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Venerdì 21 ottobre [...] nomadi; uomini che hanno smarrito [...] geografia e le certezze: parla Umberto [...]. [...] PRIMA PAGINA Noi, uomini con [...] comprendere e soprattutto da imparare [...] maneggiare, cosi [...] come si diventa esperti [...] dei meccanismi o delle armi: Oc-;-, corre tempo e ci [...] perché di vere e proprie [...] si tratta. Bisognerà parallelamente [...] non perdete di vista la [...] minuscola, fra persona e persona, la più preziosa, quella [...] che dovrebbe esserci più cara. Forse il futuro ci riserverà [...] abituare alla sopravvivenza in [...] ambigui e [...] territori di [...] tiera, dove il diritto non [...] più [...] cosi illuminante, e pare [...] . Questa sorta di no-madismo interiore [...] forse [...] il nostro, ovvero di una [...] popolazione occidentale fino ad [...] oggi [...] di [...]. Ciò che imma-linconisce in ; [...] ; [...] prossimo venturo è la sterminata [...] umana, [...] poco più che in un [...] da un futuro [...] incomprensibile, i perché non più [...] a distanza. Ecco cosa spinge i [...] far bene i bagagli, riponendo le cose [...] quelle, nella valigia di cui sopra. Un carico da niente, [...] della parola. Un piccolo carico, pesante [...] di comprensione e insieme leggero come uno [...] o un cambio di biancherìa. Eppure in questo scenario [...] piacerebbe disegnare, magari in un angolo, nientemeno [...] della fratellanza. Mi piace pensare che [...] cardine del tempo essa parta dal basso, [...] istituzionali dove si tenta [...] di [...]. Mi piace sognare che [...] fra gli scambi e i mercati telematici, [...] e grammatiche destrutturate. Chi fa il mio [...] di altri cosa significhi vivere di osservazione, [...] senso la te-levisione ne ha assopite di [...]. Viene da [...] se con lo stesso braccio [...] e fin [...] letale, potrebbe [...]. Converrà pensare con mentalità scacchistica [...] un po' di tempo, cioè [...] finché la nostra e le [...] società in i ; [...] transito per la porta del [...] si : muoveranno, appunto, come i: ;; pezzi di [...] scacchiera [...] ca impazzita. Converrà forse ca-: [...] nel panni di [...] collegati con noi stessi da fibre ottiche [...] credito, ma [...] ; in un deserto [...] sotto un , -, fuoco implacabile di [...]. Dovremo [...] lo con cura questo bagaglio, [...] dimenticando a casa quel tanto di [...] antiche certezze e di [...] neo senso del dubbio, che [...] ; [...] se varranno qualcosa al [...]. Ma forse ciò che [...]. E allora potremo par-tire. Credo che i cambiamenti per-; [...] altro non siano che la [...] di orizzonti sognati con al--. Questo ci [...] accade per [...] e per me inafferrabili ragioni, [...] di mille, in mille anni. Citando Kant, Umberto Galimberti, [...] moderno, viandante per necessità, [...] costretto a ripensare la [...] un mondo che non offre più garanzie [...]. Non esistono più le [...] su territorio, patria, nazione. E le [...] ve generazioni non riescono a [...] futuro e [...] chiaia. [...] possibilità è [...] tutti stranieri. A lato Umberto Galimberti Ed. [...] Associati ANNAMARIA [...] Nomadi senza terra nè legge. Umberto Galimberti ha affidato [...] che raccoglie le sue note per [...]. E come descrizione [...] del mondo. La ragione è [...] colato fermo che cerca di [...]. Fin dai tempi di Platone, [...] un basso e un alto [...] le cose di lassù avevano maggior [...] lore rispetto a quelle di [...]. Ma se viene meno [...] è rappresentazione e non scrittura [...] del mondo, non si [...]. E dire [...] significa assumere la modifica-: [...] della regola. [...] delle parole ricomincia [...] esse [...] no infatti fissate dal contesto [...] ma non più che [...]. [...] al lin-guaggio di tutta [...] Novecento nasce da questa [...]. In più, come alla fine [...] primo millennio, noi abbiamo vis-, [...] il crollo delle frontiere [...] E ciò che importa non [...] tan-,to la fine del comunismo, quanto il fatto che [...] massa umana vagante rende instabile la geografia europea. Cosi [...] è di fronte a [...] a pensare [...] a partire da [...] basata sul territorio, la [...] la legge (e dunque costituirsi come civiltà [...] nuova. [...] del vian-. E quali sarebbero I [...]. Potrebbe fondarsi sulle due [...] Kant indicava alla fine della Crisi della Ragion Pratica [...] cielo stellato sopra di noi e la [...] fondo alla nostra anima. Ma questo significa che [...] suno è più garantito nella [...] identità da [...] e ; che ciascuno deve [...] a partire dal suo semplice essere uomo non tutelato. Nel mondo povero oggi [...]. La [...] non è più un mezzo, [...] molto ? più potente [...] e [...] ce di desacralizzare qualsiasi co-. Dunque, [...] è [...] sale. Con la differenza che [...]. Sé il diritto si [...]. [...] parte, con il crollo della [...] , e in un contesto [...] è [...] dalla [...] pelle e non [...] anche la legalità è desti-nata [...] subire degli scossoni. [...] nevrosi che ne derivano sono [...] del senso della vita r; [...] e [...] personale. In altre parole possiamo [...]. Ma quanto può durare? [...] Non [...] e con [...] del-). La conseguenza è che [...] diventata invisibile. Finché so che se produco [...] guadagno, [...] infatti, da [...] questo ricavo [...] di "comportamento leggibile. Ma la no-stra è una [...] assai vul-nerabile, se basta un black out a [...] in crisi. Senza la nostra [...] strumentazione tecnica, noi non i [...] più come procurarci [...] un panino o un pomodoro. Voglio [...] ; dire che la complessità [...] ci, rende più vulnerabili del maroc--chino o del tunisino, [...] za la [...] capacità di [...] za sulla [...] forza personale, -r. [...] La destra propone una [...]. I più [...] ti. Ma ; la [...] può essere letta anche in [...] : modo, e cioè perchè la terra di-V [...] di tutti. /// [...] /// Ma, finito il comunismo, [...] continuare a garantire tutto e tutti? [...]. Allora però la qualità [...]. Abbiamo vissuto proiettati nel futuro [...] dalla dimensione religiosa nasceva una storia che aveva una [...] finale [...]. La storia inaugurata a [...] era molto dissimile, mentre [...] del lavoro aveva il [...] fortuna da trasmettere ai figli. Oggi è vero che [...] fare [...] sulla vecchiaia, ma nessuno [...] su che cosa sarà del nostro denaro [...]. Insomma, il futuro è [...] se non è più possibile prevedere cosa [...] anni, non c'è più neanche una destinazione [...]. Cioè non c'è più [...] cui finora abbiamo pensato di essere uomini. Finisce la / psicologia [...] basta guardare i giovani e [...] come si buttano [...] del [...] anche loro. Può darsi che la caduta [...] ro riduca la già scarsa [...] verso [...] della vecchiaia, ma non può [...] farla sparire: tutti diventeremo vecchi [...] comunque. [...] tra vita e morte [...] è già a un livello per noi [...] nelle società altamente sviluppate c'è un aumento [...]. Tra i giovani, il futuro [...] già spostando sul presente e [...] vecchiaia sembra non essere , presente: è sostituita da [...] immediato e inconscio. Del presto, che la [...] la vita un fine [...] cultura [...]. Ma fuori da [...] non è mai [...]. /// [...] /// È ciclica, per questo [...] un v posto importante: se tutto [...] . Ma pensare in questi [...] in un mondo dove tutto deperisce e [...] te; e dunque dove chi ha vissuto [...] di meno. [...] parte, la vecchiaia costituisce [...] è percepibile come tale: [...] di precarietà nella quale [...] nostri figli rende loro difficile la visualizzazione [...]. Dopodiché è certo che [...] verrà: ma in una società nuovamente precaria, [...] ha più interesse a garantire e [...] ad alimentare tutti. In cui chi [...] ce, vive. [...] delle garanzie è [...] nita: sotto questo profilo, quello [...] che si chiamava terra può [...] mo, chiamarsi pensione. [...] vale [...] come in quel manifesto dei [...] sociali che era affisso [...] di Monaco. Mi pare che dica cosi: [...]. Archivi BRUNO [...] Verbo Slittamenti e alienazioni Il [...] che il Verbo era presso Dio, nel Vangelo [...] Giovanni. Vangelo [...] che [...] era «pneumatico» perchè il soffio [...] Parola giungeva a farsi «carne». Dunque la Parola, quella [...] Lutero era la Potenza stessa di Dio, fin [...]. E aleggia sulle acque [...]. Sradicata dalla [...] dimora [...] si aliena. Slitta, cade, si oggettiva. /// [...] /// Ovvero radice e memoria [...]. Per [...] che di teologia neoplatonica [...] il linguaggio è «dimora [...] v-. Il mito di Babele [...] al Prologo del Vangelo giovanneo. Eppure teologicamente, [...] babelico è posteriore. [...] umana, che muove [...] da cui tutto ha origine, [...] naufraga sotto le macerie della Torre. E i detriti del [...] che le lingue. Fin [...] dunque il linguaggio è erramento. Radice, radicamento, ma anche [...]. In senso orizzontale, perchè [...] stranieri gli uomini tra di loro. E in senso verticale, [...] originario dei significati è smarrito da sempre [...]. [...] è solo un pallido riflesso [...] linguistica delle civiltà. E allora? E allora [...] che lavorare nel linguaggio. Eraclito era convinto che [...] del linguaggio era, alla fin fine, [...] del mondo. E Parmenide, dal canto [...] in [...] la [...] nasce dal linguaggio, Se [...] il «non essere», allora siamo perduti. Perciò, in modo diverso [...] dominava il linguaggio era il vero padrone [...]. E lo sapevano i [...]. E Platone e [...] per i quali entro [...] riusciva a conquistare [...] «idee», «sostanze». Chi non parlava (greco) [...] parlante insensato, onomatopeico. [...] era [...] questo il sogno di Leibniz: [...] grammatica universale con la stessa «evidenza» della logica matematica. Un sogno antico, che [...] medievali. E che rimane di [...] Probabilmente --solo [...] mondiale della Tecnica e [...]. [...] «esperanto», quello di una [...] e propria, non ha avuto molto successo. /// [...] /// In compenso, a parte [...] la semiologia, scienza dei segni Che negli [...] culturale, la [...] E altre scienze umane: [...]. /// [...] /// Del resto la filosofia [...] rimasta immune. Senza [...] e semiologia non ci [...] trascendentale» di [...] e [...]. Una branca a parte di [...] questo è poi la teoria degli «atti linguistici» di Searle che deriva dalle analisi di Charles [...] significato ;Ecco una coppia di [...] importante per capire le avventure [...] del linguaggio. Per [...] il «significante» era «autonomo» [...]. /// [...] /// Non c'è insomma connessione [...] o vocale, e il contenuto [...] di quel che viene [...]. Non sarà più schiavo, il [...] del «pittogramma». Non designerà più un [...]. Sarà un geroglifico puramente [...]. Depositato nel lessico, declinabile, [...] polisenso. E il «significato»? Che slitta sempre sulle [...]. /// [...] /// Che slitta sempre sulle [...]. (0)
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