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E ora vorrei raccontare [...] del mio [...]. [...] antologia Gioventù cannibale cu-rata da Daniele [...] Matteo Galiazzo ritorna (sempre per Ei-naudi) con un libro tutto suo di racconti eterogenei, molto [...] per registro narrativo e contenuto, [...] dan-no [...] di essere degli esercizi di [...] delle prove di scrittura, inclini come paiono allo sperimentalismo [...] fi-ne a se stesso ed [...] ricerca esa-sperata [...] lingui-stica. Sembrano testi da laboratorio [...] variazione sti-listica e lessicale rappresentano il comune [...] una scaltra diso-mogeneità, che si traduce ora [...] barocco e ridon-dante, ora in scrittura scarna [...] dalla [...] più greve ai preziosismi [...] descrittivo al ritmo franto di una prosa [...] in schegge narrative impazzite, sempre tese alla [...] tradizionale e al-la forzatura di ogni limite [...] e alla coerenza della narrazione. Un [...] per il gusto di stupire, [...] per non [...] meno a [...] libera-toria, che non conosce vincoli [...] e men che meno for-mali. Emerge inoltre, da questa [...] ludica del narrare, [...] provocatorio e sgradevole -a [...] -inte-so a colpire allo sto-maco il lettore [...] (vedi gli episodi di violenza necrofila in Free Lance). Come pure il ricorso [...] una logica speciosa, usata come grimaldel-lo per [...] di senso. Sono racconti di continuo [...]. Lo ribadisce in modo [...] dove [...] erotica e lette-raria [...] giovane invaghito di un [...] scac-co del reciproco fraintendimen-to, che costringe i [...] a un vivere da sonnambuli, rifugiandosi, più [...] in una sorta [...] ignava e pri-va di [...]. Così, quando si è [...] con [...] scatta il misconosci-mento e [...] assenza di empatia si fa gioco degli [...] inganni (e autoinganni). Così le metamorfosi continue, [...] Galiazzo per stupire, svelano un malriu-scito tentativo [...] non senso di storie sin troppo co-struite [...] tra-discono il progetto di fabbricare un meccanismo [...] parole esplosive, con un mici-diale effetto di [...] sentimenti del lettore. Ancora, pervade i racconti [...] un [...] della vita come gioco gratuito. In queste storie ai [...] tutto è [...] ogni dramma, ogni efferatezza, [...] la sceneggia-tura di un film, dove le [...] emozioni e sembra di [...] costantemente a che fare [...] in [...] glaciale. Vedi il racconto Co-se [...] so, in cui si ribadi-sce il senso [...] pervade i personaggi di Galiazzo e pare [...] in quanto tutti gli assassini che raggelano [...] paradossalmente innocenti, abitando una dimen-sione in cui [...] trovare coordinate etiche che indichino una condotta [...] quella di un solipsismo apatico e rassegnato. Ma è in Scheda [...] mondo alie-nato di Galiazzo ri-vela il suo [...] mo-strandoci un equi-paggio alla deriva della vita [...] in bo-naccia, che aspira a navigare al [...] vela sottomarina. È anco-ra una volta il [...] del capo-volgimento, un forzare, [...] le prospettive usuali per consegnare [...] lettore una vi-suale allucinata e stravolta delle cose. È, [...] e altrove, un pren-dere [...] logica di-scorsiva tradizionale per una narrazione anarchica [...] gioco di ogni coerenza. Non so se [...] racconto sia tale in ordine [...] tempo. Lo spero perché mi [...] in quanto meno incline a [...] o sperimentali-smi, e più [...] storia scanzonata, la quale è anche una [...] tutta postmoderna sulla pa-rola (e implicitamente sulla [...] poeti-co e metaforico per dire appena un [...] storia [...] come quella radiosa e [...] pagina del libro ci [...]. /// [...] /// La scrittrice algerina Mali-ka [...] vive in Francia da una [...] da quando, cioè, ha abbandonato [...] do-ve si sentiva «soffocare», dove «non [...] posto [...] di indipendenza e di libertà». No-nostante [...] è rimasta [...] segue con apprensione e sgomento [...] folle deriva nella guerra e [...]. [...] la scrittrice ha dedicato [...] Storie di sogni e di as-sassini, recentemente [...] Italia da Giunti. Si tratta, pro-babilmente, del [...] in italiano che affronti direttamente la realtà [...] questi ultimi anni: un paese sconvolto dalla [...] terrorismo integrali-sta, a cui risponde la violenza [...]. [...] ne parla attraverso le [...] giovane ragazza in cerca di libertà, di [...] angosce in un paese dominato dal sospetto [...] paese dove, specie per le don-ne, è [...] clima di minaccia permanente. È anche per sottrarsi [...] condi-zione che la protagonista sceglie-rà [...] in Francia: dove però [...] parte del Mediterraneo è [...] fantasmi. Il romanzo è stato [...] fa, quando la situa-zione [...] Algeria [...] particolar-mente tragica. Oggi, dice la scrit-trice, [...] continuino la situazione globale sembra essere leggermente [...] sia possibi-le farsi grandi illusioni. Malika [...] nato [...]. [...] precedenti mi ero confrontata con [...] con le vicende legate alla [...] ma [...] la sto-ria della mia famiglia, [...] cui origini sono nel deserto. Tuttavia, negli ul-timi due [...] in questo, qualcosa è cambiato. Le [...] alla tragedia del mio paese. Raccon-tare questa realtà cupa [...] i soprusi e il terrorismo, è stata [...] reazione sponta-nea. Anche se vivo in Francia [...] anni, sono pur sempre algeri-na e mi [...] tutto quello che accade laggiù. È come se la storia [...] fosse venuta a [...]. Più che la narra-trice, è [...] la donna a reagire, a [...] denunciare la guerra, gli [...]. È stato difficile raccontare [...] così attua-li? «No. Questo romanzo è nato [...]. Ho scritto quasi di [...] grida. È qualcosa che viene dal [...] delle [...] viscere, an-che se poi, naturalmente, [...] stato [...] prendere un [...] di distanza dalla materia. In ogni caso, mi [...] un peso. Dovevo [...] que-ste cose, non potevo tacere. Natu-ralmente, così facendo mi [...]. Ho ricevuto minacce [...]. Ha [...] di essere stata [...] «È difficile [...]. Non so se i libri [...] di modificare le mentalità. Pos-so solo dire che [...] sono stati letti. Numerosi algerini si sono [...] di Storie di sogni e di assassini. In Eu-ropa, mi sembra [...] stata più attenzione nei paesi del Nord: Olanda, Germania. Nei paesi del Sud, come [...] e la Spagna, [...] è stato più mi-tigato, è [...] dopo. La cosa è paradossale, [...] alla vo-stra vicinanza [...] e al [...]. Forse, vi illudete di [...]. Qual è oggi la [...] Al-geria? [...] dove sono stata di [...] paese immenso. Per for-tuna nel Sud [...] il terrori-smo non esiste. Gli integralisti non sono mai [...] a imporsi in quelle regioni. Il terrorismo integralista è un [...] urbano che interessa [...] di essere in un paese [...] guerra. [...] è dappertutto, ma stranamente [...] vive più tran-quillamente, senza paura. Più del terrore, si [...] cau-sata da una situazione economica grave. In questi anni, nono-stante [...] guer-ra, ci sono stati alcuni cambiamenti. Lo sguardo degli uomini [...] cambiato. [...] era come trafitta dagli sguardi [...] uomini: era una [...] oltrag-gio. Oggi, le donne sono [...] i luoghi pubblici. Il che è, og-gettivamente, [...] resisten-za alla paura e al terrorismo. Insom-ma, nonostante il caos [...] nonostante le minacce degli inte-gralisti, la società [...] evol-versi. Come spesso avviene nei mo-menti [...] crisi, [...] stata [...]. Oggi, per le donne, [...] per andare a lavorare è un atto [...]. Anche andare a scuola è [...] scelta di campo. Due anni fa, i terroristi [...] Gia fecero una campa-gna terroristica per im-pedire [...] scolastico, brucian-do scuole e uccidendo [...]. [...] sco-lastico iniziò lo stesso. Fu una prova della resi-stenza [...] tutto un [...]. Inoltre, una cosa che nessuno [...] mai è [...] degli algerini, la loro capacità [...] ri-dere anche nella peggiore delle si-tuazioni. Un giorno mi piacerebbe [...] la loro caustica ironia, che si applica [...]. /// [...] /// Insomma, lei sembra dire che [...] la violenza, gli [...]. [...] stata una fase molto dura [...] al 1995: la gente era co-stretta a nascondersi, a [...] nella paura. Poi qualcosa è cambiato. La paura [...] sempre, la morte non ab-bandona [...] la società, ma tanta gente vuol vivere lo stesso. Forse la gente si è [...] a [...] il terrorismo». [...] «Con Storie di sogni [...] mi sono liberata di cose che mi [...] facevano ma-le. Oggi vorrei [...] scrivere con maggiore serenità, [...] brutalità della guerra, vorrei essere meno vulnerabile. Vorrei che la mia [...] Algeria, diversa da quella [...] le cronache quotidiane. Per que-sto sto scrivendo [...] racconta il deserto, e la serenità che [...]. Fabio Gambaro [...] 4. Dopo il ricorso di [...] Si blocca in tribunale la riforma ortografica [...] La [...] esorcizzante -è sempre uguale: «Sta per svegliarsi?». Con la frequentissima variabile [...]. Fenomeno antico, intensifi-cato dal [...] e dal ritorno di Napoli [...] di crona-che politiche, culturali [...] più solo di quelle degradanti e [...]. Se alle prime domande [...] annuncio che «ci avviserà in tempo», per [...] solo da [...] «Mai viste Pompei, Ercolano, Stabia, [...] mai senti-to parlare di [...] ovvero [...] valanga di [...] infuocate che scendono dai [...] tutto. [...] volta che è accaduto -1631 [...] morti in [...] che con-tava poco più di [...] abitanti. /// [...] /// Antonio Nazzaro, vulcanologo presso [...] Vesuviano (il [...] italiano, nato nel 1841, adesso [...] Cnr), risponde davvero a tutte le do-mande con [...] stavolta [...] agli specialisti, anche perché tali [...] un [...] tut-ti, noi che viviamo in [...] terra così ardente [...]. [...] in questo volume, Il Vesuvio. Storia eruttiva e teorie [...] storia delle eru-zioni -tutte -rievocata attraverso gli [...] cronisti, le cui meravigliate, spaventate, inorridi-te, ammirate [...] a quei «fuochi di mare» sono una [...]. Antonio Nazzaro contrappone a [...] storicamente altisonanti come i Goethe Padre e [...] William Hamilton, [...] inglese saccheggiatore di antichità, Mon-tesquieu, Casanova, [...] Twain, le cronache sei-centesche [...] Giulio Cesare [...] di Nicolò Maria Oliva [...] dopo, Gaeta-no de [...] Giacinto [...] Gaetano Filo-marino. E non soltanto per [...] Vesuvio: [...] la descrizione che Be-nedetto [...] im-piegato del reale Officio Topografico [...] Napoli, fa sulla na-scita e breve vita [...] ferdi-nandea, nata da [...] vul-canica fra Sciacca e [...] Pan-telleria il 12 luglio 1831, distrutta dal mare [...] pochi mesi. Antonio Nazzaro racconta an-che [...] dipinti quasi inediti (in copertina [...] un dipinto pompeiano, il Vesuvio [...] «monte» fa da sfondo [...] di Venere e Marte) [...] che ha cambiato fac-cia, forma e dimensione [...]. [...] volta fu con la [...] del marzo 1944, a guerra da poco [...] Napoli e il Sud, quando crollò il [...] il caratteristico pennac-chio di fumo). Il vulcano non ha [...]. Nelle pagine di Antonio Nazzaro [...] le informazioni scientifiche sulle moderne tecni-che di [...] notazioni sul difficile e ormai perverso rap-porto [...] territorio. Il vulcano più famoso [...] più descritto, cantato, ammi-rato e perfino amato, [...] il più abusivamente edificato; il terrore che [...] ha fer-mato [...] del cemento, sva-nito sembra [...] sangui-nose punizioni inflitte dalla natu-ra a chi [...]. Ol-tre che in San Gennaro [...] 1707 la lava si fermò, certo, davanti [...] accad-de alle porte di Napoli, dopo gran-di [...]. [...] delle provvi-denze in simili [...] ot-timo deterrente, da affiancare al capillare lavoro [...] ri-schio vulcanico che stanno com-piendo, insieme, [...] Vesuviano, il neonato Parco [...] Vesuvio, e le amministra-zioni progressiste delle città ai [...]. Eleonora Puntillo [...]. La riforma [...] tedesca rischia di arenarsi in [...]. Un giudice della Camera [...] la capi-tale della Sassonia, [...] ri-corso urgente di un avvocato di [...] il quale sosteneva che [...] delle elementa-ri, non può essere costretto ad [...] le nuove norme di scrittura a meno [...] pre-scriva formalmente una legge del-lo Stato. Poiché [...] almeno per ora, non è [...] da una leg-ge, ma solo da un provvedimento amministrativo. Il ricorso [...] e la sen-tenza dei giudici [...] sassoni rappresentano solo [...] episodio di una guerra che [...]. Da quando, cioè, la [...] ministri della cul-tura dei Länder della Germania [...] la conferenza allargata a tutti i responsabili [...] del-le regioni di lingua tedesca (anche [...] Adige) hanno licenziato la [...]. Questa preve-de, fra parole, la [...] dei vocaboli di origine [...] lettere desuete come la «ß», [...]. La riforma è stata [...] genitori costretti a fare i conti, [...] di [...] scolasti-co, da novità che [...] e assimilate (anche se in genere si [...] che dovrebbero aiutare chi im-para la lingua), [...] intel-lettuali e scrittori, i quali sostengo-no, non [...] ragione, che [...] e la punteggiatura di [...] un patrimonio di cui nessuno, nep-pure i [...] o i re-sponsabili dei paesi germanofoni, [...]. Fra [...] anche il più noto [...] lingua tedesca, [...] Grass (scritto con due [...]. /// [...] /// Storia eruttiva e teorie [...] Antonio Nazzaro Liguori Editore Pagine 374, lire 55. /// [...] /// Storia eruttiva e teorie [...] Antonio Nazzaro Liguori Editore Pagine 374, lire 55. (0)
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