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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 2303730156.

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Im-maginate ora che vi [...] particolare [...] umano: dicia-mo quello del [...]. Come fare? Basta diri-gersi [...] e dare istruzioni alle madri di tutte [...] modo che queste producano esattamente le cellule [...]. Fantascienza? Finora sì, ma [...] due nuove ricerche permettono di pensare che [...] realtà. [...] di Wi-sconsin Madison e un [...] di scienziati della Johns Hopkins University sono riusci-ti [...] (e [...] a isolare, identificare e far [...] in provetta delle cellule staminali di em-brioni umani. Le cellule staminali sono [...] cui derivano tutti i tipi di [...]. [...] muscolare, ossea o nervosa nel [...] dello sviluppo [...]. In questo senso può [...] «progenitrice» poiché [...]. Si capisce immediatamente quanto sia [...] «coltivare» queste cellu-le. Pensiamo solo ai trapianti. Le cellule sta-minali possono [...] illimitate di qualsiasi tipo di [...] avremmo così [...] muscoli, [...]. Op-pure si può pensare, [...] di tessuti organici, di trovare nuove cure [...] il diabete, alcuni tumori [...]. [...] dovute alla morte o al [...] funziona-mento di alcuni tipi cellulari. Inoltre, per curare le [...] potrebbe [...] direttamente nel cuore per [...]. [...] di modificare geneticamente le cellule [...] prima di [...] per preve-nire, ad esempio, il [...] da parte del [...]. Nonostante decenni di tentativi, finora [...] si era mai [...] in una coltura artificiale. Oggi i due gruppi di [...] lavori vengono pubblicati da due [...] riviste scientifiche: [...] e [...]. Gli scienziati di [...] per ottenere le cellule [...] blastocisti (ammassi di circa 140 cellule che [...] giorni dopo la fertiliz-zazione di un [...] che stavano seguendo terapie [...]. Benché i ricercatori siano [...] le cellule per un periodo abba-stanza lungo [...] benché le cellule stesse si siano differenziate [...] di tessuti diversi, quello che anco-ra rimane [...] avviene la trasfor-mazione. Nelle colture studiate, infatti, la [...] delle cellule è avvenuta in modo casuale [...] si [...]. Pagavamo il viaggio e [...] in un albergo grazioso in via santo Spirito. Quando Rossana [...] segretaria «storica» della Casa [...] Cul-tura [...] Milano dal 1949 al 1962 scrisse questi [...] del cinquan-tenario [...] milanese, festeg-giato nel 1996, [...] la crisi finanziaria che oggi rischia di [...]. [...] quantificabile in piccolissime ci-fre, [...] dei bilanci miliar-dari e dei [...] eventi». Eppure [...] è grave, come si [...] letterina inviata a simpatiz-zanti e soci che [...] urgentemente alcune decine di [...] in modo adeguato il rilancio della nostra [...] suo ruolo nella città. A fronte di finanziamenti [...] non ab-biamo altra strada che quella di [...] in questi anni ci ha seguito e [...]. Segue [...] a due serate, domenica [...] 9 novembre a cui [...] Pari opportunità Laura Balbo, [...] Alessandro [...] Carlo Feltrinelli, Gabriele Mazzotta, [...] Raboni, Giuseppe [...] Lella Costa. Con la postilla che [...] partecipare «può testimonia-re la propria solidarietà con [...]. Ma davvero rischia di [...] istituzione milane-se, fondata [...] aprile del 1946 nella [...] via Filodram-matici da un leggendario gruppo di [...] Antonio Banfi, Raffaele De Grada, Carlo Bo, Giu-lio Einaudi, Salvatore Quasimo-do, Elio Vittorini, Giacomo [...] e tanti altri. Soc-combere dopo essere sopravvissu-ta a [...] le tempeste che hanno [...] sinistra in [...] -Abbiamo vissuto in povertà per [...] secolo, ma ora è il momento più buio. Non è nemme-no pensabile [...] che [...] identifi-cata con la storia [...] ed è sempre riuscita a so-pravvivere anche [...] pro-prio ora che Milano è diventata una [...] chiudere per mancanza di fon-di. Ma io sono fidu-cioso». Il problema, come sottoli-neano [...] segretari Mat-teo [...] docente di [...] critico cinematografico, (il primo [...] sono i «costi della [...]. Nel caso spe-cifico un bilancio [...] milioni -«il prezzo di un [...] di spot [...] ultimi anni i finanziamenti pub-blici [...] Regione paga solo alcuni progetti) e [...] della sala [...] Statale, che da quando si [...] sdoppiata nel nuovo polo della Bicocca, non ne ha [...] bisogno. E parlo [...] fa gli oratori venivano a [...] gratis, oggi non più. Forse è giusto così, [...] questa città [...] qualcuno che è di-sposto [...] soldi per di-fendere uno spazio culturale sen-za [...] cambio. Altri-menti possiamo anche chiudere». Dopo il primo grido [...] si muove: si parla di un importante [...] famo-so commercialista e di altri espo-nenti della [...] in cambio». Non è una battaglia [...] come sot-tolinea anche Papi, nel «sottosca-la» di [...] Borgogna [...] acquistato nel 1950 per 18 milioni, il [...] mai: «Alle [...] le-zioni di filosofia ci [...] giovani, non [...] se-gnali di crisi di [...]. Tra gli [...] anno, [...] con il fi-losofo [...] e le le-zioni di alcuni [...] geneti-sti sui temi della bioetica e delle biotecnologie. [...] iscritta nel codice genetico di [...] isti-tuzione milanese. Voluta e sov-venzionata inizialmente [...] Pci, [...] «casa» ha sempre mantenuto e difeso la [...] giudi-zio, giocando la [...] storia, come ricorda [...] tra ortodossia di partito [...] ricerca». Basta ricordare [...] sui generis come Antonio Banfi [...] Emilio Sereni, alla fine de-gli anni Quaranta responsabile [...] del Pci per la cultura o quello [...] Togliatti e Vittorini, che portò alla chiusura del Politecni-co. O le battaglie di [...] so-prannominata «George [...] dai suoi compagni, che rivendi-cando [...] la Casa della cultura una linea [...] qualità» prese posizione contro [...] sovietica [...] nel 1956. [...] che ha caratterizzato anche gli [...] Set-tanta e il confronto schietto coi movimenti [...] pur senza [...] movimentiste. E basta scorrere [...] delle fotografie pubblica-to per [...] vede-re sfilare intellettuali che hanno testimoniato uno [...] non conformista di dialogo con la cultura [...] Franco Parenti, Concetto Mar-chesi, Remo Cantoni, Piero Cala-mandrei, Cesare Musatti (presi-dente per molti anni), [...]. Un patrimonio a rischio?: «Og-gi [...] cultura interessa solo una [...] Gina Lagorio -mi ricordo che [...] volta nelle serate della Casa della Cultura si respirava [...] una grande passione civile che oggi [...] parte. ///
[...] ///
[...] è disposta a spendere [...] calcio e il [...] non per la cultura. Bisogna [...] strumenti di attrazione». Con molta parsimonia, ma [...]. Così [...] degli anni Quaranta, A [...] di distanza, speriamo [...]. Non è un segnale [...] il preludio a una commemorazione in bili-co [...] rivendicazione del passato e la vittimistica deplorazione [...]. È piuttosto un messaggio [...] che ci sentiamo in dovere di ri-volgere [...] con [...] di vivere una dram-matica [...] come occasione irripetibile di rilancio e di [...]. Fondata [...] dopoguerra da un gruppo [...] per 50 anni la Casa della Cultura [...] punto di riferimento imprescindibile nella storia di Milano: [...] incontro fra le culture, spazio «laico» aperto [...] al dibattito delle idee, ha contribuito in [...] co-struire -anche negli anni più difficili [...] civile e culturale della Milano [...] progressista. Neppure il trauma [...] e [...] progettuale che hanno colpito Milano [...] di Tangentopoli sono riusciti a piegare la Casa [...] Cultura, che ha continuato a produrre idee e [...] luogo centrale della socialità culturale, mentre la [...] in «merchandising» si impos-sessava a poco a [...]. Perché dunque la crisi? Mancanza [...] scarsità di interlocutori, debolezza o obsolescenza del [...] Niente [...]. Il successo crescente (a [...] di molte iniziative programmate negli ultimi due [...] Casa della Cultura lavora a ciclo conti-nuo con [...] iniziative al giorno per tutto [...] della settimana) testimo-nia al [...] esigenze cul-turali diffuse [...] milanese abbiano individuato proprio [...] Casa [...] Cul-tura il luogo privilegiato in cui esprimer-si [...]. Ma allora, di nuovo: [...] È semplice e perfino banale: perché pro-durre cultura, [...]. Costa molto, costa di [...] passato. Perché i fi-nanziamenti pubblici [...] soste-nere i costi di gestione di [...] culturale sono ormai tanto [...] irrilevanti. E perché la tanto [...] milanese sembra as-solutamente disinteressata a investire nella [...] in cambio di un tor-naconto promozionale esplicito [...]. Certo: potremmo scegliere di risolvere [...] nostri problemi diventando [...] di questo o quel marchio [...] o di questo o quel potentato [...] (avremmo solo [...] della scelta. Riteniamo non sia giu-sto [...]. Pensiamo che la Casa [...] Cul-tura [...] un «bene pubblico» della città: non solo [...] chi ci lavora per chi la frequenta [...] ma una ri-sorsa di tutta Milano e [...] del nostro paese. Per questo riteniamo che [...] Milano [...] suo insieme, con la [...] intellettualità de-mocratica ma anche [...] ricco tes-suto professionale e di impresa, a [...] importanti di presenza atti-va nella sfera pubblica. Il rilancio della Casa della Cultura, in una città che fatica a ritrovare [...] di sé, può rappresen-tare una [...] originale di questo impe-gno. Per lanciare questa sfida, [...] di domenica 8 e di lunedì 9 [...] raccolta alcune forze [...] democratica e della so-cietà [...] un primo segnale pubblico. Abbiamo chiesto di «regalare [...] Milano e alla Casa della Cultu-ra». Non ci interessano, quindi, [...] ma una costruzione parte-cipata delle linee di [...] prossimi anni. Sarà [...] per riflettere insieme sul [...] ruolo di una rinnovata ini-ziativa culturale che [...] na-zionale (si pensi al recente seminario di Orvieto [...] Fondazione [...] -si connetta al nuovo [...] riformista aperto su scala europea, e sappia [...] stile di grande spregiudicatezza intellettuale e di [...]. Che sono poi la [...] da coloro che, [...] fa, decisero che la [...] una «casa» a Milano. ///
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Che sono poi la [...] da coloro che, [...] fa, decisero che la [...] una «casa» a Milano.

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Nonostante i continui tagli che il settore culturale è costretto a subire - biblioteche storico/letterarie ed Archivi storici in particolare -, nell'epoca del Web 2.0 non termovalorizziamoci!La funzione di servizio pubblico sia essa offerta da un Ente pubblico o privato ha un costo; affinché il progetto possa mantenersi e continuare ad essere sviluppato sarebbe necessario un sostanzioso finanziamento pubblico, ma in sua assenza? Sareste disposti ad "adottare" una pagina e renderla fruibile a tutti in una rigorosa logica senza scopo di lucro?
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Perché è necessario essere utente di una biblioteca abilitata al sistema KosmosDOC per visualizzare la descrizione catalografica, le istanze materiali nei singoli inventari, la trascrizione completa e l'oggetto digitalizzato?
Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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