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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 270751367.

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Era lì con il bisturi [...] lo stomaco a cercare di [...] ma una parte di lui [...] che [...] di 24 anni continuasse a [...] senza una mano, senza le gambe, cieco e con [...] ventre disse-stato. Per sette giorni lo ha [...] giorno [...] non ha retto. Cosa sarebbe stato di [...] lui in uno stato di guerra, sen-za [...] sanitarie, senza pensione, senza servizi? Alberto Nardini, [...] chirurgo spezzino, non sapeva cosa fosse la [...] le mine, dove fosse il Kurdistan, se [...] o una regione e so-prattutto dove cavolo [...]. Il nome aveva il sapore [...] leggenda o di una danza e poteva benissimo situarsi [...] una fiaba ara-ba. [...] letto per la pri-ma volta [...] cronache milanesi di un giornale. Si parlava di un [...] quella città dal nome esoti-co qualcuno andava [...]. ///
[...] ///
Si chiama [...]. Da un [...] di tempo gli frullava [...] di riaffacciarsi al Terzo Mondo, lui che [...] con la fami-glia in Brasile prima di [...] Italia. [...] era [...] ma qualcosa le fece [...] odori, quel corposo fetore di mercati, [...] zuccherino acido della frutta [...]. A [...] Nardini [...] arrivato per la prima volta [...] settembre [...] e [...] ritornato nel [...] per un soggiorno lavorativo di [...] tre mesi «conqui-stato» con ferie arretrate e aspettati-va. Gino Strada, [...] di [...] lo ha chiamato al [...] ha detto: «Andiamo». Lui ha risposto di [...]. Strada è rimasto sorpreso: «Come? Tutti [...] dicono disposti a venire, poi quando è [...] partire o si sentono male o non [...] o hanno il colesterolo alto o la [...]. Un ospedale in prima [...]. Lui, dal volto scavato [...] parso ancora più pallido sotto il cielo [...] che il suo cuore [...] andava in frantumi. Il «suo» ospedale, infatti, [...] posto in prima linea, la frontiera [...] bellica. Si è alzato di [...] del 31 agosto [...] ascoltando alla radio quel [...]. [...] pronun-ciato con difficoltà dallo speaker. Ha pensato ad un [...] me-tà. Purtroppo era un greve [...]. Ha fatto in tempo [...] Strada prima che i fili fossero tagliati. Quello che è avvenuto [...] storia convulsa della regione: i carri armati [...] alle truppe del [...] di [...] entrano nella capitale [...] e sconfiggono i guerriglieri [...] di [...] i violenti scontri del [...] villaggi di [...] e [...] la conquista di [...] il 7 settembre; [...] a [...] settembre; [...] di [...] la stessa sera alle [...] 20 mila soldati del [...] la mattina del 10 [...]. Quello stesso giorno un [...] Strada annuncia: [...] continua tra molte difficoltà [...] di personale e per la scarsità di [...] di consumo. La sicurezza [...] del Centro viene rispettata». Le righe del fax [...] opa-che: «Pazienti assistiti: 49. Totale as-sistiti dal 31 [...]. Gino Strada è rientrato [...] Italia [...] poi è ripartito per il Kurdistan poiché [...] che [...] di [...] vivrà nonostante i cam-biamenti [...] Nardini già orga-nizza il suo prossimo viaggio con [...]. Quale città lo aspetta? Come [...] Certamente diverso da quando [...] lasciato: fine-stre protette da [...] sacchi di sabbia ovunque, croci rosse im-presse [...] muri, i parenti dei bambini che fanno [...]. Che sarà di [...] e Fatima, le inser-vienti, che [...] di [...] e di [...] il poliziotto? Che sarà dei [...] e degli infermieri curdi? [...] è già nostalgia, è già [...] è già ricordo a guardare dal di dentro la [...] storia e quel-la degli [...] che purtroppo la su-biscono. A [...] ci si arriva con [...] da Milano a Zuri-go, da Zurigo a Istanbul, [...] Istanbul a [...]. Quando credi di essere [...] ancora gran parte del viaggio. Con una macchina si [...] turco, sfioran-do la Siria e [...] tra posti di blocco [...] sino alla citta-dina di [...]. Siamo su quel-lo che le [...] geografiche o le diplo-mazie chiamerebbero confine [...] e che una realistica os-servazione [...]. Ma il territorio che [...] la guerra del Golfo del 1991, potreb-bero [...] Onu è il realtà percorso da una [...] i due maggiori partiti, [...] patriottica curda [...] che controllava sino al [...] quasi totalità della zona meridio-nale, compresa la [...] fatidi-co [...] e il Partito democra-tico [...] insediato nella parte settentrionale, [...] le linee conquistando gran parte del territorio [...]. Una situazione resa intricata [...] di gruppi e gruppuscoli e dagli sconfi-namenti [...] (Partito curdo dei lavoratori), [...] cittadini curdi della Turchia, inseguiti dai sol-dati [...] Ankara. Al confine si scende, [...] in territorio curdo, si [...] macchina e si percorrono stra-de piene di [...] 250 chilo-metri, otto ore ancora di faticoso [...]. [...] 250 mila abitanti registrati, [...] realtà, è il ru-more dei carretti che [...] case basse, è il vociare dei bambini [...] appesa al collo piena di sigarette, è [...] un ven-ditore di ghiaccio, è il lamento [...] è strade in salita [...] cavallette e scarafaggi, un [...] chiassoso, lo strepitio improvviso [...]. Ma [...] è soprattutto un ospe-dale, [...] chirurgica impiantata delle organizzazioni umanitarie che dal [...] in Kurdistan. [...] ospedale funzionante dopo [...] dei [...] del [...] che ha provocato la partenza [...] migliaia di persone. [...] Gino Strada a [...] il primo dei chirurghi «espatriati», [...] lui Da-vid Rowlands, 74 anni, inglese, ane-stesista in pensione [...] Gustave [...] 74 anni, belga, [...] alle spalle che non gli [...] fatto perdere [...] del papil-lon e [...] per Baudelaire. Poi ci sono tre [...] in-fermieri espatriati, altro personale locale e qualche [...] e viene. La struttura è composta da [...] settantina di letti, una terapia in-tensiva di 12 posti, [...] pronto soccor-so, tre sale operatorie, una illumina-ta da cinque [...] di [...] la radiologia, un laboratorio, la [...] la riabilitazione, una mensa e una cucina. Oggi che Nardini è [...] Levanto tra cartellini da timbrare, cartelle cliniche [...] di ernia e [...] sul cel-lulare, gli pare [...] un re-folo di vento gli restituisca il [...] posto lontano e vicino. E, forse, non ha [...] per spie-gare che laggiù, solo laggiù, ha [...] motivo per cui aveva studia-to medicina e [...] il chirur-go. Gli è capitato quando, [...] cesareo, ha tirato fuori [...]. Ma laggiù una mia assenza [...] potuto significare nessuna assistenza. Non si trattava, in quel [...] di una mia cliente o di un uten-te [...] o un vicino di casa. Là, semplicemente, ero al [...] essere umano, uno dei tanti che sof-fre, [...] del mio lavoro». Nardini ha capito [...] la distan-za, [...] che sfugge nella [...] concezione geografica e sociale. Di-stanza di mondi, per [...] destini, ma anche distanze vere di chilometri, [...] possibili-tà di salvezza. Per tre milioni e [...] in Kur-distan ci sono 10 milioni di [...] delle quali di fabbricazione ita-liana, depositate nel [...] conflitto [...] e durante la Guerra [...] Golfo. Mine a forma di [...] anni [...] mine con detonatore tarato [...] chili di peso, fatte ap-posta per i [...] com-poste di 2. Le persone colpite sono [...] e piccoli che vanno al pascolo, a [...] pozzi o la legna nei boschi. Al-meno il [...] dei nostri ricoverati ha [...] città». Da quan-do [...] euro-pea per i progetti umanitari, [...] affi-dato il coordinamento degli inter-venti a [...] si è fatta una polveriera. Una metropoli terzomondista sconvolta [...] guerra, dalle partenze e da-gli addii, dal [...] entrato nelle case, [...] densità abitativa che mette [...] già prova-te strutture sanitarie, dal pericolo di [...] e dal quotidiano affronto tra gente della [...] possiede 150 mila [...]. Quelle stampelle inutili «Se [...] catapul-tato per caso a [...] -spiega Alberto Nardini -rimarrebbe [...] handicappate che si incontrano per strada: bambi-ni [...] privi di una mano, donne senza un [...] camminano su tricicli. Trattandosi di un terreno [...] sono praticamente inutili. [...] soluzione sarebbero gli arti artificiali. Ma siccome è im-possibile [...] e soprat-tutto avere dei pezzi [...] ricambio o semplicemente [...] bisogne-rebbe [...] in loco, nel centro protesi [...] nostro ospedale che, ov-viamente, non può farsi carico di [...] le richieste. Di tanti bambini che [...] solo ha pianto. Po-chi minuti prima [...] in ospe-dale aveva perso un [...] una ma-no e tre dita. Tutti gli altri non hanno [...] una sola lacrima. [...] già nei piccoli, una sorta [...] fatalismo, [...] a vivere nella guerra, un [...] del dolore molto diverso dal nostro». Il Kurdistan iracheno sta [...] Cambogia nel triste primato degli amputati (a Vientiane [...] conta uno ogni 276 abitanti). E noi italiani abbiamo [...] particolare verso la popolazione curda, visto che [...] pro-dotti da ditte italiane come la [...] e la [...]. [...] Lucky Star e Contrasto Un [...] nelle trincee curde Un posto in prima linea, la [...] belli-ca, una struttura per feriti [...] guerra e feriti da mine: Alberto Nardini, 45 anni, [...] chirurgo ligure, racconta la [...] esperienza [...] di [...] a [...] nel Kurdistan iracheno. Distanza di mondi, distanza [...] «Laggiù la mia assenza significa non assistenza». Nella sala operatoria illuminata [...] una [...] ha capito perché aveva [...] il medico. ///
[...] ///
Nella sala operatoria illuminata [...] una [...] ha capito perché aveva [...] il medico.

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(193)

Città & Regione [1975-1976*]

(191)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(199)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(198)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(184)

L'Orto [1937]

(162)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(192)


(187)


(205)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(88)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(204)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(204)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(204)

Brescia Libera [1943-1945]

(160)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(193)


(206)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(64)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(196)

Umanità Nova [1919-1945]

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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .