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Erano corti, ma avevano il [...] quando viene il gelo. Dove fu opposta [...] resi-stenza, Capelli Lunghi restò come [...] covone di grano con tutte le [...]. Queste parole di Toro Seduto [...] descrivono la morte di [...] a [...] Big Horn sono tratte, incredibile [...] da [...] apparsa [...] di New York il 16 [...] del 1877 (citata nel volume Seppellite il mio cuore [...] di Dee Brown, Mondadori). Era passato un anno [...] battaglia in cui le truppe del generale [...] era-no state sterminate dalla cavalle-ria [...] e Cheyenne comandata da Cavallo Pazzo. La frontiera era [...] che pacifica, le tribù [...] a es-sere «ostili» ma un giornale [...] poteva spedire un inviato [...] più celebre perso-naggio del fronte nemico. È un particolare che [...] su cosa fossero, e come si svolgesse-ro, [...] mentre un tratto di frontiera poteva essere [...] causa di un generale troppo bellicoso o [...] particolarmente orgogliosa, a po-che miglia di distanza [...] pace fittizia ma appa-rentemente duratura. Le stesse comunità indiane [...] un certo periodo accanto ai forti [...] potevano, di punto in [...] scendere sul sentiero di guerra per motivi [...] appari-vano assurdi. Già il fatto che [...] concepita come un fatto «militare» dai bianchi, [...] indiani era uno «stato delle cose» che [...] finire in qualsiasi momento, e a volte [...] in-cruenta, era una differenza cultu-rale che segnava [...] i rapporti fra i nativi e gli [...]. Per una tribù [...] o [...] o Cheyenne era incom-prensibile [...] essere inse-guiti dai soldati per una scorreria [...] anno prima; e per i soldati era [...] che gli indiani non lo comprendessero. La microstoria quotidiana della [...] di capire co-me, dietro il genocidio, ci [...] tutto un tragico scontro fra culture. Gli immigrati europei che [...] Ovest -mo-bili per necessità, ma in cerca di [...] -e i nativi da sempre nomadi, legati [...] equilibrio ecologico alla ter-ra, non potevano capirsi. [...] come noi la conosciamo, [...] malinteso: [...] fra due etnìe composite, [...] su valori for-ti, irrinunciabili, e fra loro [...]. Non è casuale che, [...] anni dopo, il grande proble-ma [...] sia proprio il tentativo [...] differen-ze (etniche, culturali, razziali, re-ligiose). Il [...] la fusione armonica di queste [...] non è riuscito, ma rimane un obiettivo utopico, una [...] di «cattivo infinito» kantiano irrag-giungibile, ma sempre da perse-guire. La cosa paradossale è [...] anni della frontiera [...] chi lottava per questo [...]. E mentre [...] i massacri e la [...] territorio indiano, [...] anche i matri-moni misti [...] pacifici e un proficuo scambio di espe-rienze [...] nasce il fa-scino enorme che la cultura [...] per noi ancora oggi, e che non [...] ai film we-stern. [...] in lingua italiana delle [...] un testo sempre citato [...] chissà perché mai tradotto, è un fatto [...] ci dà uno stru-mento in più per [...] ambiguità. Per gli storici di [...] My [...] on the [...] (ora tradotto come La [...] gran-di pianure, Oscar Sto-ria Mondadori) era sicuramente [...] noto: e la [...] na-tura dichiaratamente di parte, [...] tono [...] lo rende for-se poco [...] punto di vista storiografico. Per chi vuole capire la [...] americano, e il modo in [...] essa si scontra con una men-talità diametralmente opposta (quella [...] nativi), è invece una lettura fondamentale. [...] scrisse questi articoli per [...] tra il 1872 e [...]. Non sono [...] or-ganizzata, ma certo ne costituiscono [...] abbozzo, perché [...] era convinto che le campagne [...] gli avrebbero da-to la fama e la credi-bilità necessarie [...] far carriera politica a Est. [...] puntava a Washington, forse [...] Casa Bianca: era abbastan-za pieno di sé da [...]. Il ritratto che compone [...] è al tempo stesso arrogante e di-fensivo: [...] guerra di Secessione, da giovanissimo uffi-ciale (era [...] 5 di-cembre 1839: non aveva nemme-no 37 [...] a [...] Big Horn), si era [...] insubordinato, spingendo le proprie truppe ad azioni [...] misto di corag-gio (indiscutibile) e di vanagloria. Anche in queste memorie, [...] in cui si perde nella [...] per il puro gusto di [...] la caccia a un bisonte [...] una sorta di [...] raccontata con fanciul-lesco orgoglio. Ma quel che ci [...] sede, è analizza-re il modo in cui [...] parla de-gli indiani. Questa analisi con-sente una [...] genesi del «politicamente cor-retto», di questa ansia [...] riconoscere le ragioni al-trui che sta minando [...] di fine millennio, è [...]. È nelle pagine di George Ar-mstrong [...] generale di ca-valleria, sui [...]. [...] narra due campagne contro gli [...] la prima delle quali (coordinata dal generale [...] si svolse [...] del 1868. Alla fine di questa [...] fu arrestato per in-subordinazione [...] ma di questo, nei suoi articoli, si [...] parlare! Non con-tento, [...] diede [...] di ab-battere a fucilate [...] per non dare alcuna speranza ai Cheyenne [...] a fuggire. È la scena mirabilmente [...] Arthur Penn nel film Piccolo grande uomo, precisa [...] la marcetta Garry Owen che [...] stesso or-dinò di suonare, [...] Cheyen-ne sentirono risuonare [...] appena prima di essere [...]. Ebbene, è agghiacciante leggere [...] dà di questo assalto, [...] più terribile è il tono paternalisti-co con [...] necessità di dare agli indiani «una lezione». In tutto il libro [...] oscilla fra la ferocia [...] il rispetto del politico. È chiarissimo, in più [...] affascinato dagli in-diani: ma al tempo stesso [...] selvaggi. Nel descrivere i loro [...] parole come «eroi» e «con-dottieri», ma subito [...] quanto siano «ba-gnate di sangue» le mani [...]. E compie, di tanto [...] capriole dialet-tiche. Sentite questo brano: «Per [...] dato sapere, [...] è ed è sempre [...] nel senso più ampio del termine; forse [...] quanto sa-rebbe il suo fratello bianco, fosse [...] circostanze e condizioni simili, ma è certo [...] e di una crudeltà che supera quelle [...] del deserto». Fratelli, ma selvaggi; giustifi-cati [...] nascita, ma fe-roci. E, poche righe dopo: «Non [...] molti guardino agli indiani come a dei [...] eredi e di-fensori di [...] rispettosi in ogni caso di quelli altrui. Una simile vi-sione è [...] quella che vede [...] come una creatura di [...] priva di qualunque attributo di [...]. Preso così [...] in pace o in [...] am-biente o al di fuori di esso, [...] i pregiudizi e deposta ogni parzialità, scopriremo [...] argo-mento di studio». I corsivi sono nostri. E sono le frasi [...] nascere quel «politicamente corretto» peloso e lievemente [...] di moda. Il tutto, per concludere [...] che fa tanto «etno-grafia» e, sapendo quante [...] coscienza chi [...] scritta, suona quasi nazista. Eppure, va dato atto [...] che i suoi ten-tativi [...] a volte tanto sinceri quanto patetici: e [...] vacuità si racchiu-de quello scontro di culture [...] parlavamo so-pra. Il pregiudizio trionfa e, [...] (anche se da un punto di vista [...] che gli indiani avessero tutti i diritti [...] degli invasori). Tale era il fraintendimento [...] e indiani, che la coali-zione fra le [...] e Cheyenne vittoriosa a [...] Big Horn finì il [...] battaglia: tutti tornarono ai ri-spettivi campi, vi-vendo [...] giorno, pensando che morto [...] i bianchi non sarebbe-ro [...] Black Hills. Per loro, la guerra [...]. Per Washington, non era [...]. Alberto Crespi [...] 6. Il proverbiale «Sulla stra-da», [...] tutti i luoghi citati nei romanzi e [...] grande scrittore della Beat [...]. Risultato: 220 pagi-ne e [...] migliaia di chilometri, fino a San Francisco [...] Est [...] Ovest, e poi giù fino a El [...] sulle tracce di un [...] McCar-thy. È un libro («La [...] tutti» di Cesare Fiumi, Feltrinelli, 24. Che rilancia un tema [...] il rapporto con [...] intesa come spazio, come [...] infinito. E, [...] canto, ripropone una vecchia [...] vie [...] sulle piste dei nostri [...] cinematografici o musicali, è un fatto pubblico [...] In altre parole, tutti ab-biamo [...] da inseguire, un Immaginario [...] la realtà, ma è lecito che ci [...] o non è piuttosto il corrispettivo dei [...] fotografie che tutti abbiamo inflitto ad amici [...] ritorno dalle lontane Americhe? Facile rispondere che [...] Cesare Fiumi è lecito perché «La strada [...] è scritto benissi-mo e si legge come [...] di [...]. Fiumi è un fior [...] scritto bel-lissimi articoli di sport per il «Corriere [...] ma oserem-mo dire che sul tema in [...] dello scrivente è un fattore secondario. Conta il pun-to di [...]. Conta avere un parti-to preso, [...] obiettivo «forte» e [...] ciecamente. Essere tenaci, persino ossessivi: [...] legittima, è anzi in-dispensabile per chi vuol [...] il lettore con la propria passione. In «La strada è di [...]. E [...] una chiave: Ke-rouac. Totalizzanti entrambi, fi-no al [...] la salute [...] (e anche la pro-pria) [...] orme di Jack nel deserto del Nevada. Chi può [...] con Fiumi, troverà nel [...] vademecum fondamentale. Ma la cosa affa-scinante [...] leggere [...] come un complesso pa-linsesto [...] che spesso si scontrano con la dura [...] fin fine, il bel-lo di quel continente [...] il moto perpetuo, [...] infi-nita di movimento, e [...] arrivare prima o poi a fermarsi, a [...] qualche parte. Fiumi incontra spesso, lungo la [...] strada, persone che si meravigliano della [...] «mis-sione», e che lo pigliano [...] mat-to. Incontra anche una commes-sa [...] chiede se pure in Pennsylvania si usano [...] per lei la Pennsyl-vania -che è sempre [...] è poi così lontana -è un pia-neta [...]. Queste cose, in America, [...]. A chi scrive è [...] di [...] Ca-lifornia, spiegando di essere [...] lago salato dove John Ford aveva gi-rato «Ombre [...]. Non avevano tutti i torti, [...] -ripetiamo -tutti dobbiamo in-seguire il nostro so-gno: [...] cantava Springsteen. Scherzi a parte, «La [...] tutti» è un libro assolutamente personale, ma [...] una guida. Una guida utilissima per chi [...] Kerouac. Una delle tante guide [...] a penetrare [...] immaginaria e a spostare [...] Est, più a Ovest, più su, più [...] personale frontie-ra. Le memorie del generale [...] di cui parliamo [...] sotto, è [...] di queste «guide» (pur-ché [...] di film, dalla «Storia del generale [...] di Walsh a «Piccolo [...] Penn. [...] ancora: prendersi i libri [...] Carlo [...] (il più recente: «Sui [...] West») e andare a caccia di tutti i [...] stati girati i western più celebri, dalla [...] ai deser-ti del New Mexico. [...] visi-tare Las Vegas con [...] omnia di Elvis (dischi e [...] sotto ma-no. Le vie, le frontiere possibili, [...] infinite. Un libro di storia [...] («Alla conquista delle grandi praterie», di Jon E. /// [...] /// Storia che va fusa [...] -film, quadri, canzo-ni, libri -fino a comporre [...]. Nel quale, poi, cominciare [...]. Un libro di Cesare Fiumi [...] tracce del grande scrittore Beat Ma le [...] sentieri del West sono milioni Eccone alcune LE MEMORIE [...] sconfitto a [...] Big Horn. Nelle sue pagine sugli [...] «politicamente corretto» IL SUO SOGNO era la Casa Bianca. /// [...] /// Nelle sue pagine sugli [...] «politicamente corretto» IL SUO SOGNO era la Casa Bianca. (0)
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