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Felicitazioni per [...]. Il volume del 1997 [...] buone intenzioni. Prima fra tutte [...] di restituire alla disciplina la [...] indole «pensante» originaria. E dunque: il vero [...] del dire, i limiti della ragione, che [...] valica (perché teorizzare un limite significa pur [...] da quel limite). E ancora: il fondamento [...] delle «etiche», oggi più che mai in [...]. Il nesso col religioso, [...] e il tempo («tempi» [...] e «tempo» come forma universale della mente). Fin [...] tutto chiaro. Sebbene il proposito sia [...] epoca di «pensieri deboli» o di puro [...] nella storia e nelle scienze umane (essenziali [...] filosofia, ma inadeguate ad [...] la vocazione teoretica). E tuttavia nello scorrere [...] scritta [...] Possenti, collaboratore peraltro di questa [...] non siamo riusciti a reprimere una riserva. Certo si tratta di [...] perché dove è in ballo [...] la religione fa sempre [...]. Accecato da un intuizione emotiva [...] del tutto. Destinata a riempirsi di pure [...] sensibili, e immagini simboliche arbitrarie. /// [...] /// Per questa via si [...] alla filosofia ancella della teologia, o della [...]. Ripercorrendo, senza [...] i frusti itinerari del pensiero [...]. Vero è che anche [...] Hegel mosse dal «religioso» alla filosofia. Ma in lui la [...] un involucro mistico della filosofia. Ovvero un «sapere». Sottomesso alla «cura del [...]. Bruno [...] La filosofia è vocazione [...] le tutele Storia di una parola «magica» [...] anni con forza nel lessico politico, economico [...] «Flessibilità», tutti ne parlano e molti la temono. Ma che significa? Un [...] della globalizzazione, del quale però si parlava [...] settanta. Allora veniva ancora asso-ciato [...] del lavoro alla produzione. Oggi assume un senso [...] «flessibile». SAGGI La merce, quel [...] fantasma In economia è scoccata [...] della «flessibilità», nuovo mito [...] frontiera del progresso. Chi è inflessibile non [...]. Qualche tempo fa il [...] Alain [...] ha dichiarato: «Dobbiamo essere [...]. Voleva dire [...] che non [...] un solo ti-po di flessibilità. [...] una flessibilità che riflette i [...] rapporti di forza tra capitale e lavoro, la versione [...] odierna. E [...] una flessibilità che è [...] via modificate sulla base di accordi tra [...] un piano di parità, non in assenza [...]. Nella Francia dei camionisti [...] due assunzioni su dieci sono a tempo [...]. /// [...] /// Negli ulti-mi dieci anni, [...] «fis-so» solo un posto di lavoro creato [...]. [...] elastica Oggi, rispetto agli [...] viene considerata come un dato [...] della realtà del lavo-ro. Ha [...] unico: consiste nel diritto [...] di adattare rapidamente il livello [...] organici e la struttura aziendale alle [...]. Tante automobili o [...] venduti, tanti operai e impiegati [...] lavoro. [...] si può fare soltanto [...] li-cenziamento, il ricorso a contratti [...] tempo determinato, [...]. [...] degli anni [...] due sabati di lavoro al [...] nella fabbrica del Nord venivano pagati aprendo mezza fabbrica [...] Sud. Dal-la fine degli anni [...] il sa-bato senza aumenti di salario o [...]. [...] degli anni [...] negli Stati Uniti, grandi [...] Hewlett [...] hanno licenziato decine di [...] spesso ripescati con [...]. E dalla flessibilità della [...] passati alla flessibilità che ri-guarda tutti gli [...] del lavoro. [...] è molto lontana dal modello [...] a punto [...] fa [...] capo della [...] del metodo [...] il famoso «Just in time». Quello era il regno [...] del lavoro adattata alla fles-sibilità del capitale. /// [...] /// [...] scienti-fica del lavoro inventata [...] Taylor a cavallo del Novecento, con il lavoro [...] di montaggio, non funzionava più. Aveva trasfor-mato gli agricoltori in [...] ma non reggeva [...]. Il «just in time» della [...] rivoltata come un guanto met-tendo [...] centro [...] la do-manda, cioè le esigenze [...] consu-matore, al posto [...]. Nel gi-ro di qualche [...] giap-ponese realizzò i famosi «cinque ze-ro»: zero [...] finiti nei magazzini, zero pause, zero gua-sti, [...] soprattutto, zero scioperi. Dunque, elasticità e polivalenza [...] della qualità e autocontrollo del prodotto, i [...]. I critici del [...] parlarono di «fan-tastico esempio di [...]. In Svezia nacque, [...] a [...] la Volvo aprì una fabbrica [...] che fece da battistrada alle esperienze [...] produttiva nella [...]. /// [...] /// Negli [...] i dirigenti della General [...] pensavano che la forza della [...] giapponese si [...] capitale. La loro era una forma [...] re-sistenza ideologica alla flessibilità, che [...] pagò con un tempo-raneo declino [...]. Ricorda lo studioso Charles Oman [...] Usa «reagirono male tutte le catego-rie: i [...] perché i loro posti [...] ben preparati perché doveva-no accumulare nuove mansioni [...] alto contenuto profes-sionale, la maggior parte dei [...] qualificazione perché non avevano gli strumenti culturali [...] alle nuove mansioni». [...] speri-mentò una specie di [...] regionale nel centro e nel [...] applicato ad un sistema di imprese di medie e [...] dimensioni invi-diato da tutti ancora oggi. Tutto questo non sarebbe stato [...] senza una gestione partecipativa [...]. [...] giapponese Funzionò a meraviglia in [...] quale hanno spazio i diritti [...] gruppo [...] e nella quale il lavoro [...] vita è tuttora una garanzia piuttosto estesa. Me-no in Europa e [...] Usa. Le «isole» di montaggio [...] inconvenienti della catena ininterrotta: ripetitività, monoto-nia, tempi [...]. La grande fabbrica europea dimezzò [...] occupati, travolta dalla [...] produzioni dimassa, [...] al-le automobili. Restò la controparti-ta dei [...] società dei consumi, il legame automatico tra [...] dei prezzi e della produttività, il nego-ziato [...] sindacati, uno stato sociale che garantiva una [...] «dividendi del progresso». Questa stagione finì con [...] il mondo del lavoro si presenta-va più [...] solidale di quanto si rifletteva nei contratti [...] deficit pubblici in Euro-pa minavano le basi [...] sociale; la globalizzazione [...] cominciava a [...] dello stato. [...] la spinta più forte verso [...] flessibilità di cui si parla oggi. La li-bertà di movimento [...] dato a chi dispone [...] po-tere assoluto: la bilancia [...] si è spostato verso i prestatori di [...] i [...]. Posto fisso ma non [...] Le [...] possono aumentare i loro margini di profitto [...] sulle spese per i salari e gli [...]. Si [...] diminuendo gli organici, esigendo dai [...] maggior [...] bassi. Lo ha riconosciuto [...] Alan [...] parlando ai senatori americani: «Negli Usa [...] sa-lari si sono mantenuti compatibili con [...] in calo a causa [...] di lavoro». Nel mercato del lavoro [...] rapporti di forza. Il potere dei salariati [...] primo shock petrolifero e [...] degli anni [...] sul finire del secolo [...] li-vello degli anni [...]. La quota dei sa-lari [...] declina in Europa dal 1982, aumenta di [...] e il [...] poi ridiscende. Au-menta solo in Giappone [...] Usa è in ascesa solo da qualche tempo. Nasce [...] alla presenza dei sindacati che [...] della seconda repubblica (al [...] da quindici anni tanto da [...] la Corea del Sud a trasferirvi alcuni stabilimenti manifatturie-ri. Certo la flessibilità salariale, [...] o di diminuzione delle retribuzioni, ha permesso [...] posti di lavoro. Ma mini-mizzare il salario oltre [...] elimina un fondamentale [...]. Oggi in Europa i [...]. La competizio-ne internazionale sta [...] paesi ad adottare politiche di austerità salariale [...]. [...] la concorrenza diventa an-cora [...] occorrono sempre nuove restrizioni su salari e [...]. Il rischio è che [...] faccia scivolare poco a poco le economie [...] di deflazione cumulati-va (livelli sempre più ridotti [...] reddito, [...] e delle importazioni pur [...] inflazione ai minimi storici). In teoria non esiste [...] il basso. Antonio Pollio [...] In Parigi, capitale del [...] secolo Walter Benjamin percepisce in [...] del tutto peculiare [...] di immaterialità e [...] nella merce, rilevando come [...] immagi-ne di [...] rimbalzi su se stessa nella [...] di specchi che costituisce gran parte del «décor» della [...] di fine Ottocento. Oggi [...] accumu-lo di merci riduce [...] spec-chio ogni vetrina, ogni luogo di «contemplazione» [...] a pensarci, rimanda sempre una doppia immagine, [...] stessa, e quella -riflessa -dello [...]. Partendo da Benjamin il [...] Mario [...] e società dello spettacolo [...]. [...] 06/5881496) affonda un bisturi [...] pelle lucen-te del mondo moderno (occiden-tale) [...] allo scoperto, per così [...] antropologi-che. Oggi la grande metropoli [...] a meno degli specchi perchè [...] della mer-ce la avvinghia [...] vecchia scena fantasmatica otto-centesca è ormai del [...]. Ora il fantasma semmai [...] più spettra-le, mediante la «materia immate-riale» del [...]. La «ri-scoperta» [...] della merce adesso dilaga [...] osservatori della società informa-tizzata. Improvvisamente nella scena planetaria [...] come [...] di ogni possibile critica [...]. Il microproces-sore, con il superamento [...] «vi-schiosità» [...] sem-bra promettere il completo svuota-mento [...] soggetti del processo di valorizzazione del capitale, [...] e facendo ap-parire il concetto [...] come una pura fan-tasia ottocentesca. Insomma, il la-to immateriale [...] presentarsi oggi come il ri-sultato [...] post-mo-derna. E invece si tratta [...] «antico», il cui «sapere» è sta-to semplicemente [...] sorta di «vacatio [...] gene-ralizzata. In fondo è [...] il nocciolo di questo [...] nel ficcan-te [...] dello sguardo di Medusa [...] fine millennio. Questa storia [...] astratta materialità della merce, della [...] «mistica» concretezza, è esattamente il concetto portante [...] marxiana della [...] quella che il «marxismo» ha [...] sempre scambiato per una mera divagazione filosofica. Fantasmagoria, [...] fasci-nazione allucinatoria della merce: [...] come simulacri ideologici, proprio mentre dilaga il [...] (alias «pensie-ro unico»). [...] ce le rigetta in faccia. Ne esplora la presenza quasi [...] tecnocratico. La «verti-gine del mercato» è [...] comple-tamente sussunta nel mondo me-diatico (nel suo «Spirito elettroni-co»), [...] punto che, oggi, «con i mezzi della cosiddetta [...] potremmo ipotizzare la prossima soglia [...] vendibile: [...] assoluta tra [...] e [...] tra [...] e [...] tra la simulazione e [...]. Come dire, insomma, che [...] si fa beffe sempre più delle nostre [...]. Enrico [...] Narcisismo e società dello [...] Mario [...]. Gillo Dorfles spiega che [...] Per chi è interessato a capire le [...] nascondono nello svi-luppo planetario dei sistemi co-municativi [...] è possi-bile immaginare nulla di altrettan-to istruttivo [...] mass-mediatica cui ha dato luogo la nascita [...] Dolly. Parliamo, ovviamente (e come po-trebbe [...] altrimenti?) [...] clonato dalla cellula del tes-suto [...] di una [...] simile in un laboratorio di [...]. Non sarebbe stato facile imma-ginare, [...] che una peco-ra potesse suscitare [...] vespaio di polemiche, opinioni a confronto, omelie, sermoni e [...] in-viti al buon senso come quello sol-levato [...] senza nulla togliere alla serietà [...] questioni sottese. Ma le cose sta-no così, [...] non possiamo che [...] atto. [...] si è subito dimostrata ghiotta, [...] non solo per gli appassionati ai temi di bioetica, [...] anche per chi ha [...] metafisiche della scien-za. Come dimostra [...] di Umberto Galimberti al [...] Carlo Vergani, pubblicata da Re-pubblica [...] marzo, dalla qua-le veniamo [...] questo esperimento sconvolge non solo la genetica, [...] filoso-fia. La notizia non deve [...] Novecento è costellato di tentativi, più o meno [...] conseguenze filosofiche da scoperte o da ipotesi [...] fortemente inno-vativo. Ma vediamo in che [...] Dolly dovreb-be sconvolgere le nostre consoli-date idee filosofiche. Nienteme-no che smentendo la tesi [...] filosofo greco [...] stando alla quale, [...] di Galimberti, «la differenza nasce [...]. Questo, poi, compor-ta, secondo [...] (che è anche docente di Filosofia morale [...] Venezia), la possibilità di dover abbandonare il nostro [...] le cose fondato sul rap-porto [...] e spinge a ri-valutare [...] filosofo [...] in base alla quale [...] sono composte di «omeo-merie», cioè dei «semi» [...] cose che ne possono derivare. Ora, a prescindere dal [...] per una pecora, ancor-ché [...] un [...] trop-po (tanto più che, [...] di vista, [...] ad [...] è probabilmente sbagliato: se [...] una te-stimonianza di Aristotele, si ca-pisce che [...] -o illimitato -è il [...] proprio per-ché esso solo può essere, poten-zialmente, [...] la pretesa necessità di fare ormai a [...] che la riuscita [...] di clonazione proverebbe, è [...]. Infatti, se [...] dimostrasse che ogni cellula contiene [...] poten-za, come le omeomerie di [...] organismo, di-mostrerebbe, casomai, che ogni [...] è, a [...] volta, un tutto. Ma così ci troveremmo, [...] del nesso [...] di ascendenza [...] e poi rinascimentale, che [...] Paracelso, Leonardo, Pico della Mirandola, per proseguire fino [...] Leibniz [...] a Goethe. Certo, una gran novità! Come non arriva quella [...] nasce [...] compia-ciuta del bravo Vergani [...] Nobel [...] primi anni Sessanta e consulente del cardinal Martini, [...] notizie che ci forni-sce [...] se-condo cui [...] dimo-stra che «anche la [...] viene invertita». E per quale motivo? «Perché [...] clona-zione ha mostrato [...] che [...] non implica [...] dei geni». /// [...] /// Sarebbe come se nel Me-dioevo [...] avesse voluto dedurre [...] del corso del tempo dalla [...] che [...] del corpo non implicava quello [...]. Bisognerebbe dimostrare che i [...] meglio che regrediscono nel corso di un [...] che, mi sembra, nessuno ha, finora, [...] dimostrato. Quando smetteremo di diffon-dere, [...] le scioc-chezze che autorevoli scienziati e filosofi [...] quando cercano di incrociare i destini delle [...] Mauro Visentin Lo si trova dovunque: seduto al [...] accanto, davanti e dietro a noi in [...] e sugli autobus. Ma chi è il [...] Come [...] perché si diventa tali? Perché si viene [...] questa voglia di appiattimento e di omologazione? E [...] i tratti specifici del conformismo in questa Italia [...] secolo? Se lo chiede Gillo Dorfles -critico, [...] del feticismo [...] moderna -ne «Il Conformismo. Peripezie e morte [...] (Donzelli Editore, [...]. Un pamphlet dove alla [...] un giudizio più profondo, di natura etica. /// [...] /// Un pamphlet dove alla [...] un giudizio più profondo, di natura etica. (0)
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