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Il Gaspar [...] il capo da una parte [...]. Negare, frantumare [...] del suolo su cui dormiva [...] la [...] stuoia di palma, la [...] ombra e la [...] donna, sotterrato con i suoi [...] e il suo ombelico, senza [...] liberare da una serpe dalle [...] spire di fango, di luna, di boschi, di acquazzoni, [...] montagne, di uccelli e di [...] che sentiva attorcigliata intorno al [...] corpo. Angel Asia-, [...] Più che un . /// [...] /// Si [...] ad una leggenda per cui [...] è folto di granturco come è detto nella . Per que-sto gli indigeni considerano [...] il mais e si oppongono [...] coloro [...] oggetto di commercio invece di [...] per nutrimento personale. Contro il loro nemico, [...] non hanno che [...] la magia, e ari [...] racconto, per vendicarsi di chi ha ucciso [...] Gaspar [...] e realtà si fondono [...] linguaggio peculiare di Asturias ora poetico, solenne, [...] familiare, dialettale. [...] indubbio che [...] de [...] uria delle opere maestre di Asturias. E a Parigi il [...] volto ancora al tuo paese, segue infatti [...] prof Georges [...] specialista delle letterature del [...] Maya [...] traduttore del [...] Studia a tondo le [...] le culture [...] Frutto dei suoi studi [...]. [...] Buenos Aires [...] romanzo in cui [...] scaglia con crudo linguaggio realistico [...] le dittature militari, [...] il discorso si fa più [...] universale anche se per [...] il paesaggio, la lingua non [...] non trattare [...] Latina Anche questo libro è «Mio tradotto in frante. E [...] con le sue stesse orecchie, [...] I conigli gialli del cielo, i conigli gialli del [...] i conigli gialli dell'acqua, combatteranno con il Gaspar. Il Gaspar [...] inizierà la guerra trascinato [...] dal suo fiume, dalla [...] favella intrisa di fatalità. La parola del suolo [...] solare, stava per bruciare le orecchie di [...] gialli del cielo, dei conigli gialli dell'acqua; [...] Gaspar [...] divenne terra che cade [...] la terra, cioè sonno che non trova [...] nella terra di [...] e a nulla potè [...] della [...] voce burlata dai conigli [...] a poppare in un [...] (3) [...] in [...] del bosco, che, mutati [...] attaccarono al cielo e che si sciolsero [...] con le orecchie. Per cominciare i [...] (4) sterminarono con il fuoco [...] nelle selve, antenate [...] duecentomila alberi millenari, giovani [...] (5). Nel prato [...] un mulo, su di esso [...] un uomo e [...] un morto. I suoi occhi erano i [...] occhi, le sue mani erano le sue mani, la [...] voce era la [...] voce, le sue gambe erano [...] sue gambe e i suoi piedi erano i suoi [...] pronti alla guerra non appena si fosse liberato dalla [...] con le seicentomila spire, di fango, di luna, di [...] di montagne, di laghi, di [...] e di [...]. Ria come svincolarsi, come [...] dalla donna, dai figli, dalla [...] capanna, come spezzare i [...] gente campagnola, come sradicarsi per muovere guerra [...] di [...] quasi in fiore, fra [...]. Un mulinello di fango, [...] boschi, di acquazzoni, di montagne, di laghi, [...] di [...]. La terra di [...] odorava di tronco d'albero [...] la scure, di cenere d'albero appena bruciato [...]. Conigli gialli del cielo, conigli [...] dell'acqua, conigli gialli del bosco. Li teneva già aperti, [...] palpebre. Lo martellava il tonfo [...] cuore. Non osava [...] né inghiottire la saliva, né [...] il corpo nudo, per paura di [...] la pelle fredda e sulla [...] fredda i solchi profondi sbavati dalla serpe. Il chiarore della notte [...] coppale fra le canne della capanna. La sagoma della [...] donna si distingueva appena sulla [...]. Respirava bocconi, come se [...] nel sonno. Il Gaspar coperto di [...] si mosse in cerca della [...] tazza di cocco, carponi, [...] lo scricchiolio delle ossa che gli dolevano [...] mutarsi di tempo e nella oscurità a [...] un poncio, per [...] la luce della notte [...] le canne della capanna, gli si vide [...] assetato, attaccarsi alla tazza come a un [...] acquavite a grandi sorsi con la voracità [...] da parecchio tempo digiuno. Non appena vuotò la [...] una fiammata di foglie di mais gli [...]. Il sole che picchia [...] gli bruciò la testa, su cui già [...] i capelli, ma cenere di pelle e [...] della bocca, [...] pipistrello in una caverna, [...] non si lasciasse sfuggire le parole del [...] non più lingua, ma corda, e gli [...] non più denti, ma daghe affilate. Sul suolo vischioso di freddo [...] le sue mani [...] le sue dita attaccate al [...] al duro, a ciò che è senza . E seguitò a raspare [...] intorno a sè, come un animale divoratore [...] cerca del suo corpo che sentiva staccato [...]. Sentiva la testa piena di [...] come una tazza di [...] appesa a un chiodo della [...]. Ma non fu [...] a [...] il viso e i capelli, [...] fu [...] a [...] e [...] bensì l'acqua della guerra. Bevve per sentirsi bruciato, [...] come si deve andare alla guerra per [...] senza testa, senza corpo, senza pelle. /// [...] /// Cosi diceva con la [...] corpo, aguzza, ardente, avvolta in un cencio [...]. Mentre parlava il Gaspar [...]. La testa [...] cadde a terra come [...] di piantine di pensieri. Ciò che diceva. Ciò che diceva era [...] bosco, non era capigliatura nuova Dalle orecchie [...] pensiero nel sentire il bestiame che gli [...]. Una banda di nubi [...]. /// [...] /// Il bottino dei conigli [...]. La Pidocchiosa Grande armeggiò [...] del Gaspar, sotto la calda umidità del [...] Gaspar. Se la sentiva nelle [...] più. Erano passati al di [...] al di là di lei. A un tratto la [...] La Pidocchiosa armeggiò con le mani. Grida e [...] II suo sonno sparso [...] la [...] chioma dove si affondavano [...] Gaspar simili a pettini. Non videro nulla le sue [...] di sangue luttuoso. Si rannicchiò come un [...]. Un pugno di semi [...] viscere. Disegno di Enrico Rosso Odore [...]. /// [...] /// E il giorno dopo:« Vedi, Pidocchiosa, [...] un po' comincerà il putiferio. Bisogna liberare la terra [...] da coloro che tagliano [...] la scure, da coloro che arrostiscono il [...] fuochi, [...] chi ferma l'acqua del [...] corre dorme, mentre negli stagni apre gli [...] di sonno. Prendi dei vecchi stracci [...] moncherini, e prendi anche la ciambella di [...] sale, peperoncino, infine, tutto ciò che si [...]. Gaspar si grattò il [...] con le dita che gli rimanevano della [...] il fucile dal gancio, scese al fiume [...] un folto cespuglio fece fuoco sul, primo [...]. Un certo Igino. Il giorno dopo, da [...] il secondo [...]. Un tale chiamato Domingo. E così un giorno [...] Igino, Domingo, Cleto, [...] finché sgombrò il. Il parassita, fà seccare un [...] in qualche , anno. Il [...] invece, dà [...] alla sterpaglia e stermina tutti [...] alberi e il bosco in poche . E che alberi! Alberi medicinali a mucchi. Come la guerriglia stermina [...] uomini in guerra, cosi il [...] distrugge gli alberi. Fumo, brace, cenere. E se almeno lo [...]. Macché, lo fa per [...]. Il mais rende povera [...] non arricchisce nessuno. Né il padrone, né [...] Seminato per mangiare è sacro alimento [...] che fu fatto di [...]. Seminato per lucro è [...] che fu fatto di mais. La canna rossa del Paese [...] con bambini e uomini con donne, non [...] nei campi di mais, anche se [...]. La terra perderà valore [...] se ne andrà con la [...] pannocchia in altro " [...] lui stesso come una pannocchia scolorita in [...] a tipi di semine che lo renderebbero [...] misero. Ma a furia di [...] la terra, dovunque passerà, perderà il gusto [...] potrebbe avere: canna nelle pianure calde, dove [...] sulle piantagioni di banane e cresce [...] del cacao, la cui [...] a un razzo che, senza scoppio, esplode [...] mandorle deliziose; per non dire della fragranza [...]. Cieli di panna e [...] verdi risacche, si mescolarono con il primo [...] inverno che fu una inutile, una vana [...] spoglia, pestata, [...] prima fiorente, tutta in [...]. Faceva pena vedere quella [...] cielo sulla sete ardente dei terreni abbandonati. Non una semina, non un [...] non un [...]. [...] con gli occhi pieni d'acqua [...] spiavano, [...] della montagna, le case dei [...]. Quaranta case formavano il [...]. Fra le stoppie del [...] uomo si avventurava sulla via pavimentata, per [...]. Il Gaspar e i [...] le sagome e se il vento era [...] sentire il chiasso dei tordi che altercavano [...]. Il Gaspar è invincibile, [...] del paese. I conigli dalle orecchie [...] mais proteggono il Gaspar, e per i [...] orecchie di foglia di mais non esiste [...] né distanza. La pelle di Gaspar è [...] di [...] (7) e d'oro il suo [...] « grande è la [...] forza », « grande è [...] danza » e i suoi [...]. [...] dei suoi denti nella [...] dei suoi piedi nella strada la riconoscono [...] gialli. Parola per parola, ecco [...] anziani del paese. Si sentono camminare quando [...] Gaspar. Si sentono parlare quando [...] Gaspar. II Gaspar cammina per [...] camminarono, camminano e cammineranno. Il Gaspar parla per [...] parlarono, parlano e parleranno. Ecco cosa dicevano gli [...]. La tempesta batteva i [...] dimora delle colombe azzurre e sotto il [...] nelle savane. Ma dopo alcuni giorni [...] lingua patinosa annunciarono che si avvicinava il [...] cavalleria. Il campo seminato di [...] il pericolo al Gaspar protetto dai conigli [...]. A che ora entrò la [...] paese? Ai meticci minacciati di morte dagli [...] pareva un sogno. Non osavano parlare, non si [...] non si vedevano [...] spessa come un muro. I cavalli passavano davanti [...] come vermi neri, si intravedevano i cavalieri [...] color di focaccia bruciata. Aveva smesso di piovere, [...] di terra bagnata e il fetore della [...]. Il Gaspar cambiò nascondiglio. [...] profondo della notte di [...] passeggiavano i conigli rutilanti [...] stella, segnale di pericolo, e la montagna [...] gialla. Cambiò nascondiglio il Gaspar, [...] ben carico di seme mortale, invece che [...] velenosa, la daga sfoderata alla cintura, la [...] acquavite, un fazzoletto pieno di tabacco, peperoncino, [...] con olio di mandorle e una scatoletta [...] leone. Grande era la [...] forza, grande era la [...] danza. La [...] forza erano i fiori. La [...] danza erano le nuvole. Miguel Angel [...] di Emilia [...] grande formica. [...] libro di Miguel Angel Asturias [...] MU LATA DE TAL, Editor» [...] Buenos [...] 1903. /// [...] /// [...] libro di Miguel Angel Asturias [...] MU LATA DE TAL, Editor» [...] Buenos [...] 1903. (0)
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