→ modalità contenuto
modalità contesto
Record visualizzabile solo in forma di Preview: a seguire i 2 riquadri sottostanti (altra documentazione autorizzata) è visibile la trascrizione o descrizione parziale del record richiesto
ANTEPRIMA MULTIMEDIALI
ALBERO INVENTARIALE
Legenda
Nodo superiore Corpus autorizzato



INVENTARICATALOGHIMULTIMEDIALIANALITICITHESAURIMULTI
guida generale
CERCA

Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 2601651512.

Videoguida per la navigazione in KosmosDOC.org

Il brano seguente è un frammento di trascrizione automatica (OCR) della pagina richiesta. Questo sistema di indicizzazione della Biblioteca digitale non liberamente visualizzabile mostra parzialmente ciascuna Entità Multimediale suddividendola in piccoli segmenti separati da «[...]» (medesimo periodo o primo periodo successivo) e da « /// [...] /// » (periodo successivo non adiacente). Per riscontrare nella pagina i termini ricercati suggeriamo l'uso di ctrl+F o analoghi, ove il proprio browser lo consenta.

Il resto dello slang [...] e andarci dietro è [...] disperata. Parliamo del linguaggio dei [...]. È un linguaggio con [...] da un lato è fortemente «mimetico» della [...] afroamericane, [...] si riallaccia a una [...] scrittori neri che risale almeno fino a Ralph [...] e al suo straordinario «Uomo [...] infine, si lega al linguaggio della musica, [...] ma anche del nuovo [...]. Insomma, i modi in cui [...] neri stanno trasformando [...] sono molteplici, e [...] riusciamo appena a [...]. Alcune grandi lingue letterarie [...] proprio per il loro essere lingue trans-nazionali, [...]. Ciò vale soprattutto per [...] ma anche per [...] per il francese, per il [...] per lo spagnolo. Con [...] entriamo in questo mondo. Ci rimarremo a lungo. Vive a New York, [...] Los Ange-les, ha studiato a Boston: [...] un bel pezzo [...] nella biografia di Paul Beatty, [...] nulla a confronto della biografia del suo [...] Gunnar [...]. Entrambi sono neri, [...] il che, per uno [...] Gunnar (come [...] è davvero singolare. Ma andiamo con ordine. Paul Beatty ha 34 [...] uno dei più importanti gio-vani poeti americani [...] ha pubblicato il suo primo romanzo, White Boy Shuffle, [...] in italiano (la brillante traduzione è di Nicoletta Vallorani) Il blues del ragazzo bianco. Gunnar [...] è il suo eroe: [...] in prima per-sona, narra nel romanzo la [...] quella dei propri antenati. Gunnar, un ragazzino che [...] più fetenti slums di Los Angeles e [...] e psicopatici, scrive poe-sie, è bravo a [...] i pronomi al posto giusto e, pur [...] di famiglia («Che io sappia nessun maschio [...] è mai andato a [...] donna bianca, non per caren-za [...] animalesco né per de-siderio [...] purezza raz-ziale, ma solo per paura»: [...]. [...] tra [...] del dibattito [...] e sulle metamorfosi [...] che Franco La Polla affronta [...] in questa pagina. Paul, una delle cose che [...] più ferocemente, nel tuo libro, è il mito della [...]. Perché? «Credo sia [...] bellissima e ir-realizzabile. È ovvio che dobbiamo [...] stesso rimango convinto che sia [...] cosa, come dire?, innaturale. Il matrimonio di Gunnar [...]. Che, se vuoi, diventa doppia-mente [...] perché [...] Gunnar non [...] ma alla fine [...]. Come definiresti la lingua che [...] «Non è [...]. La verità è che Gunnar [...] sé, un frullato di lingue: per-ché è [...] ghetto ma è colto, quindi sa mescolare [...] strada, quella con cui tutti siamo cresciuti, [...] aulico che deriva dalle sue letture. Io sono nato a Los Angeles e vivo a New York: sono due città in [...] vivi circondato dai linguaggi: lo spagnolo, le sue commistioni [...] il ger-go chiuso del [...] certa-mente. Gunnar parla (e io [...] macedonia di tutti questi ingredienti». [...] differenza [...] gerghi afroa-mericani di New York [...] di Los An-geles? «Sì. New York è più [...]. Il ger-go, lo slang, [...]. Los Angeles è una città [...]. Uno dei capitoli più [...] è quello in cui Gun-nar racconta dei [...]. Quanto [...] in questa parte, di au-tobiografico? «Poco. Io risalgo al massimo [...] e questo vale per molti afroamericani. Le nostre generazio-ni passate [...] dal-lo schiavismo prima, [...] delle famiglie dopo. In que-sto, [...] è un paese ipocrita: si [...] tanto [...] dei va-lori familiari, e poi [...] sa nulla [...]. Un critico [...] il [...] ovvero alla «Forrest [...]. ///
[...] ///
[...] punto in comune fra [...] e Forrest [...] è che sono narrati [...] e che entrambi [...] o addi-rittura inventano, il [...]. ///
[...] ///
Alberto Crespi Scriveva più [...] (in The Black [...] a cura di Addison [...] jr. Affermazioni certamente condi-visibili. Solo che [...] di lì a poche [...] volte cri-ticato [...] del dialetto nero, che [...] di vedere doveva essere impiegato «negli idiomi [...] piuttosto che nella spezzettata fonetica del di-scorso». Oggi le cose sono [...] non sono più Richard Wright, [...] Hughes, [...] Cullen, [...] Johnson; non sono più [...] di un linguaggio che smussava le asperità [...] quello che sino a poco tempo fa [...]. In certo senso, la [...] ribaltata: un tempo le varie com-ponenti etniche [...] dando vita al cosiddetto «slang americano», oggi [...] si piega e contribuisce a un linguaggio [...] definito [...] e che sta diventando [...] Usa [...] dei temi più caldi e di-scussi da [...] e linguisti (da tempo, sul sito Internet [...] arrivano una de-cina di [...]. Le costruzioni grammaticali, il modo [...] esprimere il tempo, il si-stema pronominale, le abbrevia-zioni sono [...] territori [...] di un linguaggio non tanto [...] per le strade metropolitane come la [...] (ve la ricorda-te?) e il [...] ma radicato molto più indietro nella storia dei neri [...] un linguaggio che per azioni abituali usa il verbo [...] («essere») senza coniugazione (I [...] sto camminando) e che per [...] causa non poca confu-sione. Ma la causa fra [...] comunque i non neri): talché, mentre per [...] I been [...] significa certamente «sono sposato [...] primo significato che viene alla mente di [...] «un tempo sono stato sposato». Come si vede, nella [...] America [...] persino la lingua nazionale è riuscita a [...] di differenza, superando le semplici diversità di [...] vocabolario. Non più due modi [...] stessa cosa, ma un modo solo per [...]. La cosa, si diceva, [...]. Ancor oggi si discute [...] afroamericano: chi dice che i primi neri [...] subito il dialetto che sentivano parlare dai [...] dice che essi -a causa della separazioni [...] dei padroni -hanno sì raccolto [...] ma passando prima per [...] e poi per quella creola, e naturalmente [...] proprio linguaggio nativo. Come spesso avviene, il [...] anche un ver-sante di creatività, nel senso [...] creativa a una situa-zione di acquisizione linguistica. [...] tuttavia, trova ragione e fondamento [...] in un altro motivo. Gli schiavisti furono sem-pre [...] concentrare i neri nelle piantagioni in modo [...] di lingua diversa non potessero comunicare tra [...]. Ep-pure gli schiavi di un [...] a creare un linguaggio comune [...] da dire: una koi-nè) che permettesse loro [...] un [...] come era successo con gli [...] utilizzati in modo funzionale per avvertire i fuggia-schi di [...] qualche pericolo incom-bente (un canto come Guado [...] ad esempio, veniva subito intonato [...] informare i fuggitivi che stavano arrivando i cani e [...] era, perciò, più sicuro rimanere [...] del fiume). La cosa più sorprendente [...] differenza da quel che si può pensare, [...] oggi par-lato, sia pure in diversa misura, [...] i membri della minoranza nera, compresi quelli [...] ed i pro-fessionisti, che nel lavoro quoti-diano [...] modo re-golare. È questa la [...] forza: avendo giocato un [...] formazione [...] nera e nel creare [...] esso continua ad [...] il più ra-dicato emblema, [...] un medico, o un ingegnere -se ne [...] in famiglia parlando in inglese regolare ver-rebbe [...] e tac-ciato di presunzione. Naturalmente [...] è parlato in maggior [...] classi basse (anche se nessuno si esprime [...] esso), ma non è raro [...] la presenza negli stessi [...] Jesse Jackson. [...] bianco la cosa non piace. Probabilmente perché, nato con la [...] ri-porta alla mente e alla [...] dei vecchi padroni una macchia poco simpatica. Inoltre, esso è [...] prova che gli afroame-ricani sono [...] lontani [...] stati assimilati al [...] statu-nitense. [...] in questo senso, conferma [...] differenza di modelli linguistici. Forse per questo alcune [...] California, si è fatto un gran parlare [...] dal consiglio scolastico della città di [...] -di introdurre [...] (fra i critici più [...] come lo stesso Ja-ckson e Maya [...]. Natural-mente la deliberazione è stata [...] nel quadro di una situazione nazionale molto complessa per [...] riguarda [...] multi-culturale. [...] atmosfera di su-scettibilità coltivata da [...] in ogni gruppo etnico, [...] stato subi-to chi ha visto [...] questo un tenta-tivo di minare la predominanza [...] come materia [...]. È infatti vero che [...] americani sta da tempo premendo la volontà [...] (in realtà, ormai, impro-priamente definite tali) per [...] di spagnolo (la vera pietra della discordia) [...] straniera ma alla stessa stregua della lingua [...]. È anche vero che [...] a uno statuto linguistico istituzio-nale (anche se [...] lo considera non dialetto [...] tutti gli effetti) e che, soprattutto, [...] della pole-mica vige un [...] scolastico di [...] aveva inteso aiutare i [...] impadronirsi di una soddisfacente conoscenza [...] utilizzan-do la loro indiscutibile [...]. Che del resto questo [...] nei fatti una [...] è provato, come sostiene [...] romanziere e polemista afroamericano, Ishmael Reed, [...] non solo di narratori, [...] anche di cantanti blues, folk e pop, [...] come Il colo-re viola di Alice Walker [...] di Elvis Presley. ///
[...] ///
E quando lo riconoscono, [...] patrigno. Molti ragazzi bianchi credono [...] Bill Haley a inventare il [...]. Apprezzato e imitato [...] (si pensi solo ai vari [...] di [...] nazionale in tutto il mon-do), [...] ha le carte in regola per allinearsi con tutti [...] altri «co-lori» [...] (lo [...] asiatico, il red dei nativi, [...] così via). Un pro-fessore di Berkeley, Bob Tracy, ha persino sostenuto [...] di un green [...] un «inglese verde» parlato dagli [...]. E noi restiamo in [...] risultante finale che pri-ma o poi dovrà [...] mescolanza dei colori sulla tavo-lozza della bottega [...] grande, importante e pericolosa del mondo: gli Stati Uniti [...]. Franco La Polla Lingua nera Roberto Cavallini Non [...] più solo lo «slang» Negli States [...] I clandestini messicani alle porte [...] Los Angeles nel nuovo romanzo di [...]. [...] Boyle [...] contro [...] fagioli, [...] e paura «Ho cercato di [...] due mondi in collisione -dice lo scrittore -e come [...] al di là delle convinzioni [...]. ///
[...] ///
Provate a immaginare da una [...] una tavola piena di sushi di salmone, [...] Pepsi, granita di pompelmo, ostriche [...]. [...] fagioli du-ri, caffè nei bicchiere [...] polistirene. Da una parte preziosi cani [...] pedi-gree, [...] coyote affamati. Da [...] di varcare la «cortina di [...] la frontiera che divide il loro mondo di miseria [...] dei bianchi. Ecco, [...] sempre un muro da [...] América, il nuovo libro di [...]. [...] Boyle (Einaudi, lire 32. Un muro, e tanta [...] poveracci clandestini, braccati eternamente dalla Migra, la [...] quella dei ricconi che si sentono eterna-mente [...]. Alla fine non crollerà [...] ver-ranno stabiliti contatti. Ci sarà solo qualche conflitto [...] coscien-za in più. [...] Boyle è un [...] trapiantato in California, a Santa Barbara. Ha un passato da hippie [...] un ra-gazzaccio»), una cultura preva-lentemente televisiva («ho co-minciato a [...] a [...] li-bri, ed erano tutti libri [...] una passione per la biologia. È ricco («Vivo in [...] case progettate da Frank Lloyd Wright. Non [...] co-stata due lire»), è un [...] «Ho una posizione duplice nei con-fronti [...] clande-stina: come contribuente mi chiedo [...]. [...] parte sono profondamente antirazzista, an-che [...] non ho soluzioni. Scrivo, forse, per cercare [...]. Impegnato e accattivante, Amé-rica [...] un conflitto fra due vite opposte e [...] Cándido, scalogna-to messicano che varca il confine [...] América. E quella di Delaney e [...] compagna, coppia libe-ral, tollerante, [...] arroccata nel nuovo residence a [...] di coyote e clandestini. Boyle li segue passo passo, [...] primo [...] incontro, pal-leggiando [...] le lo-ro giornate così diverse. Un capi-tolo per uno, [...] trucco da giocoliere -dice lui -che tiene [...] mela e fa volare [...] uno stile flui-do, colorato, [...] di una luce sinistra man mano che [...] rischiano di avvicinarsi, che il rifugio nel [...] fuoco, che la gattina siamese dei bianchi [...] dei disgraziati. E mentre continua il [...] oggetti nei sogni dei clandesti-ni: il bagno [...] ronzanti ed efficien-ti, i picnic, il giardinetto [...]. Un paradiso tanto simile [...] dagli albanesi di fronte alla tv. Voglio perfino che alla [...] ci sarà un incontro fra Cándido e Dela-ney, [...] bianchi. Invece [...] non siamo a Hollywood, sia-mo [...] mezzo a una guerra: e io la voglio far [...] con i colori [...] nero, con una lente satiri-ca». La guerra che si [...] Arroyo Blanco è a colpi di benes-sere: si [...] per stare a contatto con la natura, [...] fuggire «le persone» che rischiano di sciupa-re [...] reti e poi muri [...] non far entrare niente nel giardino con [...] a pensare che questi messicani sì, in [...] troppi. E la paura sale fi-no [...] diventare una pentola in ebollizione. Si comportano come tribù, [...] riconoscer-si fra simili, affibbiano etichette su tutto [...] diverso: [...] i bianchi, [...] i messicani. Non si conoscono, e [...] si temono». ///
[...] ///
Non si conoscono, e [...] si temono».

(0)
(0)


Nota sulla tutela della privacy. e Nota sulla tutela del copyright.

Nonostante i continui tagli che il settore culturale è costretto a subire - biblioteche storico/letterarie ed Archivi storici in particolare -, nell'epoca del Web 2.0 non termovalorizziamoci!La funzione di servizio pubblico sia essa offerta da un Ente pubblico o privato ha un costo; affinché il progetto possa mantenersi e continuare ad essere sviluppato sarebbe necessario un sostanzioso finanziamento pubblico, ma in sua assenza? Sareste disposti ad "adottare" una pagina e renderla fruibile a tutti in una rigorosa logica senza scopo di lucro?
Visualizza: adotta una pagina della Biblioteca digitale KosmosDOC

Consultazione gratuita del cartaceo in sede: .

Biblioteca Digitale


Perché è necessario essere utente di una biblioteca abilitata al sistema KosmosDOC per visualizzare la descrizione catalografica, le istanze materiali nei singoli inventari, la trascrizione completa e l'oggetto digitalizzato?
Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

(237)
(1)



La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


(214)


(118)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





Filtro S.M.O.G+ disabilitato. Indici dal corpus autorizzato

visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP)




Interfaccia kSQL

passa a modalità Interfaccia kSQL