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Così ap-pare la realtà [...] Macbeth [...] Shakespeare: priva di senso, inspiegabile, indicibile. E proprio per questo [...]. Un paesaggio altrettanto tragico [...] davanti ai nostri occhi. Una stessa furiosa idiozia [...] lanci di sassi dal cavalcavia come il [...] pe-dofilia, il matricidio commesso per poche lire [...] degli ultrà. Una insensatezza indici-bile e [...] insanabile. E proprio per questo [...]. Tragica è infatti [...] incolmabile distanza che separa [...] fatti, le ragioni dalle azioni. Ma anche i com-portamenti [...]. Categorie prive di ogni [...] impiegate come se potessero ancora spiegare qualcosa. Le scienze della società e [...] sembrano ridotte a far la parodia di se stesse [...] stupidità del-le domande cui vengono sottoposte per [...] loro uno straccio di spiegazione. Sì, perché lo stesso comportamento [...] spiegato [...] da una ragione ma anche [...] quella contraria. E quando una spiegazione spiega [...] in real-tà non spiega nulla. Soprattutto se poi si [...] gettare sassi dai cavalcavia non sono disoc-cupati [...] ma studenti e lavora-tori capitanati da un [...]. Non è degli esperti [...]. Bisogna pur campare. In realtà, in questo [...] e significati, tra le parole e le [...] la tragedia. Come diceva [...] i perso-naggi tragici parlano [...] quanto non agisca-no. Nessuna parola riesce a dare [...] a quanto accade, nessuna è [...] di quanto si consu-ma. E ciò vale anche [...] della «gente»: per quelle im-motivatamente forcaiole come [...]. Figlie, queste ultime, di [...] im-punità diffusa, di quel sentimen-talismo, di quel [...] avvolge tutti illudendoci quasi che la realtà [...] reali, pura immagine, leggera, e in fondo [...] peso. Come per quel ventenne [...] Caltagirone [...] uccide la madre perché gli nega i [...] videogiochi. I fatti ormai privi [...] le parole che non hanno più al-cuna [...] sono en-trambe espressione di [...] metamorfosi delle forme e [...] vivere. Sintomi di uno stesso [...] al quale bisogna prendere atto [...] del reale, al-meno con [...] con i valori di cui noi disponiamo [...] a spiegare il presente con la scomparsa [...] delle sue forme. La mutazione antropologica pasoliniana [...] consumata: siamo in mezzo al guado. Il nul-la e il [...] procuratore della Repubblica di Tortona ha trovato [...] assassi-ni e che il Papa ha ricordato [...] sono in realtà emblemi [...] di referenti che si [...] si smarrisce, quando diventa impenetrabile e straniera [...]. Il nulla e il [...] figu-re di questa oscurità dove sem-brano darsi [...] di Amleto e la tenebra di Con-rad. Metafore di una mutazione tragica [...] cui nessuno sembra in grado di decifrare il senso [...] le cui spiegazioni assomigliano ad una chiacchiera che cerca [...] di esorcizzare [...] mormorìo del vuo-to. Davanti a questo nulla [...] forse, la sola risposta adeguata. Non il silenzio [...] ma il silenzio del [...] del raccogli-mento, della meditazione sul la-birinto. Meditazione che è forse [...] di trovare il filo che ci indichi [...]. Un si-lenzio che sotterri [...] che continuiamo ossessi-vamente a cercare fuori di [...]. Per non dover restare soli [...] noi stessi. Per non [...] guar-dare dentro. [...] ti-more di scorgere anche [...] il bagliore cieco della te-nebra. Dietro [...] continua a parlare della [...] cercando di capi-re come si possa uccidere [...] in gruppo. Che [...] che ren-de quegli individui così [...] co-sì psicopatici? così incapaci di provare sentimenti di pietà [...] confronti delle vittime? ci si do-manda con angoscia e [...] ha [...] di non [...] fornire una risposta esauriente e [...]. In realtà, in questa [...] vicende simili, nelle storie di vita dei [...] rin-tracciare quasi sempre alcuni ele-menti, quasi degli [...] scarsa o nessuna empatia so-ciale, una famiglia [...] traumi infantili, assenza di morale, dipendenze (dalla [...] videogiochi, dal branco) e, molto spesso, [...] non brillante. Ma il fattore principale, [...] loro queste vicende è che, per ognuno [...] non si è verificato o si è [...] il pro-cesso di maturazione, di crescita, di [...] fonda-mentali di una società. Per un qualche motivo, [...] pie-tre e i loro simpatizzanti, pur cre-scendo [...] altri, non so-no mai diventati in realtà [...] capaci cioè di con-vivere, di solidarizzare, di [...] in modi accet-tabili. Vestono e parlano come [...] utilizzano le stesse sofisticate tecnologie, ma hanno [...] personalità quasi primordiale: nel senso che sono [...] forme iniziali di aggregazione (il branco), di [...] ciò che si muove) e di piacere [...] qualcosa, di qualsiasi cosa che interromperà un [...] una vita) come spesso avviene nei bambini [...]. I giovani tendono a [...] degli adulti in quanto non hanno ancora [...] a comportarsi nei modi più diret-ti e [...] più propen-si [...] e più legati alla [...] contatto quotidiano con le generazioni più anziane [...] acquisire consapevolezza. Bi-sogna però che questi [...] che sappiano guidare, che non siano troppo [...] in crisi. In caso contrario le [...] a [...] nella condizione descritta di William Golding [...] Signore delle mosche, dove un gruppo di [...] de-serta si abbandonano ad [...] sopruso e cattiveria. La no-stra è una [...] i «cattivi» comportamenti tendono ad essere contagiosi: [...] più vero quanto più si è isolati, [...] riferimento e an-siosi di essere accettati dal [...]. In una certa misura [...] sono [...] degli «assassini nati»: essi [...] regole di comporta-mento nel contatto quotidiano con [...] insegnanti, ecc. Naturalmente [...] di queste regole avviene [...] tra gli adulti (in particolare i genitori) [...] emergenti [...] un rapporto di fiducia [...]. Un adulto (genitore, amico, [...]. Tut-tavia, se un ragazzo [...] rapporto con gli adulti (almeno uno), è [...] a seguire le loro [...] questioni di fondo, su alcune regole di [...]. Questo bi-sogno di un [...] sentito che, in assenza di model-li positivi, [...] seguire an-che uno fortemente negativo. Nelle gang è sufficiente [...] veramente «cat-tivo» per trascinare tutti gli altri. Il «cattivo» (per lo [...] giochi traumatici che affa-scinano i suoi amici [...] essi stessi quei giochi, [...]. Questa condizio-ne è stata [...] da René Clément nel film Giochi proibiti [...] che aveva visto morire in un bom-bardamento [...] inco-mincia a sotterrare tutti gli ani-mali morti [...] cam-pagna, aiutata da un amico che ben [...] più di lei a questo gioco. Allo stesso modo, chi [...] è stato oggetto di violenze o vi [...] proporre dei giochi «ori-ginali» ai suoi amici [...] sue proposte e dal suo carisma, desiderosi [...] di un gruppo e con un io [...] trascinare e coin-volgere. Nonostante ciò è bene [...] certo scetti-cismo verso i dati di talune [...] risulterebbe che il [...] dei giovani italiani avreb-be [...] giochi as-sassini. Bisogna sempre [...] con quali modalità sono state [...] quelle inchieste. Se la modalità è [...] diretta [...] dei risul-tati è discutibile: [...] mostrarsi «duri» e piace anche stupire e [...] loro ri-sposte spregiudicate gli adulti. Uc-cidere per gioco, uccidere [...]. Che «molla» scatta in [...] Che fine ha fatto, in loro, la pietà? Se [...] nella vita dei protagonisti si scopre che [...] comuni: asocialità, una famiglia debole, trau-mi infantili, [...] una droga che da un vi-deogioco o [...]. E in tutti si [...] proces-so di maturazione. /// [...] /// Qualche giorno fa ad [...] di un quoti-diano dedicate alla «banda del [...] pubblicitario del [...] bomber». Un caso, ripeto, ma [...] significano qualcosa, [...] in in-glese vuol dire [...] e bomber è il giubbotto di pelle [...] dei [...] (e ora indumento di [...] giova-ni). E dunque [...] con i folli lanciatori [...] stata immediata. Certo con [...] che [...] non fa il monaco e [...] nel linguaggio gergale dei giovani molti modi di dire, [...] se in [...] sono usati acriticamente: come parole [...] come tributo alla mo-da del momento o come atto [...] al gruppo e alla [...] cultura. Tuttavia con il fon-dato [...] sia persa la consapevolezza della violenza del [...] giorno per giorno si distilla e si [...] usando parole bellicose, terrorizzanti. E come tale feno-meno [...] bandie-ra generazionale a partire dalla fine degli [...] Settanta [...] si sono materializzati nelle curve degli stadi [...]. Giovani ar-rabbiati che in [...] di bande musicali e di bande da [...] situazione ita-liana, di richiamo alla cultura [...] politica, hanno dato vita [...] nomi em-blematici: Brigate Rossonere, [...] (guerrieri), [...] (selvaggio caos) per [...] solo alcuni. Il parallelo scaturisce dal [...] mass media hanno dato alle appartenenze a [...] fratelli Furlan e loro amici, ma anche [...] folle gioco praticato. Sconvolgente solo per chi [...] dimentica-to che da [...] i gruppi ultrà usano [...] di sassi e talvolta molotov, le auto, [...] i treni che trasporta-no i tifosi avversari. Una pratica questa diventata [...] agguati e gli accoltellamenti) e attraverso la [...] di giovani ultrà sono passati, interiorizzando come [...]. Il «bingo da cavalcavia» [...] i suoi partecipanti un gioco. Anche se sprovvisto della cornice, [...] ludico offerto dal tifo calcistico. Ma mentre ne è [...] stes-so tempo è il prodotto della col-pevole [...] tolleranza nei fatti, da parte dei pubblici [...] dei giovani [...]. Con le parole hanno [...] ultrà (quelli del Verona ad esempio intonano [...] che in-neggia a Maso) ma dietro le [...] più nascon-dersi padri, madri, psicologi e poliziotti. Anche perché dopo fiumi [...] (dal malessere da benessere alla vita trasformata [...] frasi ad effetto (eroi del nulla, teste [...] invettive contro le «bestie assassine», [...] pro-posta dissuasiva e repressiva [...] le reti sui cavalcavia e mettere telecamere. Come se non fosse [...] grandi reti metalliche innalza-te negli stadi hanno [...] difficile il lancio di proiettili in campo [...] avversari, e dislocato la violenza in altri [...] già detto i sas-si gli ultrà li [...] treni, auto e bus). È dunque realistico prevedere [...] risposta sarà solo poli-ziesca i lanciatori di [...] più scaltri. Ma certo non smetteranno [...] azio-ne. Anzi saranno ulteriormente stimolati [...] stretta repressiva. Perché il «gioco» si [...] ma è noto che quando è così [...] in campo». E poi perché chi [...] «Gli schizzati», ascolta la musica dei [...] minute [...] (sei minuti di guerra [...] dei [...] (com-battenti), indossa il [...] bom-ber» e calza i [...] con suola carrarmato non [...] lotta. Quasi costretto alla guerra [...] dei nomi. /// [...] /// Quasi costretto alla guerra [...] dei nomi. (0)
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