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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 2535006558.

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La voce fuori campo [...] capire che sta succedendo. [...] il fa-moso scrittore Alexan-dros morirà [...] tumore. Ma alla vigilia del [...] sente il bisogno di [...] con se stesso. Parte così [...] e un giorno, [...] film di Theo [...] che ha chiuso il concorso [...]. In [...] dolente e piovosa (siamo [...] Salonicco), [...] scrittore malandato fa i bagagli, saluta la [...] già venduto la villa al mare e [...] custodendo in tasca una let-tera della moglie [...]. Sullo schermo si materializza [...] di [...] prima, con la fulgida Anna [...] gli ospiti per un pranzo sulla spiag-gia. Ma oggi che cosa [...] momento felice che [...] allora non seppe cogliere? Come [...] nel cinema di [...] il viaggio diventa un [...] il principio di realtà si sbriciola in [...] mentale: fantasmi del passato e orrori attuali [...] secondo un procedimento narrativo che sollecita un [...] parte dello spetta-tore. È [...] con un piccolo lavavetri albanese [...] a un losco traffico di minori a cambiare [...] giornata dello scrittore. Alla guida della [...] au-to, Alexandros si inerpica [...] al confine con [...] per restituire il bambino [...]. Ma lassù li accoglie una [...] che sembra [...] di un lager: lugubri corpi [...] ai reticolati [...] di evadere, un truce vessillo [...] nella neb-bia, un ufficiale senza faccia [...] marziale. Non resta che tornare [...] e le morbide im-magini del passato an-cora [...] so-vrappongono alla om-bre del presente: su un [...] incon-trano un giovane che si addormenta impu-gnando [...] un trio musicale con tan-to di leggii, [...] si lascia; e intanto per strada passano [...] bicicletta, mentre un poeta ottocentesco in cilindro [...] (Fosco-lo? [...] famoso per [...] «comprato» le parole a [...] ricorda quanto sia faticosa [...] di una lingua. Imbarcato il piccolo albane-se [...] in partenza verso chissà dove, il poeta [...] madre morta in ospedale e decide di [...] consumare fuori gli ultimi momenti di vita, [...] Anna in un simbolico ballo sulla spiaggia. Quanto du-ra il tempo? Appunto [...] e un giorno. Ancor più che nel [...] Lo [...] procede a colpi di [...] tutte illuminanti [...] di [...] e un giorno: ma [...] sfascio politico dei Balcani a ispessire la [...] vicenda assume coloriture esistenziali, addirittura au-tobiografiche. Purtroppo un sospetto di [...] film, a tratti toccante e stilisticamente note-vole, [...] degli attori: Bruno Ganz, infelicemente doppiato, tende [...] Fabrizio Bentivoglio, nei panni del poeta ro-mantico, [...] può per sfuggire al ridicolo. Michele Anselmi IN CONCORSO Il [...] Theo alla ricerca del tempo perduto [...]. Dedicato a Marcello Mastroianni. Era come se mettesse [...] propria morte. Scava-to, stanco, sempre emozionante. Poi ci siamo incontrati. ///
[...] ///
La poesia non lo è [...] mi rassicurò, prima di uscire sotto [...] in tutti i miei film [...] salutarmi da [...]. Theo [...] ricorda [...] italiano scomparso, frenando a stento [...] commozione. Insieme fece-ro Il volo, [...] Mastroianni [...] di-vertiva a parlare il greco nei panni [...] apicoltore, e insieme avrebbero dovuto fare [...] e un giorno, passato [...] con-corso a [...]. La malattia deva-stante impedì [...] di buttarsi nel progetto e al suo [...] lo svizzero Bru-no Ganz, di cui il [...] gran be-ne: ma resta la curio-sità di [...] Mastroianni avrebbe interpretato, pescan-do nella propria soffe-renza con [...] il personaggio dello scrittore greco Alexandros a [...] morte. Tre anni dopo Lo [...] gli valse il Gran pre-mio speciale della [...] è tornato a [...] con un film dolente [...] autobiografici. Non è stato facile [...] e un giorno, e [...] lo nasconde. Problemi tecnici, legati al-la [...] solo. [...] motivi di identità. Bruno è un otti-mo [...] non mi riconoscevo in lui. Chissà, forse avrei dovuto recitare [...] o aspetta-re più tempo, in modo da trasfor-mare [...] in una sorta di sublimazione». Fioccano le domande e [...] solo a tratti indispettito, [...]. A chi gli chiede [...] Ganz in greco e se è stato [...] «Il perso-naggio doveva parlare greco. Ma ci sono stato [...]. Perché Bruno compie un lavoro [...] sulla parola, perfino [...] vocale. Ho fatto decine di [...] ho preso un vecchio atto-re che non [...]. È stato bravissimo nel [...] del personaggio: al termine di ogni turno [...] se ci fosse stato lui sul set». La cosa, ma-gari, non [...] preferito di Wenders che [...] insieme al produttore ita-liano Amedeo Pagani e [...] Tonino Guerra. Ma su-bito dopo arrivano da [...] parole gentili: «È vero, [...] voluto un [...] per capirci, poi però è [...] tutto liscio. Del re-sto, dopo tanti [...] credere che tra un regista e un [...] necessario spiegarsi troppo. Conta la corrente emotiva, [...]. Erano anni che volevo [...] Bruno, ap-partiene alla mia libido, come Jeanne Moreau. Non [...] logica, è stato un incontro [...]. Sorride Tonino Guerra. Nel suo francese ammorbidito da [...] cal-da «s» romagnola, il poeta rende omaggio [...] e ne loda il suo [...] «très [...]. Theo vie-ne spesso a [...] Pennabilli, dove abito: parliamo molto, man-giamo, osserviamo la [...] caffè. Più io che lui, perché Theo è capace di impie-gare [...] per finire una tazzina. Può darsi che gli [...] idea in passato, può darsi che continui [...] di me. Per questo (sorride, [...] sono stan-co di [...] grazie». Ricambia [...] paragonando Guerra al suo [...] sta ad ascoltare pazientemente, anche quando non [...] dire». Non [...] invece, il piccolo [...] che nel film fa [...] raccolto e salvato da Alexandros. A lui il regista [...] ricordando che il suo personaggio «è la [...] «Mi piaceva [...] di mette-re insieme un [...] viven-do gli ultimi giorni della [...] vita e un ragazzino [...] vive-re». È [...] offesa, sfruttata, violentata quella [...] e un giorno rappresenta, [...] come la chiama il regi-sta, in linea [...] grandi te-mi di questo festival. Il viaggio di [...] senza [...] Mastroianni POESIA «Mi piaceva [...] insieme un uomo che sta vivendo gli [...] vita e un ragazzino» «La [...] «West [...] concludono le sezioni collaterali La Cenerentola [...] Baltico Due registi esordienti affrontano con il [...] dei confini che cambiano. ///
[...] ///
Da quando la mappa [...] in modo così ra-dicale, le frontiere sono [...] il nostro immaginario. Quan-do sorgono dal nulla [...] scompaiono quasi quasi ci mancano. Il cinema, al suo [...] itinerante: cosa [...] di più bello di [...] scorre sullo scher-mo, si tratti della [...] di Ford o della [...] Aurelia [...] Sorpas-so? La frontiera fa parte del suo Dna [...] fine di millennio [...] costretto a [...]. Theo [...] ha spesso forzato i [...] piccolo pae-se, la Grecia, percorrendo quel [...] intrico che sono le [...] Balcani. Lo fa an-che in [...] e un giorno, di cui [...] parla [...] sopra. Casualmente, nel finale di [...] film affrontano lo stesso tema. E a dif-ferenza di [...] lo fan-no con il [...] del dramma. Laila [...] 36 anni, ha stu-diato [...] Mosca e ora gira film nella [...] repubblica natale, la Lettonia. Qualche anno fa aveva [...] due cortometrag-gi uno dei [...] Il [...] parla-va proprio di un fiume che un [...] den-tro [...] e il giorno dopo, [...] Lettonia indipendente, diventava un confine. Il suo primo lungome-traggio La [...] (passato a «Un [...] mescola la memo-ria [...] con il mito di Cene-rentola, [...] un apologo surreale alla [...] Keaton. Siamo alla fine de-gli [...] una spiaggia dove passa la frontiera sovietica: [...] chiarisce la natura «fanta-stica» del film, perché [...] Lettonia non ha mai confinato con nulla [...] terra dei Soviet. Comunque, una bella mat-tina i [...] Rossa trovano sulla sabbia [...] scarpa da donna e decidono [...] stata [...] straniera! La storia è tutta [...] ma conta il tono ironico [...] lieve, [...] in un piccolo «amarcord» dal [...] la Lettonia sovietica degli anni [...] emerge co-me un territorio [...] con i suoi drammi e [...] sue buffonerie. Per la cronaca: [...] è il paesino natale [...] Laila [...] una delle strade si chiama via [...] forse un omag-gio al [...] litua-no [...]. Ziad [...] libanese di 35 an-ni, [...] Beirut [...] in pie-na guerra civile, [...] in California. È curioso ap-prendere, dal [...] è stato cameraman di tutti i film [...] Tarantino. Come minimo, ha im-parato [...] girare teso, vi-vace, e un bel ritmo [...] dialoghi. West [...] suo film [...] visto alla [...] narra il momento -nel [...] la capitale del Libano viene spezzata in [...] civile, creando un confine che fino al [...] esisteva. Tarek e Omar, i [...] vivono a Ovest, nella parte musul-mana, e [...] alla guerra è di gioia: la loro [...] zona Est e [...] in poi saran-no liberi [...]. Scopri-ranno ben presto anche [...] guerra, soprattutto quando faranno amicizia con una [...]. Ma ciò che rimane [...] West [...] è [...] dei personaggi: [...] rac-conta Beirut come se [...] Napoli, [...] tutta [...] il film che mag-giormente [...] avvicinare è Teatro di guerra di Mario Martone: [...] cultura del vicolo, lo stes-so gusto della [...] in-sopprimibile vitalità. ///
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Ma ciò che rimane [...] West [...] è [...] dei personaggi: [...] rac-conta Beirut come se [...] Napoli, [...] tutta [...] il film che mag-giormente [...] avvicinare è Teatro di guerra di Mario Martone: [...] cultura del vicolo, lo stes-so gusto della [...] in-sopprimibile vitalità.

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

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Città & Regione [1975-1976*]

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Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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