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A [...] dal grado di adesione alla [...] vorrei [...] distinguere quattro diver-se posizioni: gli [...] gli europei del mercato, gli [...] e, infine, i sostenitori di [...] a livello mondiale. Gli [...] riten-gono sbagliata, o quanto meno [...]. Gli europei del mercato [...] unica come con-seguenza necessaria [...] commerciale interna. Gli [...] mirano a trasfor-mare i [...] una vera e propria costituzione politica, al [...] legittimi-tà alle decisioni sopranazionali della Commissione, del Consiglio [...] della Corte di giusti-zia e del parlamento [...]. Da ciò si differenziano [...] di quella prospettiva co-smopolitica che vede nello [...] un semplice trampolino per [...] di un regime di [...] scala mondiale» fondato su con-tratti internazionali. Si tratta di quattro [...] de-rivano in realtà dalla risposta di-versa che [...] a certe domande. Lasciate [...] cerchi di riassu-mere queste domande [...]. In primo luogo abbiamo [...] con la tesi della fine della so-cietà [...]. Una volta che nel [...] la disponibilità del lavoro abbia perso la [...] allora non è più sufficiente ri-stabilire la [...] obbiettivo della politica. Ri-forme più radicali, tuttavia, [...] i confini di un solo paese. Esse richiedono -tra-mite accordi [...] ar-monizzazione a livello soprana-zionale. In secondo luogo [...] europea porta a un [...] la vecchia disputa circa giusti-zia sociale ed [...]. I [...] sono convinti che solo in [...] dimensione glo-bale possano essere istituiti mer-cati che, facilitando [...] economica, realizzano anche ob-biettivi di [...] distributiva. Altrimenti perderebbe di plausibi-lità [...] del mercato che propugnano una unione flessibile [...] integrati esclusi-vamente in orizzontale attraverso il mercato [...]. In terzo luogo possiamo [...] se [...] europea può compensare la perdita [...] com-petenze nazionali. [...] possiamo usare come test [...] politica sociale di redistribuzione. Questo problema della capacità [...] collega però a un al-tro problema che [...] distinto. Infatti possia-mo ancora [...] in quarto luogo, se [...] siano in grado di sviluppare una loro [...] vada «al di là» dei confini delle [...] le condizioni di legittimità per una democrazia [...]. Se tutto ciò non fosse [...] sarebbe anche compromessa la possibilità di una Europa federale. E verrebbero meno anche [...] più largo raggio. Si tratta di una prospettiva [...] più plausibile in quanto [...] dello spazio economico europeo (per [...] della densità regionale degli scambi e del carattere diretto [...] investi-menti) gode ancora di una relati-va indipendenza rispetto [...] della concorrenza mondia-le. Affinché [...] europea possa però nascere [...] pro-prio stato federale, occorre anche che si [...] ul-teriore, che oltrepassa la semplice capacità di [...] so-cio-economico. I cittadini di Eu-ropa [...] disporre di uno stesso [...] anche im-parare a riconoscersi, al di là [...] nazionali, come appartenenti di una stessa comu-nità [...]. Certo non si può subito [...] una costituzione federale di tipo nazionale a uno stato [...] delle dimensioni [...] europea. Non sembra né possibile [...] le identità nazionali dei sin-goli stati membri, [...] una nuova «nazione Eu-ropa». Anche in uno stato federa-tivo [...] per toccare [...] un punto cruciale, la seconda [...] dei rappresentanti dei governi verrà a mantenere una posizione [...] forte del parlamento diretta-mente eletto dal [...] (giacchè [...] tra stati membri non potrà [...] scompari-re del tutto, nemmeno in una Unione politicamente costituita). Tuttavia non può esserci [...] della vo-lontà a livello europeo, in grado [...] e legittimare politiche di redistribu-zione, se non [...] comune di solidarietà. La solidarietà civica, finora ri-stretta [...] dello [...] deve allargarsi ai cittadini [...] europea in una ma-niera tale, [...] esempio, che gli Svedesi e i Portoghesi siano pronti [...] darsi reciproche garanzie. Solo così si potrà [...] sta-bilire minimi salariali [...] eguali, e più in [...] per i progetti della vi-ta individuale e [...] ad essere segnata dal-le varie culture nazionali). I passi futuri verso [...] non sono affatto esenti da pe-ricoli. Noi dovremo infatti riusci-re [...] loro due lo-giche diverse: la capacità di [...] europee dovrà svilupparsi parallelamente alla loro base [...]. La democrazia dei prossimi [...] dovrà adeguarsi alla «costellazione [...]. Che [...] questa «costellazione» non è [...] se solo prendiamo atto che la politica [...] messa in un angolo, già ora, da [...] che sposta-no le leve delle decisio-ni fuori [...] la finanza senza con-fini, la mobilità incon-trollabile [...] il Fondo monetario, la [...] adesso la Banca europea [...] i poteri che si muovono sopra la [...] nazioni. Jürgen [...] il grande filosofo tedesco, [...] e di «Fatti e [...] conferenza che terrà oggi a Ro-ma, al Goethe [...] annuncia che è giunto [...] noi europei, di prepararci a una «Carta» [...]. Perché è significativo che [...] descritto, e insieme auspicato, da questo originale [...] sociale e giuridi-co? [...] con maggior impegno, e [...] più rilevanti, al tema della le-gittimazione dei [...] federale non [...] pagine. Accanto al negoziato sulla [...] dovranno valere anche le ragioni [...] un «disegno» unitario e coerente [...] federare. Seguiamo allora il [...]. [...] il piano dei contratti internazio-nali [...] munirsi di una [...] sostan-zialmente analoga a una Costituzio-ne. [...] canto, questo passare dal [...] al piano di una [...] implica non soltanto una comune procedura di [...] oltre-passi i diritti elettorali nazionali e la [...] sfere pub-bliche, ma anche quella prassi comune [...] e della vo-lontà che possa ali-mentarsi alle [...] società civile europea e svilup-parsi su scala [...]. Que-sto significa che il [...] politica si dovrà reggere su una intensificazione [...] culturali e sociali che uniscono i paesi [...]. La cosiddetta globalizzazione ha [...] conseguenze sulla poli-tica nel mondo. Innanzi tutto ne ha [...] qualcosa di affine nella [...] vita politica ha preso ovunque in Occi-dente. Il «vincolo esterno», o co-munque [...] si chiami, spinge forza-tamente tutti i politici ad evitare [...] intervenire [...] sui rapporti sociali. Il confronto sui programmi [...] nel generale rispetto degli impera-tivi sistemici imposti [...]. Clinton e [...] si somi-gliano tra loro [...] forti che in passato anche le somiglian-ze [...] sinistra han-no hanno con [...] della destra. Ne è una testimonianza [...] generico slogan: [...] ti-me [...] a [...] «È ora di cam-biare», [...] del cam-biamento non viene enunciato e non [...] di svolta sociale. [...] conseguenza è, secondo [...] che gli elettorati si [...] per buoni ca-rismi anche di seconda scelta. Ci sarà sempre meno [...] brillanti ed eccezionalmente do-tate di mezzi come Berlusconi [...] Ross Perot per scompaginare la scena, basterà sempre [...] «Col crescere della disperazione basta un [...] di denaro per slogan [...] ed uno sco-nosciuto qualsiasi può mobilitare in [...] voto del [...] come è accaduto in [...] con la [...]. Intanto su un piano [...] sviluppano due generi di risposte alla globalizzazione, [...] retori-che contrapposte: una punta -secondo una logica [...] Interni -«a chiudere politicamente le sara-cinesche contro [...] monta [...]. Si tratta di una [...] «sia ai commercianti di dro-ga e di [...] a repentaglio la sicurezza interna, sia a [...] di informazione, ca-pitale straniero, flusso di immi-granti [...] che minaccia di distruggere la cultura indigena [...] di vita». [...] si sca-glia invece contro [...] della sovranità statale, contro la burocrazia e [...] di imprigionare la vita eco-nomica e sociale [...] di forza nazionale. Si tratta di una [...] «propugna [...] dei confini territoriali e [...] di due diversi obiettivi di emancipazione: liberare [...] violenza livellatrice della di-sciplina statale e liberare [...] coatta ai modelli comportamentali del col-lettivo nazionale». Entrambe le risposte non [...] soddisfacenti. Non convince chi vuole chiudersi [...] ric-cio dentro le cittadelle nazionali, ma nemmeno chi vuole [...] politico statale. Questa progettualità deve tuttavia [...] alla dinamica che sottilmente [...] e nuovamente [...] sociale dei mondi di [...]. Bisogna pensare a un [...] e [...] che si alternano secondo [...] non è nuova nella storia [...] moderna. [...] dei mercati scatena sempre [...] i legami sociali della fami-glia, della tribù, [...] innesca una «trasformazione quali-tativa [...] sociale», ma il respiro [...] prevedere anche che il «mondo vitale» della [...] e si riorganizzi en-tro un orizzonte più [...]. Non basta insom-ma scatenare [...] mercato aspet-tandosi che tutto il resto si [...]. Se non voglia-mo che [...] li-beralizzazione «dera-glino sul piano [...] avvitan-dosi in fenomeni di [...] estraniazione, il mon-do di vita deve continuamente [...] dimensioni di autocoscienza, autodetermina-zione e [...] che ca-ratterizzano [...] normativa della modernità». Ecco perché sarebbe una follia [...] oggi allo sbaraglio liqui-dando gli stati nazione e procla-mando [...] della «nazione europea». Bisogna progettare inve-ce una politica [...] di un «respi-ro», che apra e richiuda, avanzan-do verso [...] dimensione [...] ma senza liquidare [...] la dimensione prece-dente. Così anche nei confronti [...] europeo. [...] in una pagina molto [...] guardia sia contro la [...] idealizzazione: attenti non lo [...] perché si ba-sava su una certa organizzazione [...] consumo di mas-sa, su carriere standardizzate e [...] stabili, ma anche -e strutturalmente -su un [...] su ruoli sessuali con-venzionali. Ma sarebbe anche un [...] euforia la rottura di questa [...] modernità, cui do-vrebbe oggi [...]. Anche la [...] in-tegrale del mondo di [...] dietro certe se-polture frettolose [...] sociali, ha un prezzo eleva-tissimo in termini [...] disintegrazione di forme di vita. Così andiamoci piano con [...] insieme ai [...] e ai [...] i baldanzosi annunci della [...] della [...]. Dove vuole portarci [...] con questo suo disegno [...] capace di «aprire» e [...] dinamicamente ma senza provocare con-traccolpi [...] È chiaro che le [...] politica sta-tale nel campo della socialità risiedono [...] collettiva che ne costituisce il fondamento di [...]. In altre parole i [...] hanno prodotto un grado accettabile di solidarietà [...] loro legittimità riposava su una identi-tà nazionale. Ora, po-sto che [...] non è una nazio-ne [...] che lo di-venti se non in un [...] cosa sostituirà il ce-mento legittimante che ha [...] che noi ancora og-gi abitiamo? La questione [...] si tratta di sapere come realizzare, se [...] condizio-ni di legittimità per una democra-zia [...]. Se tutto ciò non fosse [...] sarebbe anche compromessa la possibilità di una Europa federale». E ancora peggio finirebbero [...] costruire forme di sovrani-tà che, kantianamente, muovano [...] al di là [...] verso forme di gover-no [...]. Da [...] di un Carta che definisca [...] cammino di una cittadinanza e sospinga gli Europei non [...] a [...] di un unico pas-saporto ma [...] a riconoscersi come appartenenti ad una stessa comunità politica. Ecco [...] ambizioso ma realistico del [...] come gli stati nazionali [...] tuttora immersi sono il risultato di un [...] chiudi» che ha di molto allargato [...] ri-spetto al senso della [...] dal Medioevo, così ora [...] ciclo di estensione dei fondamenti comu-ni della [...] nazionale. Questa euro-peizzazione della «sfera [...] spingere Svedesi e Porto-ghesi a darsi reciproche [...] salariali e con-dizioni simili per i progetti [...] e collettiva dei loro concittadini dovrà camminare, [...] una Carta, ma anche con il sostegno [...] materiali, dallo studio delle lingue allo sviluppo [...] dallo sviluppo di movi-menti civici e gruppi [...] scala continentale fino alla con-grua organizzazione dei [...]. E su quel testo [...] dire -quasi [...] saranno importanti le parole [...] confronti del resto del globo, perché [...] eu-ropea entri a far [...] aper-tura verso forme di solidarietà più estese, [...] costruzione fe-derale europea non sia di ostacolo [...] di accordo anco-ra più ambiziose. Giancarlo Bosetti Il filosofo [...] Roma «La costellazione [...] e il futuro della [...] tema della conferenza che Jürgen [...] tiene oggi, 10 giugno, [...] Goethe [...] di Roma, in via Savoia [...] ore 18. Il testo della lezione che [...] del futuro [...] europea «tra [...] di mercato e uno stato [...] apparirà sul prossimo numero della rivista «Reset», in edicola [...] al 22 giugno. Si tratta di una nuova [...] del grande filosofo tedesco che pone il problema di [...] Carta europea di tipo costituzionale. Sul futuro della politica [...] «terza via» della sinistra nello stesso numero [...] «Reset» [...] un dossier con i verbali di una [...] London [...] tra Anthony [...] Dahrendorf, John Gray ad [...] primo piano della cultura britannica, e saggi [...] Offe, Agnes Heller, Alessandro [...] Michel [...]. Alessandro Ferrara e Stefano [...]. Le citazioni contenute [...] accanto, come i brani riportati, [...] tratte dalla traduzione di Leonardo Ceppa per «Reset». [...] serve una Carta per i [...] cittadini Nella foto in alto, il filosofo Jürgen [...] dobbiamo passare dagli accordi [...] analogo alla Costituzione IN FUTURO [...] una buona dose di denaro perché uno sconosciuto qualsiasi [...] mobilitare milioni di voti Tariffe di abbonamento Italia Annuale Semestrale 7 numeri L. Via Bettola 18 -20092 Cinisello Balsamo (MI) Tariffe pubblicitarie A [...]. /// [...] /// Direzione Generale: Milano 20124 -Via Giosuè Carducci, 29 -Tel. /// [...] /// Sede Legale: 20123 MILANO -Via Tucidide, [...] bis -Tel. /// [...] /// Roma -Via Carlo Pesenti 130 [...] Industria Poligrafica, Paderno Dugnano (Mi) -S. Statale dei Giovi, 137 [...] S. /// [...] /// Statale dei Giovi, 137 [...] S. (0)
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