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Scandali veneti e cerimonie siciliane Scendendo il Piave in canoa ca-pita, [...] di [...]. Il grande fiume scompare [...] lì sul greto con la canoa da [...] e sulle sabbie fino a chissà dove. È accaduto ad alcuni [...] fa. Sono scesi baldanzosi e [...] la secca, la sparizio-ne del Piave, risucchiato, [...]. Se avete fortuna e [...] il percorso, potrete però regalarvi una lunga [...] di viag-gio [...] verdeazzurra che sbalza dalle Dolomiti [...] al mare Adriatico, via che è stata [...] invasioni e at-tacchi, ma anche tramite di [...]. Un giorno limpido [...] estate, col mio amico Me-me [...] sceso un tratto in kayak, tra la Val [...] e il Montel-lo, prima [...] do-ve appunto in certe zone scompa-re. È forse il tratto [...] acque e più scorrevole, senza avere però [...] tratto superio-re che scende torrentizio dal Cado-re, [...] la Val [...] e il monte [...] alimentandosi poi delle vene [...] precipitano a [...] dal Co-melico, [...] dalla Val [...] e [...]. La bellez-za del fiume [...] è selvag-gia e poetica, sembra dovuta sia [...] della natura sia al-le suggestioni depositate come [...] da secoli di sguardi e di viaggi. Per chilometri, in realtà, [...] nasconde infos-sato o protetto da boscaglie di [...] che crescono sulle ri-ve. Non vi si incontra [...]. Si scende tra piccole [...] slarghi di corrente o drasti-ci [...] tra [...] e sel-ve, tra accelerazioni [...] sal-ti temibili tra sassi e rami e [...] repentine pacificazioni della corrente, che sembra sostare [...] segreti, irraggiungi-bili se non dai pesci o [...] da-gli arbusti che il fiume trascina, o [...] agili e resistenti imbarcazioni come le nostre. Chis-sà come facevano, al [...] queste anse guizzanti, que-sti canyon minuscoli e [...] rapide, gli [...] che dal Cadore trascinavano [...] foreste dolomitiche fino alla Serenissima. Meme era già stato [...] estate, e aveva dovuto tra-scinarsi la canoa [...] sul greto secco e sassoso del fiume [...]. Il nostro percorso [...] perciò studiato bene, questa [...] è stato allora che un lungo e [...] il fresco di rive [...] e di spruzzi e [...] paesi affacciati sul fiume come sulla loro [...] loro monumento che del fiume sembrano invece [...] presenza, o [...] senza remora alcuna. [...] lì, sembra pulito e vien [...] di [...] di tuffarsi nelle pozze pro-fonde [...] in certe gole si formano. Potendo [...] liberamente si assaporano odori [...] angoli più remoti ed esclusivi e se [...] fibre intime respirare e vi-vere. Non si finirebbe mai, la [...]. Invece occorre [...] prima di ri-trovarsi sul [...] la ca-noa. Accadrebbe poco oltre il Mon-tello, [...] fiume si dilata nella pianura trevigiana. /// [...] /// Dove va? Qualche settimana fa, [...] sindaci della zona hanno convoca-to una manifestazione [...] presso il piccolo lago del Mis, una località bellissima sotto i selvaggi e sconosciuti Monti [...] Sole, denun-ciando [...] di sequestro [...] del Piave compiuta [...] che [...] in dighe e baci-ni e [...] sotterranee per [...] energia. Secondo i sindaci, [...] sottoporrebbe il fiume a [...] scopi commer-ciali, a tutto vantaggio delle località [...] la vici-nanza con uno dei maggiori fiumi [...] venti chilome-tri di lunghezza, con un impluvio [...] chilometri qua-drati) restano spesso a secco. È una storia vecchia, questa. Lo sfrut-tamento del Piave [...] un capitolo cruciale e per certi versi [...] storia. Da una parte è storia [...] ricerca del miglior controllo e uso delle acque a [...] collettivi e ineludibili [...]. [...] è storia della dege-nerazione [...] attra-verso la fede folle e cieca nel [...] progresso tecnologico, la corruzione, [...]. [...] di tale vicenda si raggiunge [...] la ca-tastrofe del Vajont [...] del 1963, replicata, pochissimi anni [...] in Val di Stava. Chi ha avuto la [...] allo straordinario la-voro teatrale di Marco Paolini [...] Il [...] del Vajont, ha po-tuto rivivere quella storia. In un lungo monologo, Paolini [...] storia di una valle, di un mon-te, [...] della vita quoti-diana delle inermi vittime, le [...] trame lo-sche del potere, [...] del dopo, [...] i mancati risar-cimenti. Racconta anche perché il Piave [...] qua-le sistema di condotte che trafo-rano monti [...] venga imbrigliata, risuc-chiata, portata [...] di cui abbondano Alpi [...] Prealpi. È una storia che [...] e valente giornalista [...] aveva a suo tempo [...] per fortu-na è stata da lei stessa [...] un libro, documento ec-cezionale della nostra storia [...]. Lei, ovviamente, è Tina Merlin, [...] fece [...] il solo giorna-le italiano a [...] vergo-gnare [...] fatta sul Vajont (il libro, [...] è stato di recente ristampato, [...] dopo la morte [...] Vajont 1963. La costruzione di una cata-strofe, Il Cardo editore, con una prefazione di Giampaolo Pansa). Poi riappare, il grande [...]. Anzi, al di là di Treviso hanno do-vuto da sempre [...] a bada. Se ne ricordano piene [...]. Un amico aviatore, Mau-rizio [...] giornalista e bio-grafo di [...] sulle rive di un altro fiume veneto, [...] Brenta, [...] bandito poi pentito Ma-niero, mi ha regalato [...] volo sul suo ultraleggero, dalle foci del Piave [...] dove, appun-to, scompare risucchiato dalla terra e [...]. È il corso impo-nente [...] Piave, che si dirige al mare cosciente [...] si direbbe, te-stimoniata dai luoghi dove se [...] segni furiosi: rive sconvolte, [...] fatti rotolare, alberi divelti. [...] sopra, poco più che a [...] se ne capisce la forza, [...] come [...] dentro se ne respira, la [...] la bellezza. Quando il picco-lo aereo incontra [...] secca, quella secca innaturale, esattamente co-me quando vi [...] la canoa, [...] del fiume è come una [...]. IL FIUME Gianfranco Bettin Vincenzo Consolo Gianfranco Bettin è nato a Venezia nel 1955. Dopo studi in Scienze Politiche [...] Lettere ha lavorato nel campo della ricerca [...] della rivista «Linea [...] che come assessore al Comune [...] Venezia. Nel 1989 ha pubblicato «Qualcosa [...] (Garzanti), romanzo uscito di recente in una [...]. Due le opere di [...] da Feltrinelli: [...] ricostruzione della storia di Pietro Maso [...] e [...] (1995), racconto tormentato e [...] della [...] attraverso storie di intense [...] difficili. Vincenzo Consolo, nato a [...] di Militello (Messina), nel [...] lavora a Milano. Dopo il primo romanzo «La [...] uscito nel 1963, ha ottenuto un grande [...] «Il [...] marinaio», (Einaudi, 1976) costruito [...] delle insurrezioni siciliane fino al 1860, a [...] la favola teatrale «Lunaria», il romanzo «Retablo» (Sellerio, [...] racconti de «Le pietre di [...] (Mondadori 1988), «Nottetempo casa [...] (Mondadori, premio Strega 1992), romanzo ambientato tra Cefalù [...] Palermo [...] primi anni [...] e [...] e [...]. Chi di Piave ferisce. Un giorno limpido [...] estate, col mio amico Meme [...] sceso un tratto in [...] prima [...] in pianura dove appunto [...] scompare GIANFRANCO BETTIN [...] NE BRODI Su per [...] fra mezzo a noccioleti, [...] faggi, lecci -traversavano la strada capre, cavalli [...] simili a cinghiali -fino a montagne brulle, [...] calcare. [...] delle infinite cur-ve, gli apparve, [...] attor-no al suo castello, [...] del bur-rone del Fitalia, [...] Petranà. Gli aveva telefonato a Milano [...] prima [...]. Non può [...] di no, dottore. Lei poi ha scrit-to [...]. Resistette, disse di va-ri impegni [...] del lavoro. Ma infine, per [...] di quel ti-zio, acconsentì. Cercò di ricordare dove e [...] aveva scritto di quel re-moto paese sopra i [...] e gli sovvenne infine di [...] nota su un settimanale, in una di quelle rubri-che [...] viaggi «intelligenti», scaturita da un saggio dedicato a [...] Pe-tranà nel volume sui centri [...] Storia [...] italiana. Si di-ceva nel saggio [...] greca o saracena di [...] -derivava il nome da Kalè [...] o da [...] -e delle tante, sconosciute [...] le sue mura, le sue chiese, i [...] paese custodiva: le statue marmoree [...] Spirito Santo, [...] Annuncia-zione e [...] santa Caterina del [...] un ligneo san Sebastiano, [...] e ripreso dal presunto Antonello [...] Messina della Carrara di Bergamo; un croce-fisso di [...] Umile [...] Petralia; e quadri, di anonimi siciliani, di [...] Novelli, del Tresca, del Ruzzolone, del Paladini. Che idea -si dis-se [...] di poesia a quel Rinaldo che [...] dei pu-pi è il [...] trafficone, il sedut-tore inveterato -. Entrò nel paese, passò [...] di festoni, di bandierine, di luminarie; la [...] veniva incontro, le [...] in testa con stivaletti [...] e la divisa rossa con botto-ni e [...]. Dietro la banda, era [...] di gente capeg-giata dal sindaco con la [...]. Uno, [...] gli andò incontro. /// [...] /// Permette? Aricò Francesco Paolo, [...] che ha telefona-to. E afferrò con le due [...] la ma-no [...] e gliela strinse con forza, [...] il braccio. [...] subito al palazzo comu-nale. La giuria è là [...]. Mi meraviglio che lei. E sì che è [...] parti. [...] prima sorpreso, e offe-so, [...] divertirsi per [...] in cui si trovava [...] quale ormai era impos-sibile uscire. Pensò che [...] avventura che stava correndo [...] Petranà era una bella [...] colpo a ogni presunzione di salda identi-tà. Scrittore ormai maturo, con [...] buon numero di romanzi, stimato dai critici, [...] lingue, [...] ora era soltanto il [...] scritto un articolo su [...]. Rinaldo, in queste dimensioni [...] un Monta-le, un Ungaretti. Perché no? -Le raccomando, [...] a nessuno che lei non è un [...]. Nessuno badò a loro. Quattro si-gnore parlavano in coro, [...] sventolando, una sotto gli occhi [...] fogli di carta. Un omino, muto, intimidito, [...] sor-riso sulle labbra, seguiva la batta-glia. La disputa riguardava, si [...] modo nel vocìo, quale poesia della terna [...] primo premio. Ho apprezzato mol-to. /// [...] /// La bionda sal-tò sulla [...] con voce stridula: -Ma non si è [...] questo poeta rifà pede-stremente i modi, il [...] la rima, i temi finanche del no-stro Rinaldo? Ha [...] così di in-graziarsi la giuria. È un ruffiano, ec-co [...] ! Rinaldo è inimitabile, i-ni-mi-ta-bi-le! Rinal-do, lui, toccava sì, [...] erotici, ma era implicito, allusivo, e quindi [...]. Infine, al-la votazione, risultò [...] «Pre-ghiera [...] ricca di pathos, di spi-ritualità. La cerimonia della premiazione [...] corte del palazzo. [...] al tavolo dei giurati [...] numeroso pubblico, alle autorità civili, militari e [...] proprio in faccia a una bella don-na, [...] capelli fluenti sulle spalle nude, il corpo [...] succinto vestito nero, le un-ghie delle mani [...] laccati [...] i labbroni dipinti di [...]. [...] non poteva fare a meno [...]. Ma lei, le bian-che [...] molli sul grem-bo, [...] contrita, teneva costantemente gli [...]. La premiazione fu preceduta da [...] rievocazione di Rinaldo, di Cocò. Amici, parenti, membri della [...] la bionda arcigna, salivano sul podio, davanti [...] a parlare e subito un nodo stringeva [...] pro-rompevano in pianto. Soltanto la bionda, pur [...] fi-nire il suo discorso critico su Rinal-do, [...] poesia, sui valori morali, sentimentali, finanche reli-giosi [...] alle genera-zioni presenti e future. La bruna procace si [...] abbassava la testa, schermava la faccia con [...]. Pensi che una, molto [...] per testa-mento un grande palazzo nel cen-tro [...] Messina. Alla povera vedova, [...] a Pinuccia, -e accennò [...] a loro -gliene ha fatte vedere [...] colori. Ma lei, stanca, la vede [...] bella ?, alla fine. /// [...] /// Questa donna, questa donna [...]. [...] capì la fama e [...] per il poeta Rinaldo in [...] paese e nel circondario. Lo invidiò profondamente. Si disse che quella [...] vera poesia che incide nella vita, la [...]. La splendida creatura che [...] era il vero alloro sulla testa [...] poeta. Un presentatore, forbi-to, aggraziato [...] te-levisione, invitò a uno a uno sul [...]. Il sindaco e [...] consegnarono la targa rispettiva-mente [...] al secondo; per il primo, per [...] di «Preghiera muta», invitò Pinuccia [...] sul podio. Lei si contorse sulla [...] «No, [...] ! E lei infine si [...] avanzò con passo da leoparda, salì sul [...]. Passò le mani sul [...] sulle cosce, per stendere le grinze del [...]. Afferrò la targa e [...] poeta, un giovanotto esangue, occhialuto, che certamente [...] dimensione della poesia, in [...] uffi-ciale. Pinuccia stampò due bacioni [...] pustolose del poetino, che quasi svenne per [...]. /// [...] /// Pinuccia stampò due bacioni [...] pustolose del poetino, che quasi svenne per [...]. (0)
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