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ECCO UNA BATTERIA con-traerea italiana [...] difesa [...] di [...]. /// [...] /// Un ufficiale, per caso, ascolta, [...] radio Gerusa-lemme, [...]. I comandi superiori interrogati si [...] di tutto. /// [...] /// [...] si alza improvvi-so un [...] gli avieri celebrano la fine della guerra! E [...] si-billinamente: «E vi pare ci [...] da rallegrarsi?». Tutta la zona è [...] di allarme; gli artiglieri sono ai pezzi, [...]. Ormai sanno, ma attendono [...]. Dopo le prime ore [...] di ansia co-minciano a giungere -dal coman-do [...] Rodi. Dapprima pare si debba far [...] contro i te-deschi. Si è pronti, si [...]. Po-co dopo contrordine: la [...] amici come prima, e -testuale -«passare per [...] che [...] ten-tassero gesti di ostilità [...] un preciso comando il fuo-co. Comunicare [...] ai solda-ti». La batteria tedesca pone [...] compariranno aerei come si comporteranno le batte-rie [...]. Da qual-che punto della [...] e colpi isolati. Improvvisamente la situazione muta [...] «Pronti [...] aprire il fuoco sulla batteria tedesca». /// [...] /// Una domanda al comando [...] «Presso [...] batteria tedesca [...] un piccolo gruppo di [...]. È neces-sario [...]. La decisione deve giungere [...] Rodi. /// [...] /// Si decide allora di [...] fanno rientrare gli uomini perché sembrano esposti [...]. Ma si sbaglia: Rodi [...] è necessario ritirare gli artiglieri, anzi, debbono [...] mattino del 9 gli altri soldati della [...] 88 dovranno recar-si, come al solito, presso [...] sono tornati a essere ami-ci) tedeschi per [...] esercitazioni. Al tepore succede il [...] affiorano nel-le piazzole i visi stanchi, ansiosi [...] soldati. Domandano perché e come. È arduo risponde-re. Conoscono del resto la [...] e contrordini. La sfiducia e la [...] agguato. Sarebbe neces-sario fare qualcosa. Ma chi osa? Nuove [...] speran-ze: il «gruppo» comunica che [...] tedesca si muove da [...] la collina ver-so [...]. Allora si spara, fi-nalmente? [...] una strada con al-cune [...] obbligate da percorrere per i mezzi tedeschi: [...] un ordine e dieci, quindici batterie italiane [...] precisione da tempo calcolata quei punti. Nemmeno uno spillo potrebbe [...]. Ma [...] non giunge. [...] alle ri-chieste sempre più insistenti [...] ri-sponde: calma, [...] non viene per occupare [...] ma solo per fuggire, per [...]. Fuggire? Ma dove debbo-no [...] non [...] neppure un aereo, né [...] il mare: non esistono navi né barche [...]. Proseguiranno dunque per Rodi? No, [...] ma per fuggire». Occorre calma e san-gue [...]. Si attende dun-que ancora. Alle prime luci del [...] appare in lonta-nanza ai limiti [...]. Sa-rebbe ancora possibile farla fuori [...]. [...] delle ri-sposte dimostra ormai [...] di ogni logi-ca e [...] coraggio; non si do-vrebbe [...] stoltezze tanto palesi, ma chi può osare [...] ribellione? Si risponde in-fatti: «Non si deve [...] che i tedeschi si muovano; restare calmi [...]. E la marea sale [...]. Le autoblinde entrano nel [...] i punti principali, si sparpagliano mentre gli [...] fug-gono. Che potrebbero fare altri-menti? Il [...] è «tergiver-sare». [...] incredibile è venuto da Rodi: [...]. Non entrano in contatto; [...] punti dai quali potrebbero [...] attaccare con vantaggio. Il loro piano è [...] metodo e attuato con risoluta calma. E noi? È giunto [...] da Rodi: «Resistere senza sparare». La tragedia di migliaia [...] consuma nel ridicolo di queste «nuove» forme [...] resistere senza sparare. /// [...] /// I tedeschi tolgono di [...] intermedi. /// [...] /// Adottano per la base [...] è servita con i più alti in [...]. Pro-mettono: «Niente più guerra, [...]. Loro sanno che i [...] da mesi [...] mal-trattati e sfruttati. Si rallegrino dun-que: cedano [...] saranno ri-condotti alle loro case al più [...]. Perché [...] ancora? I tedeschi sono gentili: «Abbia-mo fatto [...] -dicono, -e verrà rispettato. Cedere le armi e [...] la tranquillità è as-sicurata. Desiderano forse gli ita-liani [...] la guerra è fi-nita? Combatteranno loro, anche [...]. Cedere le armi e [...]. Le promesse saranno man-tenute. Cedere le armi». Forti sono le lusinghe [...] più forti an-cora gli ordini di resa [...] già caduti prigionieri non si fanno [...] di diramare. Le resistenze si sgretolano: [...] chi fugge sui monti, chi tenta di [...] doloroso con lunghe parole e pre-testi. I [...] cercano di evitare la [...] sarebbe per loro pericolosa, e pazientano. Sanno ormai che le [...] stanno inesorabil-mente sfaldando. Eppure non solo sarebbe stato [...] agevole impedire loro ogni mossa, ma [...] alla resa, magari riuscire a [...]. E anche più tardi, [...] padroni del campo, non po-teva forse essere [...] scintilla per [...] del pomeriggio del giorno [...] di [...] quando vennero me-no i [...] comandi supe-riori e mentre gli automezzi tede-schi [...] una batteria italiana guidata da un uomo [...] di saldi propositi, il capitano Viviani, decise [...] la propria iniziativa. Aprì il fuoco contro [...] di un magro torrente per tagliare la [...] portava a Rodi. Si accese la lotta [...] giorni. Le batterie italiane che [...] ceduto misero fuori combattimento quella tede-sca da [...] trovava nella zona e imbottigliarono i soldati [...] mezzi. I tedeschi furono chiusi [...]. Allora, chi aveva get-tato [...] di [...] chi aveva ceduto imprecò [...] tentò con ogni mezzo di ri-scattarsi. Anche i tedeschi resistettero [...] via [...]. A un certo punto [...] loro concesso di sgom-brare il campo. Ma improvvisa-mente, quando pareva [...] successo, giunsero parlamen-tari da Rodi con ordini [...] Governatore: si doveva cedere, cessare il fuoco. E anche i più [...] finirono per piegarsi alla capitolazione che il [...] era riuscito a imporre [...] accettare [...] Campioni nel pomeriggio [...] settembre. NON DIVERSI la resistenza [...] che si svolsero nel resto [...]. Dovunque si lottò quando i [...] reparti restarono isolati e [...] non ebbe più le remore [...] comandi superiori. I tedeschi dovettero combattere [...] 12 novembre per avere ragione del presidio [...] Lero [...] di [...] ma anche la sorte [...] di tutto [...] era stata segnata. Da una parte, quella [...] Rodi, [...] 5-6000 veterani tede-schi avevano avuto ragione di [...]. Assieme graduati e soldati Sono [...] e migliaia i soldati e gli ufficiali [...] della Mari-na, [...] i Carabinieri, i Finanzieri, gli [...] di [...] e persino [...] Pai, la Polizia [...] italiana, che hanno preso parte, [...] le armi in pugno, alla guerra di Liberazione e [...] Resistenza. Molti di loro sono [...] torturati nelle prigioni delle Ss e della Gestapo [...] a mori-re alle Fosse Ardeatine. Come non ricordare i [...] carabinieri che difesero Roma, nonostante la fuga [...] Stati [...] a Porta San Paolo e alla Magliana. I carabi-nieri mandarono sul [...] giovanissimi allievi. Soldati del Genio, della Cavalleria [...] trup-pe corazzate, fianco a fianco ai ci-vili, [...] di Roma, mentre il Re e i [...] Pescara. E ancora: era un [...] a Napoli prese il comando degli «scugnizzi», [...] di un mari-naio, dando vita alle famose Quat-tro [...]. Era un ufficiale anche Aligi Barducci, «Potente», coman-dante della Divisione Arno che li-berò Firenze. Ed erano Finanzieri, gli [...] insieme ai volonta-ri [...] catturarono Mussolini e i [...] Dongo. Indimentica-bile [...] di Salvo [...] carabiniere orgoglioso e dolce e [...] ufficiali che, in Jugoslavia, in Albania e Grecia, scelsero [...] batta-glia antinazista schierandosi a mi-gliaia con i partigiani. /// [...] /// Tutti fucilati dai tedeschi Scrive [...] e ufficiale tedesco Gerhard [...] (venuto a Ro-ma a [...] «Descrivere quanto accadde [...] di [...] significa ri-ferire su uno [...] cri-mini di guerra commessi dai solda-ti tedeschi [...] secondo conflitto mondiale». [...] la storia del-la divisione di [...] «Acqui». La grande [...] come [...] si trovava, appunto, nelle isole greche. Era composta dal al-meno [...] oltre cinquecento ufficiali. La comanda-va il generale Antonio Gandin. Do-po [...] settembre, tra ordini confusi e [...] soldati e ufficiali decisero [...] e con una serie di [...] di non ar-rendersi ai nazisti. Scoppiarono scontri armati terribili. Gli italiani riuscirono a [...] di cin-que giorni, poi decimati dai bom-bardamenti, [...] resa. Ebbe allora inizio, in [...] personali di Hitler, un vendicativo e allucinante [...]. Nella zona della «Casina [...] Gandin, con tutto lo stato maggiore, venne [...]. Su-bito dopo, i nazisti [...] ufficiali e oltre cinque-mila soldati e sottufficiali. /// [...] /// La strage del treno La [...] di soldati italiani catturati dopo [...] settembre o degli altri [...] tra le truppe di Mussolini, [...] contano. A [...] in Polo-nia, lunghe colonne [...] rinchiuse in una vecchia fortez-za. Forse erano truppe [...] mandata in Russia dal du-ce, [...] forse si trattava di alcuni bat-taglioni catturati chissà dove. Gli italiani furono tutti [...] parte seppelliti in fosse comuni. I corpi di altri, invece, [...] far sparire ogni traccia [...] furono «passa-ti» dentro una orrenda [...] «tritaossa» poi ritrovata alla fine della guerra. Sulla strage di [...] dopo tanti anni, non [...] possibile fare definitivamente chia-rezza. Un ferroviere greco, nel [...] un altro eccidio nazista. Il ferroviere rac-contò che [...] pri-gionieri italiani erano stati caricati su un [...] trasferiti in Germania nei lager. Tutti erano stati catturati [...]. I soldati, sul treno, [...] per loro, la guerra era pra-ticamente finita. Giunto nei pressi di Corinto [...] greco era stato fatto scendere , con [...] corsa, dalle Ss. Il ponte dello stret-to non [...] più, distrutto dai bom-bardamenti. Il treno era stato, [...] nelle profondissi-me acque dello stretto. I militari italiani internati [...] Ger-mania». In realtà si tratta [...] scritto più di 40 anni fa, esattamente [...] antifascista dei militari italiani rinchiusi nei lager [...]. Un libro che allora sembrò [...] inopportuno. Eccone uno stralcio. /// [...] /// Nel libro di Alessan-dro Natta, [...] un ampia e docu-mentata introduzione del profes-sor Enzo Collotti, [...] nel quale furono costretti a [...] migliaia di soldati italiani fatti prigionieri in mezza Europa [...] nazisti, dopo [...] settembre. [...] a lui, dunque, che chiediamo [...] e chiarimenti anche [...] di re-centi polemiche «revisionistiche» sul [...] del fascismo e sul 25 lu-glio. Professor Collotti, che cosa [...] di Natta e delle vicende che coinvolsero [...] di soldati italiani dopo [...] settembre? Penso che quel [...] «giacenza», diciamo così, per vo-lontà dello stesso Natta, [...] tempo, andava pubblicato molto prima e cioè [...] scrisse una trentina di anni fa. Non tanto per quel [...] parte autobiografica, ma per il ca-rattere storico [...] ri-flessioni [...] settembre e il crollo [...] e di tutte le strutture dello stato [...] fascismo aveva messo in piedi, da parte [...] migliaia di soldati prigionieri in Germania. Nessuno può dimenticare che, [...] aveva parlato [...] settembre e del crollo [...] di un «momento di perdita [...] patriottica e di scomparsa [...] Patria». Io, al [...] le cose scritte da Natta [...] che proprio il crollo del fascismo portò [...] una identità patriottica. Al recu-pero, insomma, di una Patria nuo-va e diversa. Professore, non ha avuto [...] tutti questi anni, che la storiografia resistenziale [...] troppo sottovalutato il contributo di sangue, di [...] eroismi che i militari, e gli ex [...] ufficiali [...] diedero alla lotta di Liberazione [...] guerra contro i nazisti e i fa-scisti? Senza [...] una sottova-lutazione [...] stata. Ma attenzione, si tratta [...]. Natta, nel suo libro, [...]. Certo, la resistenza nei [...] par-te dei militari internati fu una cosa. Altro fu, invece, il [...] che si batterono in monta-gna insieme a [...] partigia-ni. Natta dice che le [...] prigionieri nei campi e il lo-ro rifiuto [...] di Mussolini e di Hitler, deve esse-re [...] titolo nella Resi-stenza. /// [...] /// Per quanto ri-guarda i [...] ufficiali che combatterono in montagna la scelta, [...] radicale e drammatica. Quei militari( reni-tenti alla [...] Salò o in fuga per non essere catturati [...] andarono in montagna per salvare [...] militare, ma per ri-collegarsi [...] Paese, [...] e al sentire di milioni di [...]. Nei racconti di Fenoglio [...] espresso con assoluta chiarezza e tanta poesia. In montagna, quei militari, [...] preziosa esperienza di soldati, di combat-tenti, di [...] dalle du-re esperienze del fronte in Grecia, Jugoslavia, Albania [...] Russia. A tut-to questo, quei [...] passione di una Patria ritrovata e , [...] comune sentire di milioni di italiani stanchi [...] fascismo e della ditta-tura. Proprio per questo, il [...] Natta, è importante in quanto te-stimonianza del dibattito [...] prigionieri, sul fascismo , la guerra e [...] Patria [...] domani. Professor Collotti che cosa [...] di «scientifico», sui soldati italiani prigionieri dei [...] Per [...] della storia, il libro più completo e [...] e la morte di quei soldati italiani [...] scritto da un uf-ficiale e storico tedesco: [...] Gerhard [...] al quale noi tutti [...]. Il bellissimo volume, edito [...] storico dello Stato maggiore [...] è stato te-nuto chiuso negli [...]. /// [...] /// O forse è fin [...] perchè. Comunque, il la-voro di [...] dovrebbe davve-ro avere una maggiore [...]. Lui ha avuto la [...] le carte e i dati nazisti sui [...] e non ha esitato, in quel libro, [...] per uno, gli ordini criminali diramati da Hitler [...] soldati italiani non venisse neanche rico-nosciuto ufficialmente [...] prigionieri militari. Migliaia di loro, come [...] mandati per-sino ai lavori forzati [...] delle strutture militari tedesche. Insomma, una tragedia immensa con [...] e migliaia di vittime. Dal libro di Natta [...] drammi, ma quello che più colpisce è [...] dopo giorno, di una diversa co-scienza democratica [...] tutti i militari prigionieri nei lager, pur [...] angherie e umiliazioni. /// [...] /// Dal libro di Natta [...] drammi, ma quello che più colpisce è [...] dopo giorno, di una diversa co-scienza democratica [...] tutti i militari prigionieri nei lager, pur [...] angherie e umiliazioni. (0)
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