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Un testo importante, passato [...]. In esso [...] si chiedeva: come è nata [...] «critica», indocile, tipica [...] occidentale? Del tutto [...] la risposta: [...] nasceva dentro e contro il [...]. Come antidoto allo [...] assoluto. È un discorso che [...] va di pari passo [...] delle cosiddette «pratiche di [...] le tecniche del benessere [...] benessere sociale collettivo. Sicché, pensava [...] lo sviluppo del «potere» [...] solo produceva la nascita di uno specifico [...] riproduzione di quel potere. Generava anche la nascita di [...] «mentalità» corrosiva. Orientata alla sovversione della [...]. Dunque, malgrado tutto, [...] affiorava una qualche idea del [...] occidentale. In una con [...] della «soggetto», evocato dalle stesse [...] del potere medico, pedagogico, [...] etc. Del resto, prima di [...] avrebbe scoperto quel «soggetto» [...] filosofici e dialogici della polis democratica. E così, dopo [...] costantemente denunciato in tutta la [...] opera il «soggetto» come ingombro repressivo, [...] alla fine ne scopriva [...]. Come prodotto storico, certo. Ma anche come punto [...] di sostegno. Senza il quale non [...] «sensato» di critica al Potere. Bruno [...] «Progresso», «contingenza», «evoluzione»: parla [...] americano, ospite a Milano della Carlo Erba Gould: «Il [...] Né cerchio, né linea È [...] della vita che crea [...] «La linearità è una costruzione, quasi un bisogno [...] ma non ha alcun riscontro nella storia [...]. La vita come processo [...] alternano accelerazioni, stasi. La teoria degli equilibri [...]. Convegni/ Teramo Italia [...] o terra di regioni? MILANO. Guardiamo il mondo con [...]. O con quelli, miopi, [...]. O, almeno, [...] il tempo per un bio-logo. Stephen Jay Gould manda, iro-nico [...] soddisfatto, [...] diapositi-va. /// [...] /// Poi at-tende [...]. Che giunge, pun-tuale e [...] gremita [...] Fondazione Carlo Erba ha [...] oggi, scienziati e filosofi [...] parte del mondo occidentale [...] tema eterno: [...] è il tempo?» La [...]. Brillante co-me al solito, il [...] storico [...] biologica più noto oggi in [...] si [...] spiegarci la [...] originale interpreta-zione della natura del [...]. [...] spogliarci della nostra intelligenza autocosciente, [...] ci consente di ve-dere il mondo [...] di una posta-zione privilegiata, e [...] propone di [...] con [...] batterio, che nella scala evolutiva [...] ritrova appena al primo gradino? Gli occhi di Stephen Jay Gould han-no un guizzo. La domanda non gli propone [...] di ricapitolare, a uso e consumo giornalistico, il senso [...] relazione su [...] del tempo [...]. [...] il suo messaggio culturale. I batteri sono di [...] regno più popolato del vi-vente. Sono la forma di [...] questa Terra. Si sono adatta-ti agli [...]. Al ghiac-cio e al [...] pronte [...] e ai sottosuoli più [...]. Ebbene, questi organismi mo-nocellulari sono [...] la prima forma divita ad [...] e ad essere apparsi sulla Ter-ra, oltre 3 miliardi di anni fa, molti-plicandosi e [...]. Per [...] prima del Pre-Cambriano, oltre 700 [...] di anni fa. Quello [...] venu-to dopo, [...] evoluzione di organismi pluricellulari, agli [...] di un [...]. Oppure guardiamo il tempo [...] di un pesce. Vedremo che il picco [...] raggiunto qualche centinaio di milioni di anni [...]. Quando le specie di [...] di migliaia: le più numero-se, tra gli [...]. Le specie dominanti. Un pesce penserebbe alla [...] di anni fa) e alla scomparsa dei [...] di anni fa) come a una curiosa [...]. E difficilmente guarderebbe ai [...] i dinosauri, hanno rag-giunto una diversità di [...]. /// [...] /// Ma semplicemen-te per contestare [...] imperante in biologia: [...] del tempo come progresso lineare. Dal più semplice al più [...] alla [...]. Ma non ha riscontro [...]. La storia della vita, [...] Gould, [...] fatta di successi e insuccessi. Di accelerazioni, lunghe stasi, [...]. /// [...] /// Ma il cespuglio della [...]. In questa critica alla [...] come progresso lineare, Gould ripropone sia quella [...] equilibri [...] avanzata quasi un quarto [...] insieme a Niels [...] che il concetto, avanzato [...] «contingenza», come [...]. Con la teoria degli [...] Gould ed [...] sostengono semplicemente che [...] del-le specie non è [...] ma, il più delle volte, vede alter-narsi [...] quali le specie praticamente [...] brevi e intensi periodi di crisi creativa, [...] le specie subiscono drammatici cambiamen-ti. Meno chiaro è, invece, [...] contingenza. Che, secondo [...] di «caso e di necessità» [...] spiega-zione che la biologia molecolare dà [...] delle specie per [...]. La [...] della fisica e della chimica. Il caso anche: [...] nel codice genetico da fattori [...]. Ma la contingenza, professor Gould, [...] «Vede, un mutamento biologico è dovuto al caso [...] è imprevedibile, ma anche quando, una volta [...] può risalire alla [...] causa specifica. Un mutamento avvenuto per [...] mutamento prevedibile con una causa ben determinata. Un mu-tamento dovuto a [...] imprevedibile [...] sebbe-ne, una volta avvenuto, [...] la costellazione di cause che lo hanno [...]. Nella teoria [...] biologica la contingenza è im-portante. [...] quella che la rende dav-vero [...]. La contingenza è, dun-que, [...] condi-zioni iniziali manifestata dai sistemi soggetti alla [...] specie viventi. È, soprattutto, a causa [...] quella biologi-ca è una storia irreversibile. /// [...] /// Se riavvolgessimo il film della [...] di eventi contingenti, difficilmen-te, [...] vedremmo [...]. [...] domanda, professor Gould. Lei [...] spiegato, in [...] li-bro, che due grandi [...] la concezione della storia biologica: la metafora [...] e quella del tempo lineare. Ma qual è la [...] utilizzereb-be come sintesi della [...] idea di tem-po biologico? «Il [...] lineari e di tempi [...]. Che però lavorano, diventando [...]. /// [...] /// Ecco, se dovessi scegliere una [...] per restituire in [...] la mia idea del tempo, [...] la metafora del [...]. Pietro Greco Il tema [...]. Quella naziona-le, scossa e [...] da tante spinte centrifughe, spesso ciecamen-te [...] quella delle enti-tà territoriali [...] essere il perno dello stato federale prossimo [...] ricorda il ruolo centrale svolto nella storia [...] prima della na-scita dello stato unitario. Città, mu-nicipalità di antiche [...] Co-muni dei secoli [...]. Ma anche le re-gioni, [...] molti. Il confronto tra i [...] e nazionale, nel quadro della storia italiana [...] al centro del convegno intitolato appunto «Identità [...] della facoltà di Giu-risprudenza, [...]. Un lungo elenco di [...] Salva-tore Lupo a Emilio Franzina, da Filip-po [...] a Luigi [...] Miglio-rini) chiamati ad illustrare [...] di costruzione [...] nazionale sia stato accompagnato, [...] da un processo pa-rallelo di costruzione di [...]. Ma la città resta [...] privilegiato. E di [...] rispol-verando un concetto dalla [...] parlato Antonio [...] sindaco di Napoli, che [...] fa aveva lanciato un sasso nello stagno, [...] città. La proposta ha già [...] consensi, quelli del sindaco di Roma, Francesco [...] e di Torino, Valen-tino Castellani. È indispensabile anche [...] città in prima linea. Per ottenere questi risultati, [...] primi cittadini sono [...] bisognerebbe realizzare un federali-smo [...] e città che affidasse alle prime compiti [...] legislazione «evitan-do di passare -ha precisato [...] un centralismo statale a [...]. Nemico del determinismo Stephen Jay Gould [...] docente di biologia, geologia e storia della [...] americana di [...]. È coautore, insieme a [...] di una teoria evolutiva cosiddetta [...] equilibri [...] che, pur [...] approccio darwiniano, contesta la concezione [...] e lineare [...] biologica. Gould è noto per [...] culturali contro il rigido determinismo biologico della [...]. Ma è anche un [...] successo. Tra i suoi libri, «Intelligenza [...] e «La vita meravigliosa». Il prossimo, «Gli alberi [...] al cielo», uscirà a giorni per i [...] Mondadori. La «zeta», iniziale ornata tratta [...] Grande dizionario Universale del [...] della Larousse Giuseppe Petronio ricorda [...] grande critico letterario comunista morto [...] fa Salinari, in nome [...] e [...] Antifascista, tra gli artefici della [...] del neorealismo. Guardava a Marx e Gramsci. E naturalmente a Croce. Sono venti anni che Carlo Salinari [...] mancato (se ne andò il 20 maggio) [...] se fossero trascorsi secoli. E perciò [...] per chi gli è [...] è solo un gesto di affet-tuosa [...] anche un contributo al-la [...] fase di cultura e di critica. Era nato, nel [...] in Basili-cata, da una famiglia [...] di antifa-scisti. Lui, Carlo, iscritto al [...] Comunista [...] di prima linea, responsabile della Sezione cultura [...] direttore, collaboratore di giornali e riviste, organizzatore [...]. Stagione [...] Come studioso di letteratura [...] Carlo Salinari appartenne in pieno alla stagione e alla [...] il passaggio da una cultura [...] a una marxista e [...] quel che poteva promosse e appoggiò la [...] diffusione del così detto neoreali-smo, e teorizzò [...] totale: del [...] Però bisogna intendersi, perché [...] e dicono poco. In quegli anni Quaranta e Cinquanta la battaglia per una cul-tura che scavalcando il Novecento [...] rifacesse a Marx ma anche ai de-mocratici russi, a De Sanctis e a Ver-ga; la volontà di [...] che impe-gnasse tutto intero [...] e [...] il riesame in chiave storica [...] so-ciologica del passato prossimo e re-moto, non furono, [...] Italia, una scuola; furono le [...] appassionate di uomini che aveva-no vissuto ognuno una [...] storia approdando tutti a una [...] spiaggia, e guardavano al mondo, [...] della Resistenza vittoriosa, del fasci-smo [...] del nazismo sconfitti, della li-bertà riconquistata, delle correnti vecchie [...] nuove di cultura che ogni giorno scoprivamo, del futuro [...]. Di questo stato [...] Carlo Sa-linari fu allora [...] più entusiasti, qualche volta, addi-rittura con una [...] come quando a proposito del «Me-tello» di Pratolini [...] passaggio dal neorealismo al [...] come quando lesse con [...] che meritavano meno. Ma [...] e [...] non offuscarono mai [...] critico, e gli permisero di [...] proprio sul neorealismo, pagine che fanno [...]. Quegli intellettuali, però, si [...] più chi meno, il fardello del loro [...] di una cultura che allora dicevamo [...] che oggi direi «della [...]. E perciò il problema [...] innanzi a chi voglia fare critica e [...] per ognuno di quegli uomini, la [...] vi-cenda personale, per capire [...]. Per Carlo Salinari «limite» [...] soprattutto, Croce. [...] appena morto, nel [...] ricordò quanto lui era «come [...] poi, spiegò e sono ancora paro-le sue, che era [...] per una problematica che gli [...] astratta ed estranea [...] per «la soffocante egemonia di [...] pensiero». Era questo, allora, il nostro [...] comune, di quelli della mia e della [...] generazione, e ognuno lo [...]. E fu questo, ricordo, il [...] di tante [...] conversazioni e polemi-che con lui, [...] e private, do-ve ognuno rimproverava [...] di non essersi cavato del [...] dalla te-sta Croce, cioè di [...] cercato ma non ancora [...] ragioni della storia con quelle [...] e della [...] specificità, sban-dando perciò ora verso [...] sociolo-gismo crudo ora verso un residuo di crocianesimo. [...] ha ricordato più tardi di [...] avvicinato ad Antonello [...] comune crocianesimo, sinonimo, gli pareva [...] di antifascismo. È una storia tutta [...] gli au-sili non mancano: un saggio, splen-dido, [...] Mario Alicata sul [...] testimonianze di Trom-badori e [...] saggio, di fi-nissima intelligenza, di Sergio Ro-magnoli, [...] presto in queste settimane, rico-struzione del cammino [...] Salinari [...] contributo di raro equilibrio; [...] teorico e critico di Salinari [...] lavoro comune è delineato e messo in [...] perizia. È su questo sfondo [...] Carlo Salinari, critico accademico ma an-che comunista [...]. Eventi epocali di storia: la [...] la Resistenza, il crollo [...] e il ritorno alla democrazia, [...] lotte sociali, la rottura [...] antifa-scista, la guerra fredda, la [...] e il [...] economico. Grossi conflitti di culture: [...] ripresa della cultura cattolica, il marxismo, Gramsci, [...] anni Sessanta, di tante correnti nuove. Il travaglio della letteratura [...] il neorealismo nella letteratu-ra, [...] e nel cinema, poi le [...] i riflessi nella critica [...]. Accese passioni, polemiche fervorose [...] di uno stesso schieramen-to: la [...] per il [...]. Il suo capolavoro Di [...] fatti e di idee Salinari nutrì la [...] un pasticcio, come irrisero poi, di [...] ma la ricerca, nel [...] Marx e di Gramsci, di una cultura nuova [...]. E dunque lo sforzo [...] democratica che sapesse parlare an-che ai non [...] dei «miti», cioè nelle ma-schere ideologiche, della [...] Ottocento e Novecento: e dun-que il volume Miti [...] decadentismo italiano. Il suo capo-lavoro. /// [...] /// Il suo capo-lavoro. (0)
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