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[...] sfigati alla [...] Cancello Arnone, in pieno hinterland. È Antonio Ca-puano che [...] De Sica, e [...] di Napoli diventa Polvere [...] Napoli. Polvere ma «con qualche pagliuz-za [...]. Capuano [...] lasciato -a parte la [...] episodio dei Vesuviani -alle [...] Nunzio e lo ri-troviamo, [...] evasivo che polemico. Della Na-poli di [...] non vuole nep-pure parlare: [...] luo-go comune [...] se la città è [...] è cambiata. Io non sono un [...] artista, per me parla il film». E il film, [...] maggio nelle sale, è [...] e poco rassi-curante in cinque episodi ideal-mente [...] Vittorio: «volevo pure [...] nei titoli, ma poi [...] eccessivo». [...] citato, però, e direttamen-te, [...] raccontini, Sco-pa a sette, che riscrive la [...] carte tra il marchese De Sica e [...] portiere in chia-ve molto più macabra. E così la macchina [...] le storie della spigolosa Teresa e del [...] Gigino, [...] ma non conviventi per mancanza di soldi, [...] fanno la pace sulla Ferrovia Cu-mana come [...] a lieto fine (Le nozze); di un [...] Buenos Aires che porta a Pompei la [...] si scontra con [...] guardiano [...] lo Squalo tra pitture [...] superdotati (Fred); del povero Mimmo [...] da Secondiglia-no, attore nato [...] e [...] che va a caccia [...] partecipare ai provini di una squallida anten-na [...] «i miglio-ri [...] (Richard Gere); di due [...] di Parker e Mulligan che si arrangiano [...] ai matrimoni finché vengono assoldati [...] impresario Alterio [...] per esibirsi alla rassegna «Cancello [...] (Ciarli e Gerri). Se volete è desolata, [...] più al Mediterraneo che al [...] ed è vicina al [...] mondo», dice Capua-no. Innamorato dei suoi attori: Silvio Orlando [...] Tonino [...] Teresa [...] e Lola [...] Giovanni Esposito e Antonino [...] per [...] solo qualcuno. Il primo che mi [...] mente è stato Sil-vio». E il pasticcere trotzkista [...] Apri-le, [...] a recitare nella [...] cit-tà dieci anni dopo Matilda, [...] «Polvere di Napoli lo vedo co-me la risposta [...] Sol-dini, potremmo [...] incasinata del Sud». Mentre di Capuano [...] impressionato lo stile basato [...] puro ma anche capace di [...] ordine alla propria creatività. /// [...] /// Vicino al jazz -so-prattutto Coltrane [...] Ca-puano. Che però avverte: «Come [...] Eduardo, [...] cerca lo stile incontra la morte, chi [...] incontra lo stile». [...] cinema italiano ve-de soprattutto [...] salva due film su cento. Tra i suoi [...] a parte De Sica [...] «oltre gli aggettivi», ci sono Paso-lini, Visconti, Fellini, Amelio. Ma «tutti e nessuno, [...] li dimentico». Fon-damentale [...] della vi-ta. Anche i pitto-ri astratti [...] dodecafoni-ca, dice, partono per forza dalla realtà. Ma tra la realtà [...] sceglie il sogno: «sono un sognatore a [...] da queste cose entro ed esco con [...]. Cristiana Paternò [...] 3. Un burattino nudo avanza [...] si muove a scatti, quel tanto che [...] dalla legnosità delle giun-ture. In [...] tiara [...] (tanto simile al cappuccio da [...] e sulle sue spalle poggia [...] stola da gran signora. Il burattino è «la stella [...] moda», e sarà lui il protagonista di un funerale [...] paradossi che an-drà allestito appunto come una [...] arie di Maria Callas, diva [...] divinità mai citata esplicitamente, ma il cui volto campeggia [...] alto su una croce luminescente. Un Pinocchio stilizza-to [...] circondato da [...] di morte e autunnale [...] è [...] creatura di Fanny [...] Alexander, giovanissimo gruppo ravennate [...] più innovativi, che ha presentato in «prima» [...] Limonaia [...] Sesto Fio-rentino il suo La felicità di [...]. Mo-da e morte del [...] fata. Nel precedente spettacolo, Ponti [...] era svenuto alla vista degli scarabei vivi [...] sulla scena. Ma attenzione, quegli insetti erano [...] depistag-gio: mentre una parte del teatro contemporaneo rincorre [...] che consiste [...] la finzione portando in scena [...] ve-ro carnale alle sue estreme conse-guenze (corpi cuciti e [...] san-guinamenti in diretta, poveri di mente e deformi), Fanny [...] Ale-xander intendono il teatro come pura e scarnificata sofisticazione. Una sofisticazione fatta di [...] pescano sì a piene mani nella più [...] letterarietà, ma per [...] fuori senza pietà tutto [...] morte cui ha portato [...] dei secoli. Ed ecco allora la [...] (Chiara La-gani) giostrare i destini di chi le sta [...] pallido ceri-moniere (Marco [...] il più bravo in [...] e svestire il nostro magrissimo Pinocchio (Luigi De Angelis) [...] sempre nuo-ve e lussureggianti vesti e a [...] una pedana che scorre in mezzo alle [...] pubblico. Ma-gari tirandosi dietro un [...] su un carretti-no a rotelle: un gioco [...] ambientato, a quanto pa-re, in una dimensione [...] con le voci fuori campo e le [...] che ti raccontano a spizzichi e bocconi [...] una vicenda che esi-ta, o forse addirittura [...] raccontare. Si rincorrono così situazioni [...] incompiu-te, contrappuntate dalle maestose melodie cantate dalla Callas, [...] messinscena che non è, scom-pare, splendidi oggetti [...] si spostano qua e là, e un [...] a suggellare un funerale che non ci [...]. I giovani di Fanny [...] Alexander [...] la sapiente mano tecnica di Stefano Cortesi [...] amalga-ma) amano la sfida, questo è chia-ro: [...] appiccicata addosso la sensazione di un teatro [...] che ha perso le parole per raccontare [...] contemplare allo specchio la pro-pria (ah, quanto [...]. Roberto Brunelli Silvio Orlando [...] Lola [...] in «Polvere di Napoli». In alto a destra [...] Antonio Capuano Si è aperta a Monaco di Baviera [...] Biennale di Teatro Musicale Con le visioni di Lear [...] sulla scena tutto diventa possibile Il compositore [...] e il grande regista [...] Suzuki rileggono Shakespeare, [...] del festival dedicato alle [...] Opera. /// [...] /// Sotto il titolo di «Dialogo [...] si è aperta a Monaco di Baviera [...] della Bien-nale di Teatro Musicale. È un festival unico [...] dedicato alle nuove forme [...] particolar-mente orientato verso i [...]. Dopo Hans Werner Henze, [...] Biennale [...] Monaco oggi è diretta dal compositore Peter [...] che ha scelto una [...] la programmazione in due cicli annuali. [...] cominciato, fanno parte tre nuove [...] Lear del giap-ponese [...] e [...] del tede-sco Jan [...]. In pro-gramma incontri con [...] e concerti [...] fra culture diverse e [...]. [...] di [...] rappresen-ta un incrocio tra [...] tea-tro Nô giapponese e quelle della nuova [...]. [...] scenica e la concezione [...] legate alla regia di [...] Suzuki, il grande mae-stro [...] giapponese, dove si fondono recitazione, suo-no, gesto [...]. [...] innesta il suo Re Lear [...] che Suzuki mise in scena negli anni Settanta [...] da allora costituisce uno dei capolavori del [...]. In un ospedale, [...] legge ad un vecchio [...] di Shake-speare e il vecchio comincia un [...] immedesima-zione con il Re visionario e il [...] accecato ed errabondo. Il tempo della narra-zione [...] visione si fon-dono in un unico tempo [...] una forma di teatro ri-tuale cadenzato, sospeso [...] onirico e rarefatto dove tutto diventa possibile. Quello di Suzuki è [...] compresenza, in cui azione e suono coesistono [...] di molteplici possibilità. Non [...] della dipendenza dal tempo e [...] linearità [...] si suddivi-de in una serie [...] strutture paralle-le, che a loro volta rimandano a ri-ferimenti [...]. Vengono in mente il [...] Kurosawa, quello multimediale di [...] la narrazione atemporale di Peter [...] e il minimalismo sospeso [...] Bob Wilson assieme alle forme arcaiche della tragedia greca [...]. Così di fatto Suzuki, [...] regia firma scene, luci e costumi, rompe [...] tempo e dalla linea melodica, spostando [...] sulla simultaneità degli elementi [...] e psicologici, nello spazio scenico. [...] racco-glie questo invito alla destruttura-zione [...] piano formale [...] senza rinunciare però ad una [...] musicale e vocale riconducibi-le alle forme della lirica contempo-ranea. Se nella parte strumentale [...] archi, ar-pa, clarinetto basso e due percus-sioni) [...] di [...] e di certo [...] in quella vocale vi [...] richiami al mondo espres-sionista e al [...] di inizio se-colo, senza [...] scon-tate ripetizioni di stereotipi [...] né in effetti vocali [...] dalle forme teatri giappo-nesi. Lo schema musicale di [...] è quasi uno sfondo [...] costruisce e si frammenta, su cui si [...] e il tessuto delle azioni [...]. Il risultato è un [...] coinvolgente, [...] in cui si fondono [...] lontani nel tempo e nello spazio. Ma a rendere [...] il successo caloroso di [...] Lear è stata anche [...] del-la [...] di Monaco, diretta da [...] e [...] de-gli interpreti vocali (ottimi [...] di Hector [...] e la [...] di Annette [...] su cui spicca il Lear [...] Nicholas Isherwood, straordinaria voce di basso e gran-de [...] sicura-mente uno dei più grandi interpre-ti della [...] livello in-ternazionale. Nicola Sani Leo Di Caprio [...] Festival dei Due Mondi? PERUGIA. Leonardo Di Caprio a Spoleto [...] Festival dei Due Mondi? «Non mi ancora [...] risponde il direttore Giancarlo Menotti, che ieri [...] Perugia [...] presentato il Festival di Primavera, la tre [...] e musica per giovani talenti italiani ospitata [...] da venerdì a domenica prossimi. Una serata shakespeariana al festival [...] molto alla [...] immagine». Per il momento, Menotti [...] Francis sono felici di annunciare la nascita [...] Festival di Primavera che molto servirà a rilanciare [...] e di cultura dopo [...] terremoto. Il programma: venerdì il [...] Laura Corradi [...] sabato, il concerto del Trio [...] e un balletto sulla [...] stupefacente» assicura Menotti. E infine domenica [...] giovanile di Santa [...] diretta da Giuseppe Mega [...] edizione. /// [...] /// E infine domenica [...] giovanile di Santa [...] diretta da Giuseppe Mega [...] edizione. (0)
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