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[...] su [...] scrittore algerino e «arabo contro». Finalmente in Italia alcune [...] questo romanziere che spezza alcuni tabù della [...] Islamici. Tutto grazie al computer? [...] un americano a Rapallo [...] di [...] sui 40 anni dei [...] du Cinema» e [...] lungo che ancora li sospingo. Gli orizzonti della verità MARIO SA [...] AGOSTI NI Il piogeno [...] di Antonio Porta raccoglie saggi. Interventi e [...] ti degli anni Ottanta. /// [...] /// [...] di (atto, che assumeva [...] istanza teleologica, capace di illuminare, smuovere e [...] lavoro: non so se Porta [...] di quanto di genuinamente fenomenologico fosse presente [...] che, alla fine, voleva lanciare la poesia [...] d! Su questa finalità della [...] di Porta sono a tutt'oggi di una [...] una linearità lucidissima, esemplare: Che significato do [...] la pagina"? Questo: uscire dalla letteratura per [...] esistenza che in qualche modo intuiamo possibile. Ovvio, allora, che questo [...] essere ristretto al singolo ma coinvolgesse [...] comunità [...] poeti (e dei «pensanti». /// [...] /// L'incontro con i versi [...] per lui In una scopetta, in una [...] di quel progetto ininterrotto e comunitario. Insomma, il Porta lettore [...] di non cercare mal [...] il rispecchiamento di sé [...] entusiasmarsi soprattutto per lutto quanto proveniva da [...] differenti. Questo [...] capacità di sintonizzarsi con autori [...] lui apparentemente distanti. Capacità di entusiasmarsi che [...] impediva di evidenziare gli scritti capaci di [...] il «progetto infinito». [...] genuino produce polemica. Capacità, dicevamo, insolita: retta [...] c'è un orizzonte di verità al quale [...] che va esplicitato ogni volta con nuove [...] punti di vista. Orizzonte che, mancato Porta, [...] attrarre chi scrive, che chi scrive contribuisce [...]. Antonio Porta« Il progetto [...] di Giovanni Raboni, Edizioni «Fondo Pier Paolo Pasolini», [...]. E tanto più affascinante [...] appariva il testo di [...] quanto più esso mostrava, [...] gli effetti di frequentazioni senza pregiudizi e [...] la filosofia del linguaggio, [...] di critica letteraria. Scompariva definitivamente [...] quel modello metodologico, butto [...] riposta ostinazioni: e di un razionalismo irragionevole, [...] nelle scienze umane gli schemi che parevano [...] massimo di precisione e di coerenza nelle [...]. Ma se ne andavano [...] funzionalistici che ripetono in sostanza per ogni [...] medesima architettura delle domande. E scompariva, con piena [...] straordinaria macchina che [...] aveva derivato dalla fonologia [...] i sistemi simbolici come strutture combinatorie di [...]. So bea: che I libri [...] non sono mai riducibili alle opzioni di metodo del [...] autori. Ma si può aggiungere [...] sempre le prospettive razionaliste hanno mostrato una [...] Integrità. Talora nella tradizione antropologica, [...] della conoscenza fiori il desiderio di un [...]. Un mito a freddo [...]. Una mossaci pensiero eviden-temente tentatrice, [...] risone spesso anche al margini dell [...] e penino [...]. La scrittura antropologica di [...] come altre esperienze di [...] di dimenticare tutte queste vicende e di [...] con la profondità storica della «comprensione»: una [...] un testo di (tonte al quale [...] ha un atteggiamento simile [...] traduttore. Una cultura deve necessariamente [...] del destinatario, quindi ne deve assumere i [...] i significati. [...] è quindi un interprete [...] sociali (sistemi simbolici) attraverso altre strutture di [...]. Il risultato è che [...] una cultura è un costrutto, un lavoro [...]. E la oggettività? E [...] del campo? E la resistenza che offre [...] problemi aperti che incontreremo [...] studioso, Roberto Ma-ghetti, ha [...] antropologico di [...]. Il lavoro mi pare [...] in uno spontaneo equilibrio tra la consonanza [...] e I margini critici che rimangono aperti [...] di esplorazione in libri, quelli di [...] ricchi di teoria, ma [...] anzi quasi abili a [...] di narrazioni etnografiche di grande capacità informativa, [...] un sicuro fascino letterario. Il lavoro di [...] vale per gli etnologi [...] ma mi pare molto Interessante per i [...] ben vedere che cosa succede [...] di un sapere che [...] unico schema possibile nel lavoro con sistemi [...]. Il libro di [...] inaugura una nuova collana [...] da Ugo Fabietti, studioso giovane ma di [...] campo della teoria. Ricordo solo il suo [...] del deserto». La collana, presentandosi, vuole [...] riduttivo, accetta la mobilità dei confini antropologici, [...] nello specifico di una [...] antropologi» che, credo, sia [...] questa impresa. Roberto [...] filosofo e il confessore. Antropologia ed ermeneutica in [...]. /// [...] /// Una raccolta del [...] «La ferita e [...] oggi in una nuova edizione Professor [...] BELLOCCHIO Garzanti ripubblica nella collana «G II elefanti saggi» «La ferita e [...]. Tira le opere di Wilson, [...] 1895, morto nel 1972, legato ad Hemingway, Scott [...] Faulkner, ricordiamo «11 Castello [...] Axel» [...] pensiero multiplo» (1938), «Stazione Finlandia» ( 1940), «Memorie [...] Contea di [...] (1946), «I manoscritti del Mar Morto» [...]. Della nuova edizione Garzanti [...] nel 1936), anticipiamo alcuni brani della introduzione [...] Piergiorgio Bellocchio. Avevo ventiquattro anni e [...] coltivavo una vocazione letteraria e giornalistica tanto [...] non avevo maestri né prospettive pratiche, e [...] una base culturale decente, degli strumenti, uno [...]. Tra gli incontri importanti [...] (cito un po' a caso quelli che [...] mente: Gramsci e Gobetti. Sartre e Camus, Lukàcs [...] Auerbach, [...] Classici americani di Lawrence, la Storia sodale [...] Hauser, Da [...] a Hitler di Kracauer, Minima [...]. La prima ragione del [...] ricavai fu che di Wilson capivo tutto [...] Adorno avrò capito si e no il [...] si trattava di stimoli forse più profondi) [...] quasi mi piaceva (a differenza di Sartre, Lukàcs [...]. Ammiravo la [...] sagacia interpretativa e la [...] testo, la franchezza del giudizio, la passione [...] e la storia, [...] degli interessi e [...] morale, per cui il [...] impecca-bile, andava sempre al di là della [...]. Wilson fu finalmente quel [...] avevo avuto al liceo né negli anni [...] qualche modo ripeteva a mio beneficio Il [...] esercitato sugli intellettuali americani nel ventennio [...]. Non sono in grado [...] quanti altri lettori italiani ebbe lo stesso [...]. I molti suoi libri [...] a una certa fortuna di Wilson in Italia, [...] realtà della nostra critica sta a dimostrare [...]. Era un maestro per [...] faceva capire, e un modello di ciò [...] essere. La straordinaria perspicuità e [...] della [...] critica derivano dalla combinazione di [...] attitudini. La preparazione ricevuta alla Hill [...] e poi a [...] (dove si (ormò sotto Christian Gauss; [...] al debito verso la scuola preparatoria, si [...] Pensiero multiplo il suo ricordo di Alfred Rolfe) [...] un ottimo professore. Ma la [...] vocazione didattica non. Wilson ha molte qualità [...] in grado elevato, a cominciare dalla capacità [...] dalla chiarezza. Ma è anche un [...]. E ancora, è un [...]. Se come critico non [...] né noiosamente specialistico, quando decide di occuparsi [...] fuori del suo settore di competenza, si [...] non si affida [...] o al fiuto, ma [...]. Per leggere Turgenev e PuSkin [...] russo, i suoi libri sugli [...] o sul Manoscritti del Mar Morto [...] un serissimo lavoro di documentazione. George Steiner, che mette Wilson [...] della critica moderna con Lukàcs, Leavis e Benjamin, [...] la miglior prosa [...] ha coniato per Biografia [...] la definizione di «reportage filosofico». Ma è vero che [...] la [...] saggistica letteraria, che quanto [...] non ha nulla da invidiare alla miglior [...] può intravedere la ligure del reporter, beninteso, [...] pettegolo o a caccia di [...] Hemingway 6 James [...] quella curiosità per il [...] di realtà che sono propri del grande [...] grande narratore. Ed è proprio questo [...] particolare sapore e quella tensione alla [...] pagina e lo distingue [...] critici accademici. Insomma, queste diverse attitudini [...] di regola si escludono o si contraddicono, [...] Wilson [...] mescolano in modo organico e si potenziano [...]. In una recentissima intervista Alfred [...] l'autore di On Native [...] individua nella letteratura americana [...] quella precedente la Guerra Civile [...] Whit-man, Melville) e quella [...] guerra mondiale». É a questa seconda «Renaissance» [...] Wilson, occupandovi una posizione di protagonista accanto [...] Hemingway, Fitzgerald, Faulkner (forse non è fuori luogo ricordare [...] anche la generazione dei Ford, Vidor, Hawks, [...] Keaton). Egli è stato il primo [...] dei suoi grandi coetanei, [...] immediatamente [...] e [...]. Ne ha seguito gli [...] attenzione, non risparmiando riserve e censure anche [...] il caso. Del resto, si era [...] dei -fratelli maggiori» (Eliot, [...] Stein, Anderson ecc. Ma dopo il [...] Wilson rinuncia al ruolo [...] «coscienza critica», cosi come viene meno il [...] diretto. I suoi interessi per [...] epoca, sempre ben vivi [...] quando seguiva [...] gli americani contemporanei, diventano [...]. [...] citata, parlando del processo [...] mercificazione subito dalla letteratura, parallelamente a quanto [...] campo sociale e politico, [...] sembra giustificare implicitamente il [...] Wilson: «Quando penso ai Fitzgerald, Wilson, Hemingway: [...] pronti a rischiare. Una generazione spavalda e [...] sentiva "sicura" anche quando non possedeva nulla». [...] ferita e [...] (1947) raccoglie sette saggi, [...] quali riguardano autori americani (Hemingway e Edith Wharton). Il titolo generale si [...] di [...] di Sofocle, cui è [...] di chiusura. [...] greco richiama le «ferite» che Wilson scopre nella vita e [...] di Dickens, Kipling, Casanova. Wharton, Hemingway, Joyce. [...] sottolinea il coraggio con cui [...] sopporta (ma senza [...] la [...] Infermità e il tradimento dei [...] che [...] abbandonato [...] é questo coraggio che ha [...] virtù di trasmutare la sventura in valore (che nel [...] e nella tragedia di Sofocle è simboleggiato [...] infallibile). Ancora, sono [...] e [...] di [...] a commuovere II giovane Neot-tolemo, [...] far nascere in lui rispetto e amicizia, a [...] a denunciare il piano fraudolento [...] Ulisse che vorrebbe [...] abbandonando una seconda volta [...] al suo destino. Ma, oltre che immorale, [...] Ulisse è miope. [...] ciò che il «realismo», la [...] strumentale di Ulisse non possono neanche sospettare: che i [...] dell'arco sono inseparabili dalla persona [...]. Questa superiore conoscenza, frutto [...] otterranno il doppio risultato [...] esiliato nella comunità, mentre questa potrà fruire [...] miracolosa. Il saggio sul [...] non va preso come [...] eccentrica escursione nella classicità, esso rappresenta una [...] metodo critico di Wilson, che ritroviamo nei [...] Dickens, Hemingway ecc. [...] freudiana e quella marxista, [...] Wilson si serve, non sono mai camicie di [...] Invece sempre usate allo scopo precipuo di [...] profondità [...] delle òpere: strumenti che [...] sovrapporsi, a una capacità critica che continua [...] grande tradizione degli [...] dei [...] dei [...]. Anche un critico del [...] Wilson ha le sue chiusure e cecità, nonché I [...] (per esempio, la sottovalutazione in blocco della [...] di Kafka, ma non [...] pericolo di forzare [...] per amor di tesi, [...] il lettore viene sempre prima del critico. Eloquente, a questo proposito, [...] su [...]. Proprio perché la ritiene [...] e dato che si tratta di [...] particolarmente ardua, la prima [...] preoccupazione di Wilson diventa quella di [...]. In questa lettura, più [...] talento, colpiscono la pazienza, la devozione, [...] con cui Wilson si [...] servizio del testo (edel lettore). Ma, seppure non nella [...] ne beneficia Joyce, questa disponibilità Wilson [...] prodigata sempre, [...] alla miriade di autori [...] che lungo mezzo secolo sono passati al [...] é probabilmente la caratteristica più evidente del [...] di metodo si può parlare. Perché, come felicemente dice Giorgio Manganelli, [...] Wilson, il piacere di capire é ancora [...] piacere di [...] ragione». Democrazia europea e modello [...] PASQUINO Molti guardano [...] e citano, senza [...] troppo bene, esempi di [...] suggerendo di [...]. Altri, invece, sono alla [...] modello italiano di democrazia. Qualcosa di originale, innovativo, [...] al meglio la patria di Machiavelli, Mosca, Gramsci [...] dovrei aggiungere un democristiano. Ma se [...] sempre avuto questo [...]. Una raffigurazione di comodo? Basta [...] denso e [...] volume di Percy [...] per rendersi conto che, [...] è cosi in assoluto, ma lo è [...] chiave comparata. In maniera sistematica, approfondita [...] qualche piccolo particolare per lo più ininfluente), [...] già autore di ottimi volumi [...] analizza la natura, il [...] dinamica di quattro sistemi politici europei. /// [...] /// Germania e [...] Bretagna vengono messi a c [...] sia per ciò che attieni: allo dimensioni economiche e [...] che per ciò che attiene agli aspetti di cultura [...] di [...] politica sia per ciò che [...] il sistema dei partiti e degli interessi organizzati che [...] le strutture istituzionali. Il caso italiano, pur [...] peculiarità di ciascun sistema [...] presenta una serie di [...] altrove, a cominciare dalla mancata alternanza coniugata [...] del personale politico di governo e la [...] istituzioni. Peraltro, l'autore è più interessato [...] fornire una visione comparata convincente che a formulare una [...] specifica per ciascun caso. Riesce ottimamente nel suo [...]. Anzi, il suo merito [...] nel riuscire a mettere i sistemi di [...] relazione con 1 sistemi istituzionali, a collegare [...] con la partecipazione, a dimostrare, insomma, che [...] tale proprio perché tutte le sue componenti [...] interagiscono, si influenzano reciprocamente. [...] via subordinata, [...] un consistente materiale comparato [...] documentarie e bibliografiche in maniera molto rispettosa [...] in modo da [...] allo studente e al [...] interessato la possibilità di ulteriori percorsi di [...]. In terzo luogo, questo [...] testo asettico. L'autore ha una [...] idea di democrazia [...] desiderabile che reale), vale a [...] che crede in una democrazia [...] basata sulla partecipazione politica e [...] dei cittadini. È dunque sostanzialmente critico [...] avvenuti in Europa occidentale negli anni Settanta [...] Ottanta, [...] di molte teorie della governabilità che hanno [...] e fondato la [...] degli esperimenti [...]. Tuttavia le sue critiche non [...] mai pregiudiziali e vengono formulate con riferimento sia ali. Il primo riguarda una [...] a Democrazia reale di tutta la problematica [...]. Insomma, che cosa fanno [...] politici, in che modo rispondono alle domande [...] e dei gruppi [...] come le soddisfano, con [...]. Altrimenti si corre il [...] purtroppo, l'autore incappa, che tutti i dati [...] compresi quelli relativi alla [...] di classe, risultino inutilizzati [...] una spiegazione a tutto tondo di queste [...] loro funzio-namento, del grado di soddisfazione dei [...]. Il secondo punto di [...] giudizio, sicuramente affrettato e alquanto infondato. [...] ritenute piuttosto alte) che [...] configuri come la creazione di [...] fortezza europea». Prima di pervenire a [...] avrebbe dovuto tenersi Mele [...] e quindi presentare i dati sulla cultura [...] europei, analizzare i sistemi di [...] e di interessi in [...] la natura, il funzionamento e la dinamica [...] di sfere [...] e [...]. Nulla di tutto questo. A essere maliziosi si [...] cerchi di fondare, anzi [...] sue credenziali di sinistra con il pessimismo [...]. Non ne ha bisogno [...] male a cedere a questa tentazione. Proprio [...] comparazione del politologo inglese, [...] concludere che la sinistra [...] uso di testi di questo genere, di [...] che succede, non di quello che vorrebbe [...] immagina che stia succedendo: insomma, non di [...] realismo. /// [...] /// Stato e società civile [...] occidentale», Liviana Editrice, [...]. È il fronte medio [...]. Scomparsa [...] almeno da quello più [...] fredda [...] e, più generalmente, quella [...] Est [...] Ovest, il nuovo nemico [...] ricco ed evoluto, razionale [...] la pelle bruna e invoca le grazie [...] Allah, [...] petrolio per acquistare armi e tecnologia bellica, [...] millenario della rinascenza [...]. I nostri son tempi di [...] calda, e i [...] sono spostati di [...] direzione sud. Di questa realtà sono [...] recenti romanzi,, sia pur diversi per stile [...] presa sul lettore. [...] Altezza Serenissima (Sas), il [...] Unge, rodomontesca creatura dello [...] Gérard de [...] nonché vecchia conoscenza dei [...] viene scomodato dalla Cia per far luce [...] di un agente americano, dietro cui sembra [...] zampino dei servizi segreti iracheni. Rischiando, com'è doveroso, la [...] Belgio alla Francia ai [...] del porto di Istanbul, Sas [...] matassa al cui capo finale i solerti AURELIO [...] di [...] Hussein prevedevano la piena [...] in grado di lanciare [...] a grandissima distanza, dalle parti, mettiamo, di Tel Aviv. Per completare l'opera manca solo [...]. Nel romanzo di Gerald Sey-mour, [...] invece un agente [...] grazie alla collaborazione (o nonostante [...] dei servizi britannici, a sventare [...] piano del leader iracheno per [...] del suo pae-se una potenza nucleare [...] offensiva. Stavolta, [...] mancante al compimento del [...] disponibilità di un fisico nucleare che sappia [...] che rimpiazzi un predecessore eliminato dai sicari [...]. [...] americano riuscirà, una volta [...] filo di lana, a Impedire [...] in Medio Oriente di [...] Maestà frustrato e malpagato, [...] dal miraggio della responsabilità [...] operativo e delle conseguenti laute prebende. In pieno Medio Oriente [...] la vicenda narrata da Laurence [...] che immagina un agente [...] Cia [...] al Cairo imbastire un doppio gioco a [...] Libia, da cui dovrebbe derivare per gli Usa [...]. Passati i tempi di Ambler, [...] Turchia di [...] agli Emirati di Mancanza [...] cui il Medio Oriente costituiva lo sfondo [...] quale agivano le spie di Mosca e [...] Washington [...] al massimo i loro prezzolati informatori indigeni; [...] di [...] e Collins e del [...] Quinto cavaliere con la faccia truce e spietata [...] oggi dunque sulle vie [...] Damasco [...] delle altre capitali arabe si gioca la [...] dei servizi segreti [...]. Non se n'è accorta, [...] la Cia, [...] a spendere metà delle [...] tenere d'occhio [...] Sovietica e i suoi [...] e s'é fatta cogliere impreparata dalle recentissime [...] Hussein. Forse non ha un [...] nei suoi libri paga, [...] agente di quella qualità, copia aggiornata del [...] James Bond, non esiste neppure. Fa eccezione [...] Sey-mour, che sembra [...] assimilato la lezione di John Le Carré e propone un protagonista molto umano, uno [...] ha sentimenti, che ottiene risultati ma ne [...] fa fatica, vivaddio, ad infilarsi senza bussare [...] ogni piacente fanciulla che gli attraversi la [...]. Peccato che, per aumentare [...] del suo libro, [...] lo [...] di una fascetta che [...] romanzo della guerra del Golfo», e l'autore [...] nota che sa [...] posteriori ed accorda al [...] più ampio di quello che effettivamente e [...] dietro. Un po' di misura, [...]. /// [...] /// Un po' di misura, [...]. (0)
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