Era rimasto lì a [...] bottega, aspettando [...] di Tom, contento di [...] piede ferito, e anticipando in cuor suo [...] momento in cui Tom avrebbe detto : [...] Ma [...] puoi cominciare subito, appena [...]. Per due settimane si [...] Kansas City, nel Missouri, a [...] aveva passato notti di [...] di sole cuocente, senza dormire, senza mangiare [...] decente, sostenuto soltanto [...] di questo momento. Invece, Tom era entrato [...] entrato in fretta, con dei fogli in [...] su Jesse uno. Infine, si era voltato [...]. E pensare che Tom [...] era suo cognato. Forse era colpa del [...] Jesse [...] di avere un aspetto spaventoso. Aveva tentato di rimettersi un [...] in ordine presso una fontanella del parco, ma anche [...] gli era andata male : [...] facendosi la [...] si era tagliato e gli [...] rimasto un brutto sfregio lungo la guancia. E non era riuscito [...] dal vestito quella polvere rossa della strada, [...] spolverato il vestito con le mani fino [...] braccia gli fecero male. [...] vero che non si [...] anni; ma Tom sembrava soltanto più vecchio [...] era tutto lì. Tom era sempre Tom. Mio Dio, allora era [...] tanto [...] finì la telefonata. Appoggiò la schiena alla [...] girevole e osservò Jesse con i suoi [...] azzurri, pieni di sospetto e di gelo. Era un uomo panciuto [...] quarantacinque anni, con i capelli castani, [...] piuttosto duro; aveva la [...] lineamenti pronunciati e forti, il naso un [...] rosso in punta. Aveva Paria di un [...] di sè, ben messo, capace : [...] del dirigente della succursale [...] in quella città, quale [...]. Squadrava Jesse con fredda [...] intendere di non [...] perdere troppo tempo con [...]. Persino quella [...] maniera di masticare lo [...] occhi di Jesse carica di disprezzo. ///
[...] ///
Si mosse verso il [...] che divideva in due la bottega. Si passò nervosamente una mano [...] i capelli scomposti. ///
[...] ///
Ella ti manda i [...]. [...] si alzò e andò verso [...] banco finché [...] a faccia, Osservò incredulo [...] e cercò di scoprire qualche [...] di somiglianza tra [...] e il cognato come lui. Costui era alto, sulla [...]. Questo corrispondeva! Anche questo era giusto. Ma la faccia era [...] corpo troppo ossuto sotto [...] sdrucito e cascante, perchè Tom [...] sicuro. Suo cognato era un [...] piantato, con dei muscoli [...] intorno alle ossa. Gli pareva di guardare una [...] sbiadita e [...] e di cercare di [...] : la somiglianza [...] ma la differenza era terribile. Gli cercò gli occhi. Quelli almeno gli apparvero [...] uno sguardo stranamente timido ma diretto. Gli era piaciuto, una volta, [...] sguardo di [...]. Jesse stette fermo. Dentro ribolliva tutto. [...] sembrava uno che guardasse un [...] lacerato di carne di animale; [...] solo un tratto di pietà [...] suoi occhi. [...] dì Renato [...] rendeva Jesse furioso, perchè [...] essere arrivato a quel punto. Aveva troppo bisogno di Tom [...] correre il rischio di discutere. Ma fu solo per [...] che riuscì a trattenersi e a non [...]. Iva pausa si allungava, [...]. ///
[...] ///
Alzò la piana del [...]. ///
[...] ///
Dio mio, ragazzo, [...] afferrò la mano di Jesse [...] la [...] felice di [...] non credere altrimenti! Solo, mi sembravi così [...]. Si sedette, [...] una mano tra i capelli. Si vergognava di quelle [...]. Le aveva prese da [...] due settimane di strada le avevano finite. Per tutta la mattina, [...] di deliziosa e «pazza solennità, si era [...] prima di ogni altra cosa, anche prima [...] si sarebbe comprato un bel paio di [...] fiammanti. [...] non guardò i piedi di Jesse. Sapeva che cosa tormentava [...] ne ebbe il [...] pieno di compassione. Non aveva mai visto [...] aspetto così depresso e consunto. [...] sorella gli aveva sempre scritto [...] settimana, ma non gli aveva mai detto che lei [...] Jesse stavano così male. ///
[...] ///
[...] sorella gli aveva sempre scritto [...] settimana, ma non gli aveva mai detto che lei [...] Jesse stavano così male.