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[...] Gary [...] IL SECONDO MANDATO [...] Parte il Clinton due «America [...] divisioni» Apertura alla destra, guerra al razzismo [...] YORK. Duecentocin-quantamila persone si sono [...] spazi di fronte alla se-de del Congresso, [...] giuramento di Clinton, per sentire il suo [...]. È stata -come sempre [...]. Hanno cantato gli straordi-nari [...] Gospel Mass (una canzone il cui titolo [...] di Clinton sul ponte verso il Duemila, «Costruia-mo [...] attraverso [...] la soprano Jessie Norman [...] «Oh Freedom»; la banda della marina militare era [...] invadente; la First Lady Hillary Clinton, tutta [...] a [...] Gore, tutta in az-zurro, [...]. Non mancava niente. /// [...] /// Poco entusiasmo La folla [...] poco festosa e rumorosa. Con civiltà e gentilezza [...] mani quando il presidente, facendo la consueta [...] secondi, lasciava capire che la frase suc-cessiva [...]. Ma era evi-dente, e [...] detto, che rispetto a quattro anni fa [...] freddino. E il discorso di Clin-ton, [...] sforzi di creati-vità, la lettura di poesie [...] i discorsi inaugurali pronunciati da-gli altri presidenti, [...] en-tusiasmante. Come già aveva anti-cipato [...] Washington Post sabato scorso, Clinton ha puntato [...] collaborazione tra demo-cratici e repubblicani. Pos-siamo litigare tra noi, [...] personale è destinato a finire presto. Ma il viaggio della [...] America [...] proseguire e andare [...] sempre [...]. No, ci han-no chiamato a [...] la breccia e lasciare che [...] prosegua la [...] eterna missione. Costruia-mo il nostro ponte [...] secolo largo e forte abbastan-za da [...] essere attraversato da ogni [...]. E la pagina su [...] la Bibbia per posar-mi la mano durante [...] quella del versetto 58:12 di Isaia: «. [...] il presidente lo ha rivolto [...] alla società. Ieri era anche il Martin Luther King Day e Clinton non lo ha dimenti-cato. Ci disse che un [...] trat-tato, col cuore e con la legge [...] cittadini in modo uguale. Il sogno di Martin Luther King [...] il so-gno americano; la nostra storia è [...] sogno e noi dobbiamo lavorare perché nel [...] compia il pro-cesso di unificazione, si rimargini [...] per redimere la promessa [...] del ventu-nesimo secolo ». Sul ruolo del governo, Clinton [...] dichiarato soddisfatto dei passi compiuti dal suo [...] al tempo stesso più [...] e meno invadente [...] della vita delle comu-nità. Noi, il [...] americano, [...]. I nostri padri fondatori [...] perciò ci hanno dato una democrazia forte [...] siamo in grado di operare le trasformazioni [...] Costituzione. Abbiamo bisogno di un nuovo [...] nel nuovo se-colo che ci aspetta: un governo che [...] a tutti [...] non una garanzia, di [...] una vita migliore. Al di là di [...] dipende da noi perciò dobbiamo costruire un [...] re-sponsabilità individuale e delle singole comunità». Ma -ha avvertito Clinton [...] di superare le divisioni. Quella razziale per pri-ma. Eppure oggi siamo più [...] nostro ricco tessuto di diversità culturali, raz-ziali, [...] sono la nostra ricchezza». E con una nota [...] aggiunto che [...] può superare se stessa [...] «terra delle nuove pro-messe». Le cose fatte Clinton [...] soddi-sfazione le cose realizzate nei quattro anni [...] e quelle da affrontare nei pros-simi quattro. Primo dei quali è [...] ri-presa anche se «dobbiamo ora riu-scire a [...] industriale i nostri valori». Poi ha promesso città [...] pareg-gio del bilancio e la massima estensione [...]. Alla fine del suo [...] televisivi hanno scatenato i commenti degli esponenti [...]. [...] dicono gli avversari di Clinton, [...] giusto e noi siamo [...]. Lavoriamo pure insieme. Sul terreno concreto ci [...] futuro più di una oc-casione per mettere [...] due partiti. La prima è [...] costituzionale alla legge sul bilancio, [...] priorità repubblica-na a cui Clinton è assolutamente contrario. Appello [...] sociale e politica. Come subito dopo la [...] Clinton ieri, nel discorso inaugurale, ha battu-to il [...] della contrapposizione tra de-mocratici e repubblicani. Alla cerimonia [...] una grandis-sima folla ma non [...] stesso calore di quattro anni fa. Clin-ton ha ricordato Martin Luther King, [...] promesso un go-verno più forte per far [...] prossimo se-colo «la terra delle nuove promesse». /// [...] /// È stato fino a [...] destino quello di William Jef-ferson Clinton. Tutti -ivi compresi i suoi [...] nemici -lo consi-derano un grande [...] di «sound [...]. Ovvero: uno splendido elargi-tore di [...] «morsi sonori» che, [...] della televisione, fanno e di-sfanno [...] fortune [...] pubblico personaggio. E tuttavia la [...] retori-ca, insuperabile [...] della quotidiana contesa politica, sempre [...] fin [...] miseramente dissolta al-lorchè, abbandonate le [...] del-la contingenza, aveva tentato di as-surgere alle più eteree [...] della Storia. Il suo primo discorso rivolto [...] una platea nazionale -quello col quale, [...] presentò Michael [...] alla Convenzione di Atlanta -viene [...] norma considerato, per lun-ghezza e tetraggine, il più degno [...] alla difatta elettorale democra-tica. Ed i pochissimi che [...] sperduto brandel-lo [...] con cui, quattro anni [...] il suo primo mandato, lo fanno soltanto [...] la frase centrale del comizio [...] the spring in Washington», [...] primavera a Washington -abbia cla-morosamente mancato, non [...] la Storia, ma anche il suo più [...] obiettivo: quello di trasmettere agli astanti (ed [...] televisiva) il contrasto tra i rigori del-la [...] i confortevo-li tepori [...] nuova epoca di pro-gresso [...]. È riuscito Bill Clinton, [...] di ieri, a colmare il baratro? È [...]. Perchè, anche in questi [...] informa-tica», la Storia mantiene tempi di di-gestione [...]. E per-chè ancor oggi, [...] alla luce dei fatti che seguono è, [...] possibile misurare la vera grandezza delle parole. Ma cer-to è che [...] insaziabile divoratore di libri -il presidente ha [...] ha detto solo dopo [...] ripercorso ed analizzato tutti [...] o fallimentari che fossero -pronunciati dai suoi [...]. Ma ha davvero trovato [...] cercando? Il problema è che, seppur ricca [...] una tale [...] sul passato sembra a [...] lui, prodiga [...] di negativi esempi. Un fatto, [...] appare di pessimo auspicio: [...] precedenza, i «secondi discorsi» so-no riusciti ad [...] sopra del-la mediocrità. E [...] eccezione -quella di Abraham Lincoln, [...] 4 mar-zo del 1865 -appare, nella [...] gran-diosità, difficilmente replicabile. La guerra civile stava, [...] di san-gue, ormai volgendo a vantaggio [...]. E con quelle parole [...] come un capolavoro di politica e di [...] si preparava a ricostruire un paese li-berato [...] schiavi-tù. Per il resto, tutte [...] sembrano, al contrario, essersi perse nelle grigie [...]. Al punto che ieri, [...] classifica dei migliori (e dei peggio-ri) discorsi [...] Washington Post ha classificato agli ultimi posti anche [...] 4 marzo del 1805 da un «padre [...] Thomas Jefferson (giudizio: «lungo, evanescente, divagante e, in [...]. Come la lamentela [...] vecchio zio che, convinto [...] è incapace di tacere. Quello che Clinton aveva [...] era, dunque, un compito assai improbo: trovare [...] di dare al suo secondo discorso il [...] primo non aveva avuto. E non è facile [...] abbiamo ascolta-to -capire quali siano state le [...] ispirazione. Il primo [...] di Franklin [...] Roo-sevelt (quello celeberrimo del «di [...] dobbiamo avere paura, tranne che della paura stessa, [...] irragionevole ed ingiustificato terrore che [...] impedisce di trasfor-mare in avanzata una ritirata. Quello con cui il John Kennedy [...] «nuova frontie-ra» invitò gli americani a [...] non che cosa il [...] per loro, ma che cosa loro potevano [...] loro paese? Troppo bana-le, alla luce dei [...]. O, ancora, quella con [...] meno lontani, Ronald Reagan «scolpì» il senso [...] («Nella crisi che at-traversiamo il governo non [...] dei nostri problemi. Il governo è il [...]. /// [...] /// Forse Clinton ha cercato [...] di un altro re-pubblicano al quale ha, [...] non di rado fatto riferimento: quel Theodore Roosevelt [...] 1905, [...] il «risveglio america-no» del [...] per conclu-dersi. Una buona analogia per [...] Clinton ha proclamato di [...] costruire in direzione del [...] della nuova «progres-sive era» che, a suo [...] prean-nunciando. O forse no. Forse il destino di Clin-ton [...] -comune a pressochè tutti i politici [...] in una sorta di [...] «metà strada», lontano tanto dalla grandez-za dei Lincoln [...] Roosevelt, quan-to dai più clamorosi «fiaschi» del [...] gli storici in genere attribuiscono a James Buchanan, [...] della guerra civile, e ad Ulys-ses Grant, [...] unionista). Forse il suo secondo [...] semplicemen-te collocato alla pari del suo primo. O paragonato a quello [...] George [...] da lui battuto quattro [...] il 20 gennaio del 1989. E che viene oggi giudicato [...] «piña [...] un edulcorato e vuoto assemblaggio [...] alla ricer-ca di facili effetti televisivi. Quelli che vi-viamo restano [...] per quanti, sotto gli sguardi del-le telecamere, [...]. /// [...] /// Quelli che vi-viamo restano [...] per quanti, sotto gli sguardi del-le telecamere, [...]. (0)
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