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Da qualche tempo, infatti, [...] Francia, che aveva creato la famigerata colonia penale [...] Diavolo (la [...] sudamericana), anche [...] pensava di inviare i [...] criminali, e i «sovversivi», che [...] affollavano le poche galere [...] confini nazionali. Dopo i tentativi andati a [...] di creare una [...] Latina (in Patagonia o nella [...] il governo italiano ripiegò [...] puntando gli occhi su uno [...] paesi con i quali aveva da tempo strette relazioni [...] ma anche in questo caso [...] andò a vuoto per il [...] rifiuto del governo di Tunisi di concedere i propri [...] a una nazione straniera. Il progetto [...] è tornato alla luce [...] del professor Ennio Di Nolfo, docente di [...] internazionali [...] di Firenze, Il governo [...] Vittorio [...] II era alla ricerca [...] che fosse «capace di almeno diecimila coloni», [...] avrebbe dovuto ospitare ex sostenitori dei Borboni [...] attentati contro il regno, seguaci di Giuseppe Mazzini [...] cospirazione repubblicana, ma anche briganti [...] e criminali comuni. Intervista a Gian Enrico Rusconi [...] risparmia critiche agli ideologismi degli studiosi di [...] «Costruiamo [...] storia comune anche così si batte il [...] stato uno scarso impegno [...] delle «memorie separate». Carente [...] anche verso i valori repubblicani. Il ruolo discutibile ma [...] Renzo De Felice. Da dove nasce il [...]. Per paura di passare come [...] o patriot-tardi e [...] con [...] gli uomini della politica e [...] cultura (a sinistra innanzitutto) non elaborano e quindi non [...] forte di una repubblica demo-cratica [...] è [...] con la nazio-ne». Neppure dalla residenza estiva [...] Portofino dove si gode [...] il professor Gian Enrico Rusconi perde [...] di denunciare il deficit [...] e di memoria storica che mina la [...] repubblica. Da anni conduce una battaglia [...] su questo fronte. Anche a sinistra i [...] avuto una fredda accoglienza e sono serviti [...] -solo come arma polemica contro il «nemico» [...] (Renzo De Felice). Quali sono stati, secondo [...] i limiti più gravi della [...] «Se posso permettermi di [...] polemico nei riguardi dei nostri storici, è [...] grandissimo interesse per il loro lavoro; però [...] che vengono deluse, specialmente su tutto il [...] dalla crisi dello stato liberale, al fascismo, [...] Repub-blica. Vedo [...] che [...] a fare delle dichiarazioni di [...] che dovrebbero essere la-sciate agli intellettuali. Diciamo pu-re che la [...] su questo problema nebuloso che per semplicità [...] limita più a reagire in linea [...] punto su punto. Lo storico deve fare la [...] parte. Prendiamo, per esempio la [...] Repub-blica Sociale Italiana, pochissimi studiosi si sono misurati [...] della nostra storia. Non deve [...] pagina di [...] di agiografia ma un [...] tragica di questo paese e gli stori-ci [...] tutte le carte in [...]. Nicola Tranfaglia, in «Un [...] scritto che lei è uno studioso «vicino [...] se non è sempre [...] con loro. Come valuta [...] di De [...] dopo [...] «Intanto, io continuo a non [...] questo enorme risentimento nei confronti di De Felice e [...]. [...] mi riguarda, ho avuto [...] De Felice un rapporto singolare, molto con-troverso. A proposito [...] volume del [...] vorrei ri-mandare, se mi è [...] a [...] che uscirà sul prossimo numero [...]. Certo, De Felice aveva [...] aveva i suoi tic. Gli dissi che quel libretto [...] rosso e il [...] era stato un errore che [...] fat-to regredire il dibattito storiografi-co. De Felice ci ha [...] non solo perché non è riuscito ad [...] aprile del [...] ma perché forse non [...] sulla Resistenza; nel senso che non poteva [...] che lui chiama la [...] né rovesciare del tutto [...]. Che la Resistenza sia [...] della no-stra repubblica, per me è fuori [...]. A De Felice non [...] ma non è riu-scito [...] concetto più ade-guato; però non [...] neanche can-cellata, mentre [...] invece qualcun altro vuole [...]. De Felice non ha [...] ruolo della Re-sistenza; [...] voluta dimensionare, o ridimensionare, [...] era: nel senso che la democrazia nel [...] non solo dalla Resi-stenza ma anche dalla [...] monarchica, da una certa [...]. Tutte cose [...] di [...] vero che [...] tempo ha parlato di cattiva [...]. Il suo ultimo libro, «Patria [...] è una risposta a «La morte della [...] Galli della Loggia, ma conclude anche una sorta [...] «questione nazionale» che lei ha contribuito a [...] giorno. È soddisfatto dei risultati, [...] «La prima volta che ho iniziato a trattare [...] è stato su [...] del [...]. Poi è venuto [...] cessiamo di essere una [...]. La mia ricerca di [...] mossa da due piani: uno più pro-priamente [...] politico e relativo al risveglio di una [...] ho chiamato [...] come sintesi di demo-crazia [...] questo contro il [...]. [...] che una democrazia oggi abbia [...] patriottico repubblicano è abba-stanza passata. /// [...] /// [...] che gli interlocutori erano Galli [...] De Felice, i quali mi hanno anche, a [...]. Ma non ho avuto [...] sostegno e di [...] della repubblica, della rivi-sitazione [...] ele-mento caratterizzante della demo-crazia è stato lasciato [...]. [...] della centralità della repubblica, che [...] da una storia complicata, non mi pare [...] che abbia lasciato assolutamen-te indifferenti [...] quanti, salvo forse Luciano Violante, che ha ma-nifestato una [...] sensibilità per i temi su cui ho cercato di [...]. Una delle conclusioni della [...] concen-tra [...] «morte della patria» che [...]. DeFelice [...] di riproporre [...] nazionale e quindi di dare [...] solido fondamen-to etico alla repubblica; e la conclu-sione, che [...] pare pregiudiziale e [...] co-me riferimento ideale e costituzio-nale [...] consentire il recupero di [...] democratica di nazione e [...] di una democrazia solida nel [...] paese. La mia idea, pur [...] storia ir-realistica di una [...] nazionale tutta [...] pezzo, si basa invece [...] com-portamenti reali che rivelano, pur tra mille [...] la persistenza di una solidarietà che fa [...] comune matri-ce nazionale. È su questa base [...] dopo il 1945, una devastante guerra civile [...] quello che io chiamo il faticoso [...] della democrazia. Il fasci-smo era nato da [...] crisi profonda, [...] del sistema liberale di rispondere [...] problemi [...]. Quindi, è quasi miracoloso, per [...] aspetti, che da una sconfitta mili-tare, da una ideologia [...] sia venuta fuori questa cosa decente, [...]. Considera realistica la prospetti-va [...] Con [...] «La cosa è molto [...] quanto non sembra. A Roma, forse non [...] che il separatismo esprime una subcultura (al Nord) [...] da prendere molto sul serio. Se quel pericolo è [...] evitato, nonè certo per merito [...] ma per merito della [...] ha capito che le di-sfunzioni imputabili magari [...] Ro-ma [...] si risolvono spaccando tut-to. A me non interessa come [...] finire Bossi. A me interessa questo [...] ha tirato fuori e [...] più, dove andrà a [...]. E chi correggerà questo [...] tutto ciò che è nazione, che è Stato. Nelle scuole del Nord, [...] seriamente di Risorgi-mento o di patria? La [...] che [...] istituzionale, ma che sia [...] cultura politica [...]. [...] non è un fatto [...] fatto di riflessione, di maturità. La lotta contro il [...] è solo un problema di far tacere [...] di ridirci le ragioni per cui stiamo [...]. E [...] torniamo alla questione della nostra [...] repubblica. Credo che le memorie [...] ha vissuto il fascismo e la Resistenza [...] storiografia dovrà in-vece compiere il grande sforzo [...]. È il discorso della [...] fondo voleva fare De Felice, [...] uno slogan, ma che [...] la cosa più difficile da fare. Storia co-mune non significa [...] priva di conflitti; si-gnifica storia consapevole delle [...] dei crimini che [...] segnata. Del resto, le grandi [...]. Que-sta è la sfida, [...] corre-re il rischio che [...] torni a essere [...]. Piero Pagliano [...] 3. Quella dello hobo, il [...] delle figure più importanti della mitologia americana. A [...] una serie infinita di sue [...] e [...] col tempo [...] nazionale. Nel [...] immagine di William Holden (Picnic, [...] che balza atletico e con nonchalance sui treni merci [...] attraversano le di-stese di granturco come lenti basti-menti delle [...]. Nella musica, lo hobo [...] Gu-thrie. Nei fumetti [...] Michelaccio che si riscalda le [...] intirizzite al fuoco amico del suo [...] la giungla, come viene chiamato [...] gergo [...] degli hobo. O ci sono, hobo [...] giorno, i giovani Huey, Louie e [...] va-le a dire i [...] Paperino, [...] Quo, Qua, che se [...] casa per sottrarsi alla scuola. Ma perché la figura [...] così importante e ricorrente nella cultura americana? Lo [...] è uno dei modi più semplici per [...] aspirazione [...] alla fuga dal centro. Il Grande Paese è [...] che , se non proprio con le [...] hobo, come lui si sottrae da un [...] in una qualche maniera costrittivo (casa, famiglia, [...] vagare per la grande «periferia» , fermarsi [...] di nuovo. [...] che questo è, in [...] del West, interpretata da quei trapiantati cronici [...] placido nome di cowboy. Ugualmente una elusione della [...] è tutta la cultura Beat. E, a proposito, una fuga [...] anche nella let-teratura americana. Non solo quel-la degli [...] Beat, ma an-che degli altri scrittori. Un Jack London (autore, [...] un The [...] che si perde nel Grande Nord. Un Sinclair Lewis, il [...] George [...] eroe del romanzo [...] da posato fili-steo, tutto [...] getta [...] alle or-tiche ogni posatezza, [...] per vagare come uno hobo. Stesso di-scorso, o quasi, [...] omonimo [...] di Updike, dispera-to eroe [...] in fuga panica dal terro-rizzante abbraccio del [...] responsabilità, alla ri-cerca disperata [...] e di sé. E così via. Naturalmente, [...] anche chi, in America, [...] hobo ha cer-cato di catturare in modo [...] più [...] di quanto non abbiano [...] cinema. In un inte-ressante volume [...] Donzel-li, Hobo, il vagabondo, [...] Ander-son (1889-1986) ci spiega [...] etnologici (ma non solo) del fenomeno hobo. Di questo sociologo ci [...] perché Anderson nel paese di [...] (come la chiama con [...] ha realmente vis-suto per anni. Figlio di emigranti svedesi, [...] a scuola fece come i Tre Paperini. Anzi, molto peggio, dal [...] un certo punto, col suo bravo far-dello [...] la scuola per quasi dieci anni, tra [...]. Salvo però mettere poi [...] partito, e divenire un professorone. Uno dei più illustri [...] rinomata scuola di sociologia e an-tropologia di Chicago: [...] urbana proprio con questo celebre studio del [...] di Chicago e [...]. Mescolando statisti-che e dati [...] da lui raccolte tra i suoi (ex) [...] Anderson traccia un ampio, esauriente affresco di [...] quasi una summa. Ci porta nei campi [...] le [...] appunto, e nelle [...] i dormitori, detti così [...] prodotto dal povero hobo che let-teralmente crolla [...] la stanchezza serale. Rintraccia [...] campagnola della parola (da [...] boy), e quindi ci spiega come si [...] a causa della disoccupazione, il disadattamento al [...] i problemi della personalità, le discriminazioni razziali [...] mania di viaggiare). Ci parla degli odiosi [...] o poliziotti. E, ancora, dei cinema [...] canzoni e ballate scritte da loro, degli [...] da loro per i giornali, dello hobo [...] James [...] delle librerie per hobo: [...] più famosa è la Hobo [...] detta anche [...]. Soprattutto, Anderson ci chiari-sce [...] differen-za tra hobo, tramp e [...]. Che è questa: lo [...] vero lavorato-re stagionale che nei (molti) perio-di [...] non sta mai fermo in un luogo; [...] un vagabondo che va sempre in gi-ro [...] mai [...] il vaga-bondo che [...] il [...] è il bar-bone che [...] vaga, ma semplicemente marcisce ubriaco nella metropoli. Insomma, Anderson ribadisce più volte, [...] figura dello hobo è [...] anche se in modo discontinuo, [...] di la-voro. Tanto è vero che, [...] mancano le turbe mentali, gli hobo sono [...] soggetti psi-chicamente normali: solo, più de-gli altri, [...] nazio-nale del viaggio, del pionierismo, della fuga. Conseguente, quindi, che vivere [...] risulti molto meno inerziale [...] di quanto non si pensi, che an-che [...] lottare con la corrente della vita. A conclusio-ne del viaggio [...] fuori uno hobo che non collima poi [...] poe-tico di letteratura, fumetti, cine-ma. Una specie di povero [...] un [...] diverso dal so-lito solo [...] la barba, porta vestiti sdruciti, è un [...] sul lavoro. Francesco [...] Hobo, il vagabondo: sociologia [...] di [...] Anderson Donzelli 1997 [...]. /// [...] /// Francesco [...] Hobo, il vagabondo: sociologia [...] di [...] Anderson Donzelli 1997 [...]. (0)
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