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È un piacere che [...] conoscono, quello del ritorno a libere, amate [...] dopo una fatica anche capace di costringere [...] libri, ma su altri libri. Cosi, Tra lucciole e Palazzo. Il mito Pasolini dentro [...] Enzo Colino, edito da Sellerio, mi si [...] come un testo capace di accogliermi con [...]. E di quei libri, [...] fanno pensare ad Anatole Fran-ce e al [...] concepire la letteratura, espresso [...] e con grande chiarezza [...] nei quattro volumi di Storia contemporanea. E nel primo capitolo del [...] di Colino, in cui sono raccolte [...] schede di lettura che contengono [...] rassegna stampa, tutta di argomento [...] 1992 al settembre 1995, c'è [...] anche una inimitabile lezione, di storia contemporanea, sulla quale, [...] professore e come pedagogista, vorrei [...] trattenere, riga dopo riga, con [...] dei più attenti e curiosi, fra i miei giovani [...]. In [...] occasioni, infatti, è contenuto, [...] inclemente di una certa Italia che, nel [...] Pasolini, tra petulanti tentativi di appropriazione indebita e [...] la cara salma, non dice mai nulla [...] spiega tutto di sé. Con meditata, spesso squisitamente [...] Colino, mentre raccoglie, enumera, puntualizza, pone a confronto, [...] racconta, a mio avviso ritrovando il gusto [...] narrativa in cui vedo anche le tracce [...] miei amatissimi, perduranti riferimenti: [...] e Roussel. Come è fatta questa Italia [...] si racconta da sé mentre pasticcia, zampettai [...] ceneri di Pasolini? È [...] di sempre; [...] che, come il [...] di Daudet, è fatta [...] e di un [...] Panza. Sapete perché [...] il probo, il giusto, [...] democristiano non potè avviare, nelle giuste forme [...] al suo proprio partito che Pasolini riteneva [...] Perché [...] fuori dai Palazzi del potere. Invece [...] onesto An-dreotti non potè [...] affetto allo scrittore ancora in vita perché [...] «Tra lucciole e palazzo. Perché tanta trivialità, tanta [...] proterva imbecillità non si poteva vedere, cosi, [...]. E lui la [...] ne scrisse; e ne [...] Penso a Teorema, del 1968: premiato [...] du Cinema, provocò un [...] violenza proprio contro [...] da parte [...] Romano, e bisogna dire [...] opere hanno saputo suscitare un così divertente [...]. Ora, nel libro di Colino, [...] allusione al fatto che poi cosi poco [...] sessualità di Pasolini: e me ne dolgo [...] a Teorema, perché II era [...] scompaginante di una struttura [...] solo della propria appiccicosa provvisorietà. Dalle fanfare integraliste con [...] chiede voti ai suoi [...] possibile nuovo teorema andrebbe fino allo sconcio [...] schiera dove si consumano pile di cassette [...] del [...] Paolo [...] con cui essa si [...]. Quando usci Ragazzi di [...] ragazzo anch'Io, e il librò lo ebbi [...] mio fratello Benny: nel nostro lessico, non [...] restarono a lungo molte espressioni ricavate dal [...]. Allora ero convinto che [...] un [...] libertino vivo solo nei [...]. Nel libro di Golino, [...] diviso in [...] gabbiette, collocherei il capitolo [...] fa la storia del rapporto con il [...]. Anche questo è soprattutto [...]. C'è quella Italia degli [...] Cinquanta [...] tende sciaguratamente a sparire dalla nostra memoria, [...] mostrarci tante radici delle piante disgustose oggi [...]. È un vero pedagogista [...] modello di comportamento meditatamente educativo, quello che [...]. Ci sono lauree, case [...] storia di un giovane che cerca una [...] c'è un uomo vivacissimo, ma attento, più [...] di percorsi, fresco e coraggioso testimone di [...] richiede coraggio, forza, sapienza; laboriosità, dedizione. C'è anche quella che [...] sempre sembrata la solitudine di Pasolini. Chi vede [...] agli altri [...] sempre solo, ma è soprattutto solo chi porta [...] vita all'insegna di una temerarietà [...] siglata dal tipo [...] sò [...] alla [...] bisogna guardare. Nella lunga strategia delle [...] Pasolini, nella perfetta indicazione di come si [...] di iniziazione, c'è [...] avveniristico tra pedagogia e [...]. Dei miei tanti dialoghi [...] Salò non ho mai veramente scritto e [...]. Il libro di Golino [...] ritornare ancora 11. C'è almeno un altro [...] dove gli sdoganati post fascisti pretendano di [...] è stato il regista di Saldi! E tutto questo, cori [...] sacerdoti repubblichini, produce Villa triste, la banda [...] Carità, le torture, il [...] i corpi straziati. Come Nelle vene [...] di William Carlos Williams, così [...] in Salò c'è qualcosa che, come, [...] nota Golino, conduce ai cadaveri [...] Pasolini e di Moro, esibiti dai media in una [...] generale [...] multimediale di oggi. Questo sentimento, questo amore decadente [...] il comportamento di una intera generazione [...] ungheresi moderni nei confronti [...]. Ma questi viaggiatori non [...] erano studiosi della storia o [...] erano semplicemente scrittori poeti [...] pensavano di trovare sotto il cielo italiano [...] avevano travato in patria. Il viaggio in Italia [...] la possibilità di un intimo incontro con [...] e con un tipo di vita più [...] alle bellezze della natura e [...]. Significava la vera esistenza [...] possibilità di un raffronto tra questa vita [...] loro esistenza monotona nella grigia routine del [...]. Non volevano «conoscere in Italia [...] I monumenti storici ed artistici, quanto piuttosto un! Il treno 11 portava [...] versò [...] poi sempre [...] nel bellissimo paese che [...] parte", e sempre più [...] io». Nella letteratura ungherese del [...] Novecento [...] genere letterario, il «mito italiano», rappresenta un [...] storia, a cui prendono parte i poeti [...] famosi: dal poeta rivoluzionario [...] a [...] traduttore geniale della Divina Commedia. Uno dei capolavori di [...] esoterica è il romanzo del critico letterario [...] Il viaggiatore e il [...] scritto nel 1937 e pubblicato ora da [...] versione di Bruno Ventavoli, già traduttore [...] romanzo [...] dello scrittore ungherese, La [...] Pendràgon (e/o, 1989). [...] appartiene alla seconda generazione [...] del modernismo ungherese raccolto attorno alla rivista [...]. Nato [...] del secolo (1901), ha [...] di critico letterario finendo vittima degli orrori [...] (è morto nel 1944 in un lager [...] suoi amici, [...] ed il poeta [...] le cui poesie furono [...] comune in cui fu sepolto (1 suoi [...] pubblicati recentemente anche in traduzione italiana, Ero [...] radi-ce, fahrenheit [...] 1995). Nel 1936, alla vigilia [...] mondiale, lo studioso ungherese viene in Italia [...] incontro con le bellezze «prima che la [...] ciò per cui vale la pena vivere». Il frutto di questo [...] bellissimo saggio La terza torre, ed il [...] Il viaggiatore e il chiaro di luna. Il romanzo comincia con [...] Budapest che parte per il tradizionale viaggio [...] Italia, che ben presto da idilliaco si [...] avventura mistica e quasi poliziesca. L'incontro con [...] magica spezza [...] forzatamente costruito secondo la [...] borghese, e durante il suo vagabondare per [...] la [...] disperata ricerca del significato [...] della morte. Così dopo il fallimento [...] e del suo matrimonio, accetta la vita, [...] Budapest, [...] continuare a vivere. Il romanzo di [...] è un libro scritto [...] di stile e di grande interesse intellettuale; [...] stile enigmatico dei romanzi del suo «collega» [...] Umberto Eco. E pieno di segreti, [...] di avventure sensuali e nello stesso tempo [...] esoteriche tipiche dei viaggiatori decadenti [...] della generazione dei Brahms [...] Thomas Mann. Anche per il suo [...] cominciano a Venezia, dove «una strana estasi» [...] mezzo alle calli, dove la gente vive [...]. A Ravenna, davanti ai [...] Basilica di San Vitale sente di essere assalito [...] colto da vertigine, e sente la colpa [...] la [...] giovinezza ed i suoi [...]. Quando sente pronunciare il [...] Siena ha la sensazione che in quella città [...] che metterebbe tutto a posto» perché «Siena [...] cuore in modo che si riempia di [...] e leggera delia vita». E quando finalmente vede [...] sotto Siena pensa che «se questo paesaggio [...] questa bellezza esiste sul serio, allora tutto [...] fatto finora è solo menzogna». Tutto il romanzo è pieno [...] l'autore provò [...] durante il suo ultimo soggiorno, [...] la realtà deprimente [...] fascista di quei tempi. Il viaggiatore non si [...] questa Italia degli anni Trenta. Ma nonostante tutto si [...] èra ,11. Importa solo che ero [...] potevo essere felice o triste». Poi alla fine del [...] San Màrino, e, da solo, si siede [...] «Terza Torre», e 11, di fronte al [...] scrittore ungherese professa il vero credo di [...] generazione dì intellettuali liberali di fede umanistica: «Ormai [...] manca niente. Questa "terza torre" è [...] mia. [...] è mia, e non [...] Mussolini. Io stesso sono mio, [...] stesso». E leggendo [...] di un «viaggiatore» ungherese [...] le parole della confessione dello scrittore sotto [...] «Può accadere tutto in questa povera Europa, [...] avere fiducia nella tua stella. Potrai sempre trovare la [...] e ciò ti basterà per [...] vivere da vero uomo [...] orrori del mondo». /// [...] /// Però è triste dover [...] perché il suo nome evoca solo faccende [...] faziosità. Poco tempo fa [...] è saltato in testa di darsi una [...] nostro almanacco [...] Feltrinelli) che pubblichiamo come [...] far leggere certi brevi scritti [...] che ci arrivano e [...]. Il critico Fofi è [...] contro questo libriccino più capi [...] di quante pagine abbia; [...] possono [...] fare una bella figura [...] suoi ideali di ba-stonatore. Tra le imputazioni e le [...] lanciate, [...] annoteremo alcune che mostrano come [...] se la prenda spiò [...] suoi fantasmi. Secondo il critico Fofi, [...] (imprecisati) sarebbero dei [...] professori universitari, che inquinano [...] studenti e vivrebbero accampati in un luogo [...] (purtroppo nessuno di noi [...] si fa del «postmodernismo [...] con variazioni ideologiche più [...] questa bèlla frase), insegnerebbero [...] «scrittura creativa [...] da settimana enigmistica» (questa [...] è sconosciuta), [...]. Si consiglia di leggere [...] ad alta voce, e ci si accorgerà [...] o tre righe non si ha più [...] per [...] dietro a un tale [...] rifritte. Ma [...] del glorioso critico Fofi [...] e fetenti calunnie, tende [...] lettore con vaghe allusioni senza capo né [...] da [...] pensare che sotto sotto [...] qualcosa di losco e illegale, in un [...]. Nòn si deve credere [...] riduca a una questione di asineria, benché [...] per scrivere cosi. Ma lo stupefacente repertorio [...] altri qualificativi usati dal glorioso Fofi, illustra [...] giornalistica di parlare solo per formule stracotte, [...] e frasari [...] finché diventano stomachevoli. Si noti ad esempio come [...] usa i nomi [...] pochino i Queneau e i Calvino. Perché dire «i Calvino», [...] Perec», [...] si trattasse di collezioni di figurine? di [...] su cui non c'è nessun bisogno di [...]. Dal che sì nota [...] di autori, di film, di libri, siano [...] riversare sulla testa del lettore per [...] la sbornia. Ma il crìtico Fofi [...] più fegatosa dei soliti giornalisti, e cosi [...] giudicare subito le intenzioni degli altri in [...] «È morale?». Cosi veniamo a sapere [...] giudice supremo in fatto [...] delle persone. [...] la parola «morale» diventa una [...] di principio, comincia appuzzare di falsità lontano un chilometro. È stancante parlare di [...] mettono in giro solo aggressività e nessuna [...]. Ma il nostro [...] ci costringe ancora a [...] penitenza; a [...] da dove venga il [...] accusatore spietato, e perché lui abbia sempre [...] morale quando deve bastonare. Fin da giovane il [...] Fòfi [...] avuto in mente come suo ideale letterario [...] dove si eliminava la gente con calunnie, [...] in nome [...] morale. In sostanza il critico Fofi [...] di «non far niente contro questo [...] e perciò di essere [...] regime). La logica del discorso [...] meno questa: se A lancia imprecazioni contro [...] B, [...] C si tiene alla larga perché neanche A [...] vuoi dire che B [...] C [...] complici. È un ragionamento che [...] signor Lukàcs ha applicato a tutti quelli [...] di mezzo, magari anche usando la polizia [...] le incriminazioni a Kafka, che per fortuna [...] tra le mani). Cosi succedeva che se [...] poteva più delle fetenti menzogne del mondo [...] sorbirsi le fetenti menzogne dei capi della [...]. Nessuno ci crederebbe che [...] questo punto, ma il critico Fofi non [...] un tizio «morale», che sa cos'è il Bène [...] cos'è il Male. Lui si è -conquistato una [...] politica lanciando fango su tutto quello che non capiva, [...] da allora non ha fatto che difendere la [...] posizione politica, disprezzando [...] à [...] il regime», comprese le allodole [...] i passeri che per disgrazia non sappiano niente di [...] cose. [...] indefesso, emerso in un [...] lo squadrismo dei bastonato» era pienamente accettato [...] una redenzione [...] adesso il critico Fofi [...] punizioni infernali, in ùn disprezzo completo del [...] degli altri, che vede come minaccia alla [...]. Noi non dobbiamo detestare [...] perché non se (ò merita. La [...] è una tremenda disgrazia, peggiore [...] quella [...] cieco o [...] paralitico. Se uno legge qualche [...] Vecchio [...] di Fofi, rimarrà colpito [...] cui liquida film e libri, riassunti in [...] valutazione polìtica o «morale». La [...] è la disgrazia di chignon [...] mai imparato un mestière, [...] una forma [...] per cui non capisce cosa [...] queste cose, sta sempre a [...] d'occhio gli altri, e disprezza [...] arte come fanno i burocrati, che vivono per [...] gli altri. Se non nutrisse questo [...] delle parole, che concepisce solo come bastoni [...] imparato ad amare [...] che c'è in ogni [...] ossia proprio ciò che lo fa andare [...] al nostro almanaccò. Una volta si diceva [...] voglia di lavorare fa un mestiere e [...] voglia fa il carabiniere». Ma molto più che [...] è la disgrazia di un parlatore politico [...] Fofi, che non riuscirà mai ad [...] la [...] postazione nel suo infèrno [...] che [...] vale per quello che [...] la; pratica, non per altri servìzi subordinati: [...] è forse [...] modo per sentire [...] propri limiti e non [...]. /// [...] /// [...] ne è piena, e [...] anche. E, mi pare, si portano [...] tutte e due. Con Celati e [...] non condivido la stessa [...] ma ancora dì più, si vive evidentemente [...]. E si parlano davvero [...]. /// [...] /// E si parlano davvero [...]. (0)
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