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La tragedia 40 anni [...] Belgio. I ricordi dei soccorritori [...] caldo a [...] fa. Quel calore forte veniva [...] terra dove il fuoco [...] bruciava la mi-niera con [...] che vi si erano calati da più [...] quota mille. Altre volte, prima [...] agosto 1956, le sirene avevano [...] del [...]. Dal [...] quando scattò [...] tra Belgio e Italia [...] (gli uomini italiani, il carbone belga), già [...] erano tornati più in superficie. I morti saranno 867 [...] chiuderanno defi-nitivamente nel 1963. Ogni anno, un massacro. Ma la tragedia di [...] fu come uno spartiacque [...] da migliaia di connazionali spediti in Belgio [...] che li portarono verso quel lavoro che [...] dalla guerra non gli poteva dare. Di-ce una canzone [...] «Morti di [...] quella minie-ra/ non è più [...] tomba/ ma una bandiera». [...] adesso, la grande tomba [...] «Bois [...] alla peri-feria di [...]. Il piccolo viale che [...] dal bar [...] il bar du [...] dove alla fi-ne di [...] operai dei pozzi bevevano un bicchiere prima [...] baracche, le stesse, spes-so ancora con il [...] dai nazisti per i prigionieri. [...] du Bois du [...] le [...] le docce con i [...] soffitto per salvare i vestiti dal nero [...]. [...] Silvio Di Luzio, 70 anni, [...] Torricella Peligna (Chieti), che fu nelle squadre dei soccorsi, [...] Vittorio [...] 69 anni, da Villa-franca di Verona, [...] minatore e soccorritore, presidente [...] ex minatori. /// [...] /// È il mo-mento per [...] compo-ste recriminazioni, per una marcia del silenzio, [...] giovedì, con le candele accese, attorno alle [...] con le torri di ferro [...] le guide in legno [...] erbacce che cresco-no senza che nessuno le [...]. Gino, Silvio e Vittorio [...] roche o flebili: il carbone e i [...] anni di «fondo» hanno fatto la lo-ro [...] i tre si passano le caramelle di [...]. Se camminano lesti gli [...]. Dice [...] canzone [...] «Compagno minatore/ la tua memoria/ [...] di coscienza/ la nostra storia». Racconta, dunque, Di Luzio. Davanti ai due pozzi, la [...] memoria è limpida. Al di là dei [...] il paese di [...] che pre-meva. La Gendarmeria teneva a [...] le donne, i bambini che volevano avere [...] uo-mini, degli amici. Noi, delle squadre di [...] cadaveri sul piazzale dove [...] i camion [...] con i soldati che [...] nelle bare. E poi anda-vamo di [...]. È andata [...] per [...]. Ci calavamo, cinque alla [...] con le cinture attaccate [...]. Se il secchio si [...] rimasti appesi. Per tentare di raggiungere [...] tra i 975 e i 1035 metri [...] da un pozzo nuovo, costato sei miliardi [...] che non sa-rebbe mai stato utilizzato, al [...]. Andammo nelle gallerie della [...] vollero delle ore per arrivare, per coprire [...] tunnel, per aprirci un varco nel fumo, [...] al gas». Vit-torio [...] italiano nominato dopo la [...] alla sicurezza delle miniere, ricorda come avvenne [...] mattino la tragedia: «Un va-goncino per il [...] tra la parete e [...] della gabbia, spezzò un [...] cinquemila volt, un cavo [...] compressa e una tubazione [...]. Fu una miscela esplosiva terribile [...] si propagò [...] im-mensa miniera». Riprende Di Luzio: «Le [...] separare le gallerie, erano in legno. Il colpo di grisou [...] ad oltre 150 metri e il fuoco [...]. Il primo giorno noi [...] poi tutti cadaveri. Qual-che ora prima riuscirono [...] sette. [...] del fumo. Il capo-squadra disse loro: [...] io vado ad avvertire gli altri. Non è ri-salito più. Nè gli altri». Gli altri erano in [...] della terra dove non arrivava più [...] pompata dal-la superficie attraverso [...]. Dopo qualche settimana le squadre [...] soccorso trovarono, mille metri sotto, una scritta da brivido [...] parete: «Fuggiamo dal fumo, sia-mo in cinquanta, ci dirigiamo [...] punto [...] 8 agosto ore 13. Riprende Di Luzio: «I [...] trovammo un [...] prima, alle 11 del [...]. Li vidi come ac-cucciati in [...] galleria, nella parte più alta di una curva. Erano quasi appiattiti sul [...] salvarono perchè stavano su un tubo [...]. Abbiamo orinato sui fazzoletti [...] premuti sulla boc-ca in modo che respirassero [...]. Avevamo maschere soltanto per [...]. Vit-torio [...] commenta: «Dico [...]. Ma la tragedia di [...] ha salvato centinaia di [...]. /// [...] /// Perché le condizioni di sicu-rezza [...] lavoro migliorarono [...] colpo». Di Luzio descrive [...] con i sepolti vivi: «Ci [...] che bisognava [...] paura dei sepolti vivi più [...] dei morti. Perchè il gas può [...] scherzi, fa impazzire. E quei nostri colleghi [...] da lavoro: asce, picconi, pale. Andava messa nel conto anche [...] reazione inaspettata. Ci avvicinam-mo piano piano. Alcuni già dormiva-no, altri [...]. Li privammo degli attrezzi, [...] sei legammo mani e piedi, li svegliammo [...] caricammo addosso. Ebbero paura di noi, [...] spun-tare dal buio con le maschere e [...] i caschi. Questione di [...] e sarebbero morti per [...] poco alla volta. Scappam-mo alla meno peggio, [...] per i cunicoli. Ad un tratto uno dei [...] non volle [...] di met-tersi in salvo, provò [...] divincolarsi e [...] tratto [...]. Più tardi sapemmo che [...] giorni in ospedale. Con i corpi in [...] com-pimmo per chilometri il percorso a ritroso [...] che saliva alla luce e [...] tragica di [...] avvolta dalle grida dei [...]. La miniera bruciò per [...]. Gli occhi piccoli piccoli, Gino Bianchini [...] «Mi viene ancora da piangere. Stavo [...] alle caldaie a vapore, [...] dei due pozzi. Abbiamo vi-sto un [...] di fumo salire lì in [...]. Sono arrivati in tre [...] che [...] il fuoco a quota [...] saliti ancora altri due e poi ba-sta. Da quel pozzo il [...]. Quella mattina, ricordano in [...] in miniera anche un ingegnere in-glese specializzato [...] gas. Non se [...] avuta più traccia: sarà nella [...] comune del cimitero di [...] tra quelli sepolti senza [...] essere stati identi-ficati. Dentro il «sec-chio», nei [...] solo e soltanto cadaveri. /// [...] /// A gruppi, i mi-natori [...] del gas e [...] cercarono le vie di [...] i collegamenti risultaro-no ostruiti. La miniera si trasformò [...] perchè gli ascensori si bloccarono. Riprende Di Luzio: «Ne [...] sei da una parte, otto [...] come se si fossero [...] alla ricerca di un varco. Avevano abbandonato tutto per [...] nella fu-ga: zaini, acqua, provviste. Avranno corso, anche per [...]. Ri-conobbi Pierre, Antonio, altri [...]. /// [...] /// Sono stati 52 terribili [...]. [...] la fatica, la paura, gli [...]. Il ricordo della tragedia [...] a quello della vita dura [...]. Di Luzio pensa ai manife-sti [...] sui muri di Torricella Peligna e racconta [...] degli italiani del carbone: «Non [...]. Les-si: vi farete i [...] Belgio, in due an-ni sarete ricchi. Che lazzarone di go-verno. Sono partito a bordo [...] che [...] fermato a Chieti e [...] treno a Milano dove i medici belgi [...]. E pensare che bi-sognava [...] un pesce per partire. Per una piccola ferita si [...] scartati. Sono finito in una [...] Sapevo bene cosa fossero [...] due anni di partigiano nella brigata Maiella». Mi hanno messo subito [...] mi davano, a volte, anche 200 franchi. Tra me e me [...] non sanno nemmeno contare, si saranno sbagliati. Invece sapevano contare, eccome. Perchè noi, novellini, siamo [...] a scavare carbone e ci davano 180 [...] 300 franchi al giorno. Venivano da noi gli [...] scavare quattro metri, invece di tre. /// [...] /// Ce la potete fare. Vi daremo venti franchi [...]. Se rispondevi di no, [...] e allora decidevi di provare a scavare [...]. /// [...] /// E i nostri compagni [...] fascisti sie-te, tornate al [...]. Avevano qualche ragione ma [...] fatto il partigiano, mi sentivo il fuoco [...] volta reagivo. Le ferite dentro la [...] la polvere: la vita finiva prima». La tragedia più grave [...] che fece 136 morti [...] tra i minatori emigrati [...]. La catastrofe ebbe inizio [...] 975 metri in direzione del pozzo di [...] vagone del sistema di trasporto del materiale [...] una parete della galleria e la gabbia [...]. Questa manovra provocò il taglio [...] di un cavo elettrico a cinquemila volt e la [...] di una tubazione ad aria compressa e una tubazione [...] che alimentava una bilancia idraulica. Con una una serie di [...] reazioni a catena, la rottura del cavo elettrico infiammò [...] gassificato [...] compressa. Le fiamme, alimentate [...] pompata nelle gallerie dagli [...] si propagarono con una velocità impressionante in [...] della miniera. I minatori rimasero intrappolati e [...] via [...] senza maschere morirono asfissiati [...] di carbonio. Dopo, [...] delle maschere fu reso obbligatorio [...] tutti. Dei 136 italiani caduti, [...] 22 dalla Puglia, 12 dalle Marche, 7 [...] Friuli Venezia Giulia e dal Molise, 5 [...] Romagna, dalla Sicilia e [...] Veneto, [...] dalla Calabria, 3 dalla Lombardia e dalla Toscana, [...] Trentino. [...] sotto, [...] soccorsi, [...] Silvio DiLuzio, [...] soccorritori Gli italiani del carbone [...] gironi di [...] fa a [...] il fuoco [...] brucia-va la miniera con i [...] uomini calati oltre quota mille. I so-pravvissuti furono 14, [...] morti 136. I soc-corritori raccontano la [...] e la difficoltà di salvare i sepolti [...] gas aveva dato alla testa. Avevamo maschere soltanto per [...]. [...] degli italiani del carbone. DAL NOSTRO INVIATO SERGIO SERGI «Babbo Natale» assassinato Una coppia francese in carcere a Tangeri [...] tentato di esportare dal Marocco 129 chili [...] Moglie e marito, «corrieri» a 70 anni In [...] attore Lei ha 68 anni ed è [...]. Lui ne ha 69 [...] con grossi problemi di cuore. Eppure allettati dai soldi, Jeanne [...] Andrè, attempati coniugi francesi, si sono [...] corrieri della droga tentando [...] loro vita. Ma li hanno fermati [...] Marocco [...] cercavano di passare la frontiera con 129 [...] nascosti nel camper. Rin-chiusi in carcere a Tangeri, [...] una pena che va da cinque a [...]. NOSTRO SERVIZIO PARIGI A [...] il «colpo della loro vita», ma è [...]. E invece di [...] gli ottantamila franchi avuti per [...] tentato di esportare dal Marocco ben [...] chili di hascisc, sono finiti [...] car-cere di Tangeri dove rischiano di [...] per cinque o forse dieci [...]. È una storia curiosa [...] (Jeanne, 68 an-ni, completamente [...] del diabete e Andrè, 69, con gravi [...] «pizzica-ti» il 26 luglio scorso mentre cerca-vano [...] paese con un caravan preso a nolo [...]. Una vicenda che ha [...] autorità marocchine, abituate ad avere a che [...] altri calibri di trafficanti di stu-pefacenti di [...]. Tan-to che il giudice [...] prima istanza di Tangeri ha voluto conoscere [...] il passato dei due aspiranti «corrie-ri». È venuto così fuori che [...] un certo punto, dopo [...] lavorato sparsi tra [...] la Mauritania, la Nigeria e [...] Andrè [...] si era ritirato a [...] -un villaggio della [...] francese -aprendo un caffè. [...] le cose sembravano [...] be-ne, ma poi nel [...] tempo il locale aveva cominciato a per-dere [...] fallire completa-mente. Come se non bastasse [...] da allevare prosciugavano i pochi risparmi rimasti [...] erano stati costretti ad [...] a non finire. Disperati, spinti dalla necessità [...] chiedere prestiti su prestiti fi-no a ipotecare [...] casa che, alla fine, come sempre avvie-ne [...] viene sequestra-ta. Combinazione, è proprio nel [...] e complesso della vita dei due coniugi [...] vive vecchie e, [...] dimenticate amicizie. Sono quelle strette da Andrè [...] arabi in Francia, retaggio dei numerosi e [...] passato. Ed emerge la figura [...] certo Rachid, un arabo re-sidente a Strasburgo, [...] una volta a [...] Monique Can-toni, proprietaria del «Buffet [...] gare» ha detto di [...] visto spes-so entrare e [...] dei [...]. Probabilmente la tratta-tiva era [...] cercava di convincere la [...]. Che si de-cide ad [...] dal cospicuo gruzzolo messo a disposizione e [...] tra-sporto recapitato con un prepaga-to. Moglie e marito partono, [...] il carico ma nel momento più delicato, [...] frontiera, si fanno scopri-re. Nè poteva essere diversamente [...] dilettanti alle pri-me armi, come loro. Gli avvocati marocchini della [...] di soste-nere la tesi del bisogno economi-co [...] occasionale, chie-dendo [...] immediata scarcerazione almeno per Jeanne. Potrebbero anche riuscirci, viste [...] salute della donna. Ma [...] impre-sa non si presenta facile. Le autori-tà di Rabat [...] non essere tenere con quanti tentano di [...] marocchino per il traffico di hascisc. E qualora decidessero di fare [...] alla regola, [...] in libertà, sorgerebbe un ulteriore [...]. La concessione della libertà [...] coniugi [...] potrebbe essere condizionata al [...] milioni di franchi (1,2 miliardi di lire). Co-me dire: per risolvere [...] la coppia si troverebbe da-vanti ad un [...]. Senza contare che per marito [...] moglie, resta pendente come una spada di Damocle il [...] di una condanna che potrebbe [...] a passare in carcere il [...] della loro esistenza. QUITO Non avranno più [...] poveri di [...] il loro Babbo Natale [...]. Una banda di ladri [...] nella [...] casa e lo ha [...]. Josè Robles era il [...] e amato tra le ba-racche che popolano [...] città ecuadoriana. Creolo, Ro-bles era diventato quasi [...] benefica. Da tempo, ormai, il [...] i panni di Santa [...] e con il viso [...] bianca bussava alle porte distribuendo i dolciumi [...] che lui stesso comprava. Pic-cole cose che però, [...] giorno, facevano dimenticare la miseria. Tutto è finito sabato scorso [...] i ladri sono entrati di notte nella [...] abitazione [...] con tre coltellate. WASHINGTON Macaulay [...] protagoni-sta a 10 anni di «Mamma ho perso [...] ha chiesto al giudice il [...] di at-tingere al patrimonio che gli toc-cherà quando sarà [...] per aiutare la madre in rovina: pos-siede 17 milioni [...] dollari, ma non può [...] e intanto i suoi genitori [...] stanno riducendo sul lastrico con una battaglia legale per [...] cu-stodia». Ma i genitori, Christopher [...] e Patricia [...] non so-no [...] nemmeno in questa circostanza. La madre ha chiesto [...] mentre il padre si oppone. Disperato per questa si-tuazione, Macaulay, [...] com-piuto 16 anni e non può più [...] bambino, sta pensando di rinunciare al cinema. Con gli incas-si dei [...] potrebbe vi-vere di rendita. /// [...] /// Con gli incas-si dei [...] potrebbe vi-vere di rendita. (0)
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