Nella storia della cultura [...] il nome di Praz resterà legato, infatti, [...] ruolo esemplare di informatore attento e scrupoloso [...] autori, problemi e temi prima ignorati sono [...] parte del nostro patrimonio intellettuale, così come [...] alla [...] mediazione, a fare sentire [...] voce. Ha presentato Eliot ai [...] « Fiera letteraria » nel 1926, e Montale [...] dopo ai lettori di « [...] ». Ha tradotto per primo i [...] di [...] o il Cimitero marino di Valéry e non finirebbe mai [...] di tutto ciò che porta [...] sigla. [...] a ha carne, la [...] diavolo si scusa di essersi fermato soltanto [...] e di [...] fatto, per ragioni storiche, [...] del sistema», ma era di casa anche [...] quelle del mondo slavo. Non sorprende perciò [...] raccontare che quando voleva [...] Leningrado [...] sia rivolto per aiuto al principe [...] un originale critico marxista [...] il suo momento di popolarità soprattutto negli Stati Uniti: [...] suo nome non è mai arrivato fino [...] Praz lo conosceva. È difficile dunque accomiatarsi [...] protagonista della nostra storia culturale senza [...] insieme a lui, come [...] Italia e se gli verrà un giorno [...] che gli è già stato assegnato nel [...]. La [...] popolarità [...] gli era ragione di conforto [...] ha sempre portato con molta modestia [...] della fama. Come [...] di [...] aveva « a generai [...] a grave or [...] », e come Elia « [...] »; ma ci piace ricordare, [...] in questa sede, « thè informai [...] »: una qualità ormai sempre [...] rara. Era, come avrebbe detto ancora [...] « a [...] » ed è improbabile che [...] nella nostra vita un altro [...] lui. Come [...] avrebbe potuto ripetere anche [...] che « nessuno è profeta in patria», [...] attenzione «sulle composizioni affollate, [...] ricchi di immaginazione e di vocaboli, sui [...] di cose rappresentate, sulle statue gremite come [...] sovraccariche e sulle musiche dalla sonorità stipata [...] che lo hanno tanto affascinato, Mario Praz [...] a quel mondo della [...] altrimenti sarebbe rimasto escluso per sempre da [...] definire la nostra « memoria estetica ». Gianfranco [...] le opere si rimanda [...] fino al 1976, di Vittorio Gabrieli, in [...] romano secondo, Edizioni di [...] Roma 1978. ///
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Gianfranco [...] le opere si rimanda [...] fino al 1976, di Vittorio Gabrieli, in [...] romano secondo, Edizioni di [...] Roma 1978.