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I Domenica 2 agosto [...] E [...]. Sotto: in una foto di [...] scena di 30 anni fa r Il grande mimo Baptiste, la struggente faccia [...] «Les [...] du [...] torna al [...] vènt'anni, in un film di Ettore Scola [...] una ripresa e [...] al più grande attore teatrale« Non voglio allievi, non sono un [...] uno studente con le rughe» Quando domò un cavallo selvaggio [...] «non ROMA [...] Erano vènt'anni che [...] Barrault non metteva più piede [...] un set cinematografico. [...] volta fu per il film Le [...] du [...] (Il testamento del mostro). Il regista era Jean Renoir. Per la [...] ultima fatica, tuttora in [...] Ettore Scola ha voluto Barrault per interpretare, [...] Marcello Mastroianni e Hanna [...] Il mondo nuovo. Tempo fa chiesi a Scola [...] mai Barrault tornava al cinema. Replicò che era il [...] a Barrault. Quando lo chiedo a Barrault, [...] risponde [...] accettato la propòsta «de [...] ami Ettore» perchè aveva saputó [...] per quella parte cercavano un attore di cinema «non [...]. Il più grande attore teatrale [...] è [...] interprete [...] dei film (uno dei suoi [...] più famosi della storia del cinema, Les [...] du [...] di Marcel Carnè che lo [...] già diretto in Jenny e Mademoiselle [...] (entrambi del [...] e in [...] de [...] tutti scritti da Jean Prévert, [...] anche, su [...] dello stesso Barrault, di Les [...] du [...]. In questo film del [...] che anche i più giovani [...] forse avuto occasione di vedere nei frequenti passaggi televisivi [...] che ha dietro una storia straordinaria di «resistenza artistica» [...] i nazisti [...] Barrault era il mimo Bapti-ste, [...] figura minuta e magrissima che appare fin [...] seduto su un barile rovesciato, [...] una [...] piazza del mercato, il volto [...] di bianco. Barrault, a quasi 71 [...] compleanno è [...] settembre), con cinquanta anni [...] spalle e una serie di esperienze talora [...] è rimasto [...] e vivacissimo Baptiste di [...] carica di poesia, di [...] col suo amore sconfinato [...] perfino acritico, talora [...] per [...] e per [...]. Non a caso il [...] dal 17 settembre, finito il film di Scola, [...] a riprendere a Parigi si intitola [...] de [...] da lui scritto utilizzando [...] Molière, Corneille. E subito dopo metterà in [...] un testo ai un autore giapponese, Questi meravigliosi a-mici, [...] sorta di cavalcata [...] fra i sentimenti, e poi [...] un Omaggio a Be-ckett e poi ancora, ma soprattutto, [...] si illumina tutto [...] la Maison [...] du [...]. [...] racconta subito, una specie [...] teatro, chi il teatro è un paese [...] confini nazionali che ha consentito la possibilità [...] vocabolario la parola «straniero». Tutte le personalità teatrali [...] a Parigi una casa, che sarà la [...] anche di tutti quelli che vorranno andarvi [...] continente teatro e che troveranno alla Maison [...] necessarie per non disperdersi nelle biblioteche [...] ricerca di certi libri, [...]. E ci sarà pure una [...] per 150 persone dove tenere seminari, colloqui, incontri. Un luogo [...] insomma, di ricerca e di [...]. Di indipendenza, ripete due [...]. E aggiunge che è [...] un omaggio a Gene Kelly e due [...] un musicista sovietico, ma non ci si [...] di patrie o di ideologie, giacché chi [...] danza, mimo è un testimone che si [...] casa [...] e che è uguale [...] altri, perchè tutti hanno in comune il [...] il dolore, il divertimento, la voglia di [...] di morire, senza differenze. Potrebbero sembrare frasi un [...] convenzionali, e, forse, scritte sulla carta [...] da. Ma bisogna [...] appunto, dette da uno che [...] è mai stato convenzionale o banale in tutta la [...] vita, la [...] carriera. Uno che anzi ha [...] paradosso e provocazione, che è stato legato [...] Sartre, Camus, Gide, Ionesco, Be-ckett, Anouilh, Salacrou, Breton, Bataille, Prévert, e perfino [...] e soprattutto [...] due opposti, due e-stremi, [...] materia»: È una «lettura» [...] fatto, precisa Barrault, mentre spirito e materia [...] già tutto nel corpo umano che è [...] strumento, [...] il soggetto del lavoro [...] con fervore religioso. Si, religioso, ripete. E torna a parlare [...] linguaggio del corpo, è come [...] un mito, ma Barrault [...] mimo, e di cosa volete che parlino [...] come lui pensano che la parola altro [...] non una pantomima fatta con la bocca. Non ha allievi e [...]. Non sono un maestro; [...]. Sono uno studente con [...]. E si accarezza il [...] le dita sulle borse sotto gli occhi, [...]. Sta recitando, anzi mimando [...] Matusalemme, e sembra quasi di [...] questo Barrault ora vecchissimo, [...] faccia giovanile e degli occhi incredibilmente vivi. Dev'essere andata [...] così, tanti anni fa, a [...] del teatro nel quale Barrault, agli inizi della carriera, [...] tutto solo e in penombra una scena di una [...] riduzione da Faul-kner. [...] stava mimando [...] di domare un cavallo [...] non esisteva. Ma cosa diavolo ci [...] giorni, giovanotto, sopra quel cavallo?, chiese pressappoco [...]. Da quel lontano spettacolo [...] giovane attore [...] generale) data [...] irresistibile ascesa di Barrault [...] francese, accanto ai [...] e ai [...] e soprattutto accanto alla [...] Madeleine Renaud che conobbe sul set di Hélène, [...] da Marc [...] e che sposò nel [...] lei quarantenne. Un legame di vita [...] che dura [...] da allora. Con lei Barrault fondò, dopo [...] esperienza comune alia [...] negli anni della guerra, una [...] compagnia che lavorò al [...] al «Sarah Bernhard [...] al «Palaia Royal». Da allora abbiamo cambiato [...] e dopo [...] fatto il giro di Parigi, [...] chilometri percorsi in 35 anni [...] scherza Barrault [...] siamo tornati a duecento [...] eravamo partiti, al [...] du [...] che è proprio di [...]. Ma nel frattempo c'è stata [...] importantissima esperienza, dal [...] al [...] alla direzione [...] de France. Fu André Malraux, ministro [...] Cultura [...] governo De Gaulle, a [...] a [...]. Fu ancora [...] tempi: del famoso [...] del [...]. [...] rabbia, ancor òggi, [...]. Andò [...] racconta, che noi eravamo in [...] dove sapemmo quel che stava [...] a Parigi. Rientrati, fummo informati [...] degli studenti di occupare [...]. Il ministro mi fece [...] i [...] messo in pratica il [...] dovuto [...] le porte e intavolare [...]. Non ci [...] di [...] loro le porte perchè entrarono [...] mentre dal teatro defluiva il pubblico che aveva assistito [...] uno spettacolo del Teatro delle Nazioni. Da una sera alla [...] del teatro e distrussero tutto: cioè 19 [...] nostro. Urlarono [...] è morto», Daniel [...] in testa, e cominciarono [...] insieme, in un caos indescrivibile. Perchè? si chiede ancor [...]. E si risponde che [...] De Gaulle aveva lasciato prendere [...] come si getta un [...] per [...] buoni. Così, almeno, si salvavano [...] il Senato, il [...] la TV. Ma mi sono [...] filosofia della vita secondo cui [...] arriva una prova un po' dura; bisogna [...] in provvidenza, in un colpo [...] fortuna. Io a-vevo Rabelais, un [...] dalle opere dèi grande scrittore francese. E fu la svolta, [...]. Tutto daccapo, debuttando nel dicembre [...] in una vecchia sala da boxe di Montmartre. /// [...] /// Come diceva Gide, non [...] dei propri inverni. Ma stia attento, mi [...] Barrault, [...] non sono contro là politica. Sono contro [...]. Cosi come sonò convinto [...] ragioni di crisi del teatro, una crisi [...] sta nel [...] fare un teatro politicizzato [...] costi Il che non esclude affatto la [...] testo. [...] altro è il Coriolano, per [...] se non un testo [...] Ma nel quale l'autore è [...] non partigiano. Ecco, io sono un [...]. Felice [...] iò i. /// [...] /// Le impressioni si cancellano [...] è accolto [...] mente in sé, e [...] trasformarsi in [...] in una prospettiva storica [...] in quanto esperienza, ciò che è stato [...] nostro presente e si proietta nel nostro [...]. Robert Altman [...] ha [...] strato in una serie di [...] I magistrali, questa [...] ; ne. E in «Buffalo Bill e [...] -indiani» la tragica battaglia di [...] Big Horn passa senza mediazioni [...] spettacolo, nel circo: [...] perde così ogni [...] forza storica, ogni [...] capacità di incidere sui comportamenti [...]. La ripetizione . [...] gli ,v eventi sono catalogati [...] . La nostalgia infatti rimargina ogni [...] nella [...] ripetizione . Per questo, essa è [...] e necessario i del sempre nuovo della [...]. Questo è probabilmente il [...] si è sempre [...] più diffuso, e sempre [...] il culto della me--moria e della nostalgia: [...] defunta [...]. E, in una parola, la. La nostalgia rende tutto [...] allo stesso modo che te filosofie con [...] accompagna: quelle che [...] no [...] del presente, . E la tentazione, [...] come -scriveva Valéry, -di i [...] fónte ano scorrere del [...] oppure aduna [...]. E Sogno degli anni [...] un libro edito recentemente [...] Savelli, [...] da [...]. /// [...] /// A questo si accompagna il [...] anche editoriale, delle microstorie, che spesso si configurano come [...] su «ciò che i piccolo [...] limitato», in cui una simile -passione [...] come diceva [...] «si prepara un nido familiare». Nietzsche riconosceva proprio nella nostalgia, [...] passione antiquaria, una malattia stonaca. Infatti, se questa sa [...] o come catastrofe». Cè una vera e propria [...] di una dimensione temporale storica. Ma ciò che è perduto [...] la [...] ai rapporti delle [...] se fra loro»: tutto diventa [...] e tutto è misurato all' individuo, o al gruppo, [...] «guarda [...] con senso antiquario». La passione antiquaria può [...] si in un «ripugnante [...] e ugualmente con esso. Credo [...] questo sogno [...] essere proprio a partire dal [...] paradosso. [...] della [...] ria si allontana dal presente [...] una immagine del passato in cui abbiamo già vissuto, [...] avuto, già [...] auto, e che dunque dovrebbe [...] delle manchevolezze del presente. In questo modo essa [...] passato, di un rapporto autentico con esso. Scrive Abruzzese, [...] do del Sogno degli anni [...] n. Infatti, è proprio a [...] «terribile presente» che inizia, o può iniziare, [...] recuperare anche quel passato. E non per trovare in [...] «un nido familiare» in cui rifugiarsi, ma piuttosto per [...] tutto ciò che Iì era [...] in-; concluso nello spazia storico [...] linaio. [...] non agisce allora còme [...] elemento [...] di apertura di Ciò [...] come una impenetrabile [...] perfide di eventi, in [...] aprire un varco verso il nuovo e [...] invece già abita presso di no L Ed [...] questo «nuovo» che anche il passato può [...] anziché distendersi come un mitico e desertico [...] ci si volge con inquieta ed eccitata [...]. Franco Rolla Anche a Mosca [...] quattro registrazioni di colloqui [...] Anna [...]. Il settimanale sovietico ha offerto [...] la [...] di chiedere per [...] ad un amico buonò e [...] in caso di tormenti [...] crisi familiari o difficoltà nella [...] personale». I laro nomi e [...] non ci suonano del tutto [...]. Quel [...] tentato [...] di ammazzare con la scure [...] vecchia, ci ricorda, ad esempio un noto romanzo del Dostoevskij in cui al Delitto tien dietro il Castigo (tanto [...] che il ragazzo, di vecchie, finirà per [...] due). La Anna [...] evoca viceversa parecchi film [...] un romanzo non meno omonimo del Tolstoj, [...] ama indebitamente un ufficiale e alla fine [...] sotto un treno. Irina, invece, ricorda tanto [...] tre sorelle, che pativano in provincia di [...] intollerabile cognata, e nutrivano [...] fare bagaglio e [...] a Mosca, non vi [...] dr. Ce-chov non mancò mai [...] per [...] una funerea commediola. Quanto al Fjòdor [...] e al suo deprecabile [...] dimenticato il padre turpe e ubriacone dei [...] di cui scrisse tanto [...] che la letteratura russa [...] affrettata a produrre le sue stravaganze, in [...] che «Telefono amico» smussasse spigoli psicologici e [...] acquista ora una certa dignità filologica. Telefono amico: [...]. Ma la [...] voce è spaventosamente cupa». /// [...] /// Sono uno studente povero. Ho il vestito a [...] Il mio cappello è alto, [...] alla [...] ma ormai tutto buchi e [...]. [...] fiato): «Fallo pure ma non [...] che ho deciso di ammazzare la vecchia, ripugnante usuraia Alena [...]. Ho già affilato [...]. Telefono (divertito): -No, no, [...] giovane [...] ammazzare le vecchie. /// [...] /// Via quella accetta! [...] «Afa io devo uccidere Alena [...]. Non solo per i [...] per dimostrare a me stesso che sono [...]. Un atto gratuito, o [...]. [...] Telefono amico». Telefono: «Se è un [...] da me, ti dico: lascia perdere [...]. Sempre un atto gratuito [...] rozzo, meno impegnativo. Dopo, comprati uno [...] nuovo e beviti un [...] alla mia salute». [...] «Grazie, Telefono amico, mi [...] spirito e hai cambiato il mio [...]. Telefono: -Pronto, [...] Telefono amico». Anna [...] «Sono una fragile donna, attraverso [...] grave crisi familiare. Non [...] amo mio marito, ma ora [...] sono anche perdutamente invaghita di [...] un giovane ufficiale della guardia. Che dici, lascio il [...] ne vado con [...] La [...] stoppia». Telefono: «Se ho ben capito, [...] commettere un adulterio». La parola adulterio mi [...]. Ah, Telefono amico, finirà [...]. Telefono: «Mai, cara amica, mai [...] un treno. Provocheresti un grave disguido [...] e [...] sfavorevolmente i turisti Su, [...]. E se invece del [...] un [...] sonnifero? In Unione Sovietica [...] squisiti». Anna [...] «Grazie, Telefono amico, oh, [...]. Non dimenticherò mai il tuo [...] suggerimento. /// [...] /// Telefono (con affabile prontezza): [...] Telefono a-mico». Irina: «Mi chiamo Irina [...]. Sono la più piccola [...]. /// [...] /// Noi tre viviamo in [...] di provincia, e la vita provinciale ci [...]. /// [...] /// Olga, Moscia ed io non [...] che [...] e notte: "a Mosca, a [...]. [...] tu, facci venire a Mosca! Telefono: «Non credere, piccola, [...] Mosca [...] r A-merica. Più varietà, fanciulla, più [...]. Il mondo è grande, [...] dico male? Perché non puntate, ad esempio, [...] centro balneare della Bulgaria». Fjòdor [...] «Casa mia i un [...]. Ho 56 anni, due [...]. I miei quattro figli [...] morte. [...] va come gli gira la [...] Ivan è complicato, A lisa vuol [...] in convento. Il quarto, [...] che mi i nato da [...] mentecatta, fa il cuoco ma [...] squinternato della madre. Aggiungi pure che neanch'io [...] di santo. I ragazzi sostengono che [...] dissoluto. Prima o poi, qualcuno di [...] mi farà fuori. Telefono amico, [...] tu». Telefonò: «Via, via, caro, Ho [...] esageri; e il fatto che nella cornetta [...] lingua spessa, mi fa supporre che hai [...] il gomito. Dici che i ragazzi [...]. /// [...] /// Questo succede nelle migliori [...] Europa. Secondo te, prima o [...] loro ti farà fuori? Non te la prendere, [...] tutto si accomoda. [...] che morirai à centò anni, [...] e [...] lacrime dei tuoi quattro [...]. Telefono: «Parola di Telefono [...]. Luigi Compagnone Bologna, 2 [...] s'è letta negli occhi dei morti E [...] libertà Ma [...] stretta i pugni dei [...] La [...] che si farà. Franco Fortini, Foglio di [...] al mare I MITA [...] Me [...] -Tri. /// [...] /// Franco Fortini, Foglio di [...] al mare I MITA [...] Me [...] -Tri. (0)
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