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Oggi la città ha [...]. Negli ultimi anni tutti [...] da fare per dare a [...] dì città vivibile: le [...] affascinante riva del musei, [...] grattacieli, ma tutto ciò ha avuto il [...] questo è stato costruito sulla pelle di [...]. Parla Dieter [...] il regista tedesco più [...]. È lui infatti che [...] volta in dieci anni di portare in [...] teatrale di Rainer Werner [...] Der [...] (I rifiuti, la città [...]. La prima, voluta dal [...] teatro di Francoforte, Gunther [...] è prevista per oggi [...] Kammerspiel [...] teatro comunale [...] ma tutte le premesse [...] anche questo tentativo, come gli altri che [...] sia destinato a fallire. Francoforte non vuole che [...] rappresentato nei suoi teatri. [...] invece ha chiesto nel [...] chiare lettere che I rifiuti, la città [...] sia messo in scena [...] nella città dove la [...] e della quale è una delle protagoniste. Reiner Werner ha però [...] scabroso, ha centrato il punto debole di [...] solida, tradizionale, lussuosa, perbenista. Ma lasciamo parlare ancora [...] Dieter [...] che incontriamo nella [...] casa sulla Hans Thomas [...] «Dove [...] vediamo i grattacieli delle banche, delle assicurazioni [...] case [...] quartieri popolati da gente [...] dalle proprie case con la violenza, con [...] di polizia, con metodi criminali. Per tradizione il settore [...] Francoforte è controllato dalla comunità ebraica, la [...] nella [...]. Oggi sono circa 5 [...] prima della seconda guerra mondiale erano 30 [...] 100 anni i [...] più famosi vengono da [...]. Basta pensare ai [...] agii intellettuali cresciuti nella [...] alla Scuola di Francoforte: Adorno, Benjamin, [...]. La speculazione edilizia ha [...] antisemitismo. Un pericolo che [...] ha avvertito chiaramente: [...] I rifiuti, la città [...] spinto dalla preoccupazione che stia nascendo una [...] antisemitismo». Infatti se a Francoforte [...] viene buttata giù e 50 famiglie finiscono [...] tedeschi, in realta, pensano: «La colpa è [...] vogliono costruire un grattacielo». Nessuno però ha il [...] apertamente, perché [...] ha causato un senso [...]. Così [...] la razza con le manovre [...] capitalistiche che hanno ben altri [...] come la [...] e la [...]. E così gli speculatori, [...] continuano a sfruttare questa falsa coscienza». Ma la [...] pièce, scritta nel [...] non è mai stata rappresentata [...] al contrario, veniva definita antisemita. [...] il regista scomparso voleva [...] Dopo [...] anni di attesa e polemiche va in [...] Francoforte «I rifiuti, la città e la [...] scomparso. E già sono annunciate [...]. Ma è davvero un [...] di [...] che dirigeva un pezzo [...] che fare con la città; gli capitò [...] il libro di Gerard [...] «La terra è inabitabile [...] e ne ricavò un testo drammaturgico, appunto I [...] citta e la morte ma con [...] di una serie di [...] tradizionali. [...] di rapporti interpersonali, la [...] e più in generale la sensazione che [...] freddo della morte, per rimandare al titolo [...] famoso film. Ma la pièce non [...] sulle scene e neanche in libreria, perché [...] sotto pressioni della stampa [...] ebraica cittadina [...] decise di non [...]. Dopo anni i diritti il [...] una piccola casa editrice specializzata in testi teatrali, la [...] Der [...] che con la [...] distribuzione limitata ne ha venduto [...] solo 5 mila copie. Quindi pochi conoscono veramente [...] da questa diffusa ignoranza del vero contenuto [...] creano dei premeditati equivoci sui ruoli che [...] il [...] ebreo», [...] Hans von Gluck, [...] Franz, il signor [...] ex nazista, poi cantante [...] night. Per bocca del giornalista [...] F. Non è un caso [...] di Roma B. Non è un caso [...] storia di un infelice matrimonio, quello tra Roma B. Ma soprattutto è la [...] Roma B. [...] cambio la ricompenserà con mille [...]. Da questo incontro occasionale [...] pieno di contraddizioni, ma nella pièce quello [...] Roma [...] ricco» sarà [...] rapporto umano. E quando Roma B. Lui in un momento [...] emotiva, in una grande scena d'amore, la [...]. [...] della polizia [...] sarà indicati in Franz [...] il marito, ormai assiduo frequentatore [...] cali sadomaso, dove viene malmenato [...] insultato [...] gay, come faceva regolare mente [...] con Roma [...] quando tornava a casa con [...] soldi, troppo pochi per. Mentre ieri, infine, [...] pubblicava un [...] dove si diceva che, tutta [...] questa [...] si ha da fare. A [...] era guarda caso un ebreo: [...] giornalista [...] Lapidei che dichiara va: [...] ho [...] ra di [...] e del suo [...] sto (. Ma in questi dodici [...] certo mancate riflessioni (sceniche e teoriche) [...] del grande autore, dalla [...] da parte delle marionette [...] Colla alla memorabile Grande magia diretta da Strehler [...]. /// [...] /// Dodici mesi, anche, di [...] convegni e dibattiti ai quali continuiamo a [...] apporto con questo contributo di Luigi Compagnone. HO SOTTO gli occhi una [...] fotografia. Il primo a sinistra [...] Eduardo, il primogenito. È pettinato alla bebe. Una grossa «farfalla» al [...] na con la cintura a bottoni, i [...] calzettoni enormi, neri, che salgono fino ai [...]. Gli occhi malinconici e [...]. [...] parte, a destra. Peppino: ha Io sguardo [...] come quello di [...] in Natale in casa [...] accanto a Titina, che [...] sulla spalla di [...]. Eduardo sta accanto alla [...] Luisa De Filippo, seduta. La veste liberty, due [...] parte del cuore. Un viso tondo tondo, [...] due lucenti bande di capelli neri. /// [...] /// Il grande Eduardo Scarpetta. Vestito da gran signore. Spalle massicce; faccia di [...] ilare padrone del mondo. Distaccato dai figli. Distaccato come sempre dai figli [...] le sue donne gli davano. Un fiero sceicco. Tutto questo è uno [...] di Eduardo. E quella «farfalla» al [...] con la cintura a bottoni, quei pantaloncini [...] fino ai ginocchi, sono uno dei suoi [...] scena». Uno dei suoi primi [...] della vita. Ma tutto [...] è già teatro. /// [...] /// Che già preannuncia i personaggi [...] un giorno, nasceranno dalla fantasia, dal pessimismo, [...] e [...] beffardo di Eduardo. A sette anni, lui [...] lavoro del grande e distaccato padre suo. /// [...] /// Una parte di [...]. /// [...] /// Mi viene da ridere, [...] ciò che fu la [...] parlata, a ciò che [...] suoi primissimi fonèmi; insomma se penso a Eduardo, [...] Partenope; se penso a Eduardo, con addosso [...] bambinello nipponico made in Napoli. Passeranno anni lunghi come [...] Eduardo vestirà altri abiti di scena. Gli abiti del piccolo [...] napoletano. Ma per fare questi [...] ci sono voluti secoli di storia na-poletana, [...] poi nata una storia nella storia, anzi [...] storia, dove vive un ceto che non [...] borghesia: è un girone intermedio, a sé [...] i paria quasi perbene. Non sono che ombre, [...] vogliono grottescamente rivestire le proprie friabili ossa [...] poi sono abiti «rivoltati» per passare di [...] da fratello maggiore a fratello minore, nella [...] che sono sempre gli stessi [...]. Allora: piccoli impiegati, [...] che siano, queste ombre vivono [...] già [...] ma nel limbo del sottosviluppo. Ossia in una terra di [...] entro scenari sghembi e sgangherati. Se talora ne vollero [...] ricacciati dentro dalla Storia, dalla miseria in [...] dal fallimento delle illusioni [...] sogni che coltivarono, dal caos delle loro [...]. E [...] secondo me, che nascono gli [...] napoletani di Eduardo. [...] erranti non certo tra gli [...] di [...] reggia di [...] bensì per le [...] dei nostri «quartini» suburbani, per [...] intrichi dei [...] «interni» cittadin L [...] che non indossano, ovviamente, il [...] affascinante e lugubre velluto del prence di Danimarca. Ma indossano, quegli irrequieti [...] lo [...] e lo [...] di Luca [...] i pantaloni di Pasquale [...] il kimono di [...] i laceri panni militari [...] di Napoli milionaria. Ma è soprattutto ai [...] questi poveri eroi, che penso. Sono pantaloni in cui [...] esprime [...] di Eduardo o, meglio, [...] del limbo cui accennavo, e che inconsciamente [...] non tanto inconsciamente [...] invocano la nostra pietà. E noi gliela diamo, [...] a quei pantaloni così lisi, così senza [...] accartocciati intorno alle magre caviglie, così larghi [...] vi potrebbe entrare una seconda persona. Eppure mai nessuno vi [...] i rattoppi, chissà quanti, sono invisibili, bene [...] secondo [...] di non sfigurare, di [...] fuori, il più azzimati possibile. /// [...] /// Arte non del vivere [...]. Del sopravvivere anche e [...] stessi. Del sopravvivere per mondi [...] chiusi, in chiusi «interni». Vedete la camera da [...] Luca [...]. Anche quella, un universo [...]. Un universo di esiguo [...]. [...] anno fa moriva II nostro [...] teatrante. [...] scoprire come era fatto quel [...] allo stesso tempo [...] e problematico, dal quale è [...] la [...] di Eduardo in un [...] -matrimoniale . A sinistra, il lettino [...]. A lato del Iettino, [...]. Un paravento che, anziché [...] Io spazio tra il etto grande e [...]. Più angusto, ossia più [...]. Ma a sinistra c'è [...]. Dai vetri, non si [...] neve. Una neve che cade [...] opachi; quindi niente cielo, e nessunissimo orizzonte. /// [...] /// È in quel tavolo [...] celebre presepe. Un presepe non finito [...]. Un presepe «in fabbricazione». Accanto al tavolo, un [...] pennelli, carta colorata, sugheri, chiodi, forbici, una [...] colla. Quel presepe non finito [...] tutti quegli aggeggi, compongono tutto [...] vita. Un orizzonte chiuso, un limbo [...] cui Luca si ripara, si nasconde, mette la testa [...] di struzzo per ignorare, per non vedere il male Che e il male della vita, e il male della Storia. Ma, a destra, c'è [...] sacra ed un lumino [...]. Vi sono pure due [...] figurine «messe con bella cura e devozione». Segni [...] culto antico, che pero [...] ne [...] né orizzonte, nel limbo [...] non c'è più niente; [...] né il profano. Se c'è il sacro, [...]. Idem per il profano, che [...] riduce a una specie di attaccapanni a muro sul [...] è attaccato il E [...] di Concetta, una [...] spelacchiata e il cappellino sdrucito [...] dignito-so». Passo in casa Incoronato, [...] hanno le gambe lunghe. Quinto piano, interno 84, [...] C. [...] una parvenza [...] te un ampio vano praticato [...] parete di fondo, al centro, si scorge infatti il [...] che dà luce [...]. Di fronte, come un [...] dei due versanti dirimpetto: «con al centro [...] cucine che. In fondo, a destra, [...]. In prima quinta a [...] prima quinta a destra, porte. Quella di sinistra introduce [...] Libero, quella di destra nella camera di Costanza. La stanza è stata [...] a tutti gli usi. Ci si mangia, ci [...]. Mentre la struttura delle [...] movimento che nel colore, è decisamente di [...] Novecento; [...] è costituito da poveri [...] scorso. Uri tavolo, al centro, [...] vecchio tappeto turco. Metà del tavolo, quella [...] apparecchiata per due coperti, con una tovaglia [...] stoviglie spaiate. Un cassettone, un buffet con [...] una macchina da cucire, una [...] a dondolo e altre sedie impagliate. Qualche quadro insignificante alle [...]. Si nota, però, una certa [...]. Qualche mobile, troppo grande [...] parete sulla quale è addossato, sconfina a [...] di una porta. Il lampadario centrale è [...] con una sola lampada accesa. Le altre quattro sono [...] economizzare la corrente. Allora: stile Novecento, mobilia [...] Ottocento, [...] liberty, il lampadario, il buffet, [...] la macchina da cucire, [...]. Cupi ambienti; cupi . In cui [...] un triste, beffardo monumento [...] universale. Nel senso che nessuno [...] Eduardo [...] saputo rappresentare con tanta stoica irrisione e [...] masochismo, la [...] abiezione di chi, sconfitto [...] e da quella privata, ha finito per [...] sconfitta, il proprio abito quotidiano, il [...] nella lunga scena della [...]. Così, più che una morte, [...] di Luca [...] è la grottesca disfatta o [...] di un [...] naggio ormai perduto nella [...] («Che bel [...] sepe! Quanto e bello! In questo è così [...] perfino ovvio. E sono così perfetti [...] e i suoi abiti di scena; da [...] infinitamente ovvie. E infinitamente plausibili è più [...] le rende anchè il fatto, che uno crede di [...] visto ambienti e stracci, casé e pantaloni e giacchette [...] cappelli più o meno [...] quando invece è statò lo [...] di una sorda figurazione napoletana, meridionale e universale, noa [...] ma «fantasmati-ca»: come una tela di [...] una maschera di [...]. Si veda il funerale [...] Guglielmo Speranza, [...] scena di Gli esami [...] Al centro, tra la folla, il «morto». Ha un vecchio smoking [...] di raso lucidai, sparato bianco, cravatta nera, [...] capelli lucidati, tirati a spazzola, che sembrano [...] bistrati gli occhi, marcate le sopracciglia, segnate [...] i pomelli. Non è un «abito» [...] è trucco; è il teatro di Eduardo, [...] teatro della morte, e si fa beffa [...] della morte Non a caso è la [...]. Luigi Compagnone Un libro [...] i lettori [...] di tutto il mondo LISA [...]. [...] PER MILANO Negli anni Settanta, [...] abitano su un treno che porta in [...] la loro fantasia. /// [...] /// [...] PER MILANO Negli anni Settanta, [...] abitano su un treno che porta in [...] la loro fantasia. (0)
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