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Ti daremo da bere". E gli versarono in [...] pieno di acqua atrocemente salata -Entra in [...] per i " mezzi scientifici " -Gli [...] : se la volontà [...] può resistere -Le battute di un "dialogo [...] -Drammatica lotta tra il [...] e la disperata risoluzione [...] -"Non ne caveremo nulla di più", disse [...] di Henri Alleg prima [...] pubblicato domenica una serie [...] della testimonianza di Henri Alleg [...] torture da luì subite [...] paracadutisti francesi, in una casa di Algeri. Henri Alleg, un compagno [...] stato direttore di a Alger [...] » e veniva sottoposto [...] rivelasse il nome dei compagni che [...] ospitato durante il periodo [...] colonialisti gli davano la caccia. Nella parte della deposizione [...] Alleg narrava il supplizio [...] da lui subito: una [...] magnete, alla quale egli aveva retto con [...]. Ed ecco che la [...] soltanto la tecnica. Alleg viene a arrostito [...]. Mi spinsero nella cucina [...] allungarono sul fornello e [...]. Tutti insieme, quindi, mi [...] con la testa in giù, alla barra [...] cappa che stava sopra [...]. Solo le dita toccavano [...]. Si divertirono per qualche minuto [...] come un sacco pieno di [...]. /// [...] /// Si alzò e improvvisamente [...] sul [...] e sulle gambe, mentre [...]. Mi rizzai con un [...] cosi violento che urtai Lo. [...] una volta, due, poi si [...] a bruciarmi la punta [...] seno. Ormai non reagivo più [...] e gli ufficiali [...]. Mestavano soltanto al mio [...] Lo. Di tanto in tanto, [...] o mi schiacciavano coi loro stivali la [...] quasi a rammentarmi la loro presenza. Gli occhi aperti, mi [...] per non essere sorpreso dai loro colpi, [...] di pausa, cercavo di pensare a qualcos'altro [...] le [...] caviglie martoriate dalla corda. Spuntava il giorno quan-do [...] e mi disse: « [...] si sloggia ». [...] ad alzarmi c mi sostenne [...] salivamo le scale. Si giunse su [...] terrazza. Il sole brillava e [...] della casa si scorgeva tutto i] quartiere [...]. Dalle descrizioni che ne [...] resi conto improvvisamente che mi trovavo nella [...] paracadutisti nella quale Ali [...] avvocato alla Corte di Appello [...] Algeri, aveva trovato la morte. Da questa stessa terrazza [...] che si fosse gettato per « suicidarsi [...]. Scendemmo da [...] scala, in una parte nuova [...] casa, poi il mio custode mi rinchiuse in una [...] stanza oscura. Stilo una stretta lucerna, mandava, [...] po' di luce. Mi misi in un [...] la schiena [...] un sollievo alle spalle [...] crampi. Presto [...] nel corridoio divenne intenso: [...] animava ed io mi preparai a [...] tornare i miei famelici. Ma, questa volta, [...]. Mi prese per le [...] ad alzare e mi condusse alla [...]. Davanti a me si [...] dei paracadutisti in uniforme mimetizzata e berretto [...]. Con [...] ironica, [...] mi disse:« Siete giornalista? Allora [...] che noi vogliamo delle informazioni. Bisognerà che ce le [...]. Aveva voluto semplicemente [...] fui presto ricondotto nella mia [...]. Non vi restai mollo [...]. Questa volta era accompagnato [...]. Dalla porta aperta mi [...] sempre deciso a non [...] che noi andremo fino [...]. Mi trovavo addossato al [...] porta. Loro erano entrati, avevano [...] e [...] sistemati in semicerchio davanti [...]. Cacciò le mani in [...] si trovava nella stanza e ne cavò [...]. Mi tolsero ì pantaloni, [...] Io [...] e mi fissarono gli elettrodi alle natiche. /// [...] /// Ormai non grillavo che [...] e a ogni ripresa di corrente; i [...] assai meno violenti che durante le prime [...]. Se lo aspettavano, «lei [...]. Mentre il supplizio proseguiva, sentivo [...] radio urlare canzoni alla moda. Senza dubbio, la musica veniva [...] una mensa in una stanza vicina. La seduta si prolungava [...] mancare le forze. Continuavo a cadere, ora [...] a sinistra. Uno dei due tenenti [...] pinza e mi colpiva al viso fino [...] mi fossi rialzato. A un certo punto [...] decisero che avevo bisogno di « ricuperare [...]. [...] i fili at-taccati [...] disse [...]. Mi addormentai di colpo [...] ebbi [...] che fosse trascorso un [...]. Dal momento del loro [...] nozione del tempo. /// [...] /// Mi sorresse e mi [...] muro. Un istante dopo mi [...] sotto [...] della corrente. Sentivo clic questa resistenza [...] minuto in minuto più brutali e nervosi. Per costringermi ad obbedire [...] narici e, [...] in cui aprivo la [...] mi infilò in bocca il filo, a [...] fondo al [...] moli tre [...]. Sentivo [...] della corrente aumentare e, [...] la gola, le mascelle, tutti i muscoli [...] le palpebre, contrarsi in uno spasimo sempre [...]. Negli occhi [...] giungevano immagini di [...]. Infatti le mascelle si [...] e mi era impossibile aprire la bocca, [...] facessi. Negli occhi mi giungevano immagini [...] fuoco, [...] geometrici luminosi, e [...] di sentire i bulbi staccarsi [...] orbite come se fossero spinti fuori [...] del corpo. La corrente aveva raggiunto [...] di sopportabilità, come il mio dolore. Ormai pensai che non [...] soffrire ulteriormente. Ma intesi [...]. Sentii [...] diminuire, i crampi decrescere [...] non appena si azionava il magnete, la [...]. Per sfuggire alle brusche [...] riprese acute verso la cima del supplizio, [...] tutte le [...] forze a sbattere la [...] muro, e ogni colpo mi apportava sollievo. /// [...] /// Davanti agli occhi mi [...] e linee di luci e nelle orecchie [...] rumore [...] trapano di dentista. In capo a qualche [...] distinguere tre figure umane davanti a me. /// [...] /// Credi che riuscirà a [...] ». In questo [...] non riuscivo più a [...] gravi e serie dal ricatto gratuito. Però sapevo che erano [...] di torturare [...] come [...] fatto con Gabrielle [...] Bianche Moine, [...] Loup e altre giovani donne. Appresi in seguito che [...] la signora [...] (la moglie di un [...] Algeri) dinanzi al [...] ottenere che lui [...]. Temevo che essi indovinassero [...] al pensiero che effettivamente [...] effetto le loro mi nuoce, e intesi, [...] uno di loro dire: « Se [...] domanda: « Dove hai [...] precedente al tuo arresto? ». Mi misero sotto gli [...] di un dirigente del Partito, ricercato: [...] Dove si trova? ». /// [...] /// Si era [...] in borghese, molto elegante. Poiché io mi schiarivo la [...] fece un passo indietro: « Attenzione [...] disse [...] sta per sputare ». Aveva fretta, aveva paura [...]. Si rizzò in piedi [...] ad uscire. Pensai elio stava per [...] festa e quindi ne arguii che [...] giornata, almeno, era trascorsa [...]. Mi bruciarono un capezzolo [...] faro uno sforzo e non riuscivo. Non no [...] resto, il tempo. La porta si apri bruscamente [...] qualcuno gridare, ancora dal corridoio: [...] Perchè [...] cacciato [...] ». Lo condussero via. Un po' più tardi la [...] si apri di nuovo. Due paracadutisti aprirono la [...]. Tirò fuori una scatola [...] tasca, ne accese uno e molto lentamente [...] fiamma dinanzi [...] occhi per vedere se [...]. P»d, sempre con dei [...] a bruciarmi un capezzolo, poi [...]. Stava rivolgendosi a uno [...]. Costui diede fuoco a [...] preparate prima e mi poneva la fiamma [...] piedi Non riuscivo più ad [...] un solo grido: ero [...] insensibile e, mentre [...]. /// [...] /// Nella stanza [...] aspettava un capitano medico. [...] mi disse, a [...] di saluto:« Avole paura? ». Mi allungarono su un [...]. Chino su di me, [...] auscultò con lo stetoscopio. Appena un po' nervoso [...]. Mi sentivo a disagio [...]. Quei preparai ivi [...] a [...] La seduta si prolungava mentre [...] pentivo mancare le forze. Continuavi» a cadere, ora a [...] n sinistra. Uno ilei due tenenti [...] pinza e mi colpiva al viso fino [...] mi fossi rialzato. Ad un certo punto si [...] e decisero che avevo bisogno di [...] se ne infischia di [...] ». Mi lasciarono, ma [...] che Gilberto potesse, a [...] qualsiasi istante, venire [...] alla panca dei supplizi, [...]. Pochi minuti di sosta [...]. Mi picchiarono, poi uscirono. Avevo ora [...] che andassero e venissero [...] lasciarmi clic pochi istanti di calma per [...]. Bi vedevo [...]. La porta, apertasi per [...] passare un raggio di luce. Intravidi la [...] figura: era giovane, [...] aveva le manette. Avanzò a tastoni e [...] mio fianco, lo ero scosso da tremiti [...] la tortura [...] . Mi sostenne affinchè potessi [...] c orinare contro il muro, poi [...] a distendermi. Mi decisi a [...] « loUna lampada tascabile mi [...] il viso. Mi aspettavo delle percosse, [...] toccarono. Cercavo invano di distinguere chi [...] ma [...] soltanto una voce, giovane, dire: [...] orribile, non è vero? ». In Ti ne si [...] luce. Capii clic stavo per [...] supplizi. Si chinò su di [...] c mi addossò al muro. Si sbottonò la giacca [...] DI POETI Alan [...] è un giovane poeta [...] 1924. Si occupa attualmente di [...] poesia araba [...] impegnata -: e del [...] esprime, con spregiudicatezza, la diffidenza e la [...] della civiltà occidentale. Le stuoie nella moschea [...] arrotolate. Lo zampillo turba la [...] fretta. Dal pinnacolo della cupola [...] anello dopo anello di luce nella fontana, [...] bianca. Aspre, le colonne bizantine [...] nere stilla coppa della fontana. /// [...] /// Sotto le lustre di pietra [...] martiri cristiani restano silenziosi, ma conservano una [...] vendicativa. Più in basso, so Ilo [...] nella calce da lungo [...] un mucchio di ossa [...] tipo inumano. Un [...] della Banca Ottomana si dimena [...] soggiorni in montagna e tino [...]. /// [...] /// La [...] di Madame [...] abbassa i fari, le [...] sfiorano un passo insospettato. /// [...] /// [...] sussultando dal suo torpore, [...] fune di perle sotto il suo manto. Albert [...] sorride, [...] succo [...] alla limpidezza del suo colpo. Sello [...] istante, in una trappola per [...] turisti [...] il « [...] Uose » / sorrisi [...] spengono in occhi americani: [...] Grazie. Sorride di nuovo e [...] la [...] con candore e con una [...] esperta [...] se [...] di dollari aderisce [...] suo fianco. Alia, che danza sola [...] del tetto, vorrebbe che la musica della [...] più. I petali sparsi del [...] nella coppa della fontana e il vento [...] colonne, e le vele [...] sulle onde e le [...]. Cosi [...] notte, in spirali e [...] c sogni c nel! /// [...] /// [...] a parlare? [...] che ti finissi subit:i? Aveva lasciato cadere i [...] mano teneva un bicchiere e un recipiente [...]. Ne hai ancora prima [...] Sono lunghi, sai. Dinanzi agli occhi o [...] colare ilei bicchiere un filo d'acqua e [...] «Se [...] bevi. Se parli bevi ». Col bordo del bicchiere [...] labbra. Nel vano della [...] apparvero nitri paracadutisti, e [...] in cui ero, alzai la [...] e mi rifiutai di [...] non offrire la mia sofferenza in spettacolo [...]. Ti daremo da bere [...]. /// [...] /// Due paracadutisti mi aiutarono a [...] e scendemmo tulli e [...]. [...] stava al filano «li sotto: [...] stanza molto grande e luminosa; alcuni lettini da campo [...] un tavolo su cui [...] ciò che io temevo, lissi [...] pronti pei sperimentare su di me il « siero [...] verità ». Si trattava [...] ([liei mezzi scientifici di cui [...]. Dalla vigilia, [...] sforzavo di raccogliere tutti [...] possedevo, da letture casuali dei giornali, sugli [...]. Attendemmo un po' [...] con [...] medico. Tornava, senza dubbio, da [...] guerra o da ima perlustrazione. Dovette sbarazzarsi del mitra e [...] e l [...] equipaggiamento prima di ascoltare le [...] «lei me«lico: « Prima [...] centimetri cubi soltanto, poiché ci [...] corpi che resistono ». Pensava alla intollerabilità «li [...] narcotici. Fra [...] pensavo [...] il miglior modo di assorbire [...] dose minima del siero. /// [...] /// Mi prese il braccio [...]. /// [...] /// Alla base della nuca avvertivo [...] la sensazione di una materia ghiacciata che saliva al [...] e mi spingeva verso [...] dodici, tredici, disse il dottoro [...]. Impresi con lui: «quattordici, [...]. Saltai volontariamente due o [...] a diciannove, venti c ven-tuno e tacqui. Lo intesi dire: « [...] braccio, ora ». Sotto la coperta spostai lentamente [...] mano destra per [...] nella tasca, [...] con il pensiero che, fino [...] che le [...] unghie avessero stretto la carne, [...] ben ancorato alla realtà. Ma, [...] tutti i miei sforzi, mi [...]. Il dottore mi schiaffeggiava [...]. Quasi sussurrando, con una [...] essere amichevole, diceva: « Henri! /// [...] /// Aprii gli occhi. Lentamente, con sforzo, riprendevo [...] che accadeva. La stanza ora [...] avevano chiuso le imposte. Intorno a me, seduti su [...] lettini, paracadutisti e ufficiali [...] sia quelli che conoscevo, sia [...] indubbiamente chiamati ad assistere [...] esperimento [...] ascoltavano in silenzio. Vidi che il dottore [...] di carta in mano e compresi che [...] trascritta la lista delle [...] che mi stavano per [...]. La domanda era innocente: [...] di mettermi a mio agio. Mi ascoltai rispondere con [...] diedi dei particolari sulle difficoltà dì stampa [...] poi passai a descrivere [...] di una redazione, lira [...] ubriaco, come se qualcun altro parlasse al [...]. Conservavo però abbastanza coscienza [...] mi trovavo tra le mani dei carnefici [...] cercavano di farmi denunciare i miei compagni. Non eravamo che alle [...]. Il dottore sussurrava [...] «Andiamo bene, state a vedere. Mi interruppe nel bel [...] chiacchierate e mi disse a voce bassa: [...] Henri, [...] hanno dello di rivolgermi a te per [...] X. Mi stupisco [...] gli risposi [...] che ti abbiano dello di [...] a me. Io non so assolutamente [...] ». Bisogna assolutamente che lo [...]. Se tu riesci a [...] in contatto con lui? ». /// [...] /// Attese un istante, per [...] addormentato e lo sentii subito dopo sussurrare [...] a me: «Non ne caveremo nulla di [...]. /// [...] /// Attese un istante, per [...] addormentato e lo sentii subito dopo sussurrare [...] a me: «Non ne caveremo nulla di [...]. (0)
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