→ modalità player
modalità contesto

Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Nuova Serie(PCI)-Nazionale del 1964»--Id 2711744813.

Videoguida per la navigazione in KosmosDOC.org

Il brano seguente è un frammento di trascrizione automatica (OCR) della pagina richiesta. Questo sistema di indicizzazione della Biblioteca digitale non liberamente visualizzabile mostra parzialmente ciascuna Entità Multimediale suddividendola in piccoli segmenti separati da «[...]» (medesimo periodo o primo periodo successivo) e da « /// [...] /// » (periodo successivo non adiacente). Per riscontrare nella pagina i termini ricercati suggeriamo l'uso di ctrl+F o analoghi, ove il proprio browser lo consenta.

ANNIBALE [...] emerse dalla nebbia rabbrividendo [...] corpo dondolante, con il solito, accigliato Sgrumo [...] sotto la [...]. La macchina , padronale [parcheggiò [...] alle sue i spalle, mentre In città esisteva solo [...] il chiarore delle poche [...] che ancora tenevano aperto. Doberdò ; attraversò la [...] strada, [...] con la nebbiolina che gli [...] sulle grandi palpebre, so-. Una brutta nottata [...] con Ila nebbia della [...] distesa di palazzi silenziosi, Idi [...]. La nebbia, il [...] e [...] due tacchi di [donna, di [...] che corrono [...] marciapiede. Doberdò si [ferma sul [...] Circolo e la [...] grossa testa imbacuccata si [...] diffidente e curiosa, colme la testa di [...] dalla briglia, alla ricerca di quel [suono. E la figura di [...] bianca pelle, che si [disegna camminando svelta, [...]. Un lampo di tenera [...]. La ragazza si allontana [...] poi il [...] suono del [suo passo [...] casa, la [...] la riafferra. Doberdò si cala Ila [...] la faccia [...] [gli ricade nella sciarpa [...] a salire lo scalone del [...]. Punta i gradini minaccioso e [...] tormentando la ringhiera , [con la [...] mano di [...] rifatto, proprio come fa con [...] suoi [...] dalla poltrona [...] in ogni ora in ogni [...] della. Sale con la fiacca [...] potenza caparbia e intanto sorride pensando alla [...] prima velata di nebbia. Il suo respiro malato [...] nella sala di. Il questore [...] allora, si precipita a [...] il costruttore [...] e il dottor Gazza [...] del biliardo, seccati, e [...] si aggiusta il nodo [...] Cantoni, il più diligente, [...] perché esca il fumo e posa il [...] al punto giusto, [...] con delicatezza. [...] che può [...] con la gamba spavalda [...] poltrona, senza scomporsi nella [...] fiacca, è [...] il conte, anche se [...] Doberdò ora non è più soltanto un [...] minacciosa presenza che avanza lungo la galleria, [...] d'erba [...] con i camerieri che [...] spogliare il loro padrone con [...] leggerezza di una nuvola [...]. Doberdò allarga le braccia, [...] camminare e, dopo la diplomatica, dopo la [...] cappotto gli vola via di dosso, come [...]. Rimane quella schiena ingobbita, [...] troppo corta sul sedere, lì dove le [...] Presidente del Circolo si incrociano, mentre egli [...] porta a vetri, dietro la quale il [...] vive in ebbrezza il [...] stare così, accovacciato sulla poltrona, inguainato nella [...] che gli permette di. L'aquila cammina fino al [...] e solo quando egli si lascia cadere [...] pelle rossa che gli spetta di diritto [...] mano afferra il giornale posato lì accanto [...] sapere che è stato il Cantoni) [...] ritorna ad animarsi di [...]. Il fiato del Doberdò, [...] tende del fine-strone, [...] a poco «i poco, [...] il fischio di una tubatura, e le [...] puntate, pronte a sorridere, ad attaccare discorso, [...] lo voglia, solo che lui si degni [...] suo testone di capelli bianchi. Lo sa benissimo ciò [...] quei cervelli, dove la frase giusta, la [...] complimentosa si arricciano e si tormentano, pronte [...] di lui come tanti grilli. Le cambiali e le [...] il « Mi scusi, [...] Roma vorrebbero. Il suo profilo si [...] nel giornale; la [...] lettura si fa sonnec-chiante. Degna del suo talento, [...] parte, del suo talento. ///
[...] ///
Egli guarda la nebbia che [...] dietro le . [...] il chiarore delle sue finestre [...] buio della nebbia e della notte. [...] ragazza di bottega si [...] suo cervello, in questo raro momento di [...] torna a sorride-re tra sé, piegando sul [...] che regge i destini della città. ///
[...] ///
Povera Viola, pensava la Califfa [...] quelle serate da [...]. E toccava alla [...] mettersi sulla porta, fin [...] aveva raggiunto le prime case della borgata, [...] can-: tare e gridare, così che. Allora la [...] ritornava dentro [...] e si chiudeva la [...]. Si sedeva accanto alla [...] pareva di [...] la Viola, con quella [...] poca salute e dì strapazzo, con quegli [...] stati tra i più belli, un tempo [...] e ora di febbre. Scappava attraverso la strada, perché [...] la vedessero i questurini di notte, e poi in [...] trattoria [...] dove, al piano di sopra, [...] uno stanzone con un tavolino e una branda. Un freddo da morire, [...] che sbattevano ed entrava altro freddo e [...]. La Viola si coricava [...] come una che debba partorire, e sperava [...] svelta anche quella notte. Di sotto mangiavano e [...]. E spesso veniva gente [...] il [...] torrente, un [...] per il vino, che [...] soprattutto perché se la raccontavano a modo [...] donna, che. E ogni volta era [...] tanto che, a nottata finita, quando la Viola [...] strada verso casa e la [...] udiva la [...]. La portava in casa, [...] schiena [...] un po' di calore. Povera fronte che cercava [...] spalla, povero respiro che [...] suo, con la stessa disperazione: quella della Ca-. Proprio allora la [...] imparò come possono essere [...] di una notte e crudele quella luce [...] mai a sbiancare i vetri, a consolarti [...] almeno, che . La Violo, dunque, si [...] via crucis e lei [...] tubo della stufa, contando le ore con [...] passavano (li conosceva bene, quei treni, perché, [...] fatto la notte in uh capannone di [...] addetta al controllo v . Se scostava il festone [...] poteva [...] quelle crea-, ture allineate tutte [...] stesso grande letto, in fondo, sotto la volta, accatastate [...] in una confusione fatta d'amore [...] di . Le andava a rimettere [...] quelle piccole mani strette nel torpore del [...] le teneva nella [...] mano, con quel battere [...] con quelle tenere ossa. E pensava anche: che [...] Viola. Perché quei figli non erano [...] nati per caso; li aveva [...] lei, tutti, con tanta voglia di vivere e , [...] negli uomini che [...] quando le raccontava com'è che [...] di [...] la [...] si vergognava come una ladra [...] in . Quello se ne va, [...] lì e penso: se nasce stavolta avrà [...] e anche un poco del suo cervello, [...] fatto fortuna lui, perché non deve farla [...]. E così era nato [...] ricci di pece intorno al naso camuso, [...] aveva il Giacinto Gazza, adesso tirapiedi del Doberdò, [...] fatto la Viola nel [...] momento politico. [...] (i nomi glieli aveva [...] Viola, e così si compiaceva di [...] dormiva con la testa [...] poeta, brutto con quei bitorzoli sul testone [...] già grande, col cappotto [...] e il fascio dei giornali sotto . Insomma, [...] in tanti a dormire, [...] sotto quel lenzuolo (a meno che le [...] Viola, sempre troppo esuberanti, non fossero bugiarde, come [...] dubitava) e alla [...] veniva da sorridere e [...] pensava più alla [...] croce: pensava ancora a [...]. ///
[...] ///
Anzi, in fondo, lei [...] per questo, o quasi. ///
[...] ///
Era un rito, allora. Era, insomma, un mese di [...] pazze, di pianti sepolti [...] angolo di una panca allo [...] di una Violetta in cui [...] la Viola si vedeva riflessa [...] colpevole, di contentezza agli esultate [...]. Una pace di vivere [...] al [...] quando la Viola saltellava [...] stanzone della [...] casa, e intorno a [...] nude anch'esse, a versare acqua nel tino, [...] bagno. I poveri straccetti volavano [...] mentre la Viola si buttava nel tino, [...] Bruna, sgangherando la bocca in uno strepito [...] fosse stato il primo bagno della [...] vita, [...] arroventava i ferri per [...]. Le risate si alzavano [...] mentre la sera avvolgeva la casa di [...] in cui la Vio-, [...] nello specchio, si rendeva conto di quella [...]. Fin che le musiche [...] nella penombra fumosa del teatro. Ma quella sera, mentre la [...] la Viola e le sue [...]. La Califfa avanzava, inebriata. Ma forse per questo: [...] che [...] afferrata appena compiuto il [...] quel mondo che non le apparteneva, per [...] e il puntiglio di resistere, il suo [...] una fierezza che la faceva più [...] alta, più superba, e [...] capelli sciolti sotto la macchia della spilla [...] (quant'era costata, alla Anita, [...] maestra. Acquistando sicurezza, la Califfa [...] in palco, su, alla ricerca della Viola [...] nella penombra affollata di teste ridenti e [...] impercettibile colpo di reni che. Un piccolo colpo di [...] felice come fu [...] delle dita del [...] sulla narice: come fu. Un puntiglio, per li Gazza, [...] non [...] dare immediato no-; [...] a quel volto ridente e [...] chè, agli òcchi del Doberdò, [...] si piccava di scaltrezza, oltre che " nel mare [...] anche nella ruffianeria [...] rosa [...] un puntiglio che [...] allorché il [...] interpellato [...] schiocco di dita, allargò le [...]. Ma intanto le luci cedevano [...] una mormorante penombra biancastra di fumo e, mentre dalla [...] di trombe, una lacrima scivolò [...] guancia della Viola e lei lasciò che lo solleticasse [...] labbra, che le ricadesse sul pelo matto del suo [...] perché, una soddisfazione così, non [...] provata mai nella [...] vita. Nella felicità della [...]. Te sei nata per [...]. Appoggiò la fronte alla [...] gli occhi su quel cielo brillante di [...] su quel cielo di facce. [...] che si concluse il [...] un garzone di fiorista errò in bicicletta [...] più sbrindellata e rissosa, portando un gran [...] fiammanti, che; non gli stava sul manubrio, [...] straducola sepolta dai rifiuti, tra i panni [...]. Un mazzo di rose [...] al camino spento, illuminò la cucina della Viola: [...] quasi non ci credeva e anche le [...] entrarono impacciate, come se il rumore dei [...] potuto dissolvere quella fiammata sulla parete. E fu con mano [...] staccò dal cellophane quel [...] per lei e sul quale stava scritto [...] Annibale Doberdò [...]. Alberto Bevilacqua Alberto Bevilacqua, [...] nostri lettori, è nato a Par-. ///
[...] ///
Pubblichiamo oppi un [...] . Io del romanzo di [...] , che la Casa Editrice Rizzoli [...] in vetrina ai primi di [...] maggio. Il romanzo, che uscirà-»? [...] nella collezione » La Scala [...]. ///
[...] ///
Il romanzo, che uscirà-»? [...] nella collezione » La Scala [...].

(0)
(0)


Nota sulla tutela della privacy. e Nota sulla tutela del copyright.

Nonostante i continui tagli che il settore culturale è costretto a subire - biblioteche storico/letterarie ed Archivi storici in particolare -, nell'epoca del Web 2.0 non termovalorizziamoci!La funzione di servizio pubblico sia essa offerta da un Ente pubblico o privato ha un costo; affinché il progetto possa mantenersi e continuare ad essere sviluppato sarebbe necessario un sostanzioso finanziamento pubblico, ma in sua assenza? Sareste disposti ad "adottare" una pagina e renderla fruibile a tutti in una rigorosa logica senza scopo di lucro?
Visualizza: adotta una pagina della Biblioteca digitale KosmosDOC

Consultazione gratuita del cartaceo in sede: .

Biblioteca Digitale


Perché è necessario essere utente di una biblioteca abilitata al sistema KosmosDOC per visualizzare la descrizione catalografica, le istanze materiali nei singoli inventari, la trascrizione completa e l'oggetto digitalizzato?
Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

(237)
(1)



La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


(214)


(118)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .