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Insomma, il gene che [...] mamma. Ma non passa mese [...] qualche gior-nale, che un gruppo di esperti [...] il tratto del DNA responsabile dei nostri [...] del nostro carattere gio-viale, la sequenza del [...] la nostra intelligenza o indi-rizza le nostre [...] di acido nucleico che ci induce a [...] o ci obbliga a «bat-tere la cavallina». Sembra proprio che [...] abbia individuato nel gene [...]. La percezione che ogni nostra [...] e tutti i nostri comportamenti, an-che i più complessi, [...] frutto [...] inderogabile di quella se-quenza [...] chiamata «gene» che contiene in [...] il codice per fabbricare una proteina è, certo, una [...] semplicistica. Creata dalla semplicistica vulgata [...] di comunicazione di massa fanno, spes-so, della [...] biologia evo-luzionista. Tuttavia questa percezio-ne, semplicistica, ha [...] sponda in [...] alla biologia [...] della biologia che oltre 20 [...] fa alla [...] University, negli Usa, chiamavano «sociobiologia» [...] oggi al-la London [...] in Gran Bretagna, chiamano psicologia [...]. Secondo questo approccio tutti gli [...] compresi gli [...] creati dalla selezione naturale per [...] i «geni egoisti». Tutti i caratteri di [...] stati selezionati per rendere massima la capacità [...] di ripro-dursi e moltiplicarsi. E, di conseguen-za, anche [...] degli orga-nismi sarebbero largamente determi-nati dai geni [...] egoismo. Per Edward Wilson, il «padre» [...] «so-ciobiologia», e per Richard [...] il suo nuovo profeta, [...] le attitudini sociali, i gusti, [...] bisogni spirituali, le scelte, insomma i comportamenti di quei [...] in-volucri [...]. Tra i più fieri, tenaci [...] famosi oppo-sitori [...] genetico pro-posto dalla «sociobiologia» [...] Richard [...] biologo evoluzionista di gran vaglia. Che da oltre 20 [...] suo amico Stephen Jay Gould, incrocia la [...] scientifica, filosofica e, talvolta, politica con quelli [...] Gould chiama gli [...]. Nucleo centrale della polemica [...] in biologia. È davvero il gene [...] del comportamento degli organismi e [...] bio-logica? E si avvale, [...] di un unico strumento evolutivo: [...] naturale del più adatto, [...] involucri dei geni «buoni» di sopravvivere e [...] mentre condanna alla sparizione gli involucri dei [...] Va da sé che i sociobiologi ri-spondono [...] domande. E che, invece, Richard [...] risponde di no. Nella [...] più recente fatica (Ri-chard [...] «Gene, organismo e ambiente», Laterza), [...] ameri-cano ha raccolto tre lezioni tenute [...] di Milano e, con [...] iconoclasta lucidità, ha rias-sunto i motivi che [...] quella che lui considera [...] tirannia del «dio genetico» [...]. [...] indipendenti che concorrono a [...] e il comportamento degli organismi. Il primo è, natural-mente, [...]. Ogni uomo [...] zampe e una coda come [...] leone, perché ha ereditato geni umani e non [...]. [...] può esprimersi, dando «vita» a [...] senza mettere in moto il secondo motore, senza un [...] con [...]. Ma [...] non è un [...]. È contenitore «caldo», formato [...] delle relazioni tra gli [...] geofisica. Si diventa «buona» mamma, [...] e vivendo in un «buon» ambiente. Ne-gli uomini, ovviamente, la complessi-tà [...] ef-fettuata uno straordinario salto di [...] a causa [...] e [...]. Ma [...] un terzo motore che deter-mina [...] e comportamento, [...]. Di ogni causa unica. /// [...] /// Che [...] genetici (mutazioni), [...] molte alla selezione naturale (muta-zioni [...]. Sia a livello di [...]. Se anche il gene [...] un tiranno, il caso (o, se si [...] provvederebbe a [...]. Gene, organismo e ambiente [...] Richard [...] Laterza pagine 95 lire [...]. È lì che si incrociano [...] destini di quattro uomini Sono personaggi sempre sul punto [...] raggiungere il successo, ma che finiscono nella polvere proprio [...] un passo dal trionfo Il futuro [...] Giuseppe La Pera [...]. /// [...] /// Dalla [...] parte, Ian McEwan ha [...] macchina del grottesco: dalla valigia piena di [...] «Lettera a Berlino» alla squinterna-ta passione omoerotica [...] fatale», McEwan è venuto [...] mondo allegra-mente apocalittico in cui accadono eventi [...] bizzarri senza che mai si incrini una [...] nella disgraziata av-ventura umana. Grottesco è il mondo, [...] orec-chie dei suoi lettori, non posso far-ci [...]. Così in «Amsterdam» porta [...] strano quintetto di personaggi che senza stupori [...] sci-volando, con la pesantezza di ma-rionette senza [...] sdruc-ciolevole piano inclinato che nulla ha che [...] destino. Tutto comincia col funerale [...] Molly, [...] donna del cui brio, del-la cui intelligenza [...] attraverso le testimonianze indirette di quattro uomini [...] tutti presenti alla cerimo-nia e tutti legati [...] una bal-zana commedia: George Lane, il ricco [...] che, pur di averla al suo fianco, [...] grande casa di proprietà in due re-sidenze [...] Julian [...] ministro degli esteri pronto [...] una linea po-litica reazionaria e forcaiola; Ver-non [...] il direttore del [...] testata che sta soffrendo [...] interna e di mercato; e infine [...] un musicista a cui [...] una «Sinfonia del millennio» che sarà eseguita, [...] ad Am-sterdam. Vernon e [...] sono ami-ci di vecchia [...] avuto una relazione con Molly in tempi [...] condiviso una giovinezza sregolata e scapi-gliata che [...] fondale la frenetica [...] London degli anni Sessanta. Negli anni Ottanta hanno [...] due una rispettabilità e un prestigio che [...] il musicista con la con-troversa gloria [...] celebrato e corteggiato, per [...] una carriera [...] e un serrato confronto [...] dei suoi collaboratori. La morte di Molly [...] un attimo, [...] spalle al muro: [...] si sveglia con un [...] braccio oscura-mente presago di decadenza fisica, Vernon [...] di identità che gli si apre dinanzi [...] colmato dal ruolo manageriale. Quantunque litigiosi e disorien-tati, [...] stringono un patto: qualora, nel futuro, [...] si accor-gesse del degrado [...] pietosamente [...]. Intanto [...] si arrabatta, lottando con [...] e sofferente, sulla partitura della sinfonia. Vernon entra in pos-sesso [...] di George Lane -di alcune foto scat-tate [...] Molly [...] impudicamente ritraggono il ministro degli esteri in [...] che da sole po-trebbero rialzare le sorti [...] affossare una carriera politi-ca disgustosa. Il direttore del [...] crede di gestire con [...] lo scoop contenendo le resistenze dei collaboratori [...] accuse (condivise anche [...] di sfruttare le ri-velazione [...] coltivata nel privato per dif-famare un personaggio [...]. Tutto filerebbe liscio se [...] Julian [...] specchiato chi-rurgo pediatrico, non [...] il giorno prima [...] del giornale schierandosi dalla [...] ed etichet-tando il direttore del [...] come «pidocchio». Per Vernon è il [...]. [...] canto anche [...] si ar-rampica sui vetri [...] e non riesce, due giorni [...] della consegna dello spartito, a [...] for-ma alle altezze che la [...] della sinfonia sembrava promettere: la consegna così [...] scialba e vul-nerabile. I due amici, nel [...] scambiati reciproca-mente tali fendenti di cattiveria, hanno [...] piano della vendetta e della ripicca, si [...] esposti alle frane e agli umori [...] che, gio-cando la carta [...] ritrovano al fallimentare concer-to di [...] per [...] fede (cia-scuno in cuor [...] recente-mente sottoscritto. Il ministro, quantunque sfuggito [...] inevitabilmente una calo di credibilità e George Lane [...] il suo meschino trionfo su tutti gli [...] moglie. Favola sulla vanità delle [...] «Amsterdam» [...] un frizzan-te e amaro apologo di [...] il tormentone della Sinfonia [...] suono e senso a una civiltà e [...] che osti-natamente si sottraggono alla tra-sfigurazione estetica [...] o del loro stesso tramonto ba-sta da [...] la narrazio-ne di una febbre cattiva -comica-mente [...] desta la nostra, sempre più faticosa, intelli-genza [...]. Forse è per questo [...] di [...] (le avventure del suo [...] sue passeggiate nel [...] la [...] vigliaccheria, la [...] stessa imbrogliata solitudine) si [...] memoria a svan-taggio delle peripezie (più sconta-te, [...] vero) di Vernon [...] dentro la società dello [...] la vicenda, non si capisce se presagita [...] caso [...]. Il tea-tro in cui [...] quattro per-sonaggi maschili e [...] vitale (e perciò perduta) [...] è una sfilata di maschere mal calzate, [...] a cui è sfuggito il bene del [...]. Resta (e [...] McEwan si esibisce in [...] non per questo me-no incisivo [...] la fol-le fedeltà alla [...] preci-pitoso darsi reciprocamente la morte di due [...] appesi al gancio delle loro illusioni. Grottesco è il mondo! /// [...] /// [...] è il delitto perfetto di [...] Baldini [...] Castoldi pagine 190 lire 24. /// [...] /// La politica dei sessi [...] Sylviane [...] Ponte alle Grazie pagine [...]. /// [...] /// Il John Wayne di An-ton Giulio Mancino è molto illu-strato (e molto hollywoodiano), ma [...] serio, con il raro pre-gio di fondere [...] la divulgazione e [...]. Basterebbero, per [...] le 16 pagine (ad [...] in corpo microscopico! Mancino, questi film, è an-dato [...] tutti. Come ha fat-to con [...] Wayne [...] (prima del successo di Ombre [...] perio-do in cui il futuro divo interpreta [...]. Eppure, sono i film [...] fondamenta del mito, e che in questo [...] la prima volta in Italia una trattazione [...]. John Wayne era nato il [...] mag-gio 1907 a [...] un paesino [...] che ancor oggi campa (di [...] sulla [...] memoria. Da noi altri divi come Humphrey Bo-gart o Gary Cooper gli contendono la palma del [...] 1, in America non [...] -non [...] mai stata -storia: prima, negli [...] Clark Gable, poi [...] stato lui, il Duca (lo [...] Duke), e dietro tutti gli altri, ad arrancare per [...] secon-do gradino del podio. Questo vo-lume vi farà capire [...] perché. Ma-gari partendo dalla deliziosa [...] 7 in cui Wayne compare accanto alla [...] Pilar [...] una vecchia pubblicità dei rasoi Remin-gton. /// [...] /// Alberto Crespi Ci sono [...] smettono mai di cercare, di sospendere se [...] per tentare di capire [...]. Kieslowski guardava il volto [...] suoi sentimenti, sfiorava il senso del destino, [...] permesso. Una forza incessante lo [...] gli occhi e girare dove sentiva ci [...] misterioso. È [...] la vita e i momenti [...] desiderio in [...] involontaria. In un piccolo gesto [...] di ogni individuo, e Kieslowski [...] gli sguardi e li filmava nelle occasioni [...] incompiute. Basta una distra-zione per cambiare [...] mondo, basta un [...] per non conoscere [...] per ri-schiare di morire. Il ciclo della vita [...] incontri non fatti, dai sospiri silenziosi, [...] il grande regista polacco. Non serve analizzare e [...] le cose non avute, la singola vita [...] è un fiore che alla fine emer-gerà [...] quello più forte, [...]. Kieslowski è morto il [...] quando aveva deciso di smettere di fil-mare. Era stanco di vivere da [...] alla ricerca di [...] che riuscisse a spiegare [...] il suo pensiero. I suoi [...] gli attrezzisti a montare [...] la sceneggiatura, analizzava la luce. Tutto questo traspa-re da «Kieslowski [...] Kieslo-wski», [...] in cui il cinea-sta si [...] tracce di [...] sue immagini, delle difficoltà e [...] spe-ranze di una giovinezza vissuta [...] di un paese oppresso dalla [...]. Una libertà cercata e [...] ha costretto ad un esilio volonta-rio, dove [...] mondo che riusciva a intravedere. [...] ha raccolto stralci di [...] e con pacatezza e buona [...] è riuscita a [...] la vita, le incer-tezze, le [...] e le incredibili sco-perte. Valerio Bispuri S e s [...] o [...] V i o l e [...] e Un demone contro i [...] Si può essere orfani di [...]. /// [...] /// Kieslowski racconta Kieslowski A [...] Il Castoro pagine 253 [...]. /// [...] /// Kieslowski racconta Kieslowski A [...] Il Castoro pagine 253 [...]. (0)
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