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Non mi è possibile parlare [...] ubriaco senza dedicare un [...] di attenzione [...]. Nel giugno del 1946, [...] dopoguerra, la [...] bandì delle au-dizioni pubbliche [...] reclutare [...] attori. Vi partecipò un numero [...]. Il giorno dei colloqui [...] ero nel bel mezzo delle riprese di Non [...] mia giovinezza. Nella pausa del pranzo [...] set quando mi si fece incontro [...] che era stata la [...] Cavalli di [...] quando ero capo assistente [...]. Ma è una specie di [...] e così ha passato [...] per un pelo. Perché non vieni a dare [...]. Saltai il pranzo e [...] di posa dove facevano i provi-ni. Aprii la porta e [...] colpo, stupe-fatto. Un giovanotto correva per [...] pre-da a una violenta frenesia. Era come guardare una [...] o intrappolata che cerca di liberarsi. Rimasi lì inchiodato. Quel giovanotto non era [...] ma dovendo esprimere [...] per il provi-no, aveva [...]. Stava dunque reci-tando. Quando finì la [...] interpretazione, ri-guadagnò stancamente la [...] lasciò cadere e si mise a fissare [...] aria mi-nacciosa. Sapevo benissimo che quel [...] era un modo per mascherare la timidezza, [...] sembrò [...] per mancanza di rispetto. Trovai quel giovanotto stranamente [...] preoccupazione per la decisione dei giudici cominciò [...] mio lavo-ro. Tornai sul set e [...] la gior-nata di riprese. Poi tornai nella stanza [...] stava deliberando. La maggior parte dei [...] di lui. [...] mi sentii gridare: «Aspettate un [...] per favore». Feci un intervento piuttosto [...]. Alla fine, [...] che presiedeva la commissione, [...] qualità di regista cinematografico si assumeva la [...] opinione in merito alle [...] del giovane attore in [...]. Grazie a [...] di [...] il gio-vanotto passò per [...] cuffia. /// [...] /// Molta gente -lo so -crede [...] sia stato io a [...] e a [...] a recitare. /// [...] /// Furono [...] e [...] che lo diresse nel primo [...] La montagna [...] a sco-prire il talento grezzo [...] era in lui e a farne [...]. Io mi limitai a [...] del loro lavoro e a utilizzare al [...] talento [...] ubriaco. [...] aveva un genere di [...] ave-vo mai incontrato prima, nel mondo del [...]. A impressionare era so-prattutto [...] cui si esprimeva. [...] giapponese medio ha bisogno di [...] metri di pellicola per comunicare [...] a [...] ne basta uno. Tutto gli esce direttamente con [...] rapidità tre volte supe-riore. Non ho mai visto [...] giappo-nese un tal senso del ritmo. Eppure, con tutta la [...] vivacità, è di una sensibilità [...]. Lo so, sembrano lodi [...] quel che dico è vero. Se mi costringessero a [...] un difetto, direi che ha [...] voce un [...] aspra, che quando viene registrata [...] un [...] difficile da capire. È difficile che mi [...] attori, ma nel caso di [...] ero completamente soggiogato. Akira Kurosawa sul set [...] «I sette samurai». In basso, [...] e, nella foto piccola, [...] Cinema da samurai Una [...] degli shogun e dei primissimi contatti commer-ciali [...] Cina si auto-definiva «terra di mezzo»: sopra [...] in mezzo il Celeste Impero, e sotto [...] a co-minciare da noi (occidentali). Per il cinese antico [...] per quello moderno) [...] bianco non è inferiore, [...] è invisibile. Poiché, a detta di [...] di va-glia, la cultura giapponese è di [...] e [...] di quella cinese (specie [...] più forti, come il ma-schilismo, lo [...] senso re-ligioso, [...] del concetto car-tesiano di «Io» [...] è assai probabile che [...] valga per i giapponesi. Il tutto, checché ne [...] evoluti, osses-sionati dal «politicamente corret-to» e dal [...] mi-noranze, è assolutamente recipro-co. Le culture orientali non [...] solo infime minoranze di acculturati cascano ogni [...] di fronte a un film di Zhang [...] o a un romanzo [...]. Certo, ogni tanto capita [...] o un giappo-nese diventino improvvisamente visibili. Ma debbono fare uno [...]. /// [...] /// Nel dopo-guerra è capitato [...] e ad [...]. [...] è Gong Li, cinese: [...] internazio-nale di un cinema che, a casa [...] star di cui noi non impareremo mai [...] la bella Gong, in patria, è [...] sconosciuta semmai no-ta per [...] miliardario di Hong Kong con le mani [...] qualche Triade). [...] ci ha appena lasciato: si [...] ed è dalla [...] scom-parsa che prendiamo spunto per [...] riflessione. [...] grazie ai film diretti [...] Akira Kurosawa, è stato [...] di-vo orientale a conquistare [...] in Occidente (la po-polarità di Gong Li [...] eli-taria e già declinante). Inutile dire che non era [...] divo di quel cinema. Nel dizionario degli attori [...] al libro più serio [...] uscito in Occidente (The [...] Film, di Joseph L. Anderson e Donald Ri-chie, [...] arriva, in ordine alfabetico, [...]. Ora, ci sarà un [...] che ricorda il nome di [...] eppure questa splendida attrice [...] di [...] in [...] era una delle interpreti [...] e di [...] e se dovessi-mo pesare [...] nella storia del cinema dal punto di [...] sarebbe più importante di [...]. E allo-ra? E allora, [...] meccani-smi che rendono certi cineasti giapponesi visibili, [...] in Occidente. Del tutto misterioso, ad [...] «successo» (tra mille virgolette) di cui gode, [...]. Sarà bene dire a chiare [...] che, nonostante il Leone [...] veneziano per [...] continua a essere un ci-neasta [...] in Europa, ancor più di Zhang [...] che bene o male, con Lanterne rosse, qualche soldo [...] incassato. Ma sarà altrettanto utile [...] gli incassi dei suoi [...] Occidente costituiranno sì e no lo [...] della dichiarazione dei redditi: [...] in Giappone è popolarissi-mo. È un conduttore di [...] in tv un giorno sì e [...] anche, è un commentatore [...] quotidiani, scrive libri e drammi radiofonici, dipinge. Poi, nei rita-gli di [...] film. /// [...] /// Che i giapponesi si guardano [...] a vedere. È come se Maurizio Costanzo, [...] noi, dirigesse [...] un film «geniale e [...] fra Ros-sellini e Howard Hawks; e se [...] smontato nelle sa-le dopo due giorni. /// [...] /// Noi, in Occiden-te, ci [...] parte corri-spondente al Costanzo Show, e pensiamo [...] sia un genio. Magari a Tokyo [...] qualche intel-lettuale che pensa [...] di Costanzo. Insomma, è sempre una visione [...]. È come se, nei [...] noi tutti uguali (nessu-no ci crede, ma [...] cosa an-che per loro, con le nostre [...] bisogno di inter-cettare un tratto, un tic, [...] di [...] riconoscere. Noi non conosciamo la [...] massimo, appunto, la rico-nosciamo, in qualche suo [...]. [...] e [...] sono, ad esem-pio, due [...] e sopra le righe il primo, bloccato [...] il secondo. Eppure qualcosa li lega. A [...] semplificare, il primo era fa-moso [...] samurai, il secondo lo è come gangster: [...] legati alla violenza e [...] facilmente comprensibili. Ma questa schematizzazione indi-ca [...] ignoranza: [...] non ha interpretato solo [...] anche diversi gan-gster! Visto che comunque il [...] cinema orientale è sempre rivolto a uno [...] vale non fingerci giapponesi (non ci verrebbe [...] questo specchio fino alle estreme conseguenze. Ciò che ci colpisce, [...] e in [...] è il loro essere [...] qua-si mai) «occidentali». [...] per come incarnava, nei film [...] Kuro-sawa, un senso [...] e del coraggio immediatamente comprensibili [...] per noi. [...] per come ricalca illustri [...] moderni, da Peckinpah a Tarantino) nel [...] i suoi gangster o [...] romantici e delusi. Viene da dire: e [...] vero, profon-do, fosse quello del rapporto con [...] Un [...] del tutto recente, al quale la cultura [...] «costretta» dopo la sconfitta nella seconda guerra [...] Hiroshima, e do-po [...] che ne è seguita; [...] -di [...] fra culture -nel quale [...] di tutti noi italiani, possia-mo facilmente identificarci. Forse i samurai tormentati [...] e i gangster espropriati [...] e della propria coscienza) di [...] sono vittime consen-zienti (e [...] un colonialismo culturale, esattamen-te come noi. Forse entrambi, più nobilmente, [...] problematico e conflittuale con la modernità, che [...] a indovinare) un tema centrale in una [...] versi ancora «feudale» come quella giapponese. Forse (ed è [...] «forse») i giapponesi stanno arri-vando [...] a una condizione di estraneità a se stessi, di [...] a cui [...] giungerà solo fra un [...]. In questo senso so-no [...] ci anticipa il nostro futuro. Avremo tutti gli oc-chi [...] il 2000, era così anche in [...]. Alberto Crespi Il [...] il Giappone per [...] RICORRENZE La notte tra il [...] e il 3 gennaio del 1958 si scatenò [...] di Roma Quella sera in [...] la Callas uscì fuori dalla «Norma» Fischi, proteste, un [...] strascico di polemiche ma anche adulteri scoperti: le conseguenze [...] forfait del soprano. Woody Allen: «Sono un [...] ROMA. Notte [...] quella di [...] fa, tra il 2 e [...] 3 gennaio 1958. Un inferno spalancato dalla Callas [...] interrotta, al primo atto della Norma, la [...] Teatro [...] una se-rata peraltro, già [...] gen-naio dalla tradizionale data di San-to Stefano [...]. Ma fino al 22, [...] Callas [...] stata impegna-ta, a Milano, nel Ballo in [...] inaugurato la stagione scaligera, il 7 dicembre. La sera di San Silvestro [...] a Roma un [...] stanca -ave-va anche partecipato [...] televisiva di fine anno cantando la famosa «Casta Diva» [...] Norma che avrebbe interpre-tato due giorni dopo. A Milano, la Callas [...] Giuseppe Di Stefano, suo devoto partner; a Roma [...] il tenore Franco Corelli (ma aveva già [...] la Norma, al Teatro [...] nel 1953), che, intan-to, [...] del suo protagonismo. La Callas, smagrita, era tuttavia [...] pieno della [...] ar-te. A Roma si era [...] fulgore della [...] pienezza anche fi-sica, nel [...] alle Terme di Caracalla, [...] tutto il mondo. Norma era diventata una [...] opera al Comunale di Firenze, [...] dicembre 1944. Il 7 dicembre 1955, [...] durarono fino al successivo 8 gennaio) Maria Cal-las, [...] Norma, aveva inaugurato la stagione scaligera, [...] con una Norma, a Roma, [...] del 1955, con Mario Del Mo-naco. Una Norma schizzata, poi, [...] di New York e, [...] Garden di Londra. Alla Norma londinese (febbraio [...] Sonnambula, Anna [...] (entrambe con regia di Lu-chino Visconti) [...] Ifigenia in [...] alla Scala, concerti a Zurigo [...] Atene, Sonnambula a Colonia ed Edimburgo, ancora un [...] Dallas e, dal 7 dicembre, il Ballo in Maschera [...] aveva pre-ceduto la Norma a Roma, ripassata, [...] Natale [...] Capodanno. Non [...] preoccupazioni sul-la [...] sicurezza, ma fu fatale [...] della stanchezza. [...] alla «prima», qualcosa non [...] funzionare, e la Callas decise di interrompere [...] per un capriccio, ma per necessità [...] tregua. Quando il pubblico, dopo [...] intervallo, riprese posto in teatro, arrivò [...] prudentemente attraverso altopar-lanti, che [...] un ma-lessere della Callas, era sospeso, fi-ni [...] primo atto. Successe un finimondo, e [...] et amo, che pur aggiusta [...] cose, fu sopraffatto da un esclusiva ondata di odio. Un odio da parte [...] Teatro [...] che non volle più far cantare la Callas [...] era ripresentata per ri-prendere la Norma; un [...] di chi, «per colpa della Callas», si [...] un «disastro» im-provviso, avendo lo spettacolo [...] provocato tragiche inter-ruzioni di [...] sfocianti da situazioni [...] in situazioni di odio. Le feste, a volte, [...] ad unirsi e gli innamorati, contando su [...] avevano spedito [...] i fami-liari più cari [...] bene tranquillamente in casa [...] prima del previsto, rientravano, [...] peraltro, i delusi della Norma. Alcuni giornali uscirono con [...] pagina celebranti il trionfo della Callas; ad [...] che occorreva «spezzare le reni alla greca». E la Callas, soddi-sfatti [...] con Mila-no, lasciò, e poi, per sempre [...]. Cantò ancora Norma ad [...] nel 1960, a Parigi [...]. Il presidente Gronchi che [...] primo atto della Norma, fece avere alla Callas [...] rose. Forse fu [...] cui quella interruzione aveva poi [...] qualche consolazione. Erasmo Valente [...] NEW YORK. Woody Allen è in [...] in Europa -si è appena sposato con [...] adottiva [...] Yi -ma [...] americani per [...] del nuo-vo film [...] Harry. E sic-come il personaggio [...] caotico, dalla creatività bloccata e dalla vita [...] costringono a operare qualche di-stinguo. La mattina mi al-zo [...] passeggio e lavoro». Nel frat-tempo si è sparsa [...] la noti-zia, forse una boutade, che il ge-niale regista [...] stia scri-vendo una commedia teatrale da mettere in scena [...] che segnerà il debut-to della [...] nuova compagna, la [...] Yi, come at-trice. Lei, per prepararsi, sta [...] un corso di re-citazione a New York [...] se la cavi piuttosto bene. /// [...] /// Lei, per prepararsi, sta [...] un corso di re-citazione a New York [...] se la cavi piuttosto bene. (0)
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