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Venerdì 2 febbraio [...]. I caratteri nazionali? Per [...] Arianna Montanari è la fiction a rivelare [...] dei [...] commissario [...] Derrick, ì] commissario Cattani [...] -il maresciallo Gigi Proietti? Logico: sono degli [...] libri gialli o di serie televisive. Però non basta. Sono anche tutti «europei». Già, ma [...] cosa vuol dire? La [...] di Maastricht, dovrebbe [...] un sentimento netto. Al contrario, ogni singolo [...] Cee ne percepisce la nebulosità, [...] quanto più [...] si realizza. Mentre nel parlare, sui [...] sedi diplomatiche e politiche, hanno ancora libero [...] di stereotipi che sottolineano, piuttosto che le [...] popoli, le loro diversità: i tedeschi «prepotenti», [...] di «grandeur», gli inglesi «isolazionisti». E noi italiani [...] fino alla comicità: ricordate [...] inglese commentò nel [...] 11 semestre italiano di [...] Cee? «Sembra di stare su un autobus guidato dai [...] Marx». Arianna Montanari, sociologa, ha [...] Eroi immaginari (Liguori editore, [...]. E che esplora le [...] certi stereotipi coi quali continuiamo a giudicare [...] gli altri. Ha scelto un bel [...] la «fiction», in particolare, appunto, poliziesca. Già, perché proprio in Inghilterra [...] una detective inflessibile, raziocinante e casta com'è Miss [...] Perché in Germania [...] ha di continuo a [...] donne glaciali o giovani sventati e nichilisti? Perché [...] Italia gli investigatori della Piovra finiscono malamente? E, [...] finzione alla realtà, perché Falcone è morto [...] copione del commissario Cattani? Professoressa Montanari, se [...] libro agli stereotipi etnici o nazionali, vuol [...] a questi cliché ci crede? Una frase [...] «I [...] sono prepotenti», per esemplo, le sembra [...] stereotipi sono falsi per [...] è composto di tantissime persone, di individui [...]. Però gli stereotipi non [...] i rapporti. Noi ancora oggi per [...] i tedeschi secondo il metro di Tacito. In realtà dai tempi [...] Tacito [...] quelle terre ci sono state trasmigrazioni, rivoluzioni [...] Però, anche se il codice genetico è [...] conserviamo del «teutonico» è quella. Mentre dipingiamo noi stessi, [...] un po' come gli ultimi della classe, [...]. Però geniali, capaci [...] momento di fare cose [...] non sono in grado di attuare. Basta leggere i titoli [...] questione [...] ci accettano, non ci [...]. Vuol dire che il [...] appiccicarsi addosso, col risultato che ci giudichiamo [...] gli altri? La conoscenza di sé è [...]. Questo, secondo la psicologia [...]. Ognuno tende a [...] come crede che gli altri [...] vedano. Così finiamo per Identificare [...] In [...] Micheli», mentre ribattezziamo [...] siccome è tenace, [...]. Chi contraddice Il cliché [...] eccentrico, diverso? SI. Però un individuo come [...] che non aveva nessuna [...] «teutoniche», o uno come Brandt, si può [...] fossero [...] parlare di certi eroi [...] degli stereotipi che Incarnano, siano Sherlock Holmes [...] Commissario Gatto, lei risale motto Indietro. Alla «favola magica». Dentro le favole dei [...] o di Collodi che [...] magica, ha [...] Propp, ha una struttura [...] è la favola [...] del giovane che esce [...] i rischi del mondo, ha un aiutante, [...] o la strega, poi [...] casa paterna e sposa la principessa. Ora, sa che secondo [...] transazionale ognuno di noi [...] cerca una favola e un [...] in cui sente di [...] identificare, insomma un «copione» da [...] nel ruolo del maresciallo Rocca. Sotto, il tedesco Ispettore Derrick Interpretato [...] Tappeti Gino Cervi è [...] e, in basso a [...] Angela [...] Gli accordi di Maastricht [...]. Ma è [...] geografica dove si troveranno [...] piccoli eroi da fiaba Inconciliabili tra loro: [...] Pinocchio e la francese Cenerentola, [...] Peter Panel tedeschi [...] e Grate! Arianna Montanari, sociologa, ha [...] alla [...] di quattro paesi. Obiettivo; capire quale Inconscio [...] racconti. Alla fine ha scoperto [...]. Perché la Francia incorona [...] I [...] De Gaulle. Mentre noi II immoliamo: In [...] nella realtà. Prendiamo l'italiano Pinocchio: è [...] a caccia di guai, irresponsabile verso se [...] gli altri, ha un papà buonissimo ma [...] grado di [...] però ha più che [...] una fata che lo tutela e lo [...]. Se analizzo [...] Peter Pan, invece, trovo [...] lo dimenticano, quando torna a casa e [...] la mamma non lo sente, cosi Peter Pan [...] solo e «perfino le oche non si [...]. In favole tedesche come «Hansel [...] Gretel» o «Pollicino», invece, le madri sono addirittura [...]. Ma perché I popoli [...] continente hanno dato vita a Idee di [...] materni così diverse? Ci sono ragioni strutturali, [...]. In Italia la donna, [...] nella [...] il clan del marito, [...] di una dote inalienabile, e si sottoponeva [...] quello de! [...] dei figli era affidata [...] i bambini fino a 14 anni restavano [...]. E le madri esercitavano [...] potere, affettivo e pedagogico, che potessero esplicare. Sicché la madre diventa [...] il padre [...] inesistente, dunque odiata o [...]. Come si vede anche [...] di Eduardo, per esempio in «Napoli milionaria». In Germania la struttura [...] a comandare non erano [...] ma tutti gli uomini liberi, arrivati alla [...]. Perciò il rapporto amicale, [...] diventava prioritario su quello tra genitori e [...] raccontano, nella fiction, sia «1 nibelunghi» che «I [...]. E, sa come era [...] le madri avevano il compito crudele di [...] a combattere, ad affrontare anche il piacere [...] come fa Sigfrido. In [...] la struttura sociale era analoga, [...] il compito [...] ragazzo era meno duro: bastava [...] a [...] da solo. [...] della vita era meno [...] dei cavalieri della Tavola Rotonda raccontano che [...] possono portare ordine e giustizia, che si [...]. Questo è il diverso inconscio [...] che affiora nelle favole. Ma c'è qualcos'altro, lei [...] creato le differenti figure di end popolari, [...] le classi, tra borghesia e aristocrazia. Mi sono rifatta alla [...] Norbert Elias, tra «cultura» e «civilizzazione». La civilizzazione che è [...] per distinguersi, i suoi codici, e più [...] rincorre, la imita. In Germania la borghesia [...] esclusa dalie corti e dal potere, perciò [...] propria, contrapposta: [...] e i sentimenti profondi [...] e [...] la laboriosità contro il [...]. In [...] I francesi incoronano sempre . Lì i nobili, costretti [...] comune con [...] altri aristocratici e soggetti [...] sovrano, capiscono che per sopravvivere devono abbandonare [...] guidava quando erano principi [...]. Diverso, però, è nei differenti [...] il rapporto tra questa classe «civilizzata» e la borghesia [...] in Francia più la borghesia acquista potere [...] dello stato, [...] si mette presto in affari, [...] I suoi valori -il [...] o la sobrietà puritana -diventano [...] valori ufficiali [...] imperiale. E In Italia? Noi [...] una ma tante corti, ed estremamente raffinate. Abbiamo avuto una nobiltà, almeno [...] di origine spesso mercantile. Non c'è stata contrapposizione [...] classi. Ma a questo abbiamo [...] straniere. Da [...] di essere sempre i [...] modalità di rapporto con gli altri che [...] ma è diventata la [...] comportamento che non rigetta opportunismo e servilismo. Anzi, le considera virtù [...]. Perché il genere poliziesco [...] Illuminante per capire il senso di sé [...] popoli? Perché è la nostra favola magica: [...] che affronta rischi, vince contro il male, [...] di droga, e conquista amore e ammirazione. Perfino i termini sono [...] della foresta c'è la «giungla» metropolitana. Holmes e Miss [...] cosa ci dicono [...] Holmes deduce, Miss [...] dipana piuttosto indizi psicologici. Ma tutti e due sono [...] di [...] capire la realtà. Consegnano il colpevole alla [...] Stato per loro è amico. E sono casti. Come i cavalieri della Tavola Rotonda, come i ragazzini inglesi avviati [...] in [...] rigorosamente separatisti. Forse Holmes e Miss [...] rifuggono [...] dalla quotidianità di coppia [...] «individui». E, in quanto tali, [...]. James Bond invece è [...]. È una pecora [...] è figlio [...] degli anni Sessanta, che sì [...] dal [...]. Ma assomiglia in fondo [...] personaggi dì alcune fiabe antiche: quelle di [...] Di [...] dove i cavalieri ottenevano [...] donzelle salvate e riconoscenti, e poi ripartivano [...] altre avventure. Però Bond è sopra [...] una vita fuori dalle norme comuni. E ha «licenza di [...]. Bond nasce mentre muore [...] del nuovo ordine internazionale, [...] Derrick e [...] eroi di due serie [...] idee di [...] cita» Incarnano? Derrick è [...] cauto e paterno. [...] affronta i rischi in [...] ferma le macchine in corsa [...] davanti, e non ha [...] le scarpe in ufficio. Più che aristocratico è [...] è uno "junker» prussiano. Tra I francesi Arsenio [...] e il commissario [...] invece quali differenze di [...] di [...] eleganza e nobile leggerezza, [...] contrappone le sue, borghesi: [...] capacità di lavorare. La Francia d'altronde è [...] di Cenerentola, la ragazza che cambia vita [...] le regala un abito. Tra «Pinocchio», «I promessi [...] Casanova, [...] film di Sordi e certe vicende nazionali [...] ma vere, lei, per [...] individua quattro tipi di [...] la vittima e il [...]. Che cosa li caratterizza? [...] è il cristiano delle [...] che il cardinal Borromeo addita a Don Abbondio, [...] Garibaldi: colui che, a costo di mone o [...] compromette col potere. [...] può essere [...] o [...] tradizionale o il [...] Pinocchio, Casanova, il Gassman [...] «Sorpasso», [...] che non vivono la vita come un [...] dì arrangiarsi attraverso il [...]. Le [...] mille volti degli [...] made in Usa E [...] A costo [...] mere banali, bisogna dira che [...] eroi della legge . [...] ci sono arrivati detective dandy [...] come [...] Vance e Nero Wolfe (assai [...]. Inglesi», entrambi, [...] non a caso operanti [...] New York); detective decadenti, a loro modo dandy ma [...] il vizio e li . /// [...] /// Forse occorrerebbe far partire [...] la New York, appunto, di Vance e [...] (dalla . /// [...] /// Insomma mille Identità. E dove regna la [...] non esiste. La [...] Don Abbondio, il brigante è Don Rodrigo. Che, non a caso, [...] Lombardia però ha i bravi, oggi li chiameremmo [...] di protezioni istituzionali, cioè il Conte zio. Nella storia Italiana di [...] è [...]. Ma anche Berlusconi che [...] Pinocchio: promette «un milione di posti di [...]. Gli [...] sono evidentemente Falcone, Borsellino [...] DI Pietro. Ma perché da noi Garibaldi [...] finire sempre male, e In fondo [...] aspettiamo? Mentre la Francia [...] copione al suo De Gaulle: lo incorona [...] da noi [...] combatte un male che [...] istituzioni, E perché da noi il potere, [...] invasioni straniere, è [...] stato vissuto come assente, [...]. Anche il complesso [...] i tipico [...] tant'è che dopo [...] punto [...] di eroe nazionale risorgimentale [...] navigatori, santi, pronti al sacrificio. Sono i piccoli eroi [...] «Cuore» di De Amicis. Mussolini cerca di [...] una connotazione in più, quella [...]. E lì incappa nella [...]. Persa la guerra, crollata [...] il suo motto: «tengo famiglia», come diceva Longanesi. Personaggi televisivi bonari come II [...] Abatantuono o II maresciallo Proietti, invece, a quale [...] modello di Renzo [...] pasticcioni che alla fine, [...] la cavano. Nella nuova «fiction» televisiva [...] si individua qualche tratto comune, sta nascendo [...] magari solitario e malinconico come Derrick? [...] è più incalzante. E c'è più violenza: in [...] anche Derrick usa la pistola. Il commissario [...] non [...] fatto mai. /// [...] /// Il commissario [...] non [...] fatto mai. (0)
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