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Non gravato [...]. Questa volta, con [...] italiana» (Il Mulino, [...]. Anche perché in gioco, [...] in questione, [...] un tema millenario, sebbene [...]. Ovvero, il costume, la [...] degli italiani. Così come so-no stati plasmati [...] una vicenda densa di [...]. Intendiamoci, non è che [...] Loggia, [...] libro, rinunci a un ap-prodo teorico. E [...] è per [...] quello dello stato in Italia [...] «civismo liberale». Senza i contenuti [...] istituzionale, cittadinanza, classe politica [...] parti-colari, ethos pubblico «di servizio». Ma [...] oltre che condivisibi-le, è [...] ragionare disteso che affonda i suoi [...] antico. Che cerca di misu-rarsi con [...] «lunga durata» di una [...]. Insomma, non ci sono grandi [...] di sorta in questo volu-me. Perché il destino degli [...]. E nel cuore di [...]. In principio [...] la penisola mediterra-nea, terra [...] colonizzazio-ni risalenti a prima [...] secolo, quando i greci [...] inaugurale colonia a Ischia. /// [...] /// Ma la rottura di [...] federata su città (più che su regioni) [...] romana, in-terviene con il crollo [...] con [...]. [...] al nocciolo del problema, [...] Loggia individua velocemente, sia pur con atteggiamento comprensi-vo [...] il papato. Sia-mo cioè alla Chiesa, [...] e articolazio-ne monastica di «pie-vi» sul territorio. Certo fu la Chiesa [...] barbari. E a [...] quali padroni, pur da essa [...]. Pure lo scotto fu [...] unito alla ric-chezza comunale me-dievale, blocca sul [...] di costituire una monar-chia nazionale. Come nel caso del [...] Federico II di Svevia, in-tercettato troppo di [...] e a cui [...] non dedica tutta [...] dovuta. Sebbene poi di lì [...] un al-leanza [...] e laica, capace di [...] di Roma e su terreno autoctono. Già, poiché le premesse [...] tutte. Con un ceto di [...] filosofia di Averroè, una letteratura cortese e [...]. A proposito, ci avete fatto [...] fu la prima ad [...] una lingua ro-manza, un pensiero [...] stato, un diritto, una musica, [...] urbana. /// [...] /// E anche tutto questo [...] assieme alle tradi-zioni popolari religiose che della Loggia [...] base [...]. E con [...] siamo a Gramsci. Sì, perché gramsciana, ol-tre [...] machiavellia-na, è la diagnosi del particolarismo italico, [...] e agrario. Che ha impedito alle [...] divenire stato. Una dia-gnosi che della Loggia [...] pieno. Finanche nel cenno alle [...] fuori da un Politico feudale, a misura [...] non di Stato assoluto. Ecco perché Italia come [...] frammentaria. Ostaggio, sostiene della Loggia, [...] famiglie, localismi. Che proietta, su quel tanto [...] che il Risorgimento produsse, [...] del particolarismo. /// [...] /// Di [...] per della Loggia [...] di una politi-ca «salvifica e [...]. Non im-perniata sulle [...] civile, su cittadinanza e diritti. Né fecondata da un [...] religione, laicamente incorpora-ta dalle leggi, come nei [...]. /// [...] /// [...] del «fare gli ita-liani», o [...] di [...]. Che prescinde [...] eco-nomiche, pratiche, scientifiche, giuridiche, educative. E nel mirino di [...] Loggia [...] allora le ideologie risorgimentali, il comuni-smo, il [...] cat-tolico. Per [...] tutte eredità di una classe [...] di colti letterati. Nutrita dei miti della [...]. [...]. [...] del vero in [...]. Ben [...] le dinamiche trasformistiche, se-gnalate dallo [...] che hanno impedito [...]. Eppure, a tratti, [...] il rischio che tutte [...] nere, che la disamina risulti indi-stinta e [...]. Esempio: come altrimenti potevano [...] esclusi dal po-tere e adibiti a funzione [...] in maniera «salvifica» e [...] nel collegarsi alla nazione? Oltretutto [...] «rivoluzione» risorgimentale, mi-noritaria, fu indotta in parte [...]. A partire dai riflessi [...] Ri-voluzione [...] e dalla conqui-sta napoleonica. E della Loggia lo [...]. Ancora: [...] dei partiti di massa, in [...] col no-vecento europeo, surrogò [...]. E infine un problema [...] il libro sorvola: [...] pro-prietaria del liberalismo italiano, [...] post-risorgi-mentale ingiusta e squilibrata. Chi, se non il ceto [...] liberale, ha [...] campagne? Sarà pur stata questa [...] via per [...] in-dustriale», come scrisse Rosario Ro-meo. Ma questa via ha [...]. /// [...] /// Lasciando fuori le plebi [...] aprendo il varco a rea-zione e sovversivismo [...]. O meglio: al combinato [...]. Sino al fascismo, tramite [...] delle mas-se nello stato vi fu. Ma sulle ceneri della democrazia [...] della patria, di [...]. /// [...] /// Dopo la Resi-stenza, il [...] politico e Tangentopoli, siamo ancora alle prese [...]. E fa bene della Loggia [...] la rielaborazione di un «comune passato», [...]. [...] è giusto [...] a uno stato e [...] benevolenza» italiana in una moderna [...] di [...] liberi, orgogliosi della lo-ro identità [...] ritrovata. E al-lora, di nuovo, bisogna [...] que-sto stato, per [...] degno di ri-spetto. Cominciando dai rami alti, [...]. E consen-tendo alla politica [...] in esse, per coerenti disegni. Solo così gli «interessi» potranno [...] di interdizione, o di rimessa. Ali-mentando così la privatizzazione dello [...] di una finta neutralità pubblica [...] ruolo del capitalismo familiare, e caso Berlu-sconi). Ma per tutto questo [...]. Non [...] de-nunciata da della Loggia. E nemme-no [...] populista favori-ta dal Polo in Italia, refrattaria alle «regole». Ci vuole politica per [...]. /// [...] /// Bruno [...] Particolarismo: il male antico [...] Mirafiori è la «fabbrica». La più grande fabbrica [...] sicura-mente, ma anche la fabbrica [...] degli italiani e della sinistra. I suoi ritmi, le [...] i suoi silenzi, le [...] rabbia hanno scandito la [...] operaio, ne hanno determi-nato scelte, e infine [...] sue più pensanti sconfitte. A Mirafiori è dedicato [...] della collana [...] italiana , curato da Ernesto Galli [...] Loggia. A Giuseppe Berta, professore [...] nel libero istituto Cattaneo di Castellanza e [...] Fiat il compito di [...] dal 1939 quando il [...] industriale italiano ven-ne inaugurato da Benito Musso-lini [...]. Berta non fa una storia [...] e minuziosa o erudita di quella che è stata [...] capitale [...] e del movi-mento operaio. Il suo compito appare [...] segui-re il percorso che quella fabbri-ca ha [...] degli ita-liani, nel loro modo di guardare [...] storia operaia di questi quasi [...]. Basta scorrere [...] per avere que-sto panorama. Nel libro si de-scrive Mirafiori [...] la fab-brica del miracolo economico», o «della [...] immigrati», «del conflitto per-manente», [...] «degli stereotipi». E la storia si [...] un caso) a quel 14 ottobre 1980 [...] dei 40. Fini-sce dunque con la sconfitta [...] -conclude con crudo rea-lismo il responsabile [...] storico Fiat -la vicenda di Mirafiori come [...] -labo-ratorio [...] ita-liano». [...] senza Stato SHAKESPEARE DEL GIORNO «Tessitori [...] centro» ENO BARBO: La mia onestà e [...] separarci. La lealtà mantenuta agli [...] La nostra fedeltà mera follia; Eppure chi ha [...] seguire Un signore caduto Sconfigge chi ha [...] padrone E si guadagna un posto nella [...]. Traduzione di Agostino Lombardo Sarno [...] frana Riccardo De Luca Partenza da Roma [...] 24 giugno -1 e 15 luglio -5 [...] settembre Trasporto con volo di linea Durata [...] giorni (13 notti) Quote di partecipazione: giugno, [...] lire 5. /// [...] /// IT MILANO -Via Felice Casati, [...] Tel. Lo ha reso noto [...] articolo pubblicato sul [...]. Un articolo che, di [...] su tutte le furie le grandi multinazionali [...]. Che Carlo accusa, sen-za [...] «invadere ter-ritori che competono a Dio, e [...] Dio [...]. Il Principe Carlo, un [...] nostro presidente della Repubbli-ca, è politicamente «irresponsabi-le». Non deve rispondere a nessu-no [...] sue tesi politiche. Tutta-via, fondamenti epistemologici a [...] politicamente inge-nuo. Certo, sostenere che [...] invade un campo che [...] appannaggio del Signore, si-gnifica individuare il peccato [...] piante di grano con cui, da qualche [...] pane o [...] delle viti con cui [...] antichi greci ci insegnarono a fare il [...]. Tuttavia, epistemologia a parte, Carlo [...] ben fondati per sferrare il suo [...] «padroni del gene». Carlo, infatti, suggerisce tre [...]. Primo, rispettare il diritto [...] vuole ingerire prodotti ali-mentari geneticamente modifica-ti. Il che significa informare, [...] il consumato-re su quello che gli viene [...]. Secondo, in via precauzionale, [...] le piante e gli animali modificati con [...] di ingegneria genetica dalle piante e dagli [...] processi tradizionali. Terzo, «aprire un dibattito [...] agro-alimentari. Che sia la popo-lazione [...] stru-menti legali più idonei e [...] informazione, a decidere se [...] di limiti e vincoli debbono essere applicati [...] al consumo di cibi geneticamente modificati. Le tesi [...] Car-lo [...] sono state espres-se [...] del referendum sulle biotecnologie tenuto [...] Sviz-zera. Nel paese alpino la [...] la proposta di bando [...] totale delle biotecnologie avanzata [...]. Ribaltando ogni sondaggio e [...] vigilia. La popolazione svizzera ha [...] ben presente la posta in gioco. E, probabilmen-te, [...] del referendum sarebbe stato [...] gli ambien-talisti avessero accolto le proposte di [...] gover-no e avessero chiesto il parere po-polare [...] simile a quella [...] ma saggio, Principe Carlo. /// [...] /// E, probabilmen-te, [...] del referendum sarebbe stato [...] gli ambien-talisti avessero accolto le proposte di [...] gover-no e avessero chiesto il parere po-polare [...] simile a quella [...] ma saggio, Principe Carlo. (0)
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