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[...] uno spiraglio» STEFANO BOCCO N ETTI ROMA Sono le undici e venti-cinque e alla [...] frase che tutti si aspettano da almeno [...]. È so-lo una proposta, oggi [...] sarà il voto decisivo al «parlamentino» di Rifondazione. Ma anche [...] tutti sanno tutto: [...] vin-cerà. E così 870 giorni [...] nascita il governo di centro-sinistra cesserà di [...]. Alme-no nella versione inaugurata [...] del 21 aprile. Quel che accadrà dopo, [...] sa dire. Meglio: ognuno ha una [...] proprie convinzioni, ognuno ha i propri contatti. Ma di questo si [...] una volta chiuso il comitato politico. Ieri in [...] sala conve-gni di un [...] periferia di Roma, a scelte già so-stanzialmente [...] protagonista è stato il dramma di Rifondazione. Di un partito che al [...] là della ristretta cerchia di dirigenti (sempre presenti sui [...] dava [...] di non [...] mai creduto di [...] arrivare ad una conta finale. Ine-vitabile, però, una volta ascoltati [...] due contendenti, [...] e [...]. Argomentato ma non freddo [...]. [...] quasi a prevenire le accuse [...] provocato una «rottura» a priori [...] governo. Amareggia-to, preoccupato e addirittura [...] ironico, come può [...] chi sa di [...] perso, il se-condo. /// [...] /// Racconta che lui ci [...]. /// [...] /// Perché [...] e il centro-sini-stra non si [...] spostati di un millimetro da una filosofia «neo-liberista». Dove il risanamento dei [...] prima della lotta alla disoccupazione. Certo non è una finanziaria [...] piuttosto da «liberi-smo temperato», pensata da chi vuole solo [...] gli effetti prodotti dal monetarismo. Ma la «svolta» chiesta da [...] dice, era [...] cosa. Per questo [...] non può accogliere [...] invito di [...] al quale magari imputa [...] coraggio -«Ha condiviso [...] della svolta, o della [...] poi si è acconciato a re-stare dentro [...] questa finanziaria» -ma verso il quale usa [...] quasi gentili. Le definizioni più dure [...] le rivolge invece al [...] «È [...] Prodi che il segre-tario dei [...] dovrebbe rivolge-re i suoi [...]. Di più: con un [...] lui che ha sempre detto che non [...] il con-tenuto di colloqui e incontri ri-servati [...] il presidente del Consiglio. È fal-so: io ho [...] in uno degli ultimi vertici a Palazzo [...]. Finanziaria da bocciare, dunque. E con lei il governo [...] elaborata. Certo, è vero, spiegherà [...] contro-relazione [...] è ve-ro che questo [...] non è sufficiente. Magari avremmo potuto [...] un [...] prima, aggiunge, [...] della presentazione del [...]. Ma non è questo [...]. Per [...] la «svolta» non [...] ma è sbagliato -molto di [...] è [...] sbagliato -rinunciare a lavorare per [...]. E questo lo si [...] da dentro la maggio-ranza. Scandisce il presidente: «Chiedo [...] lasciare aperto ancora uno spiraglio». Se non ci fosse, [...] tutto: governo, partito, rapporti a sinistra -precipiterebbe. Il segretario invece non [...]. [...] -lo dice con le [...] con la mimica della faccia -non pensa [...] come a un «atto liberatorio». Anzi spiega: «È comunque [...]. Lui non vede rischi [...] Rifondazione in un partito di testimonianza: «Dipende da [...]. Ed ecco che arriva [...] relazione più attesa, quella sul «dopo». Lui è convin-to che [...] (e lo sa an-che [...] e promette che il [...] a fare po-litica. Per realizzare un governo un [...] più a sinistra. È insomma il famoso [...] poi, due in [...]. Non [...] magari, fra un [...] sì. [...] gli replicherà a stretto [...] «Ho letto [...] che ci sono ipotesi [...] qualche mese si potrà varare un altro [...] vice-presidente. Sareb-be la mia aspirazione, ma [...] sarà così». La sinistra non è [...] paese, [...] contiene anche forze moderate [...] consentiranno. E al-lora, dopo Prodi [...] go-verno tecnico o un governo coi voti [...] Cossiga. Comunque, più a destra. E soprattutto, aggiunge il [...] che la lacerazione a sinistra si potrà [...]. Rifondazione, insomma, resterà isolata. E lui, [...] che farà? Se ne andrà? Pure [...] la parte che tutti aspet-tano [...] alla fine. Il Presiden-te ammette il [...]. Lo fa senza enfasi, [...] interessa [...]. Ma dice che stavolta [...] -gli «interessi generali» del [...] del partito strideran-no. Ci proverà fino [...] a [...] combaciare. E poi? Dal pal-co [...] non scioglie il dub-bio. E soprattutto non lo [...]. Forse perché non di-pende [...]. Un sacrificio come quello [...] partito lo potrebbero fare solo se servis-se [...] Prodi. Ma [...] ormai esplicitamente dal palco, [...] progetti per [...] go-verni che, domani, potrebbero [...] Rifondazio-ne. E così [...] si sente «stretto». E così si spiegano le [...] ferocemente [...] dei suoi. Diliberto: «Il se-gretario dei [...] è ottimista? Le sue parole [...] assai poco reali-ste, come spesso gli capita». /// [...] /// Salvo terre-moti, vincerà il [...]. I [...] Quattro mozioni, e Patta [...] media ROMA «Badate, così sarà [...] un cambio di maggioranza nel partito. Da quella [...] si passerà a quella [...]. Quella [...] presidente -e fondatore -di Rifondazione [...] palco [...] sembra più una speranza che [...] denuncia. La minoranza, insomma, spera [...] possa ottenere la maggioranza al comitato politico [...]. /// [...] /// [...] «voci» dicono che comunque il [...] con-clusivo presentato dal segretario supererà da solo [...]. Sono tre pagine e [...] pari pari [...] fatto ieri da [...]. Denun-ciano [...] della finanziaria, denuncia-no la mancanza [...] una politica riformatrice e si aprono così: «Si dà [...] ai gruppi [...]. Nessuno spiraglio, dunque, come [...] presidente. Spiragli che invece la [...] presidente e da altri prova lo stesso [...]. Chiedendo che si utilizzi [...] che comunque non si «rompa» con la [...]. In votazione -per appello [...] cioè chiamerà uno per uno i [...] membri del comitato politico [...] di esprimersi -ci sarà anche la mozione [...] Ferrando, il rappresentante di una del-le due minoranze [...]. Ferrando, però, nel suo [...] che il docu-mento del segretario sia messo [...] parti [...]. /// [...] /// Infine, [...] un quarto documento. È quello pre-sentato dal [...] Patta. Propone, sostanzialmente, di provare [...] modi a mo-dificare la finanziaria, farla passare [...] tutto al congresso. Congresso ovviamente da convocare [...]. Una proposta di [...] massimo. E in platea [...] chi piange: «Ingiusto tutto [...] La [...] amara [...] tra foto del Che [...] «due sinistre» STEFANO DI MICHELE ROMA «È [...] per-corso una lunga marcia nel deser-to per [...] la no-stra carovana potesse bere. Sul palco, Faustò Le [...] racconta ai suoi [...] del partito, quando, cammina [...] comunista nel deserto del gover-no si perse. Ma al [...] non mancò. E mentre suona [...] torno. Che ci metto? Faccio [...] conforto in qual-che manuale di tecnica [...]. In [...] di [...] neoliberista, [...] neoliberismo, [...] è tutto un [...] salvare il soldato Ryan. E dunque, «la scelta [...] destra. Tre passi alla [...] sinistra, [...] non alza neanche per un [...] gli occhi sul von [...]. [...] vecchio Armando. Forse pensie-roso, magari umiliato. Al suo fian-co i [...] Rizzo [...] Diliberto fanno al-trettanto. Scrivono, leggono, fis-sano il [...]. Ha voglia Fausto a [...] verso di loro, con [...] ogni passo del discorso [...] rischio per chiunque si trovi a meno [...] dimetri di distanza. I tre restano come [...] mondo. Ma sempre, il segre-tario, incontra [...] viso grato e [...] acqua fresca. Ma per i [...] è come se non [...] troppo. Anzi, nel momento solenne [...] -quando è tutta [...] di «pensionati, Sarno, inse-gnanti, [...] Enel [...] ferrovie», e Citto Maselli si precipita a [...] del partito che pe-nosamente pende [...] sotto il podio -i [...]. [...] qualcuno con la vescica [...] momento del trionfo [...]. [...] non degna di [...] il segretario neanche nel [...] applausi -e certo che un conto è [...] Berlinguer, un altro da [...]. Quindici secondi, scam-panella, e [...] lui pren-dere la parola. Appare stanco, emozionato, sconfitto, [...]. Fissa quella platea che [...] partito che quel sinda-calista ciarliero gli ha [...]. [...] sguardo Rizzo e Diliberto, lo [...] Giordano. Mestamente, il simbolo comincia [...] di nuovo, e [...]. È intenso, [...] Ar-mando, come Fausto con tutta [...] affabulazione non è stato ca-pace [...] essere. Ma il più forte [...] che mi faccio è di non [...] alzato di più la [...]. La partita tra i [...]. Il vecchio pa-dre, [...] razionale, [...]. [...] che [...] che ha creato il partito, [...] trovi in [...]. Basta anche andare [...] per [...] conto. Sul ban-chetto dei gadget -tra Che di tutte le specie, dal fazzoletto [...] compresa una [...] oscura ai più, ma [...] lavo-ri, «carta» a Fidel: «Te [...] con [...] cita-zione che [...] non va bene per niente, [...] nessuno a un altro [...] di [...] da raccolte di saggi alleggeriti [...] una presentazione della [...] a discettazioni sulle «due sinistre» [...] ce ne sono una quindicina, [...] e sparpagliate. [...] niente, nemmeno un sag-getto piccolo [...]. [...] il dram-ma, tra i segni, [...] questo partito sta vivendo -e che si prepara a [...] vivere a tutto il [...] sinistra. E forse qualcosa che [...]. Anche [...] una foto di qualche decennio [...] tra occhiate ammirate dei cronisti, [...] anni Settanta [...] simpatico. E confida che sì, [...] volta in [...] mi ha fatto tenerezza». E poi i brividi [...] un vero e proprio cult titolato «sia [...] sia con [...] e mettete la singolarità [...] Marco Ferrando, uno che più a [...] il muro, alle prese [...]. [...] fuori da questa specie di [...]. [...] pensava mentre parlava [...] «Che non avrei mai pensa-to [...] in queste condizio-ni. [...] tante di quelle volte che [...] a memoria». E lei, Giordano, mentre ascoltava [...] «Che mi dispiace, ma non [...] linea». [...] sono arrivati ventuno fax. /// [...] /// E tutti dicono: [...] fate cazzate! Passa Nerio Nesi, con [...] di Luis [...] «Quando vedo Alfonso Gianni [...] agli ordini dà in-terviste contro di me, [...] figli mi chiamano zio, penso che lo [...] molto lontano. Un attimo di silenzio, [...] «A mia moglie ho già detto che sulla [...] la [...]. Sorride [...] decisa-mente con [...] «E pensare che ero [...] felici [...] idilliaca tra Fausto e Armando, [...] editoriali su [...]. Solo per [...] -tra tante di silenzio [...] -tutti quelli della segreteria hanno scambiato due [...] per il pranzo. [...] parlava [...] del Milan. Poi il discorso è [...] di cioccolato, e «mi piace», [...] confidato Fausto, e Armando non si è pronunciato, e [...] che me-tafore giravano nella [...] testa sui surrogati dei partiti [...]. Alle 14,30 [...] è puntualissi-mo nella sala, [...]. Il segre-tario, invece, chissà [...]. In quel deserto, dà la [...] al [...]. [...] intorno: «. Al piano di sopra [...]. /// [...] /// Al piano di sopra [...]. (0)
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