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Una biografia di Emily Dickinson [...] ardua per mancanza [...] in questione. Che, come tutti sanno, uscì [...] dalla cittadina natale nel [...] e per gli ultimi [...] non uscì mai di casa [...] quale accidente, e quasi solo su quello, pare si [...] concentrata [...]. Una certa dose di [...] da riconoscere a Barbara Lanati, che invece [...] affrontare il ri-schio, o la scommessa, e [...] (Feltri-nelli), così mettendo subito [...] percorso da seguire. Alfabeto, che è un [...] nella [...] concretezza, tanto da [...] con-creto lo spaesamento [...] (nien-te a che vedere [...] di Santa Teresa in Santa Maria della Vittoria [...] Roma, o certe Maddalene del Cairo o di [...] i capolavori [...]. Una biografia è comunque un [...] che pare storicamente vero [...] personaggi [...] non solo reali e verosimili. Ma [...] parte, [...] non [...] loro [...] (o altro, simpatia ecc. /// [...] /// Di-co questo perché nella [...] Dickinson la Lanati mi sembra che si identifichi [...] al punto che mi suona quasi come [...]. Di [...] intellettuale, ma non soltanto. Basta pensare alla preziosità [...] si abbandona, che non è consueta con-notata [...] chiedo perché non la [...] infatti, avara col suo [...]. Non è facile incontrare, [...] espressioni come: [...] di arti-colare la grammatica [...] per proporre un esemplare da citazione, col [...] elo-quenza. Per non parlare delle [...] difficili, traduzioni di poesie che attraversano il [...] antologia, che va ad affiancarsi a quella [...] La-nati propose nel 1983 in «Silenzi», [...]. Però una biografia, quando [...] è sempre fatalmente un romanzo, e un [...] se è scritto «bene», come in questo [...] gli ac-corgimenti narratologici. Mi riferisco agli aspetti [...] il mo-do usato nella partizione del racconto [...] in [...] titolati. O il suo riuscire a [...] una suspense, lasciando il lettore in attesa di uno [...] rimandato, cosa che non [...] il biografismo. Che sia la prova ge-nerale [...] Ho già detto che [...] trova il medium di una [...] straordi-naria e intensa, ma più per i turba-menti o [...] nevrosi che non per avveni-menti memorabili. O una memorabi-lità minimale, [...] ambiguità che restano un segreto irrisolto, per [...]. È una poetessa che vive [...] solitudine in una cittadina del New [...] di lei non abbiamo che [...] ritratto e non sapremo mai se era vergine o [...]. Una donna che [...] gli occhi, leg-geva di tutto. Chi lo sa cosa [...]. È fascino-sa questa cornice [...] di Emily, con sapienza disegnata [...]. Èlìche [...] amori omosessuali o no, forse [...] per intero [...]. È lì, dentro quella [...] la bella cognata Susan ed è lì [...] conoscere [...] o [...] i letterati che non [...] avevano a che fare; il pastore John L. /// [...] /// Wil-liams; o Helen Hunt, e [...] amore (?) Otis [...] Lord, [...] che le donò un anello [...] su inciso il suo no-me. Ritratto di un paese [...] in «evanescenza» (ben diver-sa [...] dalla [...]. [...] Vita di Emily Dickinson [...] Barbara Lanati Feltrinelli pagine 190 lire 25. /// [...] /// Che dietro lo scrittore Gioac-chino Martinez, cupo e [...] romanzo di Vincenzo Consolo si [...] stesso è una constatazione talmente [...] che non andrebbe neppure accen-nata, se [...] della terza persona in un [...] narrativo [...] qualche sospetto: chi racconta, quanto [...] discosta dal suo protagonista? quanto spazio intermette tra la [...] disperazione e il desiderio di [...] Chino, diminutivo familiare del professor Martinez, ha deciso di non scrivere più romanzi, come un [...] della vanità della fan-tasia, in tempi in cui la [...] e [...] soffocano ogni impulso creativo. Eppure, è da questa [...] procede e si dilata e [...] espande tra Parigi, Milano e Palermo, come [...] anatemizzata da contumelie ba-rocche sussurrate [...] a lenire ogni pena. Ma altre spie dissemi-na colui [...] narra nelle sequenze [...] in poco più di cento [...] e spigolose, i temi più [...] delle sue meditazioni, [...] mitica, specchio di [...] ulcerata, testimone [...] catastrofe, come appunto nella tragedia [...]. Che è bellissimo e [...]. [...] Chino è ancora una volta [...] visita al suo unico figlio, [...] per accuse di terrorismo. Il rap-porto col giovane [...] ostruito per afasia e incompren-sioni. [...] legge Mallarmé con ammira-zione [...] disciplina e con sospetto per il suo [...] un oltremondo; si rivede alla ci-neteca [...] una vecchia pel-licola restaurata: [...] degli inizi [...] Louis [...] visto e rivisto da [...] soprat-tutto il sopraggiungere in manto nero del [...] soprusi. Ma la proiezione [...] del paese era [...] dal suono delle sirene che [...] incursioni aeree. Ora quel taglio [...] ricucito dalla visione odierna [...] che era quello di un sogno infanti-le, [...] ricordi ed è [...] di questi ricordi che [...] in Sicilia, da dove se ne era [...] di opporsi alla violenza, [...]. È un affondo nel [...] della memoria: [...] Lucia che poi spo-serà [...] strazio, il rifu-gio in una Milano ritenuta [...] marasma, gli anni del terrorismo e la [...] figlio compromesso; infine il risveglio di [...] la città civile di Porta, Verri [...] Beccaria, di Gadda e Montale [...] dalle acque infette [...]. Sono immagini del passato [...] intrise di rara felicità e di molte [...] distendono ma si coagulano in grumi lirici [...] litanie rancorose. [...] è più volte evocata contro [...] narrazione come libertà assoluta, per «la [...] purezza, la [...] distan-za [...] logica del mondo». Comunque il soggiorno a Palermo [...] in tragedia, in [...] strage di storia re-cente: [...] del suo [...] infantile, esploderà con la [...] a loro il dolce fioraio da cui Don Gioacchi-no [...] garofani, in cambio di argute sentenze, [...] delle [...]. [...] verranno insudiciati in questa [...] teatro di storture e iniquità, il cui [...] e il suo portavoce vedo-no come prefigurati [...] Raffaello, oggi al Prado: «Lo Spa-simo di Sicilia». E dalla Sicilia, da Palermo [...] come in pro-gressione. Romanzo nero, rabbioso, do-lente [...] del titolo non sembra dare spazio neppure [...] speranza, espo-ne le ulcerazioni della sconfitta, evoca [...] un eden civile e culturale che forse [...] esistito se non [...]. Come se non fosse [...] e la differenza del-lo scrittore, oltre le [...] condanne, i lamenti. [...] tutta [...] tematica, incupita e arricchita di [...] variazioni, di riferimenti letterari, di moduli retorici, di ge-remiadi [...] preziose da ribaltarsi in inni, come negli antifonari o [...] libretti [...]. E la citazione [...] vuole solo indicare una strategia [...] la [...] narrativa. Anche in questo romanzo, [...] stra-zio di vivere. Allora perché la let-tura risulta [...] appassionante? Dove sta la salute del libro, in qualche [...] la [...] felicità? [...] scrittura carica, intensa, espressionistica, stratificata [...] come in Gadda, ricercata a tal punto da sfiorare [...] gratuito e la prosa [...] senza mai [...] perché necessitata da [...] di ricerca che ne giustifica [...] asperità: quella, per esempio, che la prosa acquosa e [...] di molta narrativa odierna non riesce a fa-re, di [...] chi [...] a meditare, a riflettere, infine [...] con-solare. Così la disperazione resta [...] don [...]. Epitaffio per un Inferno La [...] la speranza di Consolo PIERO GELLI Figlia [...] Hong [...] Mondadori pagine 301 lire [...]. /// [...] /// [...] degli elefanti di Kim [...] Rizzoli pagine 191 lire 24. /// [...] /// Conversazione nella [...] di Mario Vargas Llosa Einaudi [...] lire 22. Ma non per [...] bensì per festeg-giare la [...] dipartita. Nella To-ronto perbenista ed [...] Tony, [...] e Roz vogliono accertarsi [...] quella che ha causato disastri [...] nelle loro vite se [...] andata. E la lei in [...] bellissima Ze-nia, [...] e nella personalità, che [...] disponibilità delle tre amiche [...] letto con i lo-ro mariti. Margaret Atwood, scrittri-ce canadese di [...] (suo il bellis-simo Il racconto [...] per Mon-dadori e il più [...] Grace , Baldini [...] Castoldi) ha scelto per La [...] che rubava i mariti una trama solo apparentemente trita. [...] simbolica della [...] fatale che spiazza le concorrenti [...] fare ma-liardo è vecchia e tutto sommato ad Atwood [...] solo come un ca-novaccio utile a tessere la tela [...] fitti e appassionati rapporti che le-gano [...] delle sue protagoni-ste. [...] non priva di con-traddizioni e [...] differenze, con un solo punto -non trascurabile -in co-mune: [...] triste, scandita [...] dei genitori. Storie ap-passionate, che fanno di Tony [...] docente di storia, che sfoga [...] sue frustrazioni ricostruendo i pla-stici delle battaglie più famose [...] storia; di [...] una signora so-gnante che ha [...] la causa della new age e di Roz una [...] impren-ditrice alle prese con due figlie ge-melle molto differenti [...] lei. [...] allora che una sola Zenia [...] come un tifone del Sud? Perché Zenia, che ritornerà miste-riosamente in vita, è [...] del-la megera, la quintessenza [...] divertente -di cui anche le donne più [...] ricordo nei meandri [...]. La battaglia sarà senza [...] avrà sempre gli uomini al centro della [...] so-lo un pretesto per mutare il futuro [...] molto più com-plesso di una semplice querelle [...]. Da Irving [...] alla nuova sce-na scozzese. [...] lunga del successo [...] di [...] trascina con sé anche un [...] manipolo di colleghi dalle medesime radici. Nel caso, Gordon Legge, James [...] Paul [...] Laura [...] e Alan Warner: autori [...] Warner) di cui [...] Acidi scozzesi ci propone [...]. Più sfigati degli irlandesi, [...] possono prescindere dal loro sen-tirsi un [...] ai margini [...] e la loro condizione [...] casa» produce un senso di stra-niamento non [...] scrive ma anche in chi legge. [...] originale [...] si intitolava [...] con il doppio effetto di [...] a una storica antologia underground [...] e alla squadra di calcio [...] Edimburgo degli [...]. E in effetti il [...] fa pensare a una mini squadra. E come il calcio [...] senso di inferio-rità nei [...] In-ghilterra sapendo creare squadre ricche come il [...] e il [...] i giocatori di questa [...] fanno della marginalità, della terri-torialità e peculiarità [...]. Condite da fiumi di [...] di ogni tipo, estenuanti notti rave, perenne [...] allo scorrere [...] strampalati viaggia-tori notturni, perfide [...] e vigili urbani sui generis ci raccontano [...] «giovanili» in molte delle quali spunta [...] di [...]. Il quale non dà [...] ai colleghi. Il suo racconto fan-tascientifico [...] di nuovo, né stilisticamente né sul piano [...] ciò che ha già scritto. Molto meglio, il roman-ticismo [...] ma molto te-nero, di Gordon Legge (Una [...] pop) dove [...] per la mu-sica restituisce [...] gli straniati vigili descritti da [...] con La pin-ta scura [...]. N a r r a [...] i v a / I [...] a l i a La [...] di Joseph [...] È finita la grande guerra [...]. /// [...] /// [...]. La donna che rubava [...] Margaret Atwood [...] pagine 510 lire 30. Einaudi Stile Libero pagine [...]. /// [...] /// Einaudi Stile Libero pagine [...]. (0)
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