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È entrato nella storia [...] Louis Armstrong divenne Luigi [...] Benny Goodman Beniamino Buonuomo. Il trio jazzistico formato [...] Enzo Ceragioli, Cosimo di Ceglie e Gorni Kramer nel [...] «The [...] che poi divennero «I Tre Negri» [...] successivamente quando cominciò a farsi strada il [...] in «Tre italiani in America». In realtà la vita [...] per i musicisti di jazz in quel [...]. Questi dischi li abbiamo fatti [...] di nascosto. [...] il coprifuoco, ma noi andavamo [...] stesso negli studi [...] alla Odeon in via Monviso. Io suonavo con cappotto, [...]. Tremavamo dal freddo. Ogni tanto qualcuno portava [...] di vino [. Così il sassofonista e [...] Piero [...] ricorda le sedute «carbonare» [...] incisioni realizzate fra [...] del [...] e quello del [...] che Adriano [...] ha ripubblicato qualche tempo [...] Riviera Jazz [...] con il titolo «Jazz [...] Under The [...]. I Maestri del Ritmo, il [...] che si ascolta nel cd, provenivano un [...] tutti [...] diretta [...] degli anni Quaranta da Enzo Ceragioli, pianista dal gusto armonico avanzato. Vi facevano parte fra [...] trombettisti Astore Pittana e Nino [...] il contrabbassista Ubaldo [...] i sassofonisti e clarinettisti Franco [...] e Piero [...] il batterista Pippo Starnazza. I titoli dei pezzi sono, [...] forza di cose, camuffati: [...] Rose» diventa «Pepe sulle Rose», [...] «Sempre Solo», [...] the [...] «Savoiardi», «In the Mood» «Vecchia Storia» ecc. Gli arrangiamenti sono lievi e [...] sfiorano [...] con delicatezza, [...] per mano attraverso una notte [...] voleva esorcizzare la guerra. Le [...] traspirano sensualità, e gli [...] invitano al ballo. È una musica che [...] o inerzia, anzi, è [...]. [...] è tratta dalla copertina [...] «Underground» di Thelonious Monk [...] In basso la cantante [...] la «degenerata» Arte effimera [...] caba-ret brillò luminoso come non mai durante [...] Repubblica [...] Weimar. I primissimi locali dediti [...] furono inaugurati a Berlino nel 1901, e [...] intel-lettuale degli artisti, la libertà espres-siva veniva [...] censura prussiana. Diciassette anni dopo, in quel [...] 1918, una ven-tata di novità colse [...] imprepa-rata Germania: la perdita della [...] oltre ad esiliare il Kaiser, significò anche [...] in continua cre-scita. La nuova democrazia, nono-stante [...] tentativi di ri-volte della sinistra (1919) e [...] e 1923), riuscì a sopravvi-vere e ad [...]. Iniziò proprio così il [...] il ca-baret berlinese, [...] del quale furono attivi [...] Ru-dolf Nelson, [...] Frie-drich [...] e Bertold [...]. Nomi che molto [...] tanta bella [...] sonore più diverse, che poi [...] Terzo Reich proibì, non solo perché gli autori erano [...] tutti ebrei, ma anche per il contenuto spesso [...] provenivano principalmente dal-le penne [...]. Divenne [...] «musica degenerata», così fu [...] anche il jazz, il fo-xtrot, lo swing, [...] tutto ciò insomma che pro-ducevano ebrei, zingari [...]. Il produttore discografico Mi-chael [...] ha dato vita alcuni [...] una vivace collana della [...] in cui vengono ripescate [...] degenerate: vi si ascoltano ad esempio partitu-re [...] Eisler, [...] che morì nel campo [...] nel 1942 e la [...] Sonata Erotica per voce e pianoforte, dove una cantante [...] corpo e la voce un lungo orgasmo, [...] successo a [...] nel 1919. Fra le ultimissime uscite [...] che comprendono anche gli [...] Songs di Grosz e [...] Sinfonia [...]. La [...] passato si è cimen-tata [...] in [...] da tre soldi e I [...] capitali, nonché nella rilettura dei classici di Marlene Dietrich [...] Edith Piaf. Delle sue doti di attrice, [...] resa famosa per i [...] a cui ha preso parte, [...] ne so-no accorti anche Peter [...] che [...] voluta in [...] tempesta e Robert Altman che [...] ha dato una parte in [...]. Una voce, la [...] dalle mille sfu-mature, che sa [...] al meglio gli spasmi di [...] morente, di [...] su cui ormai in-combeva [...] al potere del Fü-hrer. Nelle sue [...] si teatralizza il tutto ed [...] suo contra-rio: linearità ed eccesso, interiorità e spettacolo. Grazie alle sue appa-rizioni [...] Marlè-ne Dietrich la stella del cabaret [...] anche se in realtà [...] dei palcoscenici berli-nesi degli anni Venti erano Trude [...] e Rosa [...] che oltre ad essere [...] liberti-ne, divennero presto impresarie fondando e gestendo [...] storici [...] di Weimar: la Wilde [...] (Ribalta Selvaggia) e la [...] (Megalomania). Su questi palcoscenici fumosi, [...] intellettuali senza un soldo, pittori che cercavano [...] loro opere [...] grassi tedeschi perennemente alticci, [...] Margo Lion e Claire [...] pren-devano in giro la [...] canzoni, parodie e spettacoli. Erano i luoghi dove [...] dimenticare il presente e diver-tirsi a tutti [...] dove i testi di queste canzoni sono [...] della grande libertà di fantasia che si [...] Berli-no [...]. In una comples-sità di [...] coglie-re lucidamente e con ironia amara i [...] ed i segnali del tempo. In quello stesso periodo scoppiò [...] moda dello striptease che natu-ralmente venne subito parodiato con [...] come [...] Petronella! Il sesso divenne così il [...] pre-diletto: canzoni quali Sex Appeal o [...] bin [...] Vamp (Io sono una vamp) [...] in tutti i locali. [...] di cambiamen-to e la voglia [...] novità si tradusse-ro anche in un interesse nei con-fronti [...] lesbismo, che veniva trattato con grande libertà nei testi [...] (Se la migliore amica), di [...] Fall (Metti il caso che), [...] (Via gli uomini), dove sesso [...] politica si mischiavano in modo sottile. La vamp della canzo-ne [...] afferma ad esempio di [...] baffi a Hitler, che quando però arrivò [...] le luci di quel mondo. Già nel 1938 circolava [...] dal titolo «Lo swing e la musica [...] nel 1941 a Berlino si tenne un [...] SS sul tema «Come far rispettare la [...]. In effetti non era [...] che il jazz è sem-pre stato, ed [...] musica difficile da [...] ad ac-cogliere in sé [...] più diverse, qualsiasi sia il territo-rio [...]. [...] per esempio, come racconta Mike [...] nel suo libro Swing [...] (Quartet Books), conti-nuava a [...] Fats Waller perché nessuno sembrava essersi accorto [...] nero. [...] fra i tedeschi, naturalmente anche [...] amava il jazz. È il caso del [...] Luftwaffe Die-trich [...] che, nel bel mezzo [...] un bollettino clandestino con articoli elogiativi della [...] giungla e che ten-ne segretamente trasmissioni ra-diofoniche [...]. In [...] la musica afroa-mericana fu addirittura [...] dai tedeschi per dare [...] se-rena dei ghetti. [...] degli an-ni [...] i nazisti vollero trasformare [...] in un ghetto mo-dello, per [...] le voci [...] delle camere a gas e [...] re-pressioni. [...] gennaio 1943 fu ac-cordato il [...] di creare [...] jazz [...] del ghetto. I musicisti, fra i [...] Fritz Weiss, Otto [...] Eric [...] si diedero il nome [...] Ghetto [...]. La loro musica era [...] Benny Goodman e la loro sigla era [...] I [...] sulla cui struttura si [...] dopo tutto il bebop. Fu girato un film [...] «bontà» di [...] nel quale appaiono più [...] Ghetto [...]. Appena la troupe cinematografica [...] il 28 settembre 1944, questi musicisti furono [...] Auschwitz. Helmut [...] ripropone su cd le canzoni [...] da Hitler [...] 2. Suonare io? Potrei fare [...] per citofono». /// [...] /// Corrado Guzzanti «proroga il [...]. Non ne vuole sapere [...] Duemila, [...] il suo personaggio [...] si rende conto che [...] domande [...] ma le ri-sposte, per [...] arriva-re. Sono un laico irriducibile». Sarà per questo motivo, [...] alter ego che primo gli torna alla [...] Pippo [...] è proprio Livore, sempre [...] la frittura materiale della vi-ta, insoddisfatto perennemente [...] e [...]. È in eterno movimento, Corrado: [...] il Me-dio Evo e la vecchia passione [...] per tutto luglio e ago-sto in giro [...] che porterà nelle piazze esti-ve i nevrotici [...] Pippo. Tanto per rilassarsi, trenta [...]. E poi: «Il mio spettacolo [...] sarà, nella prossima stagione. Suonando? «Non so suonare, [...]. [...] più potrei fare un assolo [...] citofono». Ma ad Avanzi ave-vate [...]. Da lunedì prossimo (palasport [...] Pavia), [...] appuntamenti, in-vece, per [...] con Marco Marzocca, che [...] Viterbo, Napoli, La Spezia e Roma: e che [...] comunicato stampa sembra una cosa più tragica [...]. Leggo: «solitudini abissali, de-solazione [...] crisi [...] paura di crescere e [...]. Ma è uno spettacolo [...] «No, [...]. [...] la storia è ambientata [...] in cui non succede nulla. Comunque Corrado Guzzanti una vena [...] «Sì, sì. Sì, pure troppo. È il carbu-rante per [...] comiche, ci vuole un fondo di macerazione, [...] volentieri a meno. Eppure forse è significativo [...] sia vissuto non solo [...] comica, ma venga quasi preso sul se-rio. Vendono le magliette, si [...]. Oh, tutte attività spontanee: [...] gua-dagno niente! [...] ci pensava quando [...] fat-to? «Beh, mi sembra che [...] realtà sia molto in linea col personaggio. Ma lo dice, non [...]. Corri-sponde ai nostri tempi: [...] poche risposte». Quale ha amato di [...] per-sonaggi inventati per il «Pippo [...] «Mi hanno tutti divertito [...]. Mi piace molto Livore, [...] è molto divertente da [...] aforismi. [...] qualche [...] le è [...] «Più o meno, sto facendo [...] quello che voglio fare, sono soddi-sfatto del lavoro. E la [...] vita, fuori dal lavoro, [...] «Un disastro. Sono monomaniaco, ma va-do [...] sono molto curioso e [...] molto brevi ma molto intense, il la-voro, [...] faccio io, mi con-sente qualsiasi vizio. Ma è vero che nella [...] stagione televisiva voi del «Pip-po» farete una striscia quotidia-na? «Freccero [...] innamorato di [...] che avevo scartata per Pippo, [...] di un tg cantato. Ora la vuole riproporre, [...] sono tanto [...]. Po-tremmo invece riprendere la tra-smissione, [...] farne [...] più [...] diversa. [...] che più le piace del [...] la-voro? «Mi sento autore, ho cominciato facendo [...] mi piace scrive-re. Nadia Tarantini [...] 1. /// [...] /// Nadia Tarantini [...] 1. (0)
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