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Giovedì 4 aprile [...] pagina [...]. La Germania, [...] Sarajevo: parla lo scrittore Peter Schneider Carta [...] Schneider è uno dei maggiori [...] tedeschi della generazione di [...] nato nel [...] ma cresciuto in Baviera si [...] nel 1962 a Berlino, divenuta [...] città [...]. [...] tra I suoi lavori vi [...] quello di [...] per alcuni dirigenti della [...] quindi è tra gli animatori [...] alla casa editrice di destra [...] e col [...] diventa tra I dirigenti del [...] studentesco. Tra i suol libri [...] «Lem», [...] della costituzione» e -Il coltello In testa» [...] In Italia da Feltrinelli) scritti negli anni Settanta, quindi [...] «Il [...] del muro» (SugarCo), [...] (e/o), -Dopo il Muro. I [...] delia nuova Germania» [...] Kupfer) e «Accoppiamenti» (Garzanti). Uno scrittore tedesco innamorato [...]. Così si definisce Peter Schneider, [...] frontiera spesso provocatorio. E sulla Germania di [...] società tedesca si sta italianizzando nel senso [...] anche da noi sono sempre meno prevedibili [...] situazioni di assoluto caos». [...] degli intellettuali oggi? Non [...] degli altri cittadini: favorire [...] nascita di un nuovo [...] il disfacimento della società. Peter Schneider ha rappresentato [...] Germania [...] generazione del dopoguerra che ha avuto nel [...] momento decisivo. Fin dal suo esordio [...] hertz (1973), [...] novella di [...] l'autore si la interprete [...] delle contraddizioni della propria generazione. I suoi personaggi si [...] sociali, inseguono modelli di vita alternativi, ma [...] difficoltà delle relazioni interpersonali, soprattutto dopo la [...]. Luogo privilegiato dei racconti [...] Schneider [...] Berlino, «città doppia» in cui il muro [...] lo spazio urbano, ma soprattutto lo spazio [...] delle due zone, Nel suo libro più [...] II [...] del muro (1982), lo scrit-tore narrerà con [...] «leggende metropolitane» di individui che trovano la [...] «al confine». [...] della [...] Schneider sottopone a un processo [...] profonda revisione gran parte dei miti del proprio bagaglio [...] e tra questi anche il dogma del pacifismo «ad [...] costo», pronunciandosi a favore [...] militare in Bosnia; una posizione [...] lo ha recentemente coinvolto in una violenta polemica con Peter [...]. Con Schneider abbiamo parlato [...] Trieste, [...] margine alla [...] conferenza presso il locale [...]. Nella [...] biografia personale e nei tuoi [...] ha avuto un ruolo decisivo. NI sembra però che [...] Il [...] paese sia molto lontano [...] che lei ne dava, [...] un romanzo [...] un paesaggio ancora lontano [...] consumi, in cui ritrovare solidarietà [...] e calore umano. Intanto bisogna dire che [...] descrivevo in [...] non c'è mai stata. Era piuttosto [...] dettata dal desiderio, una [...] questo certamente testimonia le qualità di un [...] in grado dì suscitare tali idealizzazioni. Si trattava anche di un [...] unilaterale, perché questa famosa «nostalgia» dei [...] verso [...] non ha uri corrispettivo. Gli italiani talvolta si [...] fossero affascinati dalla Germania, ma sembrano soprattutto [...] aspetti oscuri, nebulosi, wagneriani, per cosi dire, [...] profondità; un italiano non va a Berlino [...]. Ma, ritornando alla [...] domanda, trenta anni fa [...] innamorato [...] come tanti altri tedeschi [...] del resto, e proprio a Trento (dove [...] romanzo [...] ho vissuto una sorta [...]. Cosi, sebbene fossi stato [...] sono tornato più volte in Italia. E questo «amore a prima [...] non è mai cessato. Basterà dire che [...] casa che oggi possiedo [...] Berlino, ma in Italia, a sud di Roma. Certo, [...] si è trasformata enormemente [...] abbandonato quelle illusioni che avevo coltivato nel [...] in modo molto più [...]. Ho perso dunque anche [...] di [...] le vicende politiche. Piuttosto leggo le notizie di [...] nera, che mi sembra in Italia una alta forma [...] artistica. Seguo però con preoccupazione [...] società civile, che è naturalmente un fenomeno [...]. In quale misura si [...] fenomeno proprio anche della nuova [...] Oserei dire che [...] un processo di «italianizzazione» della società tedesca, [...] ha da noi le cose sono sempre [...] vi sono situazioni di assoluto caos e [...] debito pubblico ha assunto una proporzione un [...]. Anche le truffe sono [...] del [...] nel quartiere di [...]. Vuol dire che i [...] nera avrebbero il loro da fare anche [...]. E noi non siamo [...] descrivere queste cose. Ma quello che intendevo [...] società civile ha le sue ragioni strutturali. Vi è in primo [...] interno, a cui alludo nel mio saggio Le [...] civilizzazione (nel libro La fine della certezza), [...] dei naziskin e della violenza urbana. Per fare un esempio [...] della periferia di Berlino, dove è fortissima [...] immigrati turchi, si assiste or-mai a una [...] bande a sfondo razziale, al punto tale [...] percento dei ragazzi se ne va in [...]. Ritiene che queste patologie [...] opulenta e metropolitana implichino un nuovo impegno [...] Non credo che gli intellettuali debbano sentire [...] di un particolare impegno; [...] come cittadini e come uomini si abbia [...] fare qualcosa. Tre anni fa ho [...] a Berlino [...] che si chiama «Coraggio [...] la maggior parte dei suoi soci è [...] o artisti stranieri, in parte con il [...]. Ci impegniamo in letture [...] a Berlino Est, un [...] noi adulti ci rendiamo conto a stento, [...] II [...] constato gli effetti catastrofici del relativismo morale. In altre parole, non si [...] dare per scontato che il consenso ai valori sociali [...] rinnovi automaticamente da una generazione [...] e ciò di cui avremmo [...] -contro questo disfacimento [...] della società -è appuntamento un [...] contratto sociale. Certo, ai margini di [...] Europa [...] opulenta, [...] di barbarie a cui [...] Jugoslavia. Ma una parte del problema [...] anche lo stesso modo con cui [...] ha [...] impotente a [...]. Lei è stato uno [...] schierarsi apertamente per un intervento militare occidentale [...] Bosnia, [...] un momento in cui la maggioranza degli [...] aveva ancora preso posizione. Ritiene che la guerra [...] Jugoslavia [...] un nodo centrale del nostro tempo? Diciamo [...] società europee è successo qualcosa di molto [...]. Per molto tempo, è [...] naturalmente una fortuna, non abbiamo avuto guerre, [...] siamo adeguati nella convinzione che questa situazione [...] era di una esigua fascia del nostro [...] sappiamo, guerre altrove ce ne sono sempre [...] situazione normale. Mentre dobbiamo purtroppo ritenere [...] invece una situazione eccezionale e che la [...] in realta una crosta sottile e la [...] scontata. Quando ero a Sarajevo [...] mi interessava (e angosciava) di più era [...] fosse possibile che persone che fino a [...] erano vicini di casa e avevano rapporti [...] sparassero a vicenda. E quello che ho [...] tutto questo è possibile ovunque, [...] come a Berlino o [...] Alto Adige. Basta che questa sottile [...] e [...] al domani un impiegato [...] diventare un cecchino. La follia è di [...] nostra pacifica vita quotidiana sia uno stadio [...]. Si tratta invece di [...] fragile e che va difesa. Ed è appunto questa [...] occorre ricostruire. Presumo che sia questa [...] a [...] con tanta durezza al [...] Peter [...] sul suo viaggio in Serbia, [...] resto la attaccava [...]. [...] parte le è stato [...] frainteso il carattere di questo testo, leggendo [...] politica là dove [...] avrebbe scritto invece un [...] da giudicare con le categorie [...]. Il problema è che [...] ci sono due dimensioni [...]. Certo, c'è il resoconto [...] che tratta delle impressioni che [...] ha ricevuto nella località [...] è stato con i suoi amici, e [...] delle immagini molto belle, che nel mio [...] non ho esitato a [...] mostrano che vi sono altre immagini, oltre [...] e [...] laddove devo però aggiungere [...] vi sono immagini assolutamente kitsch, per rimanere [...] estetico. Ma nel complesso apprezzo [...] questo «diario di viaggio», che però purtroppo [...] un attacco furioso contro tutti coloro che [...] sforzano di distinguere tra aggressori e vittime, [...] dei crimini di guerra. E questo è di [...] ha definito «relativismo morale»? Temo solo che [...] quando alcuni fatti saranno [...] vergognarsi di ciò che ha scritto. E la cosa peggiore [...] fatto, al di là delle sue stesse [...] -come purtroppo molti altri [...] tutte le sue domande e i suoi [...] è schierato dalla parte dei colpevoli. Avrebbe fatto molto meglio [...] quelle migliaia di serbi che non condividono [...] loro regime, per rafforzare la loro posizione. Dopo il silenzio Christa [...] Si chiama Medea, voci [...] Christa Wolf [...] giunto a interrompere il [...] della scrittrice [...] del crollo del Muro [...] seguite alla [...] presunta collaborazione con la Stasi; [...] appena temperato dagli articoli -ora raccolti in [...] titolo Congedo dai fantasmi (edizioni e/o) -con [...] Wolf ha espresso il suo cauto dissenso con [...] le forme della riunificazione. Con Medea Christa Wolf ritorna [...] mitologìa greca, seguendo una strada già aperta con il [...] romanzo Cassandra. Anche questa volta la [...] modello della [...] ai paradigmi della tradizione [...] racconto «demistificante» [...] ipotesi e cerca di [...] degli «eroi» sulla base di motivazioni razionali [...]. Impostato su una successione [...] già Cassandra, del resto, sebbene lì a [...] sola protagonista -il romanzo assume così la [...] progressiva confutazione (quasi un [...] nel genere del poliziesco) [...] Medea, che viene in sostanza denunciato come [...] «occidentale» di occultamento della verità. Non per amore di Giasone, [...] Medea abbandonò la Colchide, ma per protesta contro [...] suo padre; e nemmeno la donna fu [...] del fratello. Né tantomeno Medea è [...] di occulte e malefiche arti. [...] è piuttosto una medicina omeopatica [...] a [...] conoscenza della psiche, così che [...] Medea sembra una psicoterapeuta dei nostri giorni. La [...] «cattiva reputazione» è dovuta [...] di corte a Corinto, città in cui [...] il denaro, la corruzione e la brama [...] fondata su un delitto che Medea arriverà [...] cosi figura scomoda e pericolosa per i [...] che iniziano a tessere sul suo conto [...]. Ma prima ancora di [...] del potere, Medea ha già suscitato irritazione, [...] della Colchide giunte al suo seguito, per [...] libero e indipendente, non sottomesso al sistema [...] la città greca. Nel racconto della Wolf [...] Giasone ad abbandonare Medea, ma è invece Medea [...] Giasone al suo destino, mentre [...] della donna va per [...] scultore [...]. E si capisce che, [...] il dono [...] nuziale che prende fuoco, [...] del re Creonte promessa in sposa a Giasone [...] di Medea, sia una mera chimera, [...] per nascondere il più [...] principessa. Ma lo stesso nocciolo del [...] greco viene confutato: non fu Medea ad uccidere per [...] i figli nati [...] con Giasone, rna gli abitanti [...] Corinto a [...] per furia xenofoba. Questa radicale [...] mito» -di matrice in [...] presta tuttavia ad essere interpretata come una [...] tedesca [...]. Sullo sfondo del processo [...] i cittadini [...] e [...] (tutt'altro che risolto), e [...] delle ondate di violenza contro gli stranieri, [...] tra Barbari e Greci acquista una coloritura [...]. Come deve essere letto, ad [...] al tempio di Corinto in [...] ha trovato asilo un gruppo di [...] di guerra? Non descrive [...] Christa Wolf una delle tante [...] alle comunità di stranieri nelle [...] città della Repubblica federale [...] trasparenti [...] al presente hanno già irritato [...] tedeschi che non vorrebbero più [...] parlare di riunificazione e di Muro di Berlino. Nelle intenzioni poetiche di Christa Wolf, [...] di Medea è sicuramente [...] non a caso la scrittrice la precedere [...] di Elisabeth [...] sul significato [...]. La «donna che ci [...] la [...] voce, infrangendo le «pareti» [...] domande sulla nostra epoca, reclama -si legge [...] «tempo a cui sarà adatta». Un tempo utopico, dunque, [...] qualità non saranno mistificate dal potere. Liberata dal suo mito, [...] Medea [...] Christa Wolf, corre però il rischio di [...] un modello positivo di [...] e saggez-za, [...] figure malvagi [...] di corte [...] e [...]. [...] non sembra così immune [...] manicheismo psicologico, che inficia lo stesso sviluppo [...] qualche modo prevedibile. Certo, un merito della [...] Christa Wolf è quello dì inserire nella [...] nuove, o di dare spazio a protagonisti [...] Telamone che vaga ubriaco, contemplando il relitto della [...] Argo, [...] Giasone che parla come Totò Schillaci dopo [...] la moglie sono figure non proprio convincenti. Da una nuova Medea, [...] lecito aspettarsi qualcosa di più. E anche della penna [...] Christa Wolf. /// [...] /// E anche della penna [...] Christa Wolf. (0)
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