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Luis [...] SCOMPARSA DI LUIS BUNUEL / Nacque [...] diceva lui [...] «nel Medioevo», studiò dai gesuiti, [...] la Repubblica spagnola, [...] il cinema surrealista, fu uno [...] intellettuali più liberi del Novecento. In 36 film ha ritratto [...] il proprio [...] un [...] regista spagnolo davanti a un [...] ritratto giovanile dipinto da Salvador [...] Dan [...]. Non erano né in [...] aria, pareva volassero, angeli borghesi, ben vestiti, [...] di qualche cosa che non sapevano trovare. Camminavano ansimando, tutti Insieme. Su di loro incombeva [...] essi non sapevano né di quale minaccia [...] conoscevano colui o coloro che li minacciavano. Si aveva [...] che fuggissero da se [...]. Oppure, si pensava che scappassero [...] una punizione: al colpo di fucile (altra immagine [...] di quel cecchino [...] gratuito che, [...] di una torre, prendeva di [...] passanti. Uno dopo [...] i passanti crollavano, ma [...] né Io sparo né il colpo. Nessuno sapeva di dove [...] morte. /// [...] /// Le platee si chiedevano [...] Luis Bunuel volesse prendere in giro qualcuno di [...] conoscenza, magari gli spettatori [...] di tacchini, ruote di pavoni, teste di [...] di colombi. Come [...] di Kafka e di Tozzi, [...] di Bunuel ci guardavano; guardavano 11 mondo [...] loro stupefatta Innocenza. Bunuel tentava la metamorfosi: [...] per vedere il mondo da un angolo [...] fosse quello solito, dal quale promana la [...]. Si faceva bestia fantastica, [...] Gregor [...] o bestia condannata a [...] farfalla o la tortora di Tozzi. Del surrealismo di Luis Bunuel [...] discutere finché si vuole. Fu surrealista perché Il [...] sue, gli svelò che [...] non può fare a [...] morale: «credevo alla libertà totale [...] ma ho visto nel [...] da seguire, e questo mi ha fatto [...] passo meraviglioso e poetico». Surrealista per dichiarazione, surrealista [...] Bunuel ci ha sempre incantato fino alla [...] ricerca della libertà totale [...] era imposta [...] storicismo di chi crede [...] continuamente fatto e disfatto [...] ma: tentata da [...] sta nel mondo sapendo [...] totale è un . /// [...] /// Dare ragione a lui [...] di surrealista è quasi ingiusto, perché Bunuel [...] un moralista, ci sia consentito, senza fissa [...]. I moralisti, solitamente, hanno [...] solide poetiche. Lui, invece, era surrealista solo [...] dare una forma alla [...] ironia, al suo sarcasmo, al [...] donchisciottesco, al suo grido contro [...] del fascismo e al suo anarchismo: «grazie a Dio, [...] ateo». Veniva di [...] Io sconcerto di tanti spettatori. Bunuel non pareva mai uguale [...] se stesso. Bella di giorno è del [...] Tristano è del [...] i fascino discreto della borghesia [...] del [...] Il fantasma della libertà è [...]. Si cita un po' [...] non tanto. Spagnolo, carico di [...] nero, era come se Bunuel [...] Spagna, dalle viuzze, mettiamo, [...] Madrid ottocentesca rivissuta a Toledo e confrontasse le [...] letteratura realistica spagnola con il linguaggio esplosivo [...] modernità. E un percorso che [...] Cervantes: se questo è il mondo dei [...] come sarà 11 mondo [...] ha confrontato il mondo [...] Spagna, nobile, ambigua, dolce e tenebrosa, con [...] di oggi. Forse a questo, e [...] gli servi la misura surrealista: a scrivere [...] 11 suo libro sul libri. Le stranezze che disorientavano [...] più vicine alle «voci» e alle estasi [...] che alle angustie di [...] quella poetica. Nel cinema è stata [...] rara: Luis [...] oltre a [...] Bergman, è stato uno [...] dotati di una cultura letteraria, pittorica e [...] impianto e di finissima scelta. Ma, mentre del regista [...] protestante, ci sfuggono talora i riferimenti e [...] antropologiche e mitiche, di [...] quasi tutto ci torna [...] chiaro (nonostante alcune sue astute ambiguità e [...] surrealismo iniziale qua e là serpeggiante come [...] sociale e umano che [...] a racconto a tesi, la grande tradizione [...] letteratura francese, il suo cattolicesimo continuamente contestato [...] la [...] anarchica rudezza e indipendenza [...] cose, alcuni suoi tratti salienti di umorismo [...]. Da noi, forse solo Pasolini [...] messo a confronto, quasi per [...] medesime ragioni: ma Pasolini, almeno nel cinema, tranne [...] geniali, non si è mai [...] rispetto al suo cattolicesimo di fondo, da un contorto [...] dilemma tra [...] e [...] e non si è mai [...] del tutto al linguaggio cinematografico. C'è uno dei [...] migliori di [...] La Via Lattea, che [...] citazione: da interpretazioni ora scolastiche, ora erudite [...] Sacre Scritture, da testi gesuiti e barocchi, da opere [...] sullo sfondo di una tradizione [...] tra le più importanti [...] e romanza: il viaggio alle origini dietro [...] Via Lattea, i! Aragonese duro come Francisco [...] lo ricorda in molti [...] degli ultimi anni che coincide con una [...] il riferimento alla [...] del 2 maggio alla [...] del Fantasma della libertà; [...] di aspra indipendenza e di conflittuale [...] per il mondo cattolico [...] simile di fronte al [...] e alle [...] di fiducia e di sfiducia, di ottimismo [...]. Entrambi, del resto, vissero una [...] simile: [...] di fronte [...] napoleonico che avrebbe dovuto essere [...] di libertà; [...] nella guerra civile spagnola, che [...] ricerca di una libertà impossibile, trovò la propria amara [...]. Ma la simpatia di [...] per [...] la [...] profonda identificazione con l'autore dei [...] e della [...] non si ferma [...]. Tra i vari [...] non realizzati da [...] ce [...] uno che si sarebbe dovuto [...] La duchessa d'Alba e [...]. Fantasia e bizzarria [...] traspaiono poi in molti [...] da I figli della violenza a Viridiana, [...] Via Lattea al Fascino discreto della borghesia. Per non parlare di [...] dal cero di Terra senza pane (1933) [...] pitture nere di [...]. Ma la lezione più [...] offerto [...] con il suo cinema [...] ricerca dì un linguaggio narrativo in continua [...]. C'è in [...] un narratore corposo, ricco, capace [...] di [...] deviazioni e inserimenti e allusioni, [...] senza mai abbandonare il suo filo ininterrotto di [...] Persino nelle sue prove più [...] (quelle iniziali del Cane andaluso e [...] non ha mai perso di [...] il legame cori la grande tradizione narrativa: dalla picaresca [...] romanzo ottocentesco, dal [...] a Galdos, [...] quasi [...] ai riferimenti al sogno e [...] fantastico. Presentiamo alcuni brani di [...] interviste concesse da [...] fu trasmessa dalla rete [...] «Antenne 2» nel 1981. Luis, lei è venuto [...] Parigi [...] 1925. [...] andavo a [...] con amici pittori spagnoli: [...] che in seguito sono [...] dopo che [...] li ha fatti conoscere. Andavo spesso al cinema, [...] cinema americano, andavo la mattina alla sala [...] e anche il pomerìggio. Un giorno ho visto [...] un film di Fritz Lang, "Le [...] luci". Mi è molto piaciuto [...]. II fatto è che [...]. Allora, ho cominciato a [...] avessi potuto fare del [...]. II suo primo film è «Un [...]. Come [...] fatto il film con Go-mez [...] Sema. Avevo appena visto [...] in vacanza, e con [...] di fare "Un [...] a causa dei sogni [...]. Quali [...] aveva sognato di avere [...] di formiche. E io aveva sognato [...] tagliava un occhio. Allora [...] ha detto: "Potremmo fare [...] tutto questo, con elementi [...]. Abbiamo scrìtto la sceneggiatura [...]. Quindi ha fatto «Un [...] prima di conoscere i surrealisti. Ed è per questo [...] poi nel gruppo. Siamo andati alla sala delle [...] e [...] signor [...] ha organizzato una [...] per Aragon e Man Ray. È un film surrealista". Un mese dopo la [...]. Si era messo dei sassi [...] che volevo [...] sassi contro il pubblico. A 80 anni invece [...] ma non sono un prodigio»: un autoritratto [...] una delle sue ultime, rare interviste« Io Surrealista, Io [...] con Angela Molina sul [...] oggetto dal desiderio» Io Vecchio»« Era [...] film muto, ed io ero dietro lo [...] grammofono, e mettevo dei tanghi argentini e "Tristano [...] Isotta". E in più avevo [...] di sassi per [...] sul pubblico nel caso [...]. È stato un successo! /// [...] /// Cera tutu Parigi: i [...] Le [...] questo e quello, [...] tutti! E allora ho gettato [...]. Per terra, piano piano. E [...] dopo quanto [...] dopo». Un fatto molto curioso [...] i primi due film, [...] tenone per «Las [...] che ha girato in Spagna [...] dopo, da quel momento, per sedici anni, [...] piò niente. E la guerra mondiale. Mi ha raccontato che [...] a colazione con [...] quando sono venuti a [...]. [...] aveva conosciuto Cocteau a Parigi [...] a-veva visto "Un [...]. Mi ha invitato a [...] e mi ha detto: "Dopo [...] sul set", faceva un film ambientato in Cina, [...] Hong Kong, o non so dove. Ho trovato una scenografia In [...] Immensa, con una quindicina di canali, e tantissimi [...] dodici cineprese piazzate nei posti strategici. In quel periodo, con [...] aveva fatto una specie di formulario del [...]. E mi ero reso [...] personaggi dipendevano dal genere del film, dall' [...] ciò che accadeva-, soprattutto alle donne, in [...]. Poteva dire in anticipo ciò [...] sarebbe successo ai personaggi femminili? [...] una morale molto [...] mi aveva Invitato a vedere [...] presentazione [...]. Il film era ambientato [...] Vienna, [...] la guerra: alle tre del mattino, una [...] che aspettano [...] del negozio per comprare [...]. Cera anche Marlène Dietrich che [...] la parte di una prostituta. SI vede arrivare un [...] cerca delle spie. Vede la prostituta e [...] "Piccola mia, vuole venire nella mia camera?". Si trattava quindi di [...] con puttana", per rifarmi al mio schema. Dopo la proiezione in [...] produttore, lui mi dice: "Ha visto che [...] Ha fatto morire la [...]. [...] principale! Allora io gli dico: "Senta, [...] visto [...] del film ho capito [...] fucilata! E io gli dico: "Perché [...] in un film in genere possono morire [...] un film di [...]. Fucilate, automaticamente! Era già mezzanotte quando [...] bussare. [...] è u-scito in pigiama, [...] "Che succede?". È venuto e gli [...] "A-scolta, [...] visto la presentazione di un film, ambientato [...] coda di donne, una prostituta tra loro, Mar-lène Dietrich". E lui subito: "Muore [...]. Ha lavorato con centinaia [...]. Cè qualcuno che ricorda [...]. E Bertheau, che era [...]. È una gran donna, una [...]. Poi, fra gli stranieri, Fernando [...] Ma si dimentica di [...]. Il cinema che preferisco [...]. Poi ho anche apprezzato [...] dopo [...] e dopo, [...] regista, René Clair, che [...] grande amico. Negli anni Quaranta René Clair [...] regista più famoso del mondo». /// [...] /// E penso anche a [...] Louis Malie, che è [...] mi piace molto come regista, e a Resnais, [...]. E gli [...] gli Italiani, De Sica. Poi c'è stato Visconti, l'opera [...] Visconti che amo molto. E il grande [...] Ce ne sono molti. Un gruppo di registi [...] ottimi. Mi piace molto anche Ferrerì. Ho adorato "La grande [...] edonista, meraviglioso. E c'è Scola, e [...]. Quando parla del cinema [...] di registi. Quando parla del cinema [...] cinema [...]. Eppure, ci sono registi [...] conosciuto molto bene: Nicholas Ray-« DI Nicholas Ray [...] un aneddoto, un incontro a Madrid. E un episodio che Illustra [...] è il cinema negli Stati Uniti. Nicholas Ray era sceso [...] Royal [...] mi aveva cercato per Incontrarci. Io non lo conoscevo. È [...] figlio Juan Luis a rispondere [...] telefono. Apprezzavo abbastanza il regista e [...] detto: [...] accetto". In genere rifiuto gli [...]. Molto gentile, tutto bene; [...] perché posso parlare [...] inglese, ma non lo capisco [...]. La cosa interessante è venuta [...] fine, quando Nicholas Ray mi ha detto: "Senta, [...] sono molto stupito, volevo [...] per sapere: come fa a [...] dei film niente male, alcuni anche [...] con cosi pochi soldi? Sono [...] curioso di [...]. Ho risposto: "È molto [...] fare questo meglio di me a Hollywood". SI è spaventato e [...] "Se facessi questo a Hollywood sarei finito come [...]. E Io sa perché? E lo mi sono [...] volta. Lo diceva seriamente, e [...] era vero. È terribile». /// [...] /// A 82 anni lei [...] in splendida forma! Non ama i vecchi prodigio? I vecchi [...] Cè un signor X, [...] Leon, [...] ha 86 anni, e quando si parla [...] dice: "Ha visti? Fa dieci chilometri al giorno, [...] una memoria prodigiosa, e una certa potenza sessuale che [...] felice di avere! Ecco che cosa è [...] merda! [...] Claude Carrière Le tappe della [...] (nacque nel 1900) e tutti i suoi film« Ho [...] la fortuna di passare la mia infanzia nel Medioevo, [...] "dolorosa e squisita , come scriverà [...]. Dolorosa per la vita [...]. Squisita per la vita [...]. Proprio il contrario dei [...]. C'è tutto Bunuel in [...] chiude il primo capitolo della [...] autobiografia Dei miei sospiri [...]. In quelle pagine iniziali [...] di elegante racconto, le paure, i tabù, [...] fissazioni adolescenziali in colui che sarebbe diventato [...] grandi registi della storia del cinema. Già perché [...] il paesino di tre [...] bassa Aragona, era davvero [...] posto dove [...] sarebbe potuto nascere. E lì infatti nacque [...] del 1900, poco prima che i tamburi [...] cominciassero a battere per la settimana santa. Fino a 15 anni, [...] Luis viene [...] alla scuola dei gesuiti; [...] diploma, si trasferisce a Madrid per ordine [...] vuole [...] seguire gli studi di [...]. Nel 1924 la prima [...]. Il regime dittatoriale di Primo De Rivera gli sta stretto, per questo si rifugia [...] Parigi, [...] entra in contatto con il movimento dei [...]. È là, infatti, che [...] Federico Garcia Lorca, Salvator [...] Picasso. Sono gli anni della [...] (la prima, grande emozione gliela diede La [...]. G sono anche gli [...] primo, importantissimo film, quel [...] (1928), in cui non [...] di cani, né di Andalusia, scritto e [...] con [...]. /// [...] /// Le [...] nacque dalla stravagante fusione ai [...] sogni: una lama di rasoio che spacca un occhio (Bunuel) e una mano piena di formiche [...]. Un anno dopo, Bunuel [...] suo primo capolavoro, quel fiammeggiante poema surrealista [...] nome di [...]. Poi il [...] in Spagna, dova realizza il [...] terzo film Terra senza fame, prima di mettersi «al [...] della Repubblica spagnola. Dal 1936 al 1939 [...] da presa (ricopre [...] di capo dei servizi [...] di Spagna a Parigi) e successivamente si [...] America. In Spagna non può [...] Franco ha rovesciato il governo democratico. Per [...] Bunuel la vita non [...] collabora con il Museo d'arte moderna di New York, [...] va ad Hollywood (dove lavora per la Warner [...] e infine approda in Messico, [...] la [...] seconda patria. Dal 1946 al 1960 [...] film, alcuni fondamentali, come Los [...] El, Estasi di un [...]. Poi il [...] in Spagna, dove realizza una [...] sue opere più famose Viridiana, una metafora tagliente sul [...] rurale in Spagna che provoca la rabbia dei censori [...] romano. Inizia così la stagione [...] degli anni Sessanta e Settanta, quelli che [...] del grande pubblico [...] da V angelo sterminatore [...] Bella [...] giorno, da Tristano al Fascino discreto della [...] Fantasma della libertà a [...] oggetto del desiderio, che [...] ultimo film. In questi anni recenti Bunuel [...] in Messico, per riposarsi (il progetto su La [...] Alba non è mai [...] e «attendere la morte tranquillamente e senza [...]. /// [...] /// In questi anni recenti Bunuel [...] in Messico, per riposarsi (il progetto su La [...] Alba non è mai [...] e «attendere la morte tranquillamente e senza [...]. (0)
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