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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Nuova Serie(PCI)-Nazionale del 1985»--Id 2453883053.

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Oggi la città ha [...]. Negli ultimi anni tutti [...] da fare per dare a [...] dì città vivibile: le [...] affascinante riva del musei, [...] grattacieli, ma tutto ciò ha avuto il [...] questo è stato costruito sulla pelle di [...]. Parla Dieter [...] il regista tedesco più [...]. È lui infatti che [...] volta in dieci anni di portare in [...] teatrale di Rainer Werner [...] Der [...] (I rifiuti, la città [...]. La prima, voluta dal [...] teatro di Francoforte, Gunther [...] è prevista per oggi [...] Kammerspiel [...] teatro comunale [...] ma tutte le premesse [...] anche questo tentativo, come gli altri che [...] sia destinato a fallire. Francoforte non vuole che [...] rappresentato nei suoi teatri. [...] invece ha chiesto nel [...] chiare lettere che I rifiuti, la città [...] sia messo in scena [...] nella città dove la [...] e della quale è una delle protagoniste. Reiner Werner ha però [...] scabroso, ha centrato il punto debole di [...] solida, tradizionale, lussuosa, perbenista. Ma lasciamo parlare ancora [...] Dieter [...] che incontriamo nella [...] casa sulla Hans Thomas [...] «Dove [...] vediamo i grattacieli delle banche, delle assicurazioni [...] case [...] quartieri popolati da gente [...] dalle proprie case con la violenza, con [...] di polizia, con metodi criminali. Per tradizione il settore [...] Francoforte è controllato dalla comunità ebraica, la [...] nella [...]. Oggi sono circa 5 [...] prima della seconda guerra mondiale erano 30 [...] 100 anni i [...] più famosi vengono da [...]. Basta pensare ai [...] agii intellettuali cresciuti nella [...] alla Scuola di Francoforte: Adorno, Benjamin, [...]. La speculazione edilizia ha [...] antisemitismo. Un pericolo che [...] ha avvertito chiaramente: [...] I rifiuti, la città [...] spinto dalla preoccupazione che stia nascendo una [...] antisemitismo». Infatti se a Francoforte [...] viene buttata giù e 50 famiglie finiscono [...] tedeschi, in realta, pensano: «La colpa è [...] vogliono costruire un grattacielo». Nessuno però ha il [...] apertamente, perché [...] ha causato un senso [...]. Così [...] la razza con le manovre [...] capitalistiche che hanno ben altri [...] come la [...] e la [...]. E così gli speculatori, [...] continuano a sfruttare questa falsa coscienza». Ma la [...] pièce, scritta nel [...] non è mai stata rappresentata [...] al contrario, veniva definita antisemita. [...] il regista scomparso voleva [...] Dopo [...] anni di attesa e polemiche va in [...] Francoforte «I rifiuti, la città e la [...] scomparso. E già sono annunciate [...]. Ma è davvero un [...] di [...] che dirigeva un pezzo [...] che fare con la città; gli capitò [...] il libro di Gerard [...] «La terra è inabitabile [...] e ne ricavò un testo drammaturgico, appunto I [...] citta e la morte ma con [...] di una serie di [...] tradizionali. [...] di rapporti interpersonali, la [...] e più in generale la sensazione che [...] freddo della morte, per rimandare al titolo [...] famoso film. Ma la pièce non [...] sulle scene e neanche in libreria, perché [...] sotto pressioni della stampa [...] ebraica cittadina [...] decise di non [...]. Dopo anni i diritti il [...] una piccola casa editrice specializzata in testi teatrali, la [...] Der [...] che con la [...] distribuzione limitata ne ha venduto [...] solo 5 mila copie. Quindi pochi conoscono veramente [...] da questa diffusa ignoranza del vero contenuto [...] creano dei premeditati equivoci sui ruoli che [...] il [...] ebreo», [...] Hans von Gluck, [...] Franz, il signor [...] ex nazista, poi cantante [...] night. Per bocca del giornalista [...] F. Non è un caso [...] di Roma B. Non è un caso [...] storia di un infelice matrimonio, quello tra Roma B. Ma soprattutto è la [...] Roma B. [...] cambio la ricompenserà con mille [...]. Da questo incontro occasionale [...] pieno di contraddizioni, ma nella pièce quello [...] Roma [...] ricco» sarà [...] rapporto umano. E quando Roma B. Lui in un momento [...] emotiva, in una grande scena d'amore, la [...]. [...] della polizia [...] sarà indicati in Franz [...] il marito, ormai assiduo frequentatore [...] cali sadomaso, dove viene malmenato [...] insultato [...] gay, come faceva regolare mente [...] con Roma [...] quando tornava a casa con [...] soldi, troppo pochi per. Mentre ieri, infine, [...] pubblicava un [...] dove si diceva che, tutta [...] questa [...] si ha da fare. A [...] era guarda caso un ebreo: [...] giornalista [...] Lapidei che dichiara va: [...] ho [...] ra di [...] e del suo [...] sto (. Ma in questi dodici [...] certo mancate riflessioni (sceniche e teoriche) [...] del grande autore, dalla [...] da parte delle marionette [...] Colla alla memorabile Grande magia diretta da Strehler [...]. ///
[...] ///
Dodici mesi, anche, di [...] convegni e dibattiti ai quali continuiamo a [...] apporto con questo contributo di Luigi Compagnone. HO SOTTO gli occhi una [...] fotografia. Il primo a sinistra [...] Eduardo, il primogenito. È pettinato alla bebe. Una grossa «farfalla» al [...] na con la cintura a bottoni, i [...] calzettoni enormi, neri, che salgono fino ai [...]. Gli occhi malinconici e [...]. [...] parte, a destra. Peppino: ha Io sguardo [...] come quello di [...] in Natale in casa [...] accanto a Titina, che [...] sulla spalla di [...]. Eduardo sta accanto alla [...] Luisa De Filippo, seduta. La veste liberty, due [...] parte del cuore. Un viso tondo tondo, [...] due lucenti bande di capelli neri. ///
[...] ///
Il grande Eduardo Scarpetta. Vestito da gran signore. Spalle massicce; faccia di [...] ilare padrone del mondo. Distaccato dai figli. Distaccato come sempre dai figli [...] le sue donne gli davano. Un fiero sceicco. Tutto questo è uno [...] di Eduardo. E quella «farfalla» al [...] con la cintura a bottoni, quei pantaloncini [...] fino ai ginocchi, sono uno dei suoi [...] scena». Uno dei suoi primi [...] della vita. Ma tutto [...] è già teatro. ///
[...] ///
Che già preannuncia i personaggi [...] un giorno, nasceranno dalla fantasia, dal pessimismo, [...] e [...] beffardo di Eduardo. A sette anni, lui [...] lavoro del grande e distaccato padre suo. ///
[...] ///
Una parte di [...]. ///
[...] ///
Mi viene da ridere, [...] ciò che fu la [...] parlata, a ciò che [...] suoi primissimi fonèmi; insomma se penso a Eduardo, [...] Partenope; se penso a Eduardo, con addosso [...] bambinello nipponico made in Napoli. Passeranno anni lunghi come [...] Eduardo vestirà altri abiti di scena. Gli abiti del piccolo [...] napoletano. Ma per fare questi [...] ci sono voluti secoli di storia na-poletana, [...] poi nata una storia nella storia, anzi [...] storia, dove vive un ceto che non [...] borghesia: è un girone intermedio, a sé [...] i paria quasi perbene. Non sono che ombre, [...] vogliono grottescamente rivestire le proprie friabili ossa [...] poi sono abiti «rivoltati» per passare di [...] da fratello maggiore a fratello minore, nella [...] che sono sempre gli stessi [...]. Allora: piccoli impiegati, [...] che siano, queste ombre vivono [...] già [...] ma nel limbo del sottosviluppo. Ossia in una terra di [...] entro scenari sghembi e sgangherati. Se talora ne vollero [...] ricacciati dentro dalla Storia, dalla miseria in [...] dal fallimento delle illusioni [...] sogni che coltivarono, dal caos delle loro [...]. E [...] secondo me, che nascono gli [...] napoletani di Eduardo. [...] erranti non certo tra gli [...] di [...] reggia di [...] bensì per le [...] dei nostri «quartini» suburbani, per [...] intrichi dei [...] «interni» cittadin L [...] che non indossano, ovviamente, il [...] affascinante e lugubre velluto del prence di Danimarca. Ma indossano, quegli irrequieti [...] lo [...] e lo [...] di Luca [...] i pantaloni di Pasquale [...] il kimono di [...] i laceri panni militari [...] di Napoli milionaria. Ma è soprattutto ai [...] questi poveri eroi, che penso. Sono pantaloni in cui [...] esprime [...] di Eduardo o, meglio, [...] del limbo cui accennavo, e che inconsciamente [...] non tanto inconsciamente [...] invocano la nostra pietà. E noi gliela diamo, [...] a quei pantaloni così lisi, così senza [...] accartocciati intorno alle magre caviglie, così larghi [...] vi potrebbe entrare una seconda persona. Eppure mai nessuno vi [...] i rattoppi, chissà quanti, sono invisibili, bene [...] secondo [...] di non sfigurare, di [...] fuori, il più azzimati possibile. ///
[...] ///
Arte non del vivere [...]. Del sopravvivere anche e [...] stessi. Del sopravvivere per mondi [...] chiusi, in chiusi «interni». Vedete la camera da [...] Luca [...]. Anche quella, un universo [...]. Un universo di esiguo [...]. [...] anno fa moriva II nostro [...] teatrante. [...] scoprire come era fatto quel [...] allo stesso tempo [...] e problematico, dal quale è [...] la [...] di Eduardo in un [...] -matrimoniale . A sinistra, il lettino [...]. A lato del Iettino, [...]. Un paravento che, anziché [...] Io spazio tra il etto grande e [...]. Più angusto, ossia più [...]. Ma a sinistra c'è [...]. Dai vetri, non si [...] neve. Una neve che cade [...] opachi; quindi niente cielo, e nessunissimo orizzonte. ///
[...] ///
È in quel tavolo [...] celebre presepe. Un presepe non finito [...]. Un presepe «in fabbricazione». Accanto al tavolo, un [...] pennelli, carta colorata, sugheri, chiodi, forbici, una [...] colla. Quel presepe non finito [...] tutti quegli aggeggi, compongono tutto [...] vita. Un orizzonte chiuso, un limbo [...] cui Luca si ripara, si nasconde, mette la testa [...] di struzzo per ignorare, per non vedere il male Che e il male della vita, e il male della Storia. Ma, a destra, c'è [...] sacra ed un lumino [...]. Vi sono pure due [...] figurine «messe con bella cura e devozione». Segni [...] culto antico, che pero [...] ne [...] né orizzonte, nel limbo [...] non c'è più niente; [...] né il profano. Se c'è il sacro, [...]. Idem per il profano, che [...] riduce a una specie di attaccapanni a muro sul [...] è attaccato il E [...] di Concetta, una [...] spelacchiata e il cappellino sdrucito [...] dignito-so». Passo in casa Incoronato, [...] hanno le gambe lunghe. Quinto piano, interno 84, [...] C. [...] una parvenza [...] te un ampio vano praticato [...] parete di fondo, al centro, si scorge infatti il [...] che dà luce [...]. Di fronte, come un [...] dei due versanti dirimpetto: «con al centro [...] cucine che. In fondo, a destra, [...]. In prima quinta a [...] prima quinta a destra, porte. Quella di sinistra introduce [...] Libero, quella di destra nella camera di Costanza. La stanza è stata [...] a tutti gli usi. Ci si mangia, ci [...]. Mentre la struttura delle [...] movimento che nel colore, è decisamente di [...] Novecento; [...] è costituito da poveri [...] scorso. Uri tavolo, al centro, [...] vecchio tappeto turco. Metà del tavolo, quella [...] apparecchiata per due coperti, con una tovaglia [...] stoviglie spaiate. Un cassettone, un buffet con [...] una macchina da cucire, una [...] a dondolo e altre sedie impagliate. Qualche quadro insignificante alle [...]. Si nota, però, una certa [...]. Qualche mobile, troppo grande [...] parete sulla quale è addossato, sconfina a [...] di una porta. Il lampadario centrale è [...] con una sola lampada accesa. Le altre quattro sono [...] economizzare la corrente. Allora: stile Novecento, mobilia [...] Ottocento, [...] liberty, il lampadario, il buffet, [...] la macchina da cucire, [...]. Cupi ambienti; cupi . In cui [...] un triste, beffardo monumento [...] universale. Nel senso che nessuno [...] Eduardo [...] saputo rappresentare con tanta stoica irrisione e [...] masochismo, la [...] abiezione di chi, sconfitto [...] e da quella privata, ha finito per [...] sconfitta, il proprio abito quotidiano, il [...] nella lunga scena della [...]. Così, più che una morte, [...] di Luca [...] è la grottesca disfatta o [...] di un [...] naggio ormai perduto nella [...] («Che bel [...] sepe! Quanto e bello! In questo è così [...] perfino ovvio. E sono così perfetti [...] e i suoi abiti di scena; da [...] infinitamente ovvie. E infinitamente plausibili è più [...] le rende anchè il fatto, che uno crede di [...] visto ambienti e stracci, casé e pantaloni e giacchette [...] cappelli più o meno [...] quando invece è statò lo [...] di una sorda figurazione napoletana, meridionale e universale, noa [...] ma «fantasmati-ca»: come una tela di [...] una maschera di [...]. Si veda il funerale [...] Guglielmo Speranza, [...] scena di Gli esami [...] Al centro, tra la folla, il «morto». Ha un vecchio smoking [...] di raso lucidai, sparato bianco, cravatta nera, [...] capelli lucidati, tirati a spazzola, che sembrano [...] bistrati gli occhi, marcate le sopracciglia, segnate [...] i pomelli. Non è un «abito» [...] è trucco; è il teatro di Eduardo, [...] teatro della morte, e si fa beffa [...] della morte Non a caso è la [...]. Luigi Compagnone Un libro [...] i lettori [...] di tutto il mondo LISA [...]. [...] PER MILANO Negli anni Settanta, [...] abitano su un treno che porta in [...] la loro fantasia. ///
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[...] PER MILANO Negli anni Settanta, [...] abitano su un treno che porta in [...] la loro fantasia.

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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