] fatto [...] «Il modello Usa è pericoloso Ci sono 43 milioni di persone del tutto prive di [...] sanitarie» INTERVISTA [...] S EN «Occupazione, [...] è [...] treno» «Basta con la paura [...] serve più crescita» «Le 35 ore non servono a [...] la vita della gente» [...] GIANCARLO BOSETTI GLI INEDITI DALLE SPERANZE DI LENIN [...] BOLOGNA «Bisogna [...] di [...] paura [...] sopra ogni altra cosa, sarebbe [...] di ave-re più paura della disoccupazio-ne». [...] non è troppo diplomatico [...] cose [...] globale e in quella europea [...] particolare. Lo aveva già detto [...] occasioni, prima, durante e dopo la marcia [...] pa-rametri di Maastricht. Ora il con-ferimento del premio Nobel dà [...]. E certo è difficile [...] di Stoccolma non abbia pensato [...] questo quando ha deciso [...] un monetarista, non [...] di algoritmi per ottimizzare [...] ma uno che pensa [...] (anche con sofistica-te strumentazioni [...] con [...] rivolta alle conseguenze umane [...] a quello che i numeri signifi-cano per [...]. [...] è ospite a Bologna [...] Lega [...] cooperative, un mondo a lui noto. Il presidente [...] lo aveva invitato a tenere [...] conferenza su «cooperazione [...]. [...] e filosofo india-no, master al Trinity College di Cambridge e professore emerito ad [...] deve forse ai temi che [...] hanno reso famoso -povertà e [...] che in [...] per niente al personag-gio. Meglio le [...] più le dune di Sabaudia, [...] di andare tutti gli anni». [...] ci viene tanto spesso almeno [...] per gli incontri promossi dalla [...] ogni volta una complicata lotta [...] e le proroghe per il soggiorno. Incontra né più né [...] da noi. Chissà che il Nobel [...] la vita. ///
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Durante i due giorni [...] Bologna [...] pranzato con Prodi, ha ricevuto le congratulazioni [...] ma la conoscenza di [...] ministri, vecchi e [...] finora non ha [...] rapporti con i consolati ita-liani. Professor [...] un cambiamen-to in Europa. Lei ha sempre criti-cato [...] il pro-blema lavoro che af-fligge il continente. Adesso con socialisti e centrosinistra [...] governo dappertut-to, ci sarà una svol-ta? [...] è [...] negligente in tema di occupazione. Ora è presto per [...] sa-rà un cambiamento perché [...] dei [...] al go-verno in Germania, [...] paese più im-portante, è troppo recente per [...]. Posso dire che lo [...] ai tassi di disoccupazione tra il 10 [...] che affliggono le socie-tà europee. Non è solo una que-stione [...] redditi, è una questione [...]. È troppo presto per [...] tedesco, [...] è già in carica [...] un [...]. [...] in Gran Bretagna una ridu-zione [...] tassi di interesse, mag-giore di quella che [...] stata fino-ra». [...] è considerato in Europa [...] allo sviluppo oltre che [...]. Non devono essere concepite [...] di reddito e assi-stenza, ma piuttosto come [...] gente si aiuti da sé. Certo questo modo americano [...] è possibile perché là [...] disoccu-pazione più bassi. In Europa la di-soccupazione [...] oltre il [...]. Paesi [...] sotto il [...]. Se la gente deve contare [...] se stessa ha bisogno di [...] per [...]. Ma la magagna del [...] che là [...] un divario impressionante tra [...] sanita-rie, che [...] in termini tecni-ci, e [...] disponibilità. ///
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Ci sono 43 milioni [...] tutto pri-ve di cure. Uno degli effetti di [...] che alcuni gruppi sociali sono molto colpiti. Quando ho confrontato i [...] negli Stati Uniti e nel [...] erano più basse negli Stati Uniti [...] in paesi a reddito enor-memente più basso [...] Cina, [...] Sri Lanka. Non è la prima [...]. [...] del [...] che ha tagliato [...] «Sì, ma il mio confronto [...] basava [...]. Per chiarire meglio la mia [...] con [...] degli scheletri [...]. ///
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Lo scheletro [...] europeo è la [...] apologetiche che se ne danno. Lo scheletro [...] di paesi come [...] e il Pakistan sono [...] ai livelli ele-mentari della popola-zione, [...] alla mancanza di cure sa-nitarie. Lo scheletro [...] in Africa è la [...] e la mancanza di democra-zia». Parliamo del nostro scheletro, [...]. Quali cure ci [...] «Prima di tutto non bisogna [...] resto. Mi fa piacere che [...] disoccupazione è una questione seria [...] e forse più della stessa inflazione. Tenere lo sviluppo economico [...] adeguata-mente alto è importante. Per que-sto ha fatto bene [...] ridurre il tasso di interesse. In secondo luo-go occorrono [...] speciali incentivi [...] e che perseguano pienamente [...]. Sono in-teressanti le proposte [...]. In terzo luogo occorre [...] più concentrata sulla [...] specialmente a quella parte della [...] che è provocata dalla tecnologia. Proprio il settore pubblico [...] nel fornire strumenti formativi che consentano ai [...]. E la riduzione [...] di [...] «Non credo tanto in [...] intervento. Non è una strada buona [...] del salario che riduce gli standard di vita e [...] domanda. Non è una strada [...] si persegue la riduzione sen-za riduzione di [...] rende così più costoso il lavoro e [...] la creazione di [...] posti. Se poi consideriamo la [...] il lavoro con le macchine sono in [...] la linea della ridu-zione [...]. Non è un modo [...]. Pubblichiamo alcuni brani tratti [...] ha tenuto al convegno [...] Lega delle cooperative sul tema: «Coo-perazione ed etica [...]. Al primo congresso della Ter-za Internazionale [...] marzo del 1919, Lenin discusse le tre-mende [...]. Tuttavia a un certo [...] «Credere che non ci sia via [...] dalla pre-sente crisi del [...] errore. Nessuna situazione è mai del [...] priva di speran-za». Bene, il minimo che [...] è che quello specifico giudizio di Lenin [...] assolutamente giusto. Il ca-pitalismo ha attraversato [...] anni Venti e Trenta, seguiti dalla confusione [...] guerra, ma alla metà del secolo a [...] della seconda guerra mondiale, il capitalismo è [...] ha avuto molto successo co-me sistema per [...]. Il problema più ovvio è [...] piuttosto [...] del richiamo di Le-nin: se [...] una «via [...] dalla presente crisi del sociali-smo, [...] certamente ha subito più colpi finora di quelli che [...] capitalismo aveva preso fino al 1919. [...] per ribalta-re la domanda [...] Lenin: [...] si-tuazione è «del tutto priva di speranza» [...] Questa domanda ci conduce a [...] domanda. E cioè: che cosa [...] sociali-smo? Credo che non ci sia una [...] questa do-manda. In verità per moltissi-mo [...] una coesi-stenza di tre modi piuttosto di-versi [...] socialismo, con tre diverse -e rivali -dia-gnosi [...] costituisce la caratteristica determinante del socialismo. I tre approcci si [...] istituzioni (in particolare la proprietà statale dei [...] ), gli esiti (in parti-colare un ordine [...] i processi (in par-ticolare un processo cooperati-vo [...] decisio-ni). Il movimento cooperativo ha [...] dav-vero impressionanti [...] delle economie capitalistiche quando [...] con pragmatismo e discernimento. Esso può mancare del [...] statale generalizzata, può man-care dei fondamenti etici [...] ma ha un forte sostegno [...] nella concezione e conseguen-ze [...] ai risulta-ti. La cooperazione come pro-cesso [...] che molti sono facilmente in grado di [...] anche un carat-tere egualitario in termini di [...]. Quello che è in [...] relazio-ne tra esseri umani in parti di-verse [...] quali posso-no venire a contatto [...] con [...] in vari e diversi [...] mediati dalla relazione tra nazioni. Pos-siamo veramente prendere no-ta [...] istituzioni molteplici e della coesistenza di identità [...] in cui noi vediamo noi stessi. Una persona può essere un [...] una [...] femminista, un dottore, un attivista [...] e così via e non [...] contrad-dizione in questa più ricca [...] della identità plurale di una persona. Ciascu-na di queste identità [...] sè alcune preoccupa-zioni generali circa la giustizia [...]. È quello di un [...] interdipendenza della gente attraverso i confini nazionali. Si tratta di pensare [...] realisticamen-te alle relazioni tra individui e istituzioni. Il futuro del mondo [...] questo. ///
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Il futuro del mondo [...] questo.