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Il racconto di Vincenzo Colella, [...] ex deportato nei campi di sterminio «Mi [...] il [...] » [...] fatti di oggi mi [...] giovane vita sospesa [...] dei lager nazisti« Stiamo [...] della libertà e con questo la memoria [...]. La lettura [...] nelle parole di un [...] Vincenzo Colella, 78 anni. E la [...] storia: [...] i campi di sterminio, una [...] sospesa per circa due anni fino alla liberazione. Negli occhi [...] campo di [...]. FABIO [...] Vincenzo Colella, 78 anni. Capelli bianchi, un viso [...]. Campano, [...] socialista, compagno di liceo a [...] di Pietro Ingrao. Uomo lucido, con una [...] tanti anni di distanza, non è ancora [...]. E che, anzi, oggi [...] negare. /// [...] /// Vincenzo Colella vive in [...] al Villaggio Olimpico. Lo andiamo a trovare [...] pomeriggio romano. Ci la accomodare sul [...]. Si siede anche lui. Qualche domanda, poche per [...]. Per ritornare su quasi [...] in cui morte e vita si intrecciavano [...] Un vissuto che il professor Colella ci [...] pudore, a voce bassa. La [...] storia di ex deportato nei [...] di sterminio nazisti. /// [...] /// Subii un interrogatorio di [...] le tracce (e fa vedere la gamba [...] di una [...] bruciatura). Fui accusato di comunismo, [...]. Sono socialista, lo sono [...] organizzai subito la resistenza dopo 18 settembre. Uscii [...] con 12 enti in meno. Volevano sapere che cosa [...]. Mi processarono [...] Flora: condannato a morte. In cella con me a Resina Coeli [...] e Pedini, La mattina del [...] dicembre mi dissero: "Alzati e preparati". Pensili al plotone [...]. /// [...] /// Faccia al muro e [...] legarono i polsi con il fil di [...] E [...] misero su un autocarro». /// [...] /// [...] su cui fummo caricati [...] a Fiumicino. /// [...] /// Andammo [ino a Settebagni dove [...] misero in un treno. Arrivammo a Prato, poi [...] Verona. /// [...] /// Dopo 2-1 ore mi diedero [...] bicchiere di surrogato di caffè. Nel pomeriggio del I [...] a Monaco. LI mangiai una crosta [...] quanto cento lire e un formaggino ammuffito». /// [...] /// E II cominciai a [...]. Fummo chiusi in 76 in [...] stanza di 2 metri per quattro. A fianco ce [...] una analoga con le donne. Una notte terribile. Eravamo deportati politici, ebrei, [...]. La notte sentimmo urla [...] qualcosa che cadeva nel [...]. [...] fine di gennaio del 194-1. La mattina dopo si [...] per Auschwitz. [...] un foglio che portava [...] e con sotto scritto chiaramente in tedesco: [...]. [...] lessi, perchè conoscevo il tedesco. Fu la mia fortuna. Nella peregrinazione in Germania [...] sapere che gli ebrei erano portati in [...]. Visto quel loglio dissi, [...]. Mi portarono a [...] dopo questo episodio. [...] rimasi un mese in segregazione. Un certo Gino Chiominto, [...] Ladano vicino Velletri stava in cella con me. /// [...] /// Sul treno [...] delle celle piccolissime in cui [...] in 4. Dividevo quel posto con [...] francesi e altri italiani. Verso sera ci scaricarono a [...] e ci misero in una [...]. Trovammo olandesi, belgi e [...] francesi. LI conobbi il professor [...] di Bruxelles, che mi [...] Fermi del gruppo di via [...]. Da 11 fummo dirottati [...] Monaco. [...] mi misero in una bella [...]. Strano, mi dissi, l. Mi dicono: "Tu sei [...] intelligente. Questo gesto lo pagai [...]. /// [...] /// E [...] subii pesanti angherie. Trovai miei compaesani, che [...]. [...] qualcuno che mi consegnò [...] nazionali e me lo porse: uno dei [...] che si potevano ricevere. Un francese aveva visto [...] una sigaretta mi offri la [...] porzione di carne, prevista [...] del giorno dopo, [...] carne non la mangiavo [...] so quando [...] mangiata e cosi lui. Il giorno dopo mi [...] lametta e tagliai le dieci sigarette [...] venti e le diedi [...] compagni di baracca. E dissi al francese di [...] la [...] carne, che [...] aveva bisogno. /// [...] /// Nei lager furono uccisi circa [...] milioni di [...] 40 giorni. Eravamo nelle stesse condizioni [...]. Gli unici che si [...] Kapò, coloro i quali le SS delegavano [...] erano criminali comuni tedeschi [...]. Erano i più [...]. Noi sapevamo che molti [...] che veniva dal forno [...] dubbi: odore fortissimo. Sapevamo delle sperimentazioni scientifiche [...]. Si prendevano le persone [...] e si provava la loro resistenza [...] fredda. Si mettevano questi disgraziati [...] e si congelava l'acqua [...] un foglio con il [...] su scritto: non deve tornare. /// [...] /// Nel [...] cominciammo a capire che [...] fino a che punto dovessero resistere. /// [...] /// Attraverso gli esperimenti loro [...] come si può distruggere un [...]. Per distruggere una specie di [...] basta intervenire sui cromosomi. Loro sperimentavano per sterminare [...] solo gli ebrei, ma i polacchi. A [...] il callo del campo [...] lare viaggiare su un autocarro un pi/ [...]. Li metteva in una [...] ad un il tubo di scarico. Tornava, quando tutti erano [...]. E lui si divertiva [...] viaggi. [...] dopo una giornata di lavoro [...] salire una scala di 120 gradini tutti diseguali con [...] peso di una pietra [...] sulle spalle, calzando solo zoccoli [...] legno. Mi è andata bene, [...] due volte e sono uscito vivo, Ma [...]. Si saliva a quattro [...]. Una guardia tedesca spingeva [...] arrivava e questo precipitava sugli altri [...] anche cosi si moriva [...]. Per il capriccio di una [...] tedesca». /// [...] /// [...] mi [...] fare la cosa più atroce. Bisognava stare inginocchiati nella [...] strappare [...] e lasciare soltanto la [...]. E questo col freddo [...] la pioggia. Quando li alzavi di [...] ginocchia gonfie. Si partiva [...] dalla [...] e si rientrava la sera. Lì sono rimasto fi-no [...] e mi ammalai di pleurite. Una [...] nella [...] riunione del controllo, dello [...]. Sento uno ila lontano [...] "Chi [...] insegnante?" Alzai la mano. Mi trasferirono di nuovo [...] cecoslovacchi e un tedesco, un preside, un [...] non ricordo i nomi di tutti. Eravamo 9 prigionieri e [...]. Andammo in un carcere [...] stato la mia salvezza. [...] cambiò la mia situazione. Entrai in simpatia con una [...] tedesca. Pesavo [...] chili mi mancavano [...] mi aiutò. Il 2 maggio lui [...]. Memoria indelebile, «Nel 1944 [...] Auschwitz [...] uccidevano dodicimila, tredicimila persone al giorno. Fu cosi fino a [...] la guerra. A [...] sono scomparse in totale [...]. Tutti venivano uccisi non [...]. Tulli vivevano sofferenze atroci, [...]. I lo aiutato a [...] uomo che per il freddo aveva le [...] mano congelate e in cancrena. Protestai con un tedesco [...] Mi diede un ceffone. E poi dissi: "Dammi una [...] che taglio le dita a [...]. /// [...] /// Una volta mi trovai [...] situazione incredibile: padre e figlio [...]. Il militare tedesco al [...] "Quello [...] tuo padre, dagli uno schiaffo". Il ragazzo esitava. Il tedesco? "Su t'ho detto, [...] uno [...]. /// [...] /// Il ragazzo non riuscì [...] gli era stato chiesto e fu ucciso [...]. Ognuno vive la [...] sofferenza come incommensurabile. [...] dei momenti in Germania che [...] vedevo passare un tedesco in salute, per la lame, [...] veniva voglia di [...] di [...] se vedevo un cane mi [...] la stessa cosa. La lame era qualcosa [...]. E mi [...] detto: ma [...] si parla delle cose che [...] io. /// [...] /// Era rimasto [...] di non [...] più narrare. Ognuno di noi pensa, [...] ascolta e pensa a [...]. C'è una specie di barriera [...] chi ascolta per recepire tutto ciò che si sente. La memoria e il [...]. E se ciò avviene c'è [...] di profondo che non funziona. Noi abbiamo a 250 [...] delle sperimentazioni scientifiche sugli esseri umani. Stiamo assistendo alla tragedia [...] Somalia. Col [...] del tempo è inesorabile [...] storico diventi un pilastro sterile. Non si guarda il [...] sui lo piantato quel pilastro, la necessità. Ogni momento di crisi Ila [...]. Non [...] altri elementi spirituali i giovani [...] quelli che una volta sono siali [...] ideali, anche se negativi». Noi siamo stati riconosciuti [...]. Questo è un insulto, E [...] ottenuto per la [...] con cui ci siamo [...]. /// [...] /// Che società abbiamo ora? lo [...] liberale. Ma se tu vuoi [...] diritto non ci sto. Oggi che cosa succede: [...] corrotta, un intervento costante, incessante, del clero [...] una scuola mandata allo sfascio perché gli [...] maltrattati. Quando una società è [...] a questo punto, dequalificando chi [...] insegnare, esaltando i giudici e questo è molto grave, [...] conferendo [...] forze [...] la massima [...] la [...] ha perso la [...]. Nei lager morirono molli [...] e civili: 5 milioni non [...]. Ma il lager [...] la [...] dizione degli ebrei. Nel corso della "Soluzione liliale [...] problema ebraico» [...] uccisi 5. /// [...] /// Una strage di Stato, [...] grazie ai [...] dei servìzi segreti, come [...] delle stragi che hanno [...] il nostro paese. Oggi, ventitré anni dopo, la [...] di piazza l [...] rappresenta ancora una ferita aperta [...] coscienze di tulli i democratici. Una [...] non rimarginata anche [...] attraverso la strategia del silenzio, [...] è cercato di rimuovere quella ferita, di mettere una [...] sul passato. Ma quel passato è più [...] mai presente. La [...] della tensione», in una forma [...] e corretta, rappresenta ancora una modalità attuale di lotta [...]. Per questo, non dimenticare [...] anche [...] comprendere cosa accade oggi. Del resto stragi e [...] rosso sono fenomeni attraverso i quali si [...] democrazia italiana, attraverso la creazione di un [...] limitata» che garantisse gli interessi atlantici impedendo [...] al Pei in primo luogo, di [...] diventare forza di governo. Ma la strategia era già [...] elaborata almeno cinque anni prima. Fu esplicitata a Roma in [...] convegno [...] Parco dei Principi [...] dal [...] il vecchio servizio segreto. Tra i relatori Pino [...] e Guido [...]. Tra «li studenti che [...] Stefano Delle Chiaie e Mario Merlino, ancora oggi punti [...] quella destra che simpatizza con i naziskin. Nel convegno si parlò, [...] cose, della costruzione di uria rete clandestina [...] grado di coordinare «una guerra totale contro [...]. Concetti ripresi nel [...] di destabilizzazione legata alla polizia [...] del Portogallo fascista e alla Cia. In un rapporto intitolato [...] si scriveva a ciliare lettere: «pensiamo che [...] della nostra azione politica deve essere quella [...] creazione del caos in tutte le strutture [...]. E il caos passava [...] del terrore. Un terrore funzionale al [...] il paese per «stabilizzare» il quadro politico. E [...] la strage del [...] arrivò subito dopo il [...] dopo [...] caldo sindacale. Fu inventata la pista [...] presidente della Repubblica, Giuseppe [...]. Chi ha fatto esplodere [...] Italia ha riproposto quella paura». Ma Piazza Fontana, purtroppo, [...] la prova generale delle attività di un [...] su mandato politico composto [...] strutture speciali in grado di depistare, coprire, [...] «gestire» il malcontento. Scrisse Aldo Moro nella [...] ritenni che questi ed altri [...] fossero di chiara matrice [...] avessero [...] di scatenare [...] di terrore indiscriminato allo [...] certi sviluppi politici che si erano latti [...] caldo e di ricondurre [...] il morso della paura ad una gestione [...]. Cosi, puntualmente, in ogni [...] sono comparsi golpisti, stragisti, bombe e i [...] neri hanno sparato. Nel 1970, sotto il [...] Sid un manipolo di fascisti guidati da [...] Valerio Borghese organizzò un [...] destinato a fallire ma a rappresentare un [...] avesse troppo guardato a sinistra. [...] settori dei carabinieri armarono [...] centro dei Mar (movimento armato rivoluzionario) e [...] del referendum su! [...] nelle [...] rosse, abbondantemente infiltrate da [...] servizi, [...] dei capi storici Curcio [...] coincise con il «salto [...] decretato dai [...] vertici [...]. Poi [...] di Aldo Moro. Tutte stragi di Stato. Come [...] Stato» sono le [...] cadute sotto il piombo [...] e neri. Terroristi che non furono [...] perché i loro omicidi erano [...]. Ma la strategia non [...] il 1989. [...] [orzo garantiscono il passaggio [...]. /// [...] /// Ma gli arsenali di Cosa Nostra [...] riforniti attraverso un traffico che passa per [...] Croazia [...] il Friuli. Un [...] protetto da settori dei nostri [...] segreti. A chi è servita la [...] Falcone e Borsel-lino? Chi sono [...] burattinai della nuova strategia della [...] Capire cosa è [...] caduto il 12 dicembre del [...] durante gli anni di piombo c delle stragi fino [...] arrivare [...] destabilizzante, rappresenta [...] strada [...] sperare in un future» [...] democratico. Per questo occorre [...] e chiedere [...] sulle stragi. A cominciare da quella [...]. Incubi sommersi nel diario [...] Anna [...] Primo Levi diceva di [...] ricorrente: un incubo sottile che pervadeva le [...] dai giorni subito seguenti la liberazione dal [...] di Auschwitz. Sognava di tornare in Italia, [...] della [...] esperienza in lager e [...] ascoltato. Più esattamente: di non [...] negli interlocutori. Ma lo stesso incubo [...] di Hans Mayer, scrittore belga che puri; [...] dei lager nazisti, e [...] pseudonimo Jean Amery aveva pubblicato uno dei [...] sugli orrori ilei campi di concentramento: Intellettuali [...] Auschwitz. Chi ha vissuto in [...] ha capito prima degli altri quale sarebbe [...] centrale del nostro tempo. Anzi, chi ha vissuto [...] persona [...] dei lager e da [...] riuscito a tornare vivo, proprio [...] quella consapevolezza è stato poi ucciso: sia Primo Levi [...] Jean Amery si sono dati la morte, a [...] anni di distanza Fillio [...] mollo tempo dopo essere [...] nazista Il problema «nuovo» e [...] per loro, era nello scarso interessi: che [...] aveva finito per suscitare nella [...]. [...] avverato: la verità del lager [...] aveva più interlocutori attenti [...] disposti a conoscere, a riflettere. Non si tratta di [...] società non rischia di La società di [...] «liberata» [...] dei lager nazisti, ingabbiata [...] e [...] del vivere. [...] di interlocutori disposti ad [...] Auschwitz ha spinto al suicidio autori come Primo Levi [...] Hans Mayer. Per rompere [...] della fretta e tornare [...] offrirà ai suoi lettori mercoledì e giovedì [...] Diario d Anna Frank in due [...]. NICOLA [...] i lager e [...] del nazismi); la coscienza della [...] società -presentivano Levi e Amery --ha finito per sentirsi [...] da [...]. Quanto avessero ragione uomini [...] Primo [...] c Jean Amery (e [...] ilei nazismo con loro) [...]. Cosi com'è chiaro che proprio [...] tempi, le abitudini, la [...] nostra convivenza hanno creduto di [...] «liberare» [...] del nazismo. Di città in città, [...] di vivere, ognuno di noi ha creduto [...] dal peso della storia. Orrenda utilità, questa, che [...] privi non solo [...] memoria, ma anche di [...] reattive, di indignazione. E invece la storia [...] racconto da sfogliare. Ci sono occasioni [...] cui non basta [...] fugace al notiziario televisivo o [...] titoli [...] giornali, occasioni in cui non [...] più sufficiente [...] la risposta sbrigativa. Ecco perché mercoledì o [...] ai suoi lettori, in [...]. Vorremmo che la gonio, [...] mercoledì e giovedì prossimo dedicassero alla lettura [...] del loro [...]. E non sarà tempo perso: [...] tempo conquistato. Vorremmo elio i nostri [...] romani [...] un po' a leggero e [...] pensare por le strado della nostra città, sullo panchine, [...] del Ghetto o sui marciapiedi [...] Via [...] Beninteso, por [...] su ciò elio [...] oggi, non solo su cui [...] sono stati i nostri avi, [...] a Roma come altrove, [...] anni fa. Tutto 0 utile al lino [...] violenza, il revisionismo, [...] del razzismo [...] là [...] dogli stessi principi [...] elio ò ilei nazismo. Sono utili o importanti [...]. Noi do [...] offrendovi il [...] di Anna Frank, abbiamo voluto ilare il [...] contributo a si i infiggere [...] fretta Corti che la lettura porti con sé il [...] della conoscenza, [...] miglioro, contro la [...]. Ciò che la scuola [...] non dimenticare» NICOLA ZINGARETTI [...]. Li risposta . Le grandi [...]. Oggi stiamo ponendo insieme a [...] altri una semplice domanda è [...] che il [...]. Non poniamo un problema -burocratico» [...] riforma [...] programmi [...] il tenui del [...] alla Umiliazione, a conoscere il [...] passato, ad avere [...] di sapere i perchè di [...] orrori, a conoscere i protagonisti del [...] non [...] crediamo che il passato si [...] riproporre nelle medesime (orme ma porche [...] serve per orientarsi nel presente. Il 12 dicembre, anniversario della [...] di Piazza [...] Noma e Milano ospiteranno [...] grandi manifestazioni stu-dentesche proprio [...] ribadire la volontà di non [...] cogliere [...] di una tragica ricorrenza ancora [...] od anch'essa ignorata nelle sedi della formazione per tornare [...] chiedere verità e giustizia ma soprattutto por dimostrare che [...] -Italia che resisto» che non [...] dimenticare e rivendica il diritto alla conoscenza in tutte [...] Primo [...] nel suo libro i [...] i [...] esprimo pri occupazione por i [...] che Ie nuove generazioni rimangano vittime dilla perdita della [...]. /// [...] /// Il 12 dicembre, anniversario della [...] di Piazza [...] Noma e Milano ospiteranno [...] grandi manifestazioni stu-dentesche proprio [...] ribadire la volontà di non [...] cogliere [...] di una tragica ricorrenza ancora [...] od anch'essa ignorata nelle sedi della formazione per tornare [...] chiedere verità e giustizia ma soprattutto por dimostrare che [...] -Italia che resisto» che non [...] dimenticare e rivendica il diritto alla conoscenza in tutte [...] Primo [...] nel suo libro i [...] i [...] esprimo pri occupazione por i [...] che Ie nuove generazioni rimangano vittime dilla perdita della [...]. 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