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Per questo, cari lettori, [...] la promessa. Non siamo andati al [...] Hol-lywood che Bruce Willis [...] Demi Moore hanno inaugurato [...] a [...] sotto [...] a due passi dal [...]. Per tre moti-vi. Per non umiliare il [...] evitare le code chilome-triche e perché, leggendo [...] per strada, abbiamo visto che servono anche [...] californiana» e [...] venuto un mancamento. Però, abbiamo un altro [...]. Che introdu-ciamo riformulando la [...] sopra. Qual è la differenza [...] ricco e un italiano magari non povero, [...] ricco? [...] quando entra in una [...] ne esce carico di [...] entra nella stes-sa boutique, dà [...] non compra nulla e [...] le stesse cose -magari con la «griffe» [...] Porta Portese, appena tornato a Roma. E così, il vostro [...] intrufolato da [...] solo per vedere dove [...] spesa Demi Moore e per parlare con [...] aveva servi-to Demi Moore. A questo scopo, occorrono: [...] faccia to-sta, senza la quale non faremmo [...] una compa-gna con la stessa dose di [...] di provarsi quat-tro o cinque «straccetti» di [...] sapendo benissimo che non [...] mezzo; 3) [...] lasciato in albergo la [...] perché non si sa mai. [...] è sulla [...] quasi da-vanti al [...]. Il negozio è mi-croscopico. Il commesso è giova-ne, [...] nero, [...]. È di Marsiglia, lavora [...] anno, è entusiasta [...] e del festival: «Mai [...] in questi giorni». Ci mostra un completino [...] pantaloni, uguale a quello che Demi ha [...] 7. Anche una borsetta rossa. Ama la linea di [...]. Sbirciamo altri prezzi. Una ma-glietta di «crepe» [...]. Le scarpe e le valigie [...] hanno nemmeno [...] del prezzo. La maglietta più scema, [...] una canottiera, costa 400 fran-chi, circa 120. Quando salutiamo il commesso, [...] non troppo. Probabilmente ci aveva «sgama-to» [...]. La voglia di entrare [...] o da un pizzicaro-lo, per recuperare il [...] è insopprimibile. No, cara Demi Moore, [...] con te non ci veniamo più. Alberto Crespi NEL CASSONETTO Demi, [...] volta che faccio spese con te Il [...] Scacchi: «Sarò Penelope per la tv» IL COMMENTO [...] MICHELE ANSELMI Attorno alle [...] in diretta tv (ma per [...] trasmette in chiaro solo [...] star sulla scalinata del [...] sapremo chi ha vinto [...] Cinquantenario. Comunque vada, non è [...] e indiscutibile che si augurava il delegato [...] Gilles Jacob. Secondo la famosa formula [...] Pontecorvo, [...] film è come andare per funghi: ne [...] quando meno te [...] ma perlopiù ti tocca [...]. E questo [...] ha ramazzato tutto quello [...]. Magari perdendo qualche pezzo [...] promuovendo in concorso dei titoli che meritavano [...] (o viceversa). Chi vince? A scorrere [...] critica pubblicata ogni giorno da «Le film [...] sarebbe «Western» di Manuel [...] però sono ben piazzati [...] So Lovely» di Nick [...] e «Il destino» di Youssef Chahine. Manca [...] delle stellette il [...] «scongelato» del «Sapore della [...] censito. Ma non sarebbe male [...] Palma andasse al regista iraniano, già in passato [...] e poi trombato (a [...] sforzi del giurato Pupi Avati, favorevole a [...] «Sotto [...] ulivi»: Eastwood fu irremovibile). Certo è che, almeno [...] critica transalpina, il nostro cinema non se [...] bene. Ma anche i francesi [...] «Western», [...] outsider da festival, per non piangere su [...] il titolo della Grande Delusione. Il tam-tam delle indiscrezioni [...] Wenders, poco aiutato dal [...] «The End [...] beccherà comunque il premio [...] Cinquantenario, mentre Atom [...] (con il suo «The [...] e Robin Wright Penn [...] So Lovely») sarebbero ben [...] premio speciale della giuria e migliore interprete [...]. Da ieri mattina la [...] Isabelle Adjani vive «blindata» [...] Eden Rock, per evitare [...]. Forse non sapete che [...] a questa parte ogni giurato deve firmare [...] quale si impegna, a fine festival, a [...] sui lavori della giuria. Almeno in questo il [...] dovrebbe essere preso a [...]. /// [...] /// A [...] per Il bacio del [...] non fa nemmeno lo sforzo di fingersi [...] di Philippe [...] ennesimo ruolo in costume [...] del X VII secolo) dopo Emma e Jefferson [...] Paris. Preferisce tut-to sommato parlare [...]. Tra cui [...] la [...] prima commedia, accanto a Steve Mar-tin. È State and Maine di David [...]. Poi fa-rà Il violino [...] François Girard -quello di Tren-tadue piccoli film [...] Glenn Gould -che segue il percorso di uno Stradivari [...] episodi ambientati a Cremona, Vienna, Oxford e [...] Cina [...] corso di due secoli. E vi con-fesso che [...] scene piuttosto scabrose». Si interrompe e comincia [...] figlia Leila: cinque anni [...] la Polaroid che Greta porta con sé, [...] la mamma. Magari mentre io giro [...]. Da single, sente il [...] ruolo, materno e paterno: «Cerco di non [...] dispiace dover fare il carabinie-re. Mi vengono i sensi [...]. Figlia di un gallerista [...] una danzatrice inglese, lei è cresciuta in Australia [...] si divide tra Lon-dra, Sydney e gli States. Ma de-testa Hollywood. Per me un ruolo [...] se rie-sce a emozionare soltanto dieci persone». Però, ammette, que-sto istinto di [...] un [...] condizionata in negativo. Se non altro rallentando la [...] car-riera. Tailleur gessato di ta-glio [...] e trucco appena accennato, Greta non dimostra [...] anni. Come nel Bacio del ser-pente, [...] una madre insoddi-sfatta e gelosa della giovanissi-ma figlia. /// [...] /// Cristiana Paternò degli inganni Greta Scacchi [...] Ewan Mc Gregor in «Il bacio del [...] Greta [...] madre [...]. Avrebbe dovuto aprire la sezione «Un [...] ma [...] momento il direttore del [...] nella scomoda posizione di fa-nalino [...] coda. Magari ha contato il [...] perché, pur batten-do bandiera britannica, Il bacio [...] prima del celebre direttore [...] Philippe [...] (Intervista col vampiro, La [...] Margot). /// [...] /// Nel passare alla regia, [...] di Chris [...] o Luciano [...] si è affidato a una [...] settecentesca, di ambienta-zione rigorosamente inglese, che egli vede come [...] sorta di «conte [...] tra Marivaux e [...]. Risultato? Non una «bufala» come [...] film di [...] e [...] ma nemmeno una riu-scita. Il Settecento, al cinema, [...] bestia, anche se biso-gna riconoscere che il [...] fa prendere in ostaggio dal proprio magistero [...] flou alla Ku-brick, bensì una luce fredda, [...] ed [...]. Il titolo va ovviamente [...] metaforica. Nelle campa-gne vicino Bristol, [...] fa-moso paesaggista olandese [...] viene ingaggiato dal si-gnorotto [...] Thomas [...] per trasformare [...] giardino della villa in [...]. Bello e insinuante, il [...] una struttura degna di un re; e [...] allo straniero di Teorema, le tensioni della [...] in una chia-ve di ambigua sensualità. [...] moglie del padrone, Julia-na, [...] sotto gli occhi della ser-vitù con [...] cugino James [...] non disdegnando le attenzioni [...] mentre [...] figlia di lei, Thea, [...] con un medico. Chiusa nel suo mondo [...] versi di Andrew [...] la fanciulla incarna insomma [...] di una Natura che [...] è chiamato a piegare, [...]. Ma per quanti muretti, [...] e ornamenti possa disegnare (e tutti di [...] modello Torvaianica, suggeriva ieri la collega [...] Tornabuoni), [...] che forse non è [...] dice di essere, è de-stinato a fallire. In un clima di [...] finti e pozioni velenose, statue neoclassiche e [...] assistiamo [...] degli eventi, destinati a [...] lieto fine romantico in riva al mare [...] di appiccicaticcio. [...] è di usare il giardino [...] una sorta di luogo simbolico, quasi fosse un palcoscenico [...] la com-media degli intrighi. Tutto som-mato, meglio la [...] film, più scura e cattiva, anche se [...] sfuggono a un sospetto di spaesamento: dal [...] Ewan Mc Gregor (era me-glio in [...] agli altri della compagnia, [...] Greta Scac-chi, Pete [...] Richard E. /// [...] /// La migliore in campo [...] Car-men Chaplin (che fa Thea): un co-gnome ingombrante ma [...]. UN CERTA IN [...] terza opera del trentottenne [...] Alexei [...] Se il «prigioniero» imbraccia [...]. Con [...] già soldatino diretto dal [...] «Prigioniero del Caucaso». Un film che coinvolge. /// [...] /// Leningrado, anzi San Pie-troburgo, [...] Bronx di tanti film americani? Polizia assente o [...] balordi armati di pi-stole, telefonini e Jeep [...] dollari a strafottere e [...] dappertutto. La nuova Russia post-comunista arriva [...] festi-val, a «Un [...] con un film a suo [...] che in russo significa «Fratello». [...] diretto il trentottenne Alexei [...] già alla [...] terza regia, confidando sul [...] giovane attore [...] figlio del regista del Prigioniero [...] Caucaso, nonché interprete dello stesso film nel ruolo [...]. E magari non è [...] in [...] sia un ex militare [...] civile. Civile? Squattrinato, col giaccone [...] scarponi [...] come Rambo, Danila maneggia [...] un dio e va pazzo per il [...] Nautilus [...]. Lavoro non [...] meglio tra-sferirsi, su consiglio [...] San Pietroburgo: dove vive il fra-tello maggiore [...] in piccolo criminale dedito a traffici sporchi. Versione slava del Frank Costel-lo [...] di Delon, il giovanotto si [...] nella degra-data città con [...] di chi conosce [...] dei duri. Imperturbabile e manesco, salva [...] tedesca dalle minacce di un piccolo gangster; [...] uccide per conto del fra-tello un capetto [...] quattro gorilla. Proprio come in certi [...] Usa, Danila viene ferito e trova rifugio tra le [...] donna malmaritata che guida un [...]. Un amore di breve [...] frattempo si strin-ge il cerchio della mala [...]. Il quale, tra un [...] e un regolamento di conti, si prepara [...] con [...] di un fucile a [...] ad arte. Danila come «un ragazzo [...] Russia odierna? In realtà [...] non mette troppe dida-scalie [...]. E se è impos-sibile [...] il giova-ne [...] che simpatizza con barboni [...] al cimitero, un tono distaccato, quasi fenomenologico, [...] del regista sul personag-gio. Che di sicuro avrebbe [...] del vecchio killer sul viale del tramonto [...] Mi-chel [...] in [...]. Pensato anche per un [...] sconta qualche banalità di [...] uso spes-so sconsiderato della musica, ma [...] «prende». E ci fa assa-porare, [...] e scorci urbani inconsueti, lo sfacelo sociale [...] quello che fu un impero comunista. Il rischio è che [...] Russia [...] e feroce di oggi diventi uno scenario [...] solo film [...] in chiave [...] (guardate cosa succede nel Santo [...] nelle sale italiane). Già applaudito nel Prigioniero [...] Caucaso, [...] giovane [...] junior mostra di non [...] un solo ruolo». Dovreste [...] lui che fa [...] co-me manovra pistole e doppiette: [...] la [...] voce baritonale, opposta a un [...] da ragazzo, ne fa una pre-senza di cui il [...] russo do-vrebbe fare tesoro. /// [...] /// Dovreste [...] lui che fa [...] co-me manovra pistole e doppiette: [...] la [...] voce baritonale, opposta a un [...] da ragazzo, ne fa una pre-senza di cui il [...] russo do-vrebbe fare tesoro. (0)
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