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Perfi-no un iconoclasta come Moni Ovadia [...] che prima riempiva di sé [...] dei figli, un omaggio che suona come un De [...] in una notte telematica. Già tutto è evidente [...] in tante lingue: Ma-me [...] Mama Mamma Mamà. Un titolo buffo e [...] due chiavi attraverso le quali è possibile [...] an-dato in scena al Piccolo Teatro con [...]. [...] Ovadia si confronta con [...] vissu-ta a livello collettivo sia più doloro-samente [...]. Certo non ri-nuncia alle sue [...] partendo pro-prio [...] mame, la mamma yiddish, croce [...] delizia di tanti ebrei nei secoli dei secoli. Ma è una vera [...] di madri quella che ci propone: dalla [...] Proust attesa dal figlio con ansia per il [...] a quelle di Brecht e di Ginsberg [...] bellissime poesie; dalla mamma russa alla mamma [...] mamma italiana immortalata dalla canzone popolare Mamma, [...] yiddish; ma può anche cantare una poesia [...] sulla musica della celeberrima [...] come omaggio alla «madre» [...] rivoluzioni. In frac da direttore [...] occorre, ma sbef-feggiato e non ascoltato, Ovadia [...] di personaggi interpre-tati dai musicisti della [...] Or-chestra, mentre un vecchio [...] per la scena canticchiando in francese «sono [...] e [...] i due rulli posti [...] palcoscenico con i testi della canzo-ni. Ma [...] continua a serpeggiare: è [...] requiem laico dedicato alla madre proprio oggi [...] in provetta «la madre» di tutte le [...] Frenato [...] bizzarra che tenta di [...] orchestrina di fantocci meccanici, fra sedie e [...] pendono dal soffitto, Ova-dia non rinuncia neppure [...] esplosiva del suo teatro, [...] per sé un ruolo defilato, delegando molto [...] Oleg [...] e Lee Colbert, fa-tina [...] futurista. E ci re-gala uno [...] fra timore e sentimento, senso della della [...] canto, poesia e anche risata. Perché Ovadia crede al [...] lacrime. E alla mamma, naturalmente. /// [...] /// [...] terzo anno di vita del [...] 20. Il successo [...] serale, inoltre, si somma a [...] delle 13 che ha rag-giunto [...] primato [...] tra i telegiornali [...] di pranzo: dal lunedì al [...] è il tg più se-guito, con una media, [...] settimana (25 -31 ottobre), di [...] milioni 361 mila telespettatori, con il 33. Moni Ovadia ha presentato [...] Milano [...] suo nuovo spettacolo Theo [...] i balcanici Al cinema [...] e un giorno» di [...] Morandi, un cd da [...] Il [...] a New York col suo disco MICHELE ANSELMI Doveva [...] Marcello Ma-stroianni il protagonista di [...] e un giorno. Poi il destino ha [...]. Ma qualcosa è rimasto [...] morbida e dolente, magari un [...] troppo meditabonda, che del personaggio dà [...] tede-sco Bruno Ganz. Trionfatore a [...] il film non è [...] Theo [...] e però custodisce, anche [...] di cinema perso-nale, testardamente [...] di un manierismo alle-gorico che non teme [...]. Colpito da un tumore, [...] Alexandros sente avvici-narsi la morte. E così, alla vigilia [...] ospedale, fa i ba-gagli, saluta la figlia [...] venduto la villa al mare e sale [...] in tasca una lettera della moglie morta. Sullo schermo si materializza [...] di [...] prima, con la fulgida Anna [...] gli ospiti sulla spiag-gia; ma oggi, in [...] Salonic-co [...] e fredda, che cosa re-sta di quel [...] non seppe cogliere? Come [...] di [...] il viaggio è un [...] dove il principio di realtà si sbriciola [...] tut-ta mentale. Fantasmi del passa-to e [...] confronta-no secondo un procedimento complesso che sollecita [...] da parte dello spettatore. [...] è [...] con un piccolo lavavetri albanese [...] a un losco traffico di minori a cambiare [...] gior-nata dello scrittore. Alla guida [...] Alexandros si inerpica sui monti [...] restituire il bam-bino al suo paese, ma lassù li [...] una frontiera che sembra un lager: lugubri corpi appesi [...] reticolati, paralizzati [...] di evadere, un truce vessillo [...] nella nebbia. Non resta che tornare [...] mare, e le calde immagini del passato [...] una volta alle ombre del pre-sente: su [...] due in-contrano un giovane che [...] impugnando una bandiera rossa, [...] e una coppia che si lascia; e [...] passano tre in-cappucciati in bicicletta, men-tre un [...] ci-lindro e mantella interpretato da uno spaesato Fabrizio Benti-voglio (Foscolo o [...] fa-moso per avere «comprato» [...] una le parole sconosciu-te, ci ricorda quanto [...] di una lingua. Imbarcato il piccolo albanese [...] lo scrittore «rivede» la vecchia madre morta [...] decide di non ricoverarsi: meglio consumare gli [...] vita (o è già morto a quel [...] con [...] mo-glie in un simbolico [...]. Quanto dura il tempo? Appunto, [...] e un giorno. Più che nel precedente Lo [...] Ulisse, il cineasta gre-co procede a colpi [...] tutte illuminanti, in verità. Lì era lo sfascio [...] Balcani [...] ispessire il viaggio, [...] la vicen-da assume coloriture [...] direbbe -auto-biografiche. Purtroppo, come si notava [...] un sospetto di artificioso [...] a tratti toccante e stili-sticamente notevole, rispec-chiandosi [...] specialmente laddo-ve la rischiosa [...] il poetizzante. NEW YORK Il nuovo [...] Gianni Morandi, 30 volte Moran-di è uscito ieri [...] New York. È sempre un album [...] italiano, ma come dice il can-tante, «ero [...] alla Maratona, per [...] sto girando anche un [...] ho pensato di lanciare il cd». Il ventinovesimo album di Mo-randi [...] copertina, non a ca-so, [...] in cor-sa, maglietta bianca [...] ginnastica, [...] da eterno ra-gazzo: «Mi [...] foto di un uomo in movi-mento perché [...] non mi ci vedo ancora seduto a [...] belle co-se fatte in passato». Le novità [...] sono al-cuni inediti, ma [...] di vecchie canzoni con [...] arrangiamenti. Se non avessi più [...] «da una sonorità più particola-re, odierna». Canzone libera è nuova e Morandi [...] scelta per il video. E poi ci sono Lasciarsi [...] e Tu mi volevi bene. Sentendosi in movimento, come [...] il suo buon piazzamento alla maratona (numero [...] ma prima di altri [...] si irrita [...] di essere ancorato a [...] classico. Qualcuno gli ha chiesto come [...] non abbia mai sfondato sul mercato Usa, e lui: «Non ci ho mai provato», anche quando nel [...] il manager dei Beatles gli [...] di restare dopo il suo bel concerto al Madison [...] Garden. E poi alcune sue [...] il giro del mon-do, come gli ricorda Massimo [...] de [...] ad Hanoi, al quale Joan Baez [...] un ragazzo in italiano, [...] incontro in un rifugio an-tiaereo, [...]. Bruno Ganz e il [...] e un giorno». Sotto, una scena di «Gatto [...] gatto bianco» Gli zingari pazzi di Kusturica [...] 1. Ripetendo un [...] artistico [...] da Venezia, vedere Gatto nero gatto bianco [...] Underground è come passare dal-la Cappella Sistina al [...] Do-ni: [...] le dimensioni, ma è sempre Michelangelo. Il confronto tra il [...] Buonarroti [...] il bosniaco [...] vi sembrerà esagerato, ma [...] cinema, accanto a tanti venditori di saponette, [...] artista, e Kusturi-ca è uno di questi. In Gatto nero gatto [...] lungome-traggio, [...] ha fuso la temati-ca [...] Tempo [...] gitani (1989) con [...] delle nozze in Underground [...] ha co-me compressi, girando [...] molto compatta che per [...] sceneggiature aperte e alle riprese senza fine, [...] gli effetti un «piccolo film». Dopo una lunga premes-sa [...] definire le tre fa-miglie su cui si [...] Gatto nero gatto bianco [...] matrimonio riparatore (ma per [...] morali. Le tre fami-glie sono [...] padrino gitano e boss [...] suo vec-chio amico con [...] un [...] «scoppiato»; e del grottesco [...] ca-po dei gangster rom. Per un complicato giro [...] legati a un carico di benzi-na rubata, [...] do-vrà sposare la sorella [...] la minuscola [...] una si-gnorina alta sì [...] metro e 30 (ma non nana, non [...] piccola) che in real-tà ha stregato il [...] al-tro, mentre il promesso sposo è a [...] della bella barista Ida. Tra nozze mal combinate [...] in soffitta che si riveleranno anco-ra vivi, [...] per 2 ore a ritmo frenetico, [...] di strilli, di trovate sce-nografiche e di [...] da coro alle umane vicende (strepitoso il [...] il film, si mangia a poco a [...]. Rinunciando del tutto alla [...] favore [...] di gag e di [...] Kusturica [...] rivela più che mai debitore della letteratu-ra [...] che delle tradizioni dei natíi Balcani: un Marquez [...] una Jugoslavia illusoria-mente pacificata. Sì, perché sul-lo sfondo [...] sempre, se non altro nel vitalismo persi-no [...] i rom ten-tano di affermare la propria [...] a [...] che non li vuole [...]. /// [...] /// Sì, perché sul-lo sfondo [...] sempre, se non altro nel vitalismo persi-no [...] i rom ten-tano di affermare la propria [...] a [...] che non li vuole [...]. (0)
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