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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1996»--Id 2571731743.

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Lunedì 29 aprile [...] pagina [...]. Un ragazzo senza lavoro [...] che non tollera [...] Sarà perché era notte [...] stanco, ma in un primo momento non [...] fosse [...] macchia bianca che si [...] colonnine del ponte. È trascorso molto tempo, [...] mi ricordo più bene come siano andate [...]. Sarà stata, che so?, mezzanotte, [...] avevo passato una giornata massacrante, [...] in macchina. Aveva spiovuto da poco, [...] pioveva un po'. Ricordo che scattò il verde, [...] ponte Marconi, e quando stavo già [...] patte mi resi conto che [...] macchia bianca che avevo visto pochi attimi prima con [...] coda dell'occhio non era una colonnina del parapetto, ma [...] camicia bianca. G che stava non [...] sul marciapiede, come fanno di solito le [...] pensionato che si gode a pieni polmoni [...] MS [...] giornata guardando il fiume. No, di questo ero [...] era al di là del parapetto, sospesa [...] Tevere [...] se ne stava li, lento come una [...] suo fluire obeso l'acqua, le nuvole e [...]. Accostai la macchina e [...] se mi fossi sbagliato, ma fatti pochi [...] subito conto che purtroppo non era così. La camicia stava lì, [...] e adesso potevo anche distinguere le due [...] che si tenevano aggrappate [...]. Per il resto, potevo [...] contorno della testa, quasi appiccicata al collo, [...]. [...] del [...] col cellulare 11 113, [...] lasciai che il centralinista mi facesse tutte [...] rito per [...] che non stavo facendo [...] mi misi ad aspettare in un angolo. Non sapevo cosa fare, [...]. Chi mi avrebbe garantito [...] quella figura sospesa sul fiume, non avrei [...] decisione? [...] parte stava ancora 11, [...] il buio sotto di lui. Era spaventato, grazie a Dio. Distinguevo, in qualche modo [...] tremore. E dunque era indeciso, [...] sicuro. Due ragazzetti in motorino [...] marmitta svuotata, ma subito inchiodarono e mi [...]. Ridevano, per la paura. E parlavano sottovoce: «Ma [...] butta giù?». Poi accadde tutto improvvisamente. Immediatamente [...] si mise [...] dei due pi-schelli, che [...] finirono per cadere in terra. Dovetti raggiungere di corsa [...] ponte per avvertire i due poliziotti che [...] niente. Ma mentre mi affannavo [...] evitare qualche spinta inopportuna ai danni dei [...] che la camicia bianca aveva scavalcato il [...] era avviata con passo calmo per non [...] direzione opposta, infilandosi tra le macchine parcheggiate [...] spartitraffico di viale Marconi. Fu solo in quel [...] resi conto che si trattava di un [...] depressione Una sera a Roma, un corpo [...] dalla balaustra, sul Tevere. Comincia così la storia [...] «diventato» italiano. Un ragazzo per cui essere [...] è un lusso, come lo è pretendere rispetto le [...] abitudini e la [...] cultura. [...] africano, o [...] o etiopico, due occhi bianchi [...] luminosi come due fanali. Ma non dissi niente, [...] non [...]. Salvati i miei due [...] dei loro precipitosi coetanei [...] ripreso la macchina e mi sono avviato [...] cui avevo visto sparire il quasi suicida. Non dovetti girare molto, [...] dopo seduto sui bordo di un marciapiede, [...] chioschi [...] di un mercatino rionale, [...] appoggiata sulle ginocchia piegate. Scesi dalla macchina e [...] vicino. Lui neanche alzò la [...]. Gli battei sulla spalla, [...] una sigaretta: «Ci sei andato [...]. Non aveva più di [...] al massimo. Eravamo io, lui, e il [...] silenzio di [...] di notte. Non so quanto restammo [...] marciapiede, uno di fianco [...] solo a fumare. Fu lui a rompere [...]. Disse che si chiamava [...] e che veniva da Mogadiscio, [...] scappato dalla guerra, che suo padre era [...] prima per colpa di quella guerra e [...]. Non fosse stata la [...] svuotare il serbatoio della macchina per paura [...] gli rubassero la benzina, a [...] sarebbe ancora vivo, mio [...]. A [...] starebbe con mia madre [...] Sanàa, [...] staremmo ancora tutti in Somalia, adesso che [...] è calmata. Io, lui, mamma e [...] Samia. Poi mi raccontò quella [...] suo padre Mohammed aveva preso il suo [...] di quartiere durante il coprifuoco, e si [...] da una pallottola arrivata da chissà dove [...] proprio mentre stava per rientrare dopo avere [...]. Ci fosse stata benzina [...] sarebbero arrivati in [...]. E invece ci vollero [...] trovare [...] macchina con un po' [...] poi altre tre ore per chiamare il [...]. Nel frattempo [...] vedeva suo padre prosciugarsi, [...] di quanto sangue potesse contenere un uomo. Dopo sei ore suo [...] vivo, arrivò vivo in sala operatoria, sebbene [...] con le vene ormai asciutte. Morì sotto i ferri, [...] dopo, [...] madre e la sorellina Samia [...] sul camion che in venti giorni di [...] pista di terra e sterpi doveva [...] a [...] dove li aspettava la [...] Yemen. La storia di Samia Dovrei [...] studiare, ma non ce la faccio. Mia sorella Samia è [...] con me. Mia madre è rimasta [...] Sanàa [...] nostri parenti. Io invece sono voluto [...] mio zio voleva [...] voleva che facessi il [...] luì e la scuola che piaceva a [...]. Una volta mi ha [...] schiaffi, e io non posso sopportare che [...] mani con me. Neanche mio padre lo [...] come lui. Allora ho accettato di venire [...] in Italia. Dopo sei mesi che [...] Yemen, è arriva-ta la richiesta di adozione per Samia [...] me. Erano pesone che conoscevamo [...] conoscenti di mio padre, cui mia madre [...]. ///
[...] ///
E lo sono, anche. Ma non sopportano la [...] Samia in chiesa tutte le domeniche, lo [...] il ramadan, dicono che in Italia c'è [...] Chiesa [...] bisogna [...]. Devo leggere il Corano [...]. Mi hanno mandato a [...] non riesco a studiare. La testa se ne [...] suo, non capisco quello che faccio, il [...] mai. Ho provato a lavorare. Anche in Somalia ho [...] e il manovale. Ma [...] non lo so, non ho [...] le gambe si piegano, le braccia sono morbide. Non riesco a fare [...] sopporto che me lo dicano. Stasera ho perso un [...] ristorante dovè facevo il cameriere. Il proprietario aveva ragione, [...] ma quando mi ha urlato in faccia [...] mi sono girato e me ne sono [...]. Non ho preso neanche [...]. [...] lasciata lì, con tutti [...]. E poi ho pensato [...] tornare a casa. Loro direbbero a Samia [...] esempio da me, e avrebbero ragione. [...] già fatto altre volte, [...] da me. Lei è piccola, e [...]. Loro sopportano me per [...] Io so. Ma io non vo-glio [...] sono responsabile per lei. [...] giurato a mia madre. Il diritto al suicidio Cosa [...] Hò masticato qualche sciocchezza. Gli ho detto che [...] un lusso per italiani con la grana, [...] poteva [...]. Ho aggiunto che lui [...] sé e per [...] sorella, e doveva [...] il doppio in questo [...] era italiano e perché non era bianco. Poi ho aggiunto che [...] suicidarsi è intoccabile per chiunque, ma che [...] del tutto inutile da un buon amico, [...] di quelle persone tanto brave e tanto [...] facevano da tutrici. Ma non [...] convinto. [...] dovuto sollevare quasi di peso, [...] a casa. Gli ho lasciato il [...] telefono, ma non mi ha mai chiamato. Per settimane ho aperto [...] pagine di cronaca, nei timore di leggere [...] un suo tuffo a Tevere, stavolta riuscito. Ma per fortuna non ho [...] trovato nulla. Non so dove si [...]. Forse è tornato da [...] Sanàa, o forse no, è ancora [...]. Spero che abbia trovato [...] rassegnarsi, spero per lui che sia riuscito [...] strana rabbia di vivere che prende quando [...] aspetta più niente. Baldini [...] Castoldi pubblica «Il bacio della Medusa», impegnativo romanzo [...] di Melania Mazzucco Torino 1905, [...] dei [...] Inchiesta e romanzo [...]. Del resto, i due [...] figli della stessa epoca e della curiosità [...] hanno indagato i cuori delle signore e [...] panneggi dei salotti e [...] densa dei tuguri. Cosi il primo romanzo [...] Melania G. Mazzucco, appena trentenne (// [...] Medusa, [...] che del racconto liberty [...] espressiva e la capacità dì mettere in [...] di [...] caro alle nostre nonne. La pazienza del cronista Raccontato [...] pazienza accurata del cronista, mimando abilmente il [...] oggetti nei mercati delle [...] e documenti [...] visitando i luoghi deputati [...] Torino [...] Novecento, facendo ricerche negli archivi dei manicomi [...]. Lungo le cinquecento pagine [...] passione della narratrice per la [...] ricerca spesso è davvero [...] sguardo che più che indagare spia vecchie [...] marche di profumi scomparsi, oggetti polverosi restituiti [...] tepore della mano che li ha usati. Fino dal prologo, che [...] del Corriere Subalpino per [...] delle precipitazioni nevose di [...] e consente [...] ai protagonisti: Felice Argenterò, [...] che in quei giorni [...] signorina Norma Boncompagni, insieme nella foto dì [...] si rivela [...] di lei. ///
[...] ///
Però la stessa magia [...] sempre. Allora il procedimento narrativo [...] dentro labirinti descrittivi che fanno ingiustamente carico [...] delle fatiche [...]. O forse dì un [...]. Fatto sta che proprio [...] fascino e al tempo stesso il limite [...] si può leggere come un viaggio per [...] santuari, salotti torinesi, cronicari, tribunali, carceri, manicomi, [...] montagna, vagabondaggi in una vagheggiata Francia «paradiso [...]. Insomma là dove si [...] rappresentazione sociale della vicenda degli Argenterò, i [...] di mondo, e [...] degli invisibili, degli scartati [...] delle bambine di strada e dei loro [...]. Nei bisbigli di camere [...] i francesismi del linguaggio d'amore coprono sterili [...] comunicanti la fobia maschile per il contatto [...] e la disperata, dilagante enfasi del femminile [...]. In spazi interiori destinati [...] riempirsi di echi sempre più difficili da [...] vita non trovano spazio. Non c'è possibile traduzione. La soglia dì [...] dimensione, quella dove la contessa Argenterò incontrerà Medusa per perdersi con lei, è una maternità [...]. E porterà alla [...] di una bambina deforme, una [...] Sirena destinata ai [...] che nel padre finirà per [...] soltanto repulsione. Le donne pietrificate Ma [...] Norma e [...] conte Argenterò, che delle [...] ad amare soltanto il ricordo (infatti si [...] solo [...] quando sono pietrificate e [...] a quella di [...] coppia, che appartiene al [...]. Le pagine più belle [...] quelle dei vagabondaggi di Medusa e di Perù. Quelle dove senza moralismo [...] il ritratto del pedofilo. Il ragazzo allampanato e [...] capelli gialli, che ha rubato e stuprato [...] villaggi della montagna. Finché il carcere gli [...] è molto meglio [...] direttamente dai parenti, per [...] soldati in giro per la Francia. E [...] appena cresciute, alle soglie [...] la bambina svanisce e resta la donna, [...] Perù fa spavento. Perché Perù è un [...] in cerca della Bambina perfetta. Il mondo povero e [...] Medusa e di Perù, con la [...] lingua impastata di patois, [...] che lega la bambina al suo padrone. Fino a [...] per lui [...] inutilmente. Tra la madre della Sirena [...] ragazzina abbandonata dal pedofilo nascerà una passione [...] verso lo scandalo e il manicomio, [...] verso il vagabondaggio senza [...]. In fondo, si è [...] stesso terreno. Che non è, banalmente, [...] amate. [...] strazio di non esserci e [...]. I tempi di Freud Non [...] i tempi in cui Sigmund Freud, studiando [...] quanto fosse alto il prezzo della cecità [...] della ragione. Proprio lì, dove si [...] del rimosso, nel corpo e nelle menti [...]. I sentimenti non solo [...] si deteriora e finisce dai rigattieri, sono [...] non hanno la dignità della parola, del [...] posto nel mondo. Adelphi LA GRANDE RAZZIATA IN BÓ [...] A cura di [...] Cataldi« Biblioteca Adelphi» Pagine [...]. ///
[...] ///
Bovoli« Biblioteca Adelphi» Pagine [...]. ///
[...] ///
Ebbene, come vuoi» [...]. ///
[...] ///
Muriel Spark LA BALLATA DI [...] di Maria Grazia Bellone e Margherita [...] 155, lire 24. Theodor Lessing [...] STORIA DI UN LUPO MANNARO Traduzione [...] Rossana Sarchielli« La collana dei casi» Pagine [...]. ///
[...] ///
Nuova Serie» Pagine 230, [...]. Luigi Luca [...] GENI, POPOLI E LINGUE Traduzione [...] Elena [...] Biblioteca Adelphi» Pagine 354, [...]. René [...] STATI [...] di Lorenzo Pel-lizzi« Piccola Biblioteca Adelphi» Pagine 148, lire 16. Marcel [...] TRE DELITTI [...] cura di Ena Marchi« Piccola Biblioteca Adelphi» Pagine 106, lire 12. Plutarco LE VIRTÙ DI [...] di Dario Dal Corno Traduzione [...] di Giuseppe [...] Biblioteca Adelphi» Pagine 219, [...]. [...] traduzione di Chiara Passanti Pagine [...] lire 15. ///
[...] ///
[...] traduzione di Chiara Passanti Pagine [...] lire 15.

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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