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Prodi assicura: «La ripresa nel Mezzogiorno [...] già» Tutto il Sud a Roma per [...] 2. Il Mezzogiorno per le [...] Roma. Arriveranno a migliaia dalla Sicilia [...] Puglia, dalla Ca-labria, dalla Campania, dalla Sarde-gna. Le partenze di autobus [...] così numerose. Si aspettano [...] tra lavoratori e disoccupati, [...] cerca di prima occupa-zione ed ex operai [...] da mesi, da anni. La manife-stazione organizzata da [...] e [...] per domani avrà una [...] ma treni e pullman arriveranno anche dalla Toscana [...] (8000), dal Trentino Alto Adige, [...] Venezia, dal Piemonte, dalla Ligu-ria. /// [...] /// Più pullman e meno [...] rischio della precedente manifesta-zione, quella [...] 22 marzo [...] cui molti convogli arrivarono a [...] concluso. I sindacati e i sindaci [...] ha aderito) scendono in piazza per manifestare [...] e il Sud fin [...] realizzata dal gover-no Prodi. [...] della protesta il presidente del Consiglio (che [...] incontrato i rappresentanti delle piccole [...] medie imprese, dei com-mercianti e degli artigiani che sa-ranno [...] ai tavoli quadran-golari [...] ha ribadito che «la ripresa [...] Mezzogiorno [...] soprattutto nelle piccole e medie [...] e che il governo è [...] semplificazione delle regole per [...]. Un ritorno nazionale in [...] da quando [...] è al go-verno, per [...] Patto per il lavoro firmato nel settembre [...]. [...] scorso in piazza [...] anche [...] e [...]. Domani ci saranno i [...] e il [...]. [...] no, perché sarà, a Madrid [...] non si sa. Con [...] e Larizza sfile-ranno però [...] città del sud (da quello di Napoli [...] a a quello di Catania Bianco), [...] inedito per i confronti sindacali: un tavolo [...] governo, [...]. Al primo e unico incontro, [...] scorso 11 giugno, è stata confermata [...] insoddisfazione» dei sinda-cati per [...] del governo nel Mezzogiorno. Insoddisfazione che era stata [...] 21 maggio e che ha prodotto questa [...]. Il documento unitario che [...] di domani ri-badisce che [...] e [...] condivi-dono gli obiettivi che Prodi [...] dato per il lavoro, ma chiedono di [...] operativa. Il «cahier des [...] parte dalla mancata realiz-zazione delle [...] (il com-pletamento e [...] della [...] te-sta). Per passare poi alla [...] governo» sul fronte degli incentivi [...] dal lavoro nero. [...] e [...] chie-dono poi di utilizzare [...] disponibili per riformare la forma-zione. E sottolineano che esiste [...] «i grandi propositi» che [...] e i «modesti risultati [...] si registrano. Destina-tari delle critiche di [...] e [...] sono anche gli [...] in particolare le Regioni, [...] progettare non utilizzano tutte le risorse [...]. [...] per i tre con-centramenti è [...] 9,30. I tre cortei che [...] (vedi grafico) partiranno alle 10 e [...] mezzogiorno parleranno [...]. [...] Lavoro, due anni di [...] vuoto «SONO PASSATI quasi due anni e [...] scambio delle credenzia-li». La data è 24 [...] famoso «Patto per il [...]. Dire che «siamo alle [...] lamenta qualche sindacalista, e fare finta che [...] nulla non si può. E infatti il documento [...]. [...] risultati in termini di [...] ha risposto [...] che ha portato alla [...] di incentivazione e di spesa». Ma [...] troppa distanza «tra la [...] e la gravità delle condizioni». /// [...] /// Domani come un anno [...]. Per chiedere, dicono i sindacati, [...]. Le tappe di avvici-namento [...] inevitabile lo scorso 21 maggio e confer-mata [...] «tavolo a quattro» che si è mol-tiplicato [...] di lavoro [...] 11 giugno sono i [...] che si sono sus-seguiti da marzo in [...]. Un anno dopo la [...] i sin-dacati tornavano a [...]. Tema? Verifica del Patto [...]. Si capì, quel 16 [...] bisogno di approfon-dire, che servivano «tavoli tecnici». Se ne «apparecchiarono» cinque: [...] in generale, per il fi-sco, per la [...] degli am-mortizzatori sociali, per le infra-strutture, per [...]. Un susseguirsi di incontri [...] il 15, il 20, il [...] aprile) interrotto soltanto dalla vicinanza del 2 maggio, [...]. Un susseguirsi di incontri [...] verifica, da parte sindacale del «ritardo», [...]. Su cosa? Sulle infrastrutture? Sì. Dai cantieri per la [...] Calabria, dagli interventi per [...] alla difesa [...]. Sui piani per gli [...] pubbliche nel Mezzo-giorno? Sì. [...] andata a finire la [...] parte della [...] e che fine ha fatto [...] piano di elettrificazione del Mezzogiorno da parte [...] Tutto contenuto nel «Patto» del [...]. Sugli investimenti per la ricerca [...] del prodotto interno lordo?Sì. /// [...] /// Sul fondo per la [...] da imprese e lavoratori con la trattenuta [...] busta paga? Sì. [...] miliardi non disponi-bili, utilizzati per [...] formazione [...]. Sul fondo per [...] fi-nanziato con il risparmio [...] debito pubblico? Sì. I ri-sparmi, tutti, sono [...] il debito pubblico. Entrare nella moneta unica [...] lo esigeva. E poi molto altro. Dai patti terri-toriali ai [...]. [...] del lavoro nero. Mentre il go-verno si [...] decidere, il sindacato osserva di non [...] an-cora visto nulla di [...]. [...] per la promozione delle nuove [...] nel Mezzogiorno. [...] nota «Sviluppo Italia», per la [...] il governo dice «si trat-ta di una questione di [...]. Un altro consiglio dei [...] ieri, è passato senza che se ne [...]. Dalla riforma dei servizi [...] riordino della for-mazione professionale, al [...]. E via elencando, direbbero [...] e [...] che per questo, [...]. Fernanda Alvaro [...] 1. [...] di far rinascere in qualche [...]. [...] la società protagonista, per in-cidere [...] anche su una politica malata di asfissia. Non vogliamo fa-re da [...] sempre tesa ver-so Sergio [...]. Comunque [...] non muore, come di-mostrerà la [...] di do-mani per il lavoro al Sud. Sergio [...] esprime così, in sintesi, le [...] idee su quella che è stata chia-mata la «cosa [...] della [...]. [...] del vero in tutto [...] stato scritto sulle riunioni con Cossiga, con [...] Va-ticano? Un complotto per far [...] «Il mio progetto è [...] e non ha nulla a che fare [...]. Io e la [...] in sostanza, proponiamo il [...] nuovo sindacato unitario e, insieme, un protagonismo [...]. Non basta più organizzare [...] «La mia analisi parte dal fatto che nella [...] istituzioni da sole non garantiscono [...] sociale e [...]. È sotto gli oc-chi [...] pericolo di una politica asfittica, staccata dalla [...]. La so-cietà deve imparare [...]. E [...] il sindacato [...] sul-la partecipazione, che allarga la [...] influenza, costruendo alleanze e patti [...]. Il sindacato può diventa-re [...] riferimento [...] arcipelago, anche se ciascuno [...]. La proposta, però, è [...] alla [...] e ai pezzi [...]. Dopo di che [...] proces-so unitario, allarghiamo ad [...]. Io non pretendo di [...]. /// [...] /// Non vengono tagliati fuori [...] più vitali per un sindacato, come quelli [...] «Assolutamente no. Cito le Acli, la compagnia [...] Opere, la [...] il [...] (movimento cristiano lavoratori, [...] il vo-lontariato opera, è dentro [...] processo. E per quanto riguarda i [...] lavori, così come la [...] ha dovuto fare [...] così noi ab-biamo creato [...] per gli [...]. La «grande [...] metterà insieme, in tal modo, [...] subalterni [...] «Questo si potrebbe forse dire [...] andasse [...] il [...]. Resta, comunque, [...]. [...] che si muovono nel [...] azioni di formazio-ne, di assistenza nel mondo [...] decisivi per fare in [...] muovano in conseguenza. Faccio un esempio: andiamo [...] concorrenziale della mano [...]. Noi e queste associa-zioni, in Lombardia, abbiamo rea-lizzato [...] dei [...] per essere tra i protagonisti [...] tra domanda e offerta di lavoro. Non dovremmo essere presenti? Dovremmo [...] in mano alle multinazionali, una volta supe-rato [...] Perché un soggetto sociale non deve stare [...] fornire servizi di que-sta importanza? Ecco cosa [...]. /// [...] /// Ardito e interessante, anche [...] obiettare che in questo caso è il [...]. Tutto questo come potrà [...] processo di unificazione intanto tra i cattolici, [...]. /// [...] /// Noi lanciamo un progetto [...] valenza sociale e questo respiro. Ma lì ci fer-miamo. [...] cominciare da quelli a cui [...] le [...] le necessarie valutazioni. Io vedo che purtroppo non [...] un dibattito sui cambiamenti della società, sui cambiamenti del [...] sul rapporto [...]. I partiti si occupino di [...] progetto vero, [...]. Intanto proprio domani sarete in [...] voi, un tempo descritti co-me promotori [...] e ora [...] «Non sono stato tra i [...] anche se ci mi sono impegnato per la vittoria [...] cercando [...] del sindacato. Proprio per questo ho le [...] in regola per [...]. [...] per i risultati mancati sul [...]. /// [...] /// [...] si deve giudicare non [...] è formato, ma dai risultati che produce. Ecco perché noi [...] scendiamo in piazza. Il confine della simpatia [...] autonomia». Non si rischia di [...] «Ci consideriamo tra i protagoni-sti di [...]. Abbiamo opera-to in questo [...] del 1992 con il governo Amato. Il ri-schio però, ora, [...] in Europa dia un sicuro respiro anche [...] alle aree forti del Paese, ma non [...] Mezzo-giorno [...] Paese. [...] ci sono ritardi e incertezze. I nomi? Contratti [...] patti territoriali. Il governo replica ricordando che [...] strategia per il lavoro [...] di tempi lunghi, non di [...]. Abbiamo fatto un [...] 1996. Manca una capacità realizza-trice. Non chiediamo spese in [...]. [...] anche un nuovo Mezzogior-no, lo [...] bene, ma ha bisogno [...] aiuta-to ad uscire dalla paura [...] dalla rassegnazione. La manifestazione di domani [...] sorreggere queste energie, dando un re-spiro nazionale [...]. [...] un recente, ruvido scambio di [...] con Sergio [...]. Avrete un chiarimen-to? [...] tra noi due. È arrivato il momento, [...]. Il sinda-cato che abbiamo [...] co-munque pluralista con dentro tutti, nessuno escluso. Quel che conta, ora, è [...] la costituente per [...]. Bruno Ugolini Queste contraddizioni [...] tregua nel mondo occidentale ed esigono -urgente-mente [...] politi-ca. Se questo sviluppo produce [...] tale paura del-la disoccupazione da indurre la [...] di lavoro anche a co-sto della morte, [...] inevi-tabilmente alla distruzione di re-gioni e mari, [...] può continuare così. Non si tratta più [...] utopie di «anime bel-le», non si tratta [...] sa-lotto. Intere aree industriali di [...] Europa vanno bonificate e [...]. Su di loro va [...] radicale per la salute di tutti, per [...] che ci lavorano. Per quanto tempo la Francia [...] con la paura per le sue centrali [...] E [...] Germania con le sue miniere a cielo [...] E Marghera con i suoi micidiali scarichi [...] Nei loro confronti si [...] una politica industriale. E quando si parla [...] non si usa un [...] generico adatto per tutte [...] si vuole indicare un intervento che sia [...] di oggi, che non so-no più quelle [...] sono più gravi e pesanti. Si può fare. Nella [...] la regione più [...] e inquinata della Germania [...] stata [...] di bonifica e di ri-conversione [...] un territorio com-promesso che sembrava impossibi-le. Altri esempi potrebbero essere [...]. Si tratta di decidere [...]. Le ordinanze dei pretori [...] utile richiamo, ma non risolvono nulla se [...] non la si affronta dalle radici. E alla radice [...] anche la disoc-cupazione [...] contraddizione con cui un [...] politi-ca industriale deve fare i conti -e [...] disoccupazione. Marghera è al centro [...] nord-est dove i livelli di occupa-zione sono [...] giapponesi, ma questa paura [...] ed è tanta. Ed è così profonda [...] operai e quei sindacati che sono stati [...] per la difesa della salute, le cui [...] esemplari per [...] oggi preferiscono rischia-re [...] piuttosto che entrare a [...] quel gran mondo di precarietà e flessibilità [...] la piena occupa-zione del mitico nord-est. Anche questo è un [...] tragico sul quale vale la pena di [...]. E che esige una risposta. Non dei giudici, ma [...]. /// [...] /// Non dei giudici, ma [...]. (0)
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